Ori and the Blind Forest: Definitive Edition

Ori and the Blind Forest: Definitive Edition – Recensione

Ori and the Blind Forest fa parte di quei titoli che fino a qualche mese fa mai avremmo pensato di vedere su Nintendo Switch. Nato grazie al supporto di Microsoft Studios come esclusiva Xbox One e PC, l’opera di Moon Studios ha saputo far parlare molto di sé grazie alla qualità indiscussa del suo comparto estetico, al suo enorme potere comunicativo e ad un gameplay capace di avvicinare al genere metroidvania anche i giocatori meno portati per questa tipologia di esperienze. Insomma, un videogioco a tutto tondo in grado di toccare le corde dell’anima e tenere il giocatore incollato allo schermo per tutto il tempo necessario a portate a termine l’avventura.

Dopo l’arrivo inaspettato di Cuphead su Nintendo Switch, con una versione tecnicamente eccelsa, le probabilità di vedere lo stesso trattamento riservato anche a Ori and the Blind Forest – magari proprio nella sua Definitive Edition – si facevano sempre più concrete. Questo fino al fatidico giorno del suo annuncio, avvenuto poco più di un mese fa come “bomba” finale di un Indie World ricchissimo di contenuti. Inutile negarvi l’emozione, dunque, di poter stringere finalmente tra le mani (questa volta in senso letterale) un titolo che chiunque abbia già avuto il piacere di giocare in passato vi consiglierebbe di fare vostro ad occhi chiusi. Non perdiamo tempo e lanciamoci all’avventura, perché la foresta di Nibel ha estremamente bisogno del nostro intervento!

Chiedendo a chiunque abbia già vissuto l’esperienza offerta da Ori and the Blind Forest: Definitive Edition di definirla con un solo aggettivo, sono sicuro che la parola utilizzata sarebbe “emozionante”. Ed in effetti mi sono bastati 10 secondi all’interno del mondo di gioco per provare il primo dei tanti brividi lungo la schiena, causato da una sequenza introduttiva a dir poco folgorante.

Tutto inizia presentandoci i due protagonisti del gioco, Naru e Ori, mentre vivono allegri le loro giornate, procurandosi cibo e giocando immersi nella natura offerta dalla bellissima foresta di Nibel. Ori è una creatura curiosa, arrivata dal cielo dopo essere stata trascinata lontano da casa fino alle braccia di Naru, il quale la ha accolta nella sua vita come fosse sua figlia. Si vogliono bene, tremendamente bene, e questo messaggio è comunicato al giocatore in maniera pressoché perfetta, al punto tale che quando la cruda realtà dei fatti si scaglia suprema sulla povera vita di Naru è impossibile non impietrire. Quello che inizialmente sembrava un quadro perfetto si trasforma in un attimo in un terribile incubo, una tempesta che si abbatte su Nibel innescando una catena di eventi devastanti, primo fra tutti la morte del dolcissimo Naru causata dalla mancanza improvvisa di cibo. Ori è così obbligata ad intraprendere un viaggio che la porterà a recuperare i tre elementi cruciali necessari per mantenere vivo l’Albero dello Spirito e ridare una nuova speranza alla foresta di Nibel.

Ori and the Blind Forest: Definitive Edition
Un pretesto semplice ma perfetto per un metroidvania!

Dopo la breve ma intensa introduzione ci ritroveremo a vestire i panni di Ori, in un mondo ostile e che sarà nostra cura imparare a conoscere quanto prima. Al nostro fianco ci sarà Sein, una creatura che raccoglie al suo interno tutto il potere dell’Albero dello Spirito e ci sarà estremamente utile per affrontare i diversi nemici che ora popolano Nibel. Questa, infatti, oltre che fornirci qualche suggerimento qua e la rappresenta l’unico nostro potere per attaccare direttamente ogni creatura ostile della foresta, attraverso una potente scarica di energia.

Avanzare tra una zona e l’altra della mappa di gioco è piacevole e per nulla frustrante, grazie ad un backtracking mai eccessivo e che rende di fatto realmente difficile perdersi. Essendo Ori and the Blind Forest un metroidvania, il sistema di upgrade del personaggio è un elemento cardine dell’esperienza, e questo risulta molto intelligente offrendo tutta una serie di potenziamenti ispirati e mai banali. Si va dalla semplice possibilità di scalare le pareti fino alla piuma di Kuro, con la quale effettuare planate e raggiungere incolumi piattaforme lontane, passando per gli immancabili doppio salto, schianto a terra, e salto a parete. I potenziamenti in totale sono 11, due dei quali introdotti solamente in occasione del rilascio della Definitive Edition che porta al suo interno altrettante zone aggiuntive opzionali, e nel complesso si dimostrano sfruttati a puntino e con estrema maestria. Al loro fianco un piacevole albero delle abilità articolato su tre rami, che personalmente però ho trovato impossibile da sbloccare completamente nell’arco di una singola run “liscia” (non mirata al raggiungimento del 100%).

Ori and the Blind Forest: Definitive Edition
Grazie alla piuma di Kuro potremo planare anche per atterrare lentamente ed evitare più facilmente i numerosi ostacoli ambientali.

