Sparklite

Sparklite – Recensione

Tra i meandri del panorama indipendente videoludico è possibile scorgere delle gemme preziose, dei giochi che al suo interno non nascondono all’occhio umano solamente un codice informatico, ma anche un grande desiderio e dei forti ideali. La sete di conoscenza è tanta, specialmente quando nel nostro piccolo, qui su GameScore.it, cerchiamo di riportare all’attenzione del pubblico tutti quei titoli di sviluppatori ancora emergenti e che propongono qualcosa di “apparentemente nuovo e con meccaniche curiose”. Non è mai facile trovare il giusto feeling con il mondo dei videogiocatori, né riuscire ad accontentare chiunque costruendo qualcosa di già inizialmente visto e suggerito solamente in maniera differente. “Connessione”: è difficile stabilire in questo attuale contesto storico, dove la categoria dei prodotti indie sia realmente posizionata e quale sia il genere o il titolo migliore da proporre. Molte volte è un salto nel vuoto, un rischio che non tutti gli sviluppatori possono permettersi di correre (rischio). Mentre altri, con una buona voglia di portare novità, riescono a trovare un publisher ed entrare in questo magnifico universo. 

I giochi d’avventura hanno sempre stuzzicato il mio interesse ancor prima che potessi iniziare a concepire un senso critico e scrivere delle recensioni. Non ho mai nascosto come uno dei miei titoli preferiti di questa attuale generazione sia The Legend of Zelda: Breath of the Wild: non solo un videogioco, ma anche un’esperienza fuori dal comune  capace di restituire tantissime emozioni contrastanti. Non per niente ho fatto questa citazione, poiché Sparklite, creato dal team Red Blue Games e pubblicato qui da noi da Merge Games, ricorda vagamente le lande di Hyrule e alcune meccaniche importanti della saga di Zelda. Un’avventura dinamica in terre disseminate dai mostri e che cela un grandissimo e oscuro segreto, che vede protagonista una ragazza capace di fronteggiare il male con l’aiuto di alcuni compagni. L’ambientazione è ricca di dettagli, molto immersiva e che restituisce un senso di completezza durante gli scontri con i Boss. In prodotti simili la costante che rende un titolo “godibile” è la buona conduzione artistica, oltre ad un solido gameplay variegato e non troppo restrittivo. 

Tra passaggi segreti e strade secondarie, muoversi in terre sempre nuove rende un aspetto come l’esplorazione una componente fondamentale. In più, le mappe di Sparklite sono a carattere procedurale, dunque cambiano a seconda del processo di calcolo fatto dal sistema, adattando gli elementi nell’ecosistema di riferimento. Un gioco che sembra voler dichiararare qualcosa di più profondo al videogiocatore: esplorazione, azione, trama, ricerca e mappe colorate sono solamente alcuni degli aspetti maggiormente rappresentativi del titolo in questione. Per il team di sviluppo Red Blue Games questo è il loro primo progetto “di rilievo”: dopo svariati giochi realizzati per piattaforme mobile e senza troppe ambizioni. Sparklite, action-adventure con una trama abbastanza curiosa, è disponibile dal 14 novembre 2019 su Nintendo Switch.

Sparklite
Hub centrale “il rifugio”: da qui sarà possibile rinascere dopo ogni morte e sopratutto reclutare nuovi compagni.

La cornice dell’ambientazione: “La Sparklite blu”

La direzione narrativa gode di maggior respiro se vede il proprio processo di sviluppo a monte rispetto al gameplay vero e proprio, cioè ancora prima di realizzare il gioco. Scrivere una trama e poi adattarla in un titolo è sempre la cosa migliore da fare, mentre al contrario si rischia di non rispecchiare a pieno ciò che invece si era pensato all’inizio e manifestare i cosiddetti “buchi di trama”. I giochi d’avventura e d’azione sono dei facili terreni per dipanare una storia di vario genere che possa essere apprezzata un po’ da tutti. Esistono delle eccezioni dove contestualizzare in un mondo aperto ed esplorabile una trama lineare è assai difficile, come ad esempio titoli sportivi o visual novel. Sparklite fortunatamente, considerando il genere d’appartenenza, non rientra in questa categoria e vanta di un discreto comparto stilistico: esplorare l’ambiente circostante è molto piacevole e visivamente rilassante. Il contorno dietro alla creazione del gioco è ispirato al fantasy d’autore, ossia quel genere più articolato e quanto possibile originale. 

