Bee Simulator cela nel suo stesso titolo un inganno. Quel simulator che rappresenta gioie e dolori per i giocatori più avvezzi, nasconde nella sua macro categoria così tanti generi diversi senza un vero e proprio fine ultimo se non la rappresentazione il più possibile realistica e fedele di una specifica attività. Bee Simulator non è nulla di tutto questo, e lo si capisce fin dai primissimi minuti, ancor prima di arrivare al gioco vero e proprio – con un ispiratissimo video introduttivo – e la breve avventura che si affronterà ha un fin ben preciso ed educativo.
Ciò che salta subito all’occhio ed alle orecchie giocando con Bee Simulator è la sua componente educativa. La trama racconta le gesta di una piccola ape eroina e come accennato appena un paio di righe sopra l’introduzione è dedicata a spiegare l’importanza stessa delle api, di come il loro lavoro sia indispensabile per la vita come la conosciamo adesso – a proposito, sapevate che se le api si dovessero estinguere, al genere umano rimarrebbero a disposizione poco più di 50 anni di sopravvivenza? – e del pericolo rappresentato sia dai loro nemici naturali (gli orsi non cercano gli alveari per il miele ma per le larve!) che dai nuovi nemici come pesticidi, deforestazione e malnutrizione. Nonostante il tema sia di importanza rilevante e potrebbe alla lunga risultare stucchevole, Varsav Game Studios riesce con il suo stile delicato e totalmente avverso alla violenza a rendere il gioco leggero, tenero ed adatto sopratutto ai più piccoli, facendo trasparire sia sul piano narrativo che ludico tutta l’innocenza dei piccoli ma importantissimi insetti.
Bee Simulator, ma non troppo
Abbiamo detto però che questo simulator tutto è tranne che un simulatore. Una volta venuta alla luce la nostra piccola eroina (sbizzarritevi con i nomi più assurdi, l’unico limite è la vostra fantasia) verremo guidati in un breve ma utile tutorial per capire le basi del gioco. E’ vero, lo spostamento aereo dovrebbe simulare l’esperienza di volo di un ape, e se il feeling che restituisce è effettivamente immersivo e realistico, mancato sull’hub di gioco e nei comandi a disposizione tutte le raffinatezze e le attenzioni tipiche dei simulatori, tipicamente tecnici e via via sempre più difficili da padroneggiare nella loro interezza. Qui è tutto il contrario ed in Bee Simulator la parola d’ordine è semplicità di utilizzo. Probabilmente proprio per non complicare eccessivamente la vita al pubblico di riferimento, non avremo manopole, equalizzatori e combustibile da tenere sott’occhio, semplicemente ci si alza in volo e si procede a raccogliere polline, operazione che avverrà in automatico avvicinandoci all’aurea che avvolge i fiori. Procedendo l’esperienza si complica leggermente imponendoci di raccogliere specifici pollini per creare il miele epico. Per riconoscere i fiori rari e utili allo scopo è sufficiente attivare la vista da ape, che trasformerà il mondo in una sorta di negativo in cui vengono evidenziati con colori specifici i vari fiori, con il rosso per quelli più comuni, verde per i fiori epici e così via per poi portare il miele all’alveare non appena avremo riempito l’apposito serbatoio.
La raccolta del polline però non sarà l’unico scopo della nostra ape; ci ritroveremo in alcuni casi a dover rincorrere altre api o qualche altro insetto nella parte forse meno entusiasmante del gameplay e che ricorda il mai troppo bistrattato Superman 64, o il decisamente più appetibile Spyro. Dovremo seguire un esatto percorso delineato da cerchi verdi, recuperando qualche boost per il turbo – serbatoio che nelle normali fasi di volo si riempie posandosi sulla frutta – ed evitando ostacoli come esseri umani, spazi ristretti e folate di vento. L’operazione a volte può risultare frustrante perché l’allontanarsi troppo dall’avversario o non seguire esattamente tutti i cerchi verdi vuol dire ricominciare la missione da capo, ma fortunatamente la difficoltà non è mai un problema. Per ultimo il titolo ci presenta la componente un pò più action del gioco; il combattimento con altri insetti, per lo più vespe, somiglia molto ad un rhythm game in cui premere i tasti al momento giusto, cosa che semplifica a volte eccessivamente questo aspetto del gioco. Anche qui i combattimenti non trasmettono mai una vera e propria violenza, e non assisteremo mai alla morte del nemico, ma ci limiteremo ad allontanarlo.
Ape regina
Sul comparto tecnico Bee Simulator sfiora il miracolo, considerato il budget a disposizione, restituendo una buona rappresentazione – molto ridimensionata – di Central Park (qui chiamato Honey Park). Certo, analizzando nel dettaglio le singole componenti risulta facile notarne i difetti, come modelli poligonali poco rifiniti, specialmente quelli dedicati agli esseri umani o agli animali di grossa taglia, o alcune delle loro animazioni più legnose. Nel complesso però Bee Simulator restituisce un ottimo colpo d’occhio e l’Unreal Engine fa ancora una volta un ottimo lavoro su switch, senza contare che le animazioni dedicate invece alle api e agli altri insetti sono perlopiù di ottimo livello ed i titolo non soffre quasi mai di cali di frame. Un’altra nota di merito va al doppiaggio, questa volta interamente in italiano grazie al pacchetto di lingua scaricabile dall’eshop, con una buona recitazione ed una voce anch’essa delicata e decisamente adatta all’opera ed al target di riferimento; così come tutto il comparto sonoro di ottima qualità.
Bee Simulator si è rivelato una bella ed inaspettata sorpresa, colpevole solo di un titolo che non rende giustizia all’opera. Certo il prezzo di lancio non è proprio tra i più competitivi, considerando anche quanto sia breve il titolo, circa quattro ore di attività, e la sua scarsa rigiocabilità rappresentata solo da un livello di difficoltà più elevato, ma è giustificato da una, a mio personale parere nobile, iniziativa di Bigben Interactive, che salverà un’alveare per ogni copia venduta. E’ però un acquisto che consiglio per dedicarsi qualche ora di spensieratezza e imparare qualche informazione in più su questi insetti ingiustamente temuti e maltrattati, e l’opportunità di salvare un alveare è un ottimo incentivo; anche i genitori che vogliono condividere una bella esperienza con i figli saranno più che soddisfatti grazie alla modalità split-screen. Per una volta, concedetevi un momento di mielosa dolcezza.
Ultimo aggiornamento: 2024-04-24 at 19:30