La foresta di Nibel è un posto sufficientemente vasto e ricco di bivi e scorciatoie, ma nell’arco delle sette ore che ho impiegato per completare il gioco all’80% non ho mai provato la sensazione di non sapere dove andare. In questo aiuta sicuramente la fitta rete di Pozzi dello Spirito che consentono il viaggio rapido, a patto ovviamente di averli prima sbloccati. Anche questa è una delle grandissime novità della Definitive Edition, che ha permesso a migliaia di completisti come il sottoscritto di recuperare la generosa quantità di collezionabili sapientemente disseminati senza dover necessariamente ripercorrere grandi spazi. Tale operazione di recupero non è destinata solamente a coloro che amano vedere una percentuale del 100% sul proprio file di salvataggio, ma è caldamente consigliata a tutti i giocatori in quanto quelli che ho definito come semplici collezionabili in realtà sono di fatto “cellule” che permettono di migliorare la salute e l’energia massima, oltre a farci accumulare preziosi punti abilità.

Dietro l’accumulo di energia si cela inoltre una delle caratteristiche più curiose di Ori and the Blind Forest, rappresentata dal suo singolare sistema di salvataggio rapido. Il gioco, infatti, non prevede delle posizioni specifiche per i checkpoint ma dà al giocatore la possibilità di crearne in qualsiasi momento, a patto di avere con sé sufficientemente energia per poter creare quello che nel gioco viene definito un “Portale dell’Anima”. Resta inteso che comunque non ci verrà permesso creare questo tipo di portali su terreni instabili o nei pressi di nemici, e che dunque l’abuso di tale comportamento è sempre abbastanza controllato. Il sistema di salvataggio appena discusso si sposa talmente bene con la filosofia di Nintendo Switch che se non lo sapessi sarei portato a pensare che sia stato sviluppato in occasione di questo curatissim0 porting, che invece si è dimostrato privo di contenuti inediti o feature esclusive. Non che questo sia necessariamente un problema, dato che l’avventura si comunque fa giocare che è una meraviglia e non lascia mai con la sensazione che si sarebbe potuto fare di più.

La Definitive Edition di Ori and the Blind Forest introduce infine due nuovi livelli di difficoltà “facile” e “difficile”, che si aggiungono a quello “normale”, ed una modalità “una vita” che dubito abbia bisogno di presentazioni. Giocato a difficoltà standard l’avventura confezionata dai ragazzi di Moon Studios non è mai troppo complessa da portare a termine ma in alcune circostanze tende a farsi comunque impegnativa. È doveroso comunque segnalare alcune sezioni eccessivamente trial and error che, senza mai farci toccare veri e propri picchi di frustrazione, in un paio di occasioni tendono a spezzare il ritmo di gioco.

Ori and the Blind Forest: Definitive Edition
In foto è mostrato l’inizio di una sezione stealth nella quale dovremo cercare di avanzare senza farci notare da Kuro, il principale antagonista di Ori.

Il fatto che questa riedizione del gioco non contenga contenuti inediti non significa certo che sia stata realizzata come porting diretto del titolo attualmente acquistabile su Xbox One o PC. Stando alle parole del director Thomas Mauler, infatti, moltissime delle animazioni ed ottimizzazioni che sono state realizzate per il capitolo sequel in arrivo (Will of the Wisps) sono state utilizzate anche nella versione Switch di The Blind Forest. Queste dichiarazioni non solo dimostrano l’assoluta cura riposta da Moon Studios in questo porting ma hanno permesso anche al team di sfruttare gli oltre 10 anni di esperienza maturata sul motore grafico del gioco per donare agli amanti di mamma Nintendo una versione in grado di offrire la migliore esperienza attualmente in circolazione. Alla faccia delle console più performanti, infatti, le animazioni sull’ibrida Nintendo appaiono più fluide che mai e – aspetto da non sottovalutare – finalmente a 60 FPS costanti.

Grazie alla sua incantevole grafica interamente disegnata a mano ed alla colonna sonora orchestrale composta da Gareth Coker, Ori and the Blind Forest: Definitive Edition si fa giocare con piacere in ognuna delle diverse modalità offerte da Nintendo Switch, senza dover scendere a compromessi né per quanto riguarda il comparto artistico né tantomeno per il sistema di controlli, che si dimostrano mappati perfettamente sia sui JoyCon che sul comodissimo Pro Controller.

Ori and the Blind Forest: Definitive Edition
Graficamente eccelso, anche su Nintendo Switch!

Che dire, dunque, se non che la versione Nintendo Switch di Ori and the Blind Forest è ad oggi la vera Edizione Definitiva di un’opera che merita di essere vissuta da qualsiasi amante dei videogame. Così come avvenuto in occasione del rilascio di Cuphead sentiamo di dover ringraziare si Nintendo che Microsoft per aver realizzato il desiderio di moltissimi appassionati del genere, i quali possono finalmente portare con sé una delle opere più emozionanti del panorama metroidvania (e non solo). Adatto a tutte le tipologie di giocatori, ne consigliamo l’acquisto a scatola chiusa, complice un prezzo di €19,99 assolutamente in linea con quanto offerto dall’avventura. Se siete diffidenti sappiate che è comunque disponibile sul Nintendo eShop una versione DEMO, i cui progressi potranno essere recuperati una volta che inevitabilmente sarete convinti da questa meravigliosa poesia interattiva.

Ori and the Blind Forest: Definitive Edition
Ori and the Blind Forest: Definitive Edition – Recensione
MODUS OPERANDI: Ho giocato a Ori and the Blind Forest: Definitive Edition su Nintendo Switch grazie ad un codice gentilmente offerto dal publisher, completando l'avventura all'80% in circa sette ore e ritornando fin da subito nella foresta di Nibel per altrettanto tempo dedicato ad esplorare le due zone aggiuntive introdotte nella Definitive Edition. Approfittando dell'occasione offerta dai nuovi contenuti post-game ho anche completato il gioco al 100%.
PRO
CONTRO
9.1
PURA POESIA