Narcos: Rise of the Cartels

Narcos: Rise of the Cartels – Recensione

L’avvento del gigante Netflix anche sul suolo italiano ha portato, di fatto, una rivoluzione anche in casa nostra così come nel resto del mondo guidando molti ad abbandonare la classica antenna e adottare un modo tutto nuovo di vedere la tv; quando come e dove si vuole senza limiti di orario o costrizioni.

Parte di questo successo del marchio californiano è ovviamente dovuto a questa filosofia ma anche grazie alle sue produzioni, tutte di alta qualità e molto interessanti, che riescono ad appassionare milioni e milioni di persone. Abbiamo avuto serie magnifiche come Sense 8, Orange is the New Black, Stranger Things ma come non citare quella che personalmente mi ha entusiasmato più di tutti, Narcos.

Narcos: Rise of the Cartels
Yo soy Pablo Emilio Escobar Gaviria… tutto ruota attorno l’ottima interpretazione di Wagner Moura!

Quest’ultima ci ha raccontato in primis la vita nel bene e nel male di Pablo Escobar, noto narcotrafficante colombiano, per poi estendere il suo raggio d’azione al cartello di Medellín e alle zone del vicino Messico; al centro dell’azione varie città dove vigeva la legge del più forte e dove spesso la polizia locale ed i vari governi erano collusi con i narcos.

L’unica forza che poteva contrastare tutto ciò cercando di cancellare il traffico della droga da quei territori erano i comparti speciali dell’FBI e nello specifico la nota DEA ma anche loro, spesso, cadevano nei tranelli del dio denaro o facendo affari con i banditos locali.

Narcos: Rise of the Cartels
Gli agenti della DEA, anche loro con una storia alle spalle e tanta voglia di catturare i narcos!

Finalmente la nota serie segue quello che è già accaduto a Stranger Things e arriva sulle nostre console in forma videoludica con il titolo di Narcos: Rise of the Cartels; tutto ciò grazie al lavoro della software house inglese Kuju Entertainment che coadiuvata dall’editore Curve Digital(capitanata dall’ottimo executive producer Gary Rowe)approda su pc tramite Steam, PS4, Xbox One e sulla piccola ma portentosa Nintendo Switch, non scontentando di fatto davvero nessun utente e lasciando fuori solo i dispositivi mobili.

Narcos: Rise of the Cartels ha un alta fedeltà alla serie, si respira Narcos in ogni angolo del gioco, dai personaggi alle musiche, e per goderne al meglio dovrete aver visto la serie tv altrimenti potete starne alla larga.

Narcos: Rise of the Cartels
E qui parte la mitica Tuyo, Yo soy el fuego que arde tu pieeeelllllll!!!

Soy el fuego que arde tu piel…

Narcos: Rise of the Cartels segue le prime due stagioni della fortunata serie tv e ci propone una modalità storia dove potremo scegliere da che parte stare, provare a giostrarci tra malavita e droga con i narcos e Pablo oppure seguire la luce e abbracciare la missione dei due agenti della DEA, Peña e Murphy.

Tutti voi sicuramente vorrete seguire le orme di El Patrón all’urlo di “plata o plomo” ma tutto ciò non sarà possibile se non prima aver terminato la missione degli agenti federali e devo ammettere che è stata una buona scelta; vuoi il fascino del male o l’ottimale interpretazione nella serie dell’attore brasiliano Wagner Moura, senza vincoli di sorta molti avrebbero effettuato esclusivamente la missione di Escobar saltando pienamente l’altra missione.

Narcos: Rise of the Cartels
Questa è il nostro primo team con un leader d’eccezione, Murphy!

Appena avviata la storia saremo accolti da un’ottima cut scene che tramite le immagini originali della serie ci porta a Medellin, capitale di Antioquia, dove Pablo gestisce i suoi traffici e qui faremo conoscenza con il sistema di controllo personaggi, le varie azioni che potremo compiere ma soprattutto il gameplay del gioco, strategico a turno.