Nelle bizzarre e mutevoli lande di Geodia, un cattivo con l’appellativo di “Barone” ha ideato un folle piano per imprigionare la razza umana, ossia prelevando il potere derivante dal famoso e luminoso minerale blu. L’attuale fonte di energia del pianeta è la Sparklite, un minerale dalla forma esagonale color oceano scuro che è possibile reperire tra le rovine di alcuni luoghi dislocati della capitale geodiana e che consente, dopo l’estrazione, di essere convertito con gli appositi strumenti in energia pura. Per molti è usato per alimentare pale eoliche, forni o semplicemente le abitazioni. Ma non tutti la vedono in questo modo: c’è, infatti, chi vuole impadronirsi di questo materiale e convertirlo in carburante per macchine da guerra, non considerando l’impatto ambientale e l’inquinamento che ne sta causando. Questa “corruzione” è riuscita perfino a mutare gli animali in mostri e alcuni elementi naturali in perfide presenze. 

Ada è la nostra protagonista, un’intelligente ragazza che si occupa principalmente di meccanica e riparazioni occasionali di oggetti metallici. Il prologo si svolge nei cieli, attraverso un mezzo di trasporto curioso come l’aeronave, che la stessa eroina ha costruito assieme ad un simpatico alleato robotico anch’esso di sua invenzione. E’ notte e fuori piove. Il mezzo viaggia seguendo una rotta prestabilita. All’improvviso un fulmine violaceo colpisce l’albero maestro e l’astronave inizia a disgregarsi. La giovane ragazza prova in tutti modi a rimediare al danno causato dalla bizzarra manifestazione di energia di una Sparklite, eppure senza successo precipita fino a svegliarsi in una stanza non propriamente familiare. Da lì ha inizio il gioco, con un luogo caratteristico e sempre sospeso nell’aria che svolge la funzione di hub centrale. La trama segue una linea abbastanza retta, senza ulteriori colpi di scena: resta comunque godibile anche in funzione della buona varietà di personaggi ed i dialoghi ad essi collegati. 

Sparklite
I Boss sono dei veri e propri Titani chiamati Gremlin, capaci di rendere la vita di Ada davvero difficile.

Un’avventura dall’impasto piacevole

Il “Barone” ha corrotto il mondo e reso gli animali dei mostri. Ada, dal canto suo, impugna un martello da carpentiere ed una chiave inglese, grazie al suo coraggio e all’aiuto di diversi personaggi proverà a fermare il cattivo e bloccare il suo piano di impadronirsi del nucleo centrale del minerale blu, fonte maggiore di energia. L’impavida meccanica si rivela sorprendentemente un’ottima guerriera, capace di fronteggiare le avversità con diverse armi a disposizione. Una volta giunti nel primo ecosistema erboso ed entrati in un dungeon, il gioco ci propone una delle meccaniche principali del gameplay: la protagonista può effettuare uno slash per spostarsi rapidamente e superare perfino un dirupo senza problemi. L’arma iniziale a disposizione, cioè il martello, può vantare di una duplice funzione: una che riguarda il colpo melee ravvicinato ed uno pesante, trattenendo il tasto assegnato all’azione per almeno tre secondi. Molti elementi di level design sfruttano questa meccanica per permetterci di avanzare da una location all’altra. 

Il gioco propone anche diversi enigmi ambientali che possono essere risolti “costruendo” degli accessori particolari. Nell’hub centrale è presente un macchinario che è capace, con l’ottenimento di alcuni elementi essenziali, di costruire degli oggetti più o meno utili, come ad esempio una mina a tempo o delle pozioni per rendere la protagonista ancora più veloce. Eppure questa meccanica che sembra di grande rilievo viene evidenziata solo all’inizio e poi accantonata dalla trama stessa. La varietà di oggetti che il macchinario può costruire, oltre all’ottenimento delle parti che sono acquistabili dal mercante lì vicino, è davvero poca e banale. Proprio molti di questi oggetti sono reperibili in maniera altrettanto facile nel mondo: uccidere un nemico è un esempio, poiché rilascia quasi sempre qualcosa. Inoltre, una delle dinamiche più da tenere in mente è che ad ogni nostra morte si perdono questi consumabili. Con tutti questi elementi, il gioco sembra ricordano piuttosto che un gioco d’avventura action un rougelite

