Stranded Sails - Explorers of the Cursed Islands

Stranded Sails: Explorers of the Cursed Islands – Recensione

Non sempre le avventure iniziano con il verso giusto. Il cammino dell’eroe può essere pieno di insidie e molto difficile da attraversare, specialmente se in mare. L’oceano è qualcosa di estraneo per gli abitanti della terraferma, in grado di intimorire chiunque non sappia come governare un vascello tra le innumerevoli ed impetuose onde. Tra le infinite distese blu, il cielo e l’acqua si assomigliano: una sottile linea chiamata orizzonte li divide. Le nuvole sono un piccolo corredo bianco che spezza l’armonia di un ambiente tipicamente monocromatico. Salpare, per chi ha solo sognato il mare durante le notti d’estate, può risultare disastroso, oppure un’opportunità di salvezza dalla schiavitù sedentaria di una vita passata a costruire qualcosa su una terra idealmente immobile. Esistono tante speranze per un novizio marinaio, per il figlio di un Capitano che ha sempre guardato il padre tornare dal porto con il suo cannocchiale donato nello scorso anniversario di compleanno.

Le avventure a tema pirati o marinaresche mi hanno sempre affascinato, poiché da piccolo ho spesso fantasticato di essere un “manigoldo” con l’occhio sfregiato e il crine lungo, alla ricerca di un antico tesoro disperso nell’isola misteriosa. Un po’ come accadde nei “Goonies”, film di Spielberg del 1985, dove partire spensierati con un gruppo di amici può risultare una vera e propria avventura. Se si unisce una buona scrittura (trama) ad un Gameplay approfondito come quello Farming Simulator piratesco, il risultato che viene fuori è molto probabilmente il nuovo titolo sviluppato da un pazzesco gruppo di marinai informatici Lemonbomb Entertainment e con il sostegno del publisher Merge Games, Stranded Sails: Explorers of the Cursed Islands. Collocare nell’odierno mercato videoludico un gioco con un tema non propriamente consueto può essere un piccolo tuffo nel vuoto, considerando l’altalenante successo a periodi (dipende dai punti di vista) di Sea of Thieves. La deriva di quest’ultimo prodotto incentrato esclusivamente sul multiplayer online non mi ha mai entusiasmato particolarmente, ed attendere – fortunatamente non tanto ormai – l’uscita di un titolo singleplayer a tema pirati come Return of the Obra Dinn su Nintendo Switch sembrava lontano eoni. Invece, eccoci qui! Stranded Sails è il gioco open-world farming simulator con misteriosi intrighi pirateschi che – segretamente – aspettavo in questo ultimo periodo.

Tra le fitte trame di un’isola sperduta si cela l’inizio di un percorso costellato da alti e bassi, con tantissimi elementi classici di un farming simulator l’esplorazione tipica di un gioco d’avventura. Per quanto possa sembrare assurdo, Stranded Sails è qualcosa di inaspettato; non ti immagini un livello di dettaglio, seppur in grafica low poly, così sbalorditivo e una fluidità complessiva dignitosa. Ma non basta l’estetica graziosa e qualche effetto di luce per poter stabilire quanto sia promettente un gioco. Procediamo dunque per gradi e analizziamo Stranded Sails: Explorers of the Cursed Islands, prodotto già uscito lo scorso 17 ottobre 2019 su Nintendo Switch.

Stranded Sails Switch
Il manuale è una risorsa molto importante per poter giocare, perché lì sono raccolte tutte le azioni possibili da fare e il crafting.

L’inizio di una nuova avventura!

Ancor prima di essere un farming simulator, Stranded Sails è un’avventura open-world con una storia curiosa alle spalle. Ovviamente nulla di estremamente originale, bensì un rimando a vari episodi già visti in altri titoli o film a tema marinai. L’intreccio narrativo è molto semplice: parlate con un personaggio, apprendete le sue necessità e provate ad aiutarlo. Costruire delle relazioni è fondamentale qui, dovrete farlo con chiunque vi capiti davanti. L’inizio di una sotto-trama o quest secondaria avviene subito dopo aver approfondito “leggermente” la storia del personaggio incontrato, molto spesso membro dell’equipaggio dell’imbarcazione di cui fate parte. Purtroppo, anche se previsto, i dialoghi non sono articolati, si esauriscono in poche frasi e con alcune forzature per concludere la discussione frettolosamente assegnando la missione da fare. Da considerare, specialmente in questo periodo con tantissime uscite di vario genere, la localizzazione interamente in italiano. Le frasi sono molto fluide e tradotte bene. Dunque un plauso a chi ha curato la conversione linguistica e adattato i gerghi marinareschi come ad esempio “cazzare la randa”, ovvero stringere la vela per permettere all’imbarcazione di cambiare direzione velocemente.

