Overwatch: Legendary Edition

Overwatch: Legendary Edition – Recensione

Noi siamo gli Overwatch

Durante la mia ormai ventennale carriera da gamer posso dire di aver provato ogni stile e categoria di gioco, creando la mia zona di comfort composta dai generi preferiti e da cui, ognuno col suo gusto personale, difficilmente ci si allontana per avventurarsi in campi sconosciuti, specialmente quando il portafogli rischia di svuotarsi per rimanere poi con l’amaro in bocca. In questo caso gli sparatutto in prima persona rappresentano senza alcun dubbio il mio tallone d’Achille; complici diversi fattori tra cui un’intolleranza ad una certa fetta di fauna del multiplayer online ed una particolare sensibilità alla motion sickness (evidentemente diminuita e coadiuvata dalle sessioni in VR) è un genere che non ha mai destato particolarmente il mio interesse e mi ha deluso nei pochi tentativi di approccio. Ebbene posso da subito anticiparvi che con Overwatch Blizzard è riuscita a compiere un piccolo miracolo, non solo facendomi appassionare ad un FPS, ma trasformandolo in una vera ossessione.

Overwatch

La maggior parte di voi conoscerà Overwatch anche solo per la sua fama, la marea di gameplay e live rintracciabili su Youtube e Twitch. Parliamo della squadra di eroi trasformata in breve tempo da salvatori della terra a reietti della società costretti a vivere nell’ombra, ripudiati. I nostri eroi però non mancheranno di rispondere all’appello di Winston, un gorilla superintelligente geneticamente modificato, per rimettere in sesto la squadra degli Overwatch. Il fulcro della trama è tutto qui, e d’altronde non ci si sarebbe aspettati di più da un titolo fortemente incentrato sul PvP, ma per restituire una caratterizzazione dignitosa ad ognuno degli eroi arricchendoli con qualche curioso retroscena ci pensano le storie, consultabili singolarmente anche sul sito ufficiale del gioco, che forniscono al giocatore un motivo in più affezionarsi ed entrare in empatia con il proprio personaggio preferito. La scelta è così vasta e così valida che è davvero impossibile non trovare un eroe che faccia il caso proprio, e considerando anche le numerosissime fanart pruriginose sparse sul web direi che qualcuno si è anche più che affezionato agli Overwatch (D.Va, Tracer, Soldato 76… mi sentite?).

Per quanto sia importante e fondamentale la lore dei tanti personaggi in una sottocategoria come gli hero shooters, non andrebbero da nessuna parte senza un ottimo gameplay e abilità uniche e particolari. Oltre le classiche meccaniche FPS ogni eroe è dotato di armi, abilità e mosse speciali disparate utili a bilanciare punti di forza e debolezze. Le macrocategorie sono quelle classiche, e cioè Tank, Attacco e Supporto; all’interno di esse gli sviluppatori hanno distribuito tutto con sapienza e parsimonia  per rendere il gioco il più bilanciato possibile, e che si preferisca la velocità di movimento, una buona cadenza di colpi o un’ottima resistenza agli attacchi esiste sempre un’eroe che soddisfa le vostre esigenze e che imparerete presto a padroneggiare, o iniziare una squadra d’attacco una volta che l’avversario si è abituato al nostro stile di gioco disorientandolo e prendendolo di sorpresa; adesso con la velocità scattante di Tracer, ora con la forza e la resistenza di Orisa o i colpi potenti di Hanzo. Fortuna vuole, se così possiamo definirla, che Overwatch arriva su Switch nella sua versione completa e ricca di tutti gli aggiornamenti, eroi e modalità che invece sono arrivati sulle altre piattaforme durante l’arco di vita del gioco.

Overwatch

A proposito di modalità, Overwatch non ha davvero nulla da invidiare agli avversari. La mole di cose da fare vi terrà impegnati per molto tempo e le sfide settimanali rappresentano sempre un nuovo incentivo per tornare in battaglia, ma andiamo con ordine. La partita rapida rappresenta la più classica delle modalità e con ogni probabilità quella su cui spenderete più tempo; parliamo dei classici scontri 6vs6 in cui due squadre si scontrano cambiando obbiettivo di partita in partita. Potreste trovarvi a dover difendere una determinata zona della mappa, essendo così facilmente rintracciabili dagli attacchi nemici, o viceversa a doverla conquistare, cercando di radere al suolo l’altra squadra e fare vostro il territorio. Altre volte vi ritroverete a dover scortare una sorta di camionetta da un punto A ad un punto B, evitando che gli attacchi nemici vi impediscano di proseguire o addirittura di dover arretrare. Altre volte l’obbiettivo sarà semplicemente quello di accumulare più kill della squadra avversaria per garantire la vittoria  alla propria. La modalità arcade mescola invece le carte in tavola così come le regole del gioco, proponendo obbiettivi particolari, temi specifici o meccaniche esclusive, deficit e bonus; rappresenta sempre un’ottima alternativa per alternare il ritmo di gioco ed alcune idee sono particolarmente sfiziose, come ad esempio gli attuali scontri dedicati ad Halloween; una sorta di brevi storie horror che vedono i personaggi coinvolti in conquiste inediti, sempre un’ottima scusa per darsele di santa ragione. Dal venticinquesimo livello in poi avrete invece la possibilità di passare alle partite competitive; come suggerisce il nome stesso qui l’obbiettivo è quello di scalare una classifica regionale o mondiale raggiungendo la vetta vittoria dopo vittoria, con le stesse modalità che si trovano nella partita rapida ma con giocatori decisamente più abili e navigati. Per migliorare nei match e permetterci di allenarci troviamo anche la classica partita contro l’I.A.  per studiare a dovere le migliori strategie da attuare.