Il combat system di Sparklite è abbastanza semplice: schiva e attacca, o viceversa. Ciò che realmente importa è la velocità dei colpi e come si eseguono, visto che oltre all’arma principale da mischia è possibile ottenere una balestra. Quest’ultima arma da lancio può ritenersi risolutiva per alcuni enigmi ambientali che richiedono di colpire un ostacolo in movimento per sbloccare il passaggio. I mondi esplorabili sono cinque ed ognuno ha dei Boss caratteristici chiamati Gremlin, membri della società mineraria del Barone. Sconfiggere questi Titani è un’impresa non del tutto semplice, poiché i pattern dei nemici non sono intuibili nell’immediato ed è necessario comprendere quale sia l’arma giusta da usare. La visuale del gioco è in terza persona dall’alto, con Ada che piccola si muove con estrema velocità e leggerezza in tantissime location procedurali. Gli oggetti che mutano non sono però tanti e dopo due o tre morti, non riscontrerete alcun problema a superare gli enigmi visti. Non è dunque offerta una buona varietà in questo frangente. 

Sparklite
Nelle mappe sono disponibili tanti accampamenti nemici da dover sconfiggere, i cosiddetti dungeon.

L’estetica e lo stile sono considerevoli!

Esiste una modalità cooperativa in locale, dove è possibile giocare al fianco dell’amico robotico di Ada. Alcuni enigmi ambientali, grazie ad alcune doti speciali del secondo personaggio, sono più facili da risolvere, così come combattere i Boss in aree aperte. Ciò rende l’esperienza complessiva del gioco ancora più semplice del normale, considerando anche che non è selezionabile la difficoltà. Si riduce drasticamente inoltre la longevità di Sparklite che raggiunge quasi la decina scarsa di ore se giocato con estrema calma e collezionando degli oggetti per la costruzione dell’arsenale. Altro aspetto da considerare è che i testi non sono tradotti nella nostra lingua. Traduzione che invece è disponibile in Tedesco, Inglese, Spagnolo, Francese, Giapponese, Cinese. Tuttavia non è presente una mole di dialoghi da leggere così ampia, quindi la lingua anglosassone non si rivela un problema insormontabile per i meno pratici.

L’estetica generale del gioco è davvero buona. Una pixel art realizzata minuziosamente, molto ispirata e piena di colori. Gli sviluppatori non hanno voluto lesinare per fortuna in questo ambito, rendendo anche il prodotto godibile sotto il punto di vista del frame-rate pressoché stabile. Vi sono comunque alcune incertezze dove più elementi su schermo si focalizzano come nell’hub centrale o durante gli scontri con troppi nemici. Molto convincente la varietà dei nemici e quindi, in generale, del character design. Dove la grafica per ovvie motivazioni non può arrivare, è disponibile una colonna sonora di tutto rispetto. Le musiche sono simpatiche e, in alcune parti, molto rilassanti. Gli effetti sonori sono ben calibrati ed immersivi. Non sono stati implementati per la versione Switch i comandi di movimento e il touch-screen, mentre l’HD rumble è presente e molto responsivo. Sia in portabilità che davanti ad un televisore, il gioco non cambia eccessivamente e rimane comunque pulito. 

Sparklite è un’avventura visivamente emozionante, dalla durata breve e con un gameplay piacevole. Sono presenti però alcune problematiche che lo rendono leggermente inferiore dal considerarsi “più che buono”, poiché alcune meccaniche che potevano sembrare riuscite sono state appena accennate e poi accantonate velocemente. La componente artistica è un rifacimento di altri titoli già visti, ma che nel complesso riesce perfettamente a trasmettere qualcosa. La mancanza di un adattamento nella nostra lingua rende il prodotto meno attraente, nonostante la buona vetrina e l’impegno profuso dal team indipendente di sviluppo. Un gioco che è davvero una gemma blu tutta da scoprire, considerando anche al prezzo di lancio di soli 24,99 euro per Nintendo Switch.

Sparklite
Alcune meccaniche di gameplay più semplici sono davvero interessanti, un po’ come colpire con la balestra un bersaglio in movimento.
Sparklite
Sparklite – Recensione
PRO
Ottima grafica in pixel art;
Ecosistemi colorati e visivamente rilassanti;
Trama curiosa e coinvolgente...;
Gameplay veloce e ritmato, come un rougelite;
Esplorazione delle mappe interessante, anche grazie alle location procedurali.
CONTRO
Alcune incertezze nell'hub centrale;
Poca varietà di oggetti;
... anche se alcuni personaggi sembrano meno caratterizzati di altri;
Il sistema di creazione è solamente accennato e non sviluppato.
7.8
Rilassante