AeternoBlade II

AeternoBlade II – Recensione

Quanto tempo!

AeternoBlade II si palesa sin dai primissimi minuti di gioco come l’alunno con grandissime capacità, ma che non si applica. O meglio, in questo caso, non ha le risorse per farlo. Corecell Technology alla produzione e PQube Games alla distribuzione mettono sul tavolo una pletora di idee davvero interessanti e promettenti, ma che come vedremo soffrono di alcune lacune che il titolo si porta dietro dalla sua prima iterazione, e che sviscereremo di seguito.

AeternoBlade II è il seguito diretto del primo capitolo dell’omonima saga, che ebbe un discreto successo su 3DS, ma evidentemente non tale da aumentarne il budget a disposizione. Ma andiamo ad analizzare l’opera passo passo e senza fretta, perché è importante capire che l’opera è tutto fuorché un brutto gioco.

AeternoBlade II

Dopo gli eventi del primo AeternoBlade, Freyja si rende conto malvolentieri che la ritrovata pace era solo apparente a Ridgerode. Una nuova anomalia sta infatti intaccando la Dimensione, distorcendola fino a farla svanire; decide così di intraprendere nuovamente il suo viaggio e ripartire all’avventura, pronta a manipolare nuovamente il tempo in suo favore. Contemporaneamente, in un luogo ben lontano dalla nostra eroina, altri due personaggi si preparano a combattere per difendere le loro amate terre e gli improvvisi abomini che la imperversano. Si tratta di Bernard e Felix, due guerrieri temerari ma dallo stile di combattimento totalmente differente e quasi complementare; i due saranno guidati da una nostra vecchia conoscenza verso la fortezza dell’eternità e nella comprensione dei loro poteri, anch’essi legati al controllo del tempo. Le vicende porteranno i protagonisti ad incontrarsi e separarsi diverse volte e a collaborare, anche se non sempre volontariamente. Le basi della trama ripescano diversi dei cliché della narrazione fantasy, ma riescono a regalare profondità al racconto grazie ad alcuni (purtroppo limitati) momenti topici che regaleranno qualche sorpresa al giocatore, non riuscendo però purtroppo a diventare una storia indimenticabile o segnante.

AeternoBlade II

 Che ore sono?

Le differenze dei tre protagonisti non si limitano unicamente all’aspetto estetico, ma vanno a costituire tre gameplay differenti. Se Freyja rappresenta il tipico starter bilanciato ed efficace nella maggior parte delle dinamiche e con abilità standardizzate, Felix e Bernard si discostano virando l’uno su un gameplay basato sull’agilità e la velocità, ed uno sulla forza bruta, in grado anche di buttare giù intere frazioni di pareti. Queste particolarità permettono di creare situazioni differenti ed uniche durante l’esplorazione dei livelli e la risoluzione dei puzzle (a cui ci dedicheremo a breve nel dettaglio).  Con Felix avremo a disposizione una spada allungabile, che ricorda molto da vicino la spada-frusta della prosperosa Ivy in Soul Calibur; con quest’arma il range d’azione sarà leggermente più ampio delle due controparti e decisamente più veloce; ma la sua peculiarità sta nel potersi agganciare ad oggetti e appigli lontani, i primi per poterli spostare, scoprendo nuove aree o segreti ed i secondi per poter raggiungere punti molto altri, donando anche una certa verticalità alla mappa di gioco. Bernard dal canto suo può sferrare attacchi più lenti e potenti grazie alla sua portentosa ascia ed alla sua corporatura massiccia; come accennato prima, proprio grazie a queste sue due peculiarità potrà farsi breccia fra le pareti e le porte facilmente evidenziate da una texture più accesa e luminosa. Oltre alla fase esplorativa, divisa fra sezioni 2D e 3D, il gioco presenta anche delle fasi di combattimento. Ahimè, queste si presentano in maniera piuttosto simile per tutti i personaggi e rappresentano gran parte delle sezioni di gioco; potremo attaccare i nemici con attacchi frontali, dal basso o scaraventarli in aria per stordirli momentaneamente, schivare le loro mosse (se fatto al momento giusto rallenteremo il tempo per qualche breve secondo) ed avremo a disposizione una mossa speciale una volta caricata l’apposita barra, in questa fase le differenze fra i protagonisti saranno per lo più estetiche e presenteranno sempre le stesse meccaniche. Oltre agli attacchi fisici ed alle schivate, un punto cardine rappresenta senza dubbio il controllo del tempo; in base al personaggio e all’esigenza del momento potremo riavvolgerlo, manipolarlo e distorcerlo, creando per esempio una “copia” di noi stessi, una sorta di ricordo fisico che compierà le ultime azioni che avremo registrato premendo ZL+A, fondamentale per quando è necessario compiere più azioni contemporaneamente.

