Little Briar Rose

Little Briar Rose – Recensione

Dopo aver portato la sua fiaba su Steam e dispositivi mobili, Little Briar Rose è pronto a raggiungere anche il Nintendo Switch eShop con tutta la sua carica di colori e la sua storia brillante e narrata attraverso un’avventura punta e clicca dal particolare stile grafico a vetrate. Il titolo degli italianissimi di Elf Games, software house Bresciana fondata da Piero Dotti e Fabiola Ennacrima, ha attirato l’attenzione su di sé fin dalle prime fasi di sviluppo, avvenute in concomitanza del contest Indie Game Maker del 2014, dove si qualificò al terzo posto nella categoria non-rpg. Questo primo traguardo permise al team di sviluppo di migliorare sempre più il loro progetto, che cambiò radicalmente la sua forma originale pur mantenendo lo spirito alla base dell’avventura, riuscendo a vincere l’ambito premio “Miglior Game Design” al Drago d’Oro Italiano del 2016.

In seguito alla visione del trailer di lancio anche noi siamo rimasti piacevolmente colpiti da Little Briar Rose, sicuramente per via del suo comparto estetico assolutamente unico ed originale, ed abbiamo deciso di mettere mano alla versione dedicata all’ibrida Nintendo attirati da tanta bellezza e da un prezzo assolutamente accessibile di soli €5,99.

Little Briar Rose si apre con una piacevolissima sequenza animata, ottimamente narrata in rima ed in italiano dalla doppiatrice Laura Maltoni, nella quale ci viene introdotta la storia del gioco, chiaramente ispirata alla favola de “La Bella Addormentata nel Bosco” dei fratelli Grimm.

La principessa Aurora è caduta in un sonno profondo, dal quale solamente il bacio del vero amore è in grado di svegliarla. Purtroppo, però, il castello nel quale riposa la dolce fanciulla sembra essere irraggiungibile, poiché avvolto da una fitta rete di rovi apparentemente insuperabile. Ma il nostro principe azzurro, o meglio il primo di tanti nobili di cuore che tenteranno di raggiungere l’assopita donzella, non si farà scoraggiare dall’eccesso di vegetazione ed inizierà il suo viaggio dal bosco limitrofo dove incontrerà una serie di popoli che necessitano di aiuto. Svolgendo piccoli compiti e portando la pace nelle giornate di queste buffe creature incantate il principe riuscirà a raggiungere il castello e – finalmente – scoprire se è degno della mano di Aurora.

Little Briar Rose
Dai principe, cerca di arrivare sano e salvo fino ad Aurora questa volta!

Ci ritroveremo così al confine della foresta, dove ci accoglierà la fata Navi (no, non la Navi loquace di Ocarina of Time) che ci illustrerà la situazione e ci spronerà ad inoltraci nel bosco alla ricerca del sentiero che conduce al castello. Senza stupore scopriremo che tutti i percorsi sono ricoperti di rovi, tranne quello che porta al villaggio degli gnomi, dove incontreremo le buffe creature intente a discutere sulla costruzione di una biblioteca. In questo primo problema da risolvere Little Briar Rose ci mostra la sua vera natura; nonostante il titolo di Elf Games sia di fatto un’avventura grafica a tutti gli effetti l’esperienza di gioco non si basa interamente sulla ricerca di oggetti da combinare tra loro per risolvere enigmi sempre più complessi, ma bensì su compiti di natura pseudo-diplomatica destinati a portare la pace nei popoli che incontreremo lungo il cammino. Per fare questo sarà fondamentale parlare con tutti gli abitanti, al fine di coglierne le esigenze e ingegnarsi per trovare la giusta soluzione ai loro problemi. Una volta chiarite le idee potremo dare il via ad un semplice minigioco con il quale scoprire se siamo stati dei provetti mediatori o se siamo destinati a fallire miseramente, cadendo vittima di un incantesimo e trasformandoci in uno di loro, cedendo il nostro posto ad un nuovo principe.

Little Briar Rose
Il sistema di inventario è semplice ma efficace, e ne abbiamo apprezzato la forma in stile “rosone”.