Il gioco parte all’interno di una casa abbastanza tranquilla. E’ l’alba, l’inizio del nuovo e tanto atteso giorno. Il momento che il protagonista (il sesso e il nome vengono inseriti all’avvio del titolo su console) desiderava da molto tempo: navigare i mari con il padre e il suo equipaggio. Scopriamo quasi subito che ci è stato commissionato dal “Capitano della nave” un compito specifico, ossia quello di raccogliere il nostro zaino contenente alcune provviste e recarci al molo per l’imminente partenza. I comandi di gioco sono abbastanza classici e semplici da manovrare. Subito dopo essere usciti dall’abitazione, ci viene spiegato come attraversare la città portuale e raggiungere finalmente l’imbarcazione, dove troveremo nostro padre ad aspettarci. Qualche scambio di informazioni e si parte. La nave ha bisogno di alcune manutenzioni per navigare a pieno regime: issare le vele, controllare il timone e conoscere tutto l’equipaggio. All’improvviso un uccello dai colori sgargianti incuriosisce l’attenzione del capitano, che nell’immediato commissiona al protagonista ragazzo di raggiungerlo e scoprire di che animale si tratti. Saliremo fino in cima all’albero maestro, così da fare la nostra conoscenza con un grande pappagallo. Pochi attimi d’attesa ed il meteo cambia. Inizia a piovere, fino a creare un forte maremoto e costringere il vascello a naufragare.

Come naufraghi dispersi in un piccolo arcipelago, dovremo ingegnarci per ricostruire l’imbarcazione distrutta e salvare l’equipaggio ancora in balia delle onde. Scopriremo dopo qualche ora (sempre nel prologo) che l’isola è maledetta, un luogo dove regna una perversa e oscura presenza. Per andare via e tornare sulla terraferma, è richiesto di sbloccare una missione speciale o il raggiungimento di un obiettivo particolare. Il pappagallo è l’unico a farci realmente strada tra le isole esplorabili in Stranded Sails. Un membro dell’equipaggio, il nostromo, ha costruito per aiutare il figlio del Capitano un piccolo insediamento di coltivazioni e introduce con le sue capacità inoltre come raccogliere alcuni oggetti necessari per creare una piattaforma per gli spostamenti in mare.

Stranded Sails Switch
L’inizio dell’avventura: naufraghi per colpa di una tempesta nell’oceano, con la nave distrutta e l’equipaggio disperso.

Un Farming Simulator davvero inaspettato

Ogni missione consente di sbloccare nuove abilità e quindi di racimolare delle risorse da utilizzare: si tratta di una delle meccaniche tipiche del genere farming simulator, ossia il crafting e la costruzione/assemblaggio di oggetti vari. Le attività da svolgere sono parecchie, anche se introdotte in maniera alquanto semplicistica. E’ presente, come nella maggior parte dei titoli di questo genere, una barra dell’energia che consente di eseguire nell’arco della giornata una serie di missioni o azioni consecutive. Mangiare del cibo serve per riacquistare banalmente l’energia e alternare quelle fasi più stressanti come la ricerca delle risorse o la costruzione di tanti materiali. Purtroppo il sistema legato all’energia è molto superficiale e poco ottimizzato con quello che effettivamente il protagonista sta facendo. La discesa di ogni tacca di energia è abbastanza repentina, e non varia nemmeno in base al livello di difficoltà dell’azione o del crafting. Ad esempio, correre consuma la barra più velocemente dal semplice montaggio di alcune assi. Le meccaniche proposte da RPG – come questa appena evidenziata – ostacolano fortemente l’anima da “simulatore agricolo”, facendo scendere di qualche gradino l’interesse iniziale nel gioco.

Alcune sezioni come la mediocre creazione di alimenti con il pentolone o la scoperta di alcune ricette sono alternate da bizzarre e frustranti meccaniche che rendono Stranded Sails un gioco dall’aspetto grezzo. Preparare il cibo non è soddisfacente tanto quanto la raccolta di ortaggi, oppure la creazione di alcuni sistemi (remi, barche, cannocchiali) per soddisfare l’esplorazione di notte in alcune zone “più difficili da raggiungere”. La quantità di contenuti disponibili è molto ristretta, cosa che invece non accade in un prodotto simile come Graveyard Keeper, dove oltre all’esplorazione, conoscenza dei personaggi, una trama convincente è presente un buon sistema di progressione dei contenuti. Gli elementi da gioco di ruolo in questo titolo marinaresco sono perlopiù disturbanti, se consideriamo inoltre la mancanza di un combat system solido che si limita al solo colpo con armi ravvicinate. Il morale dell’equipaggio è un altro importante parametro da tenere sempre in considerazione, poiché ogni personaggio della vostra ciurma dovrà essere felice per evitare di creare degli squilibri e perdere del cibo, l’unico – o quasi –  elemento di spessore nell’avventura.