La prima missione quindi non è altro che un breve tutorial dove l’agente Murphy, in compagnia di un agente locale, dovrà eliminare due potenziali membri della gang di Pablo e tutto sarà molto facile in quanto ogni azione o movimento sarà comunque suggerito proprio per imparare le fondamenta di Narcos: Rise of the Cartels.

Narcos: Rise of the Cartels
Murphy è molto pensieroso… Pablo gli da buoni motivi per essere preoccupato!

Subito dopo il tutorial ci ritroveremo nell’ufficio colombiano della DEA dove, davanti una grande scrivania con una mappa, dovremo selezionare la missione da affrontare; inizialmente il percorso sarà obbligatorio ma una volta terminato potremo rieseguire una missione per migliorare il punteggio.

In ogni missione potremo comandare un intero team comandato da un leader che non dovrà assolutamente morire ed ovviamente è rappresentato da uno dei principali protagonisti della serie. Come una partita a scacchi dovremo studiare bene i nostri movimenti, le nostre azioni (sparare, recuperare energia e molte altre) e chi scegliere nel team calcolando sempre che c’è un numero preciso e limitato di azioni e movimenti che potremo eseguire prima del turno del nemico e se ci faremo trovare scoperti la morte sarà veloce e se quello a perire è il nostro leader leggeremo un chiaro e perentorio Game Over. La cosa molto interessante sono le uccisioni, una volta pronte si attiverà una modalità in prima persona dove solo noi saremo gli artefici di un colpo letale o di un fiasco totale.

Narcos: Rise of the Cartels
Ogni passaggio è sempre ben spiegato!

Yo soy Pablo Emilio Escobar Gaviria!

Narcos: Rise of the Cartels è un ottimo gioco, divertente ma al contempo impegnativo che vi terrà occupati al massimo e farà lavorare tanto la vostra materia grigia ma sicuramente è dedicato a chi la serie l’ha vista e amata mentre tutti gli altri sono un po’ buttati fuori.

La grafica del gioco è molto buona con ottime animazioni, buoni effetti grafici ma soprattutto i personaggi e i luoghi già visti nella serie tv sono ottimamente ricreati; tutto ciò è proposto ad una risoluzione di 1080p in docked che scendono al solito compromesso dei 720p in portable ed entrambe godono di un frame rate stabile e senza presenza di lag.

Il gameplay è molto ostico ed è quello fedele di uno strategico a turni dove ogni azione pesa e dovrà essere pensata e ripensata molte volte prima di effettuarla ed oltretutto la difficoltà non aiuta perché è molto alta; i non avvezzi al genere potrebbero trovarla frustrante. I comandi sono ben spiegati nella fase di tutorial e le azioni da compiere, un buon numero, sono ben rappresentate da alcuni simboli che ci fanno capire cosa andremo a fare.

Narcos: Rise of the Cartels
El Patrón è sempre El Patrón… il fascino del male!

Diciamo che, vista la difficoltà proposta e quella di apprendimento dei comandi, il target di riferimento non è il casual ne sicuramente il pubblico di giovane età che potrebbero trovare maggior facilità in un gioco tipo Mario + Rabbids Kingdom Battle. Le musiche ed il sonoro sono davvero ben ricreate e fedeli alla serie; all’inizio potremo sentire la mitica Tuyo di Rodrigo Amarante e durante il gioco molte frasi già udite durante le due stagioni su Netflix.

Insomma, questo Narcos: Rise of the Cartels è un vero e proprio omaggio alla mitica serie originale e non fa nulla per nasconderlo come ad esempio nelle schermate di loading dove potremo leggere citazioni famose… un gioco dunque per chi ha amato la serie.

Peccato davvero la mancanza dei sottotitoli in italiano che sarebbero stati davvero molto graditi ma chi ha amato Narcos amerà anche Narcos: Rise of the Cartels!

Narcos: Rise of the Cartels
Narcos: Rise of the Cartels – Recensione
PRO
Comandi reattivi e ben fatti
Ci sono tutti i personaggi della serie tv
Musiche originali della serie
CONTRO
Molto difficile
Non presente la localizzazione in italiano
Solo per gli amanti di Narcos
7.9