Mable & The Wood

Mable & The Wood – Recensione

Ormai il mondo dei videogiochi è colmo di prodotti avventurosi in salsa metroidvania, e capita varie volte di avere a che fare con titoli dall’idea brillante… ma incapaci di spiccare come dovrebbero. Nella mia carriera da recensore mi è capitato di trovarmi in questa situazione ma, indipendentemente dal risultato finale, rimango quasi sempre soddisfatto di come il team di sviluppo ha cercato di giocare le sue carte. Mable & The Wood sarà quindi riuscito a conquistarmi? Scopriamolo assieme!

Mable & the Wood
Qualcosa mi dice che vi aspettavate qualcun altro, vero?

Mable & The Wood racconta le vicende di una sorta di divinità – Mable – che viene evocata da un gruppo di seguaci per affrontare una nuova calamità. Ella dovrà quindi esplorare il mondo circostante per diventare abbastanza forte da affrontare qualsiasi cosa le si pari davanti, ma sotto sotto c’è qualcosa che non va. lei stessa, infatti, potrà sconfiggere il male… o diventare lei stessa parte della minaccia da fermare!

Mable & The Wood è un videogioco d’azione/avventura platform in due dimensioni, in cui si impersona una creatura umanoide chiamata Mable. Fin qui non c’è nulla di strano rispetto a quanto il giocatore è abituato, ma c’è un piccolo dettaglio da tenere in considerazione: la protagonista non può saltare, e non può attaccare “direttamente” i nemici. Lo spadone che la ragazza trasporta è così grosso e pesante da rallentare tutti i suoi movimenti, e non le permette di saltare. Ovviamente questo significa che la protagonista – al primo rialzo – si ritroverà bloccata, ma ha un asso nella manica: le trasformazioni.

Tramite il pulsante A/B è possibile dare a Mable una nuova forma, che cambia da caso a caso. Inizialmente sarà disponibile soltanto la forma fatata, ma col tempo si sbloccheranno le trasformazioni del ragno, della pietra, della talpa e molto altro. Le trasformazioni totali sono più o meno 8, e si ottengono sconfiggendo i vari boss presenti nel videogioco. Uccidere un boss darà quindi accesso ad una trasformazione che renderà accessibili nuove aree da esplorare, permettendo così una gestione dell’avventura in maniera simile ai vari Metroidvania di cui ormai i videogiocatori sono abituati. Vorrei però riallacciarmi ad un discorso fatto precedentemente: come si attaccano i nemici? E soprattutto… è necessario farlo?

Mable & the Wood
Mable & The Wood è adattato completamente in italiano. Certo, ci sono delle parti in cui il team di sviluppo sembra essersi dimenticato di tradurre, ma il risultato finale è decisamente efficace.

Dato che la spada di Mable è enorme, il giocatore non può saltare, ma allo stesso tempo non sarà possibile attaccare. Fortunatamente ogni trasformazione permette di attaccare in maniera più o meno diversa, ma c’è un dettaglio da tenere in considerazione: il gioco può essere finito senza eliminare alcun mostro! Uno dei dettagli di Mable & The Wood (e che lo inserisce nel gruppo di titoli che “ha imparato qualcosa” da titoli come Undertale) è infatti la presenza di finali multipli, e spesso sono direttamente proporzionali alla gestione dei nemici. Giustamente voi lettori potreste dirmi “ma se questo gioco segue le meccaniche dei metroidvania (in cui si usa la nuova trasformazione per raggiungere nuove aree), come cavolo faccio a finirlo senza uccidere i boss?”. Ebbene, sappiate che sono presenti dei segreti così importanti che condizioneranno letteralmente l’approccio all’avventura. Lascio a voi il piacere di scoprire tutto ciò che propone questo titolo.

Quali sono i difetti chiave di Mable & The Wood? Tralasciando il discorso dell’adattamento che ho fatto precedentemente, credo che alcuni dettagli non siano stati gestiti benissimo. Sono presenti vari bug grafici come piattaforme parzialmente invisibili, la mappa proposta è molto riassuntiva e difficile da utilizzare e non ho apprezzato tantissimo la gestione dei comandi proposta, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo di trasformazioni ad ampio raggio come il ragno o la statua. In questi casi si usa il joystick sinistro per mirare ma, essendo anche quello per muoversi, bisogna tener premuto il pulsante L per fermare temporaneamente la protagonista. Questo procedimento non aiuta il giocatore nelle fasi più movimentate dell’avventura, e per tale ragione avrei preferito mirare attraverso il joystick destro, che viene invece usato per selezionare la trasformazione da usare. Ultimo dettaglio che vorrei trattare è la gestione della valuta del gioco. Il giocatore può raccogliere delle “gemme” durante il corso della partita, ma queste verranno perse se il giocatore subisce danni o muore. Nell’ultimo caso, apparirà nel mondo di gioco una statua ghiacciata che conterrà al suo interno la valuta, che andrà letteralmente recuperata. La sensazione che ho avuto è stata quella di avere una gestione delle monete simile ai videogiochi di Sonic ed alla “Dark Souls Style”, ed in alcuni casi risulta stranamente frustrante. Non mi sarebbe dispiaciuto vedere una gestione diversa di questa meccanica, che avrebbe aiutato il titolo a non dare troppo peso alle sezioni più vicine al “trial & error”.

Mable & the Wood
Tralasciando l’aspetto tecnico e grafico, credo che Mable & The Wood non sia riuscito a raggiungere un obbiettivo molto specifico: l’ambientazione. Se leggete la descrizione del titolo sui vari store troverete che “Il gioco è ambientato in un mondo fantastico e oscuro […]”
Concludendo, cosa posso dire di Mable & The Wood? Mi sento in una situazione ambivalente, in cui so che abbiamo un prodotto veramente interessante… ma che non riesce a spronarsi del tutto. Graffiti GamesTriplevision Games hanno dato vita ad un progetto con una base decisamente solida, ed il gameplay proposto è interessante e diverso dal solito. Il gioco scorre in maniera abbastanza tranquilla per il resto del gioco, e può essere finito in meno di una decina d’ore. Il titolo è ricco di contenuti nascosti che solo i giocatori più accaniti troveranno, ed i finali multipli incentivano il giocatore a rigiocare il titolo nei modi più disparati. Comunque sia, Mable & The Wood è un titolo discreto a causa di un lato tecnico non fenomenale e di un approccio a determinati dettagli non sempre condivisibile. Comunque sia, vi consiglio di tenerlo sott’occhio.

Mable & The Wood
Mable & The Wood – Recensione
MODUS OPERANDI: ho giocato a questo titolo grazie ad un codice offerto gentilmente dal team di sviluppo. Ho completato la mia prima partita in 15 ore, raggiungendo uno dei finali più "tristi" di questo videogioco. Non so se lo riprenderò in mano, ma devo ammettere di aver apprezzato l'approccio del team di sviluppo. Acquisto consigliato? Se siete amanti del genere direi di sì, ma sta a voi decidere se prenderlo con o senza sconto.
PRO
CONTRO
7
Discreto