Nel caso degli gnomi ci verrà dato l’incarico di costruire la biblioteca, e decidere correttamente come costruire le fondamenta, le mura, il tetto, ed il camino. Successivamente un villaggio di tritoni ci commissionerà la realizzazione di una diga, senza la quale il fiume in piena rischia di portarli all’estinzione. Sarà poi la volta della Prima Ballerina, una fata alla disperata ricerca del giusto abito, ed infine di uno Spriggan (dei piccoli goblin) al quale daremo i giusti consigli per conquistare il cuore di quest’ultima. Per quanto riguarda l’ultimo obiettivo per far svegliare la principessa, invece, preferiamo non parlarvene perché è una vera e propria chicca capace di far terminare l’avventura con un piacevole sorriso.

La difficoltà generale non è mai tale da portare a frustrazione, anche se in alcuni frangenti una funzione per mostrare gli hotspot attivi ci avrebbe sicuramente agevolato. Oltre alla possibilità di consultare Navi per ottenere preziosi suggerimenti, infatti, in qualsiasi momento abbiamo accesso ad un rapidissimo minigioco che una volta risolto ci indicherà in maniera piuttosto esplicita come proseguire. A questo si unisce un’esplorazione molto semplice e che non necessita in alcun modo di una mappa (le aree di gioco sono sostanzialmente otto) ma che ci porterà a visitare più e più volte i diversi popoli per carpire le diverse informazioni necessarie per proseguire senza cadere vittime del sortilegio e del conseguente “cambio di pretendente”.

Little Briar Rose
Al centro del bosco è presente uno strano fungo, dovremo fargli visita ogni volta che avremo completato il nostro compito all’interno di ciascun villaggio.

Sinceramente, giocando a Little Briar Rose non abbiamo trovato dei veri e propri difetti, ma siamo semplicemente finiti a confermare una difficoltà generale tendente al basso ed una longevità abbastanza ridotta di circa due ore. Su quest’ultimo aspetto, in ogni caso, c’è da dire che è presente un ottimo sistema di achievement (alcuni dei quali missabili) che invoglia a rigiocare l’avventura per almeno una seconda volta e che al termine dell’esperienza non si rimane affatto con la sensazione che si sarebbe potuto fare di più.

Gran parte del merito di Little Briar Rose va comunque al suo comparto estetico di ottima fattura, interamente disegnato a mano, che come potete osservare dalle immagini presenti in recensione si ispira in maniera piuttosto fedele allo stile delle vetrate gotiche. Ogni singolo elemento del gioco è rappresentato attraverso elementi colorati e brillati, perfettamente uniti tra loro da un tratto nero deciso che sta a rappresentare l’intelaiatura di questo particolare stile architettonico. Anche il design dei personaggi e dei diversi principi che impersoneremo riesce a convincere, così come le loro animazioni, e si amalgama alla perfezione sia con le ambientazioni che con la narrazione. Ultima nota di merito alla colonna sonora, molto incalzante e perfettamente contestualizzata, anche se a volte tende a farsi un pò troppo ripetitiva, caratteristica comunque comune agli accompagnamenti musicali di tutte le avventure punta e clicca.

Little Briar Rose
E’ presente anche un minigioco dedicato alla pesca, assicuratevi di fare vostri tutti gli oggetti presenti sul fondo del villaggio dei tritoni!

Little Briar Rose ci ha dunque sorpreso in positivo, donandoci una manciata d’ore di allegria passate in compagnia di un progetto tutto italiano ed in grado di raccontare la sua storia in maniera intelligente e funzionale al gameplay. La versione Nintendo Switch è perfettamente godibile, soprattutto in mobilità grazie allo sfruttamento del suo touch screen, e grazie anche al suo prezzo assolutamente accessibile la consigliamo senza alcun dubbio agli amanti del genere e non. Se cercate un’avventura leggera da sgranocchiare in un sol boccone, supportate i ragazzi di Elf Games ed il loro curatissimo lavoro e non ve ne pentirete.

Little Briar Rose
Little Briar Rose – Recensione
PRO
Enigmi intelligenti...
Comparto estetico eccezionale
La meccanica del "cambio principe" è bel inserita nel contesto narrativo
Gli achievement aiutano la rigiocabilità
CONTRO
... anche se con un livello di sfida molto basso
Longevità limitata
8.1
un gioco brillante