Overwatch

Un’impresa eroica

Ma arriviamo adesso al dunque. Era doveroso affrontare a grandi linee le meccaniche di gioco visto che il titolo approda su Switch per la prima volta solo adesso, ma per non conoscerle probabilmente bisognerebbe aver vissuto sulla luna fino ad ora. Ciò che ha preoccupato critica ed utenza sin dall’annuncio è senza dubbio la resa tecnica sul gioiellino ibrido di Nintendo. Parliamo d’altronde di un hardware piuttosto corposo ed oneroso in termini di processi e grafica; e se Nintendo è sempre in grado di fare veri e propri miracoli con la resa dei propri software, la stessa regola non è sempre vera con gli studi third party. Nel caso specifico Blizzard ha dovuto fare delle necessarie ed evidenti rinunce, ma fortunatamente lo spirito del gioco è rimasto intatto e persino il netcode è piuttosto stabile. Aldilà della risoluzione ribassata e dinamica, gli effetti maggiori si riflettono sulle texture e sul framerate. Le texture risultano a colpo d’occhio meno definite e l’engine ha qualche difficoltà nel caricarle nelle fasi iniziali del gioco e nei momenti più concitati in cui l’azione scorre veloce su schermo. Il discorso è complementare con il framerate, già di base dimezzato dai 60 ai 30 fps, fa percepire qualche leggera fatica sempre nelle sezioni in cui gli elementi su schermo sono tanti e frenetici. Di base già il dimezzamento di framerate in uno sparatutto in prima persona fa spesso accapponare la pelle degli amanti del genere, ulteriori scatti e rallentamenti creano spesso situazioni intollerabili o comunque fastidiosi per l’utenza più affezionata.

Overwatch

Per qualche strano motivo però, al netto degli innegabili limiti presenti nella versione Switch, Overwatch funziona ed è dannatamente divertente, senza contare che se si tratta del primo approccio che si ha con il titolo gran parte dei difetti citati si notano difficilmente o comunque impatteranno poco la vostra esperienza, che potrebbe presto trasformarsi in una vera e propria dipendenza (per i genitori all’ascolto: è un’iperbole, scherzo) ed è praticamente un must have per chiunque possegga solamente Switch. Il discorso è totalmente differente invece se la vostra esperienza ha origine su altre piattaforme; i numerosi limiti e la differenza di framerate, è inutile negarlo, si percepiscono ed è difficile farci l’abitudine, quindi se la vostra esigenza primaria non è la portatilità, l’acquisto aggiuntivo di questa versione è poco sensata.

Overwatch

Quindi Blizzard è riuscita nella magia? Si e no. Lo spirito del gioco è intatto ed il divertimento assicurato per tantissime ore a venire, ma allo stesso tempo il confronto con le altre piattaforme è schiacciante e visibile ad occhio nudo. Tutto fuorché un’opera disastrosa, come ho sentito dire da qualche collega del settore, un’opera che riesca a divertire nonostante gli oggettivi limiti assume soltanto più valore nella mia personale visione, sottolineando la bontà del titolo e la bravura degli sviluppatori. Un colpo andato a segno nonostante il vento a sfavore.

Overwatch - Nintendo Switch
Overwatch - Nintendo Switch
I server di gioco apriranno solamente alle ore 20: 00 del 15 ottobre
59,99 EUR Amazon Prime
Overwatch Legendary
Overwatch Legendary
- 5 modelli epici e 5 leggendari; - Modelli eroe per Overwatch; - Eroe Tracer per Heroes of the Storm
29,00 EUR
Overwatch Legendary - Xbox One
Overwatch Legendary - Xbox One
- 5 modelli epici e 5 leggendari; - Modelli eroe per Overwatch; - Eroe Tracer per Heroes of the Storm
28,44 EUR

Ultimo aggiornamento: 2023-12-05 at 10:00

Overwatch: Legendary Edition
Overwatch: Legendary Edition – Recensione
PRO
Divertimento allo stato puro
Ottima caratterizzazione
Vi terrà incollati per ore
CONTRO
Soffre il confronto tecnico con le altre versioni
Fatica nel caricare molte texture
I 30fps si fanno sentire
7.8
Eroi portatili