Beholder 2 – Recensione

Recensire questo gioco è stato per me davvero molto difficoltoso visto che se ne potrebbe parlare come di un piccolo capolavoro o come di un noioso e lento peregrinare ma ovviamente va in base ai gusti e sappiamo come nel mondo del videogioco questo sia molto vario. Con me premetto che non c’è stato amore sia per la mia poca voglia di tradurre lunghe frasi dall’inglese all’italiano e soprattutto perché anche adorando i punta e clicca mi annoio se il ritmo è lento e compassato ma Beholder 2 ha un suo stile grafico che qualcosina comunque ti lascia e una storia che potrebbe appassionare e che ricorda un triste caso di cronaca nera italiana.

La creazione è frutto del lavoro di Warm Lamp Games, software house nata nel 2015 e sita in Siberia; composta da undici professionisti riunitesi con l’unico obiettivo comune di creare il gioco dei loro sogni lavorando duramente con passione e amore nei confronti di questa nobile arte. Il primo gioco che pubblicarono nel 2016 fu Beholder che venne accolto con forte entusiasmo e grande curiosità. Eravamo messi nei panni di Carl, un amministratore di condominio che in realtà, in un mondo dominato da un regime dittatoriale, era nient’altro che un direttore dello Stato che segnalava eventuali ribelli o trasgressori della legge.

Beholder 2
Siamo in piena dittatura!

Per far ciò sfruttavamo il nostro ruolo di amministratore grazie al quale potevamo interagire con tanti personaggi, spiarli grazie a delle fotocamere oppure decidere di invadere la loro privacy visitando le abitazioni in loro assenza. Carl era costantemente drogato con pillole che gli permettevano di vivere ventiquattro ore al giorno senza dormire ed era sempre costretto a fare a pugni con la propria coscienza sapendo che un nostro rapporto poteva rovinare una famiglia o il nostro aiuto cercare di migliorarne la vita.

Proprio in questo universo cupo e opprimente torniamo con la nuova avventura dei ragazzi di Warm Lamp Games, Beholder 2, ma stavolta la storia non è la stessa anche se non mancheranno humour nero e un clima irrespirabile di fondo dovuto ad un territorio in dittatura e sempre sotto controllo. Il gioco esce su Ps4 e Nintendo Switch dopo essere uscito precedentemente su Steam e iOS raccogliendo ottimi riscontri.

Beholder 2
Colori spenti per un popolo con poche speranze!

Chi ha ucciso nostro padre?

In Beholder 2 saremo accolti da una breve intro che ci mostrerà un dipendente del Ministero mentre viene buttato giù dai piani alti del palazzo dove lavora; la finestra va in frantumi a causa dell’impatto e Caleb Redgrave, questo il suo nome, accarezza il vento fino ad abbracciare la morte impattando inesorabilmente al suolo. Con questo mistero si apre l’avventura di Evan Redgrave, giovane figlio di Caleb, che si appresta ad iniziare la sua carriera all’interno del luogo dove il padre ha visto la sua tragica fine.

Proprio un amico di quest’ultimo ci accoglierà il primo giorno di lavoro spiegandoci le nostre mansioni, come svolgerle e indicandoci il nostro ufficio con inclusa una bellissima scrivania ed ovviamente un pc. Il nostro ruolo è quello dell’accoglienza e accettazione, le persone si rivolgeranno a noi con richieste di informazioni o denunce e dovremo indirizzarle presso l’ufficio corretto tra quelli presenti: Ordine, Patriottismo, Assistenza Sociale, Lavoro, Cultura e Sport, Scienza e Tecnologia.

Beholder 2
Viva il nostro padrone… evviva! E ora a lavorare!!!

Ogni volta che la nostra mansione sarà svolta senza errori guadagneremo del denaro con il quale potremo sbloccare molte risposte da dare nei dialoghi prima bloccate ma soprattutto potremo pagare le tasse. Mi piace pensare ad Evan quindi come un moderno Fantozzi con tutto il gameplay che si riduce in un lavora, prendi lo stipendio e paga le tasse.

Fortunatamente però, a differenza del personaggio magistralmente interpretato da Paolo Villaggio che rimarrà ragioniere a vita, Evan potrà fare carriera fino a diventare primo Ministro e questo servirà soprattutto a fare luce sull’omicidio del nostro amato padre. Per effettuare però questa vera e propria scalata sociale avremo una sola priorità: fare attenzione a rapportarci con gli altri personaggi… fare uno sgarro a qualcuno di poco raccomandabile o di importante è davvero facile e questo porterebbe ad una morte di Evan veloce e rapida e… addio carriera!

Beholder 2
Tutti in riga… guai a chi sgarra!

Un’atmosfera cupa e opprimente!

Beholder 2 punta tutto su una grafica asettica con colori tra il bianco/nero ed il seppia volutamente stilizzata riuscendoci a portare visivamente in un mondo dittatoriale in cui la nostra persona non conta, siamo uno tra i tanti, un numero che può fruttare denaro tramite tasse e di cui se ne può anche fare a meno… tanto ce ne sono tanti come noi. Gli sfondi sono volutamente spogli, senz’anima, mentre abbiamo ottimi giochi di luce e una buona risoluzione in full HD con un framerate molto stabile grazie anche alle poche azioni concitate.

Il gameplay richiama le avventure grafiche punta e clicca in cui ci potremo spostare lateralmente, dialogare con molte persone, esplorare e interagire con molti oggetti ma non ci sono enigmi o puzzle game, solo miseria e tanta depressione che aleggia costantemente durante il nostro cammino. I toni sono molto maturi e lo scoprirete in molti dialoghi ma soprattutto in molte azioni che potrete svolgere tra cui pagare per far sesso approfittando di persone in grossa difficoltà economica o facendo leva su pressioni lavorative o falle caratteriali.

Beholder 2
Allarme rosso signori!

Avremo sempre a nostra disposizione un diario con tutti gli identikit delle persone che incontreremo, cosa che ci aiuterà nel relazionarci con loro sia in maniera positiva che negativa, ma non dobbiamo dimenticare che dovremo comunque lavorare duramente e spesso saremo davanti al nostro computer intenti a smistare persone.

La trama è banale e mi ha colpito in maniera efficace anche non proponendo grossi colpi di scena e svolgendosi tutta in maniera lineare ma abbiamo anche, purtroppo, una grossa pecca ovvero la totale assenza di sottotitoli in italiano che viste le tante localizzazioni di Beholder 2 sarebbe stato davvero un bel gesto non dimenticarsi del bel paese. Questo piccolo ma grande difetto porta lontano dal titolo tutte le persone che non conoscono bene l’inglese o specialmente che non vogliono stare ore a cercare di tradurre e capire i tantissimi dialoghi che affronteremo e su cui si basa la maggior parte dell’avventura. Che peccato…

Beholder 2 – Recensione
PRO
Belle atmosfere cupe e alquanto angoscianti
Grafica molto particolare e ben fatta
Trama intrigante anche se lineare
CONTRO
Manca l'italiano... essenziale in un gioco del genere
6.2
Bye bye