Il target del gioco, secondo gli sviluppatori, è la famiglia. Stranded Sails vuole accontentare tutti sotto tanti punti di vista, risultando però poco incisivo nel proporre effettivamente un’esperienza ludica interessante. Il Gameplay è pieno di momenti morti, dove non si ha idea su come continuare l’avventura o dove raggiungere il prossimo obiettivo. All’inizio è abbastanza ovvio, e dopo il naufragio l’unica cosa da dover fare è ascoltare il nostromo e farci suggerire come costruire un mezzo di navigazione. Gli altri eventi sembrano invece dilatati come lunghezza di tempo per far durare il gioco eccessivamente di più del normale, proprio per colmare la mancanza di contenuti capaci di intrattenere per tantissime ore di seguito. “La maledizione dell’isola”, cioè la quest principale, si conclude in una decina di ore. Il resto è solo esplorazione delle isole, dei mari confinanti e di qualche misterioso segreto.

Stranded Sails Switch
Il dettaglio grafico è sbalorditivo, perfino le ombre ed i riflessi sono davvero ben realizzati. Un plauso sicuramente per la conversione e l’ottimizzazione del gioco.

Il colpo d’occhio però è gradevole!

L’equipaggio segue una sua routine nel gioco come costruire, raccogliere o mangiare. Non potrete agire direttamente sulle loro azioni, bensì influenzarle in base alle missioni richieste o alla felicità del singolo. Sono disponibili alcune “interazioni” social di comunicazione con il resto dei personaggi nel mondo, che a loro volta risponderanno di riflesso con un breve saluto. L’HUD su schermo è decisamente semplice e poco invadente. Un singolo tasto, ovvero R, è dedicato alla raccolta degli oggetti ed è visibile nell’interfaccia per aiutare il giocatore a capire se sta raccogliendo o usando, ad esempio, un’accetta. Purtroppo sono presenti alcuni bug minori sorvolabili in parte ed altri un po’ più fastidiosi, come quello riferito all’elenco delle missioni che indica azioni che non corrispondono alla realtà. E’ successo quasi per tutta l’avventura di trovare frasi sconnesse con quello che stavo facendo in quel momento, non aiutando a capire l’esigenza stessa della quest. Il frame-rate, per fortuna, è fisso sui 30 fps.

La componente grafica di Stranded Sails: Explorers of the Cursed Islands è uno degli elementi migliori del gioco. L’estetica è graziosa, davvero molto curata nel dettaglio, sebbene sia essenzialmente in low poly. Alcuni riflessi di luce sull’acqua rendono l’esplorazione più dinamica e bella da fare. Visto che la maggior parte di ciò che vedremo è il mare, quest’ultimo è stato curato molto bene e riesce a restituire la sensazione di star navigando realmente in un mondo però cartoonesco. Le ombre non sono seghettate e il filtro anti-aliasing fa un buon lavoro in generale. Gli oggetti su schermo, essendo ambientato in un arcipelago, sono pochi ma ben realizzati. Perfino la visuale della telecamera tende a creare una sorta di prospettiva più immersiva sul protagonista e ciò che lo circonda. In modalità undocked, Straded Sails, si comporta egregiamente, migliore quasi di quando in dock su televisione. Un’esperienza che consigliamo comunque di giocare tranquillamente in portabilità.

In conclusione, il prodotto pubblicato qui da noi da Merge Games è molto probabilmente un titolo ambizioso, pieno di idee però abbozzate e una storia semplice ma convincente per tutta l’avventura. Il problema è la mancanza vera di contenuti e la poca varietà nelle missioni, oltre ad un sistema di combattimento eccessivamente basilare. Esiste però un potenziale e fortunatamente è un gioco che, nonostante queste imperfezioni, scorre in un baleno. L’estetica dei personaggi, con alcuni fortemente carismatici e bizzarri, è convincente, invece la meccanica legata al morale dell’equipaggio è curiosa anche se poco approfondita in generale. La creazione di cibo è davvero snervante, nonostante sia molto utile ai fini del gameplay.  Stranded Sails è un prodotto valido e che, visto il buon prezzo di vendita, può essere una delle alternative da giocare in attesa di altro.

Stranded Sails Switch
La mappatura dei tasti non è modificabile, eppure è realizzata molto bene per adattarsi alle esigenze di un farming simulator.

Stranded Sails: Explorers of the Cursed Islands è disponibile su Nintendo Switch al prezzo di 24,99 euro!

Stranded Sails - Explorers of the Cursed Islands
Stranded Sails: Explorers of the Cursed Islands – Recensione
PRO
Trama ben delineata...;
Ottimo comparto artistico e visivo;
Buon character design;
Meccanica della barra di energia simpatica, assieme al parametro morale dell'equipaggio.
CONTRO
... la durata è troppo poca per un farming simulator;
Mancanza di contenuti approfonditi;
Sistema di combattimento banale e trascurabile;
Alcune meccaniche sono snervanti: l'utilizzo e creazione del cibo, ad esempio;
Presente un bug fastidioso che non consente di vedere lo storico delle quest su schermo.
7
Grazioso