A dare una ventata d’aria fresca ci pensano le sezioni puzzle. Sono senza dubbio uno dei punti di forza dell’opera, e faranno sfruttare a dovere anche le peculiarità dei vari personaggi essendo spesso costruiti proprio in base alle loro abilità, fornendo via via una sfida maggiore per l’ingegno del giocatore. La vera ciliegina sulla torta è però rappresentata dalle boss battle; quest’ultime rappresentano un lavoro di game design e di caratterizzazione del personaggio davvero degno di nota, ogni boss avrà un pattern ben preciso e affrontarli sarà sempre un’impresa ostica, ma mai frustrante. Una volta compreso il punto debole ed il pattern di attacchi sarà una vera soddisfazione sconfiggerli e vendicarsi dei tanti attacchi subiti (perché si, ne subirete tanti).

AeternoBlade II

Non tutto è oro ciò che luccica

Passiamo adesso al vero punto debole dell’opera, l’aspetto che più di tutti vanifica le buone intenzioni degli sviluppatori: il comparto tecnico. Per quanto ci si ritrovi in fin dei conti di fronte ad un’opera tutto sommato riuscita, priva di particolari cali di frame rate o errori gravi, l’opera è pesantemente contornata da un’aurea di mediocrità. Anche considerando lo sviluppo travagliato, che vedeva il titolo destinato inizialmente al (quasi) compianto 3DS ed all’ormai defunta PS vita, che ha costretto gli sviluppatori ad iniziare il lavori da capo per ricostruire o migliorare quasi ogni aspetto di sviluppo, il risultato è difficilmente giustificabile, se non appunto con il già citato low budget. Sviluppare un gioco con grafica interamente poligonale è un’operazione incredibilmente dispendiosa, e qui si capisce facilmente che le soluzioni di mezzo difficilmente soddisfano l’utenza finale. I modelli sia dei protagonisti che degli antagonisti, così come quelli dell’ambiente circostante, soffrono di un dettaglio piuttosto basso e texture poco definite, che spesso sacrificano l’ottimo lavoro artistico e di design che si celava nelle intenzioni dei producer. E se sull’aspetto tecnico datato si può soprassedere – in fondo non si vive di sola grafica e su questo Nintendo insegna alla grande – la recitazione dei protagonisti manda letteralmente a quel paese la buona scrittura e le ottime intenzioni degli autori. Immaginate un cliffhanger che dovrebbe costituire la scena madre di un capitolo, che va a sciogliere la matassa di dubbi del giocatore, recitato con l’espressività visiva e vocale di Arnold Schwarzenegger nel primo Terminator. Ecco, questa è la sensazione che avrete durante ogni cutscene, con forse l’unica eccezione rappresentata da Felix. Davvero un gran peccato che abbassa di molto il voto finale dell’opera.

Si difende invece bene il comparto sonoro, che va a sottolineare ogni elemento ed ogni situazione di gioco in maniera consona senza mai strafare, regalando momenti di epicità e suspance dove necessario, tranquillità e spensieratezza in altri.

AeternoBlade II

AeternoBlade II rappresenta in tutto e per tutto l’erede della sua prima incarnazione. Si porta dietro sia i pregi che i difetti che hanno caratterizzato la prima iterazione del brand, che in cuor mio spero abbia modo di rivelare le sue vere potenzialità in un capitolo futuro. Purtroppo una pessima recitazione ed una conversione, almeno su questa versione switch, tecnicamente non eccelsa, minano una serie di ottime intenzioni ed un voto che sarebbe potuto essere molto più alto con pochi accorgimenti. Trovate AeternoBlade II già disponibile sul Nintento Eshop dal 11 ottobre. Dategli unna possibilità, anche solo per dare modo in futuro agli sviluppatori di mostrare il loro vero potenziale.

AeternoBlade II
AeternoBlade II – Recensione
PRO
Boss fights spettacolari
Sezioni puzzle degne di nota
Ricco di ottime idee...
CONTRO
Adattamento su switch carente
Pessima recitazione
... Affossate dal alcuni enormi difetti
6.5
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