Northgard

Northgard – Recensione

Il genere degli RTS è sempre stato caratterizzato da un elemento: ogni volta che si avvia una partita, passano ore prima che il giocatore riesce a staccarsene. Come non citare il sempreverde Age of Empires, gioco sul quale generazioni intere di giocatori hanno speso ore delle proprie giornate. E infatti, proprio da questa fonte di ispirazione, arriva su Nintendo Switch Northgard, gioco di strategia in tempo reale ambientato nel contesto della mitologia norrena. Già uscito a suo tempo su PC, quasi a sorpresa, lo strategico sviluppato da Shiro Games arriva sull’ibrida Nintendo, portandosi appresso anche l’oneroso compito di adattare il sistema di comandi da mouse e tastiera, al controller. Vediamo insieme come se l’è cavata.

Lo scopo del gioco è semplice: far sviluppare il proprio clan nordico, fargli superare le varie intemperie durante le differenti stagioni, ed raggiungere le condizioni che garantiscono la vittoria. Così come accadeva esattamente in Age of Empires, il giocatore deve raccogliere delle materie prime specifiche che permettono di conseguenza di costruire gli edifici più disparati: legno, cibo, oro, pietra e metallo sono le risorse che il giocatore deve accumulare nel corso della partita, per consentire al proprio clan di vivere in maniera prospera.

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A differenza di mamma Age of Empires però, il mondo di gioco non si presenta in maniera unitaria, ma bensì Northgard strizza l’occhio a Civilization: infatti, la mappa è divisa in celle, le quali devono essere prima ‘scoperte’ dai nostri esploratori, e successivamente vanno ‘colonizzate’ tramite la spesa di una certa quantità di cibo. Le varie celle hanno risorse limitate, ma anche la loro capacità di contenere edifici è limitata: questo porta a situazioni nelle quali alcune celle vengono abbandonate dal giocatore perché non sono più utili al sostentamento della propria popolazione. Questa aumenta di numero nel momento in cui il giocatore riesce a tenere in positivo il fattore ‘felicità’, il quale è influenzato da diversi elementi, come l’avere cibo o legna a sufficienza durante l’inverno, per esempio.

Elemento interessante di Northgard è l’incognita dei disastri, che si abbattono sul villaggio del giocatore, il quale deve porre rimedio prima che si rivelino troppo grossi per essere risolti. Per esempio, la mancanza di un silos in cui conservare il cibo può portare ad un’infestazione di ratti, i quali contaminano le risorse e possono portare a qualcuno tra la popolazione ad ammalarsi. Di conseguenza, il guaritore deve occuparsi di queste persone ammalate, tralasciando altri compiti che potrebbero rivelarsi più importanti, come guarire i soldati.

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Questi infatti si rivelano abbastanza fondamentali nel momento in cui bisogna colonizzare un’area che è infestata da nemici, e quindi è necessario liberarla prima di cominciare a sfruttarne le potenzialità. Non solo, il villaggio può essere attaccato da diversi mostri nel corso della partita, quindi è necessario avere sempre a disposizione delle truppe in salute che possono occuparsi della sicurezza del villaggio.

Oltre alla modalità storia, nella quale il giocatore deve seguire una storia in 11 scenari diversi, la modalità nella quale si passerà la maggior parte del tempo è sicuramente quella single player. Qui, bisogna scegliersi un clan, e con questo affrontare le intemperie delle regioni nordiche. Ogni clan ha abilità e caratteristiche particolari: alcuni sono più orientati verso la costruzioni di edifici e la manutenzione, altri sulla produzione di cibo e l’esplorazione, mentre altri sono più concentrati sull’aspetto bellico. Il bilanciamento è molto ben fatto, e non esiste un clan migliore dell’altro, anzi: ognuno di questi rappresenta un modo di giocare diverso, spingendo così il giocatore a dover ripensare la propria strategia con ogni clan, per capire qual è la strada giusta da percorrere per raggiungere la vittoria (le condizioni della quale possono essere decisi quando si avvia la partita).

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Il modo di giocare non cambia solo di clan in clan, ma anche con il clan stesso, perché oltre alle materie prime sopracitate, ci sta anche la ‘conoscenza’, che non rappresenta nient’altro che i punti esperienza che si accumulano nel corso del gioco. Al raggiungimento di ogni nuovo livello, il giocatore ha la possibilità di scegliere una abilità passiva per il proprio clan, dettando così la direzione che questo prenderà nel corso del gioco. Di nuovo, si può privilegiare un atteggiamento più conservatore ed autarchico rispetto ad uno più bellico e guerrafondaio. Il bello di questo tipo di giochi è che non c’è un approccio giusto assoluto, ma è tutto lasciata alla gestione e alla capacità di pianificazione del giocatore.

Tuttavia però, a differenza delle fonti di ispirazione, Northgard pecca di un ritmo abbastanza lento e compassato, ma non solo. La difficoltà media è abbastanza alta, e non è raro che durante le prime ore di gioco, quando bisogna ancora capire come funziona tutto, il giocatore può trovarsi irrimediabilmente bloccato con nessuna scelta se non quella di riavviare la partita da capo ed evitare gli errori che lo hanno portato a sbattere contro un muro.

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Dal punto di vista tecnico, Northgard non spicca certo per una grafica al limite del fotorealistico, ma lo stile cartoonesco generale riesce a ricreare alla perfezione l’atmosfera da mitologia norrena. Certo, su Nintendo Switch non è raro incappare in sporadici cali di frame rate, o comunque sia su qualche singhiozzo qui e li. Ma in generale, nessuno di questi inficia sull’esperienza di gioco complessiva. Stesso discorso non si può fare per il sistema di controlli: nonostante adattare un RTS simile su console non sia assolutamente un lavoro da poco, il sistema di controlli si rivela un po’ macchinoso. D’altronde, per giochi simili non c’è niente di meglio che mouse e tastiera, e la relazione con il controller è un po’ innaturale. Ma alla fine, il gioco risulta giocabile, dopo un primo periodo di adattamento ai vari comandi.

In conclusione, Northgard è un RTS sicuramente nostalgico, che guarda sia ad Age of Empires che Civilization, cercando di prendere il meglio da questi due giochi e di riproporlo in un contesto nordico. L’impresa è sicuramente riuscita, e gli amanti degli RTS troveranno certamente pane per i loro denti. Certo, a differenza dei due giochi sopracitati Northgard ha un livello di difficoltà sicuramente maggiore, ma proprio per questo motivo, la soddisfazione che regala è altrettanto grande.

Northgard
Northgard – Recensione
PRO
Buon bilanciamento
Difficoltà elevata ma giusta
Numero molto elevato di cose da fare
CONTRO
Ritmo complessivo un po' lento
Sistema di controlli non eccezionale, cosi come il comparto tecnico generale
7.8
Un buon RTS nordico