Rebel Cops

Rebel Cops – Recensione

Vi ricordate This is the Police? Un gioco che trasudava personalità da ogni poro, con la sua miscela di una storia intrigante e complessa, un sistema gestionale molto divertente, ed un comparto artistico semplicemente delizioso. Dopo un po’ di tempo, arrivò This is the Police 2, il quale non solo proseguiva la storia del primo forse in maniera anche più intrigante, con una narrazione decisamente sopra la media. In aggiunta alla formula già comprovata con il primo capitolo, nella seconda iterazione veniva aggiunto un sistema di combattimento a turni, con chiara ispirazione a Xcom, ma con un sapore decisamente più stealth. Effettivamente, il combattimento in sé era decisamente troppo divertente, e nel contesto gestionale generale, era l’elemento che brillava di più di luce propria. Perché non sfruttare questa cosa allora? Così, arriva su PC e console Rebel Cops, spin off di This is the Police che riduce all’osso la parte gestionale – la quale comunque mantiene il suo peso evidente – ma che pone l’accento esattamente sul sistema di combattimento che si è visto nel secondo capitolo. Vediamo oggi come si comporta questo titolo su Nintendo Switch.

rebel cops

Una premessa è doverosa: quando si avvia il gioco, ci si aspetta un gioco che, sulla falsariga dell’archetipo, sia in grado di creare una storia interessante con una narrazione più che coinvolgente. Tuttavia, su questo elemento, Rebel Cops non è all’altezza. Il titolo è ambientato in una piccola città dell’est Europa che è completamente controllata dai criminali. Questa organizzazione di sapore decisamente mafioso è cosi potente e così pervasiva, che la forza di polizia è stata costretta a ‘sgomberare’. Al tempo stesso, uno zoccolo duro di poliziotti ha deciso di rimanere e di continuare a svolgere il proprio dovere di vigilanza sulla falsariga della guerriglia. Infatti, i personaggi che il giocatore controlla hanno a disposizione un equipaggiamento limitato, delle vetture che tutto sembrano fuorché della polizia, ma soprattutto una vera e propria prigione non c’è: i criminali, infatti, sono rinchiusi in un fienile, e l’agricoltore proprietario del capannone se ne prende cura. Da questo punto di vista, ben più di un elemento sembra non passare con particolare armonia, e a volte risulta difficile creare una sospensione dell’incredulità, anche e soprattutto per il modo in cui determinati argomenti potenzialmente interessanti perché problematici sono lasciati del tutto inesplorati. Primo fra tutti il modo in cui questi poliziotti da guerriglia compiono il proprio lavoro. Ed è qui che veniamo comunque all’elemento più riuscito del gioco: il sistema di combattimento.

Esattamente come succedeva in This is the Police 2, il giocatore deve prepararsi ad affrontare la missione equipaggiando i poliziotti con vari oggetti, da pistole, fucili, a bombe accecanti, manganelli, fino ad arrivare a coltelli e teaser. Siccome questa forza di polizia agisce all’infuori del circuito più propriamente ‘legale’, le risorse vengono a mancare. Infatti, per rifornire i personaggi, è necessario comprare i vari oggetti, ed ovviamente i soldi a disposizione sono decisamente pochi, ed c’è bisogno di una microgestione accurata per non ritrovarsi con l’acqua alla gola entro poco. Una volta scelto chi portare in missione (un massimo di 6 membri per il party), si viene catapultati nello scenario apposito.

Il combattimento è a turni, ed ogni poliziotto ha a disposizione due mosse. Le battaglie sono particolarmente concentrate sul muoversi furtivamente senza farsi vedere, e viene prediletto l’arresto dei criminali sull’ucciderli. Tuttavia, questa rimane un’opzione, e cozza un po’ con il contesto narrativo del gioco. Alcuni di questi criminali, sono semplicemente civili che a volte si trovano semplicemente nel posto sbagliato, o semplicemente svolgono un lavoro non particolarmente felice. I nostri poliziotti possono liberamente ucciderli, rompendo quindi la sopraddetta sospensione dell’incredulità, e fa sorgere dubbi al giocatore sulla falsariga di ‘ma che tipo di poliziotti sono questi?’. Il fatto che il dilemma morale viene creato non è un problema, anzi può essere un buon motivo per esplorare in maniera approfondita questa contraddizione. Come già fatto notare, però, Rebel Cops non si cura di prendere questi spunti e affrontare argomenti che sono molto adatti al contesto narrativo dell’esperienza.

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In ogni caso, tolte queste storture che possono essere definite come ‘dissonanze ludonarrative’, il sistema di combattimento in sé è molto divertente, e anche molto difficile. Le missioni sono lunghe, e richiedono molto impegno per essere completate in maniera perfetta. Rebel Cops sicuramente può risultare difficile da mandare giù in queste circostanze, e il fattore frustrazione è dietro l’angolo. Tuttavia, le missioni in sé sono molto divertenti, e riuscire a completarle in maniera eccellente da’ un’enorme soddisfazione. Siccome le missioni sono molto lunghe, e particolarmente impegnative a volte, Rebel Cops consente al giocatore di poter salvare nel corso del combattimento, così da poter ricominciare da un momento favorevole, piuttosto che essere costretti a partire dall’inizio della missione.

Come fatto notare, il gruppo di poliziotti non ha molti fondi a disposizione. Al tempo stesso, alcune persone della città sono riconoscenti verso il servizio che loro svolgono per la comunità, perciò gli supportano in qualche modo. In aggiunta, a volte capitano delle missioni secondarie che consentono di guadagnare qualche soldo in più. Oltre a questo, nel corso dei combattimenti, ci sono degli oggetti che è possibile raccogliere e poi vendere successivamente.

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Dal punto di vista del comparto artistico, Rebel Cops è realizzato nello stesso modo di This is the Police. Perciò, l’artwork in generale è semplicemente meraviglioso, e da questo punto di vista, Rebel Cop fa la sua porca figura. Allo stesso modo per quanto riguarda la colonna sonora, che ricrea alla perfezione un’atmosfera da poliziesco noir. Dal punto di vista tecnico, Rebel Cops gira alla perfezione su Switch (pure su PS4 non abbiamo notato nessun problema).

In conclusione, Rebel Cops è un gioco molto difficile, con degli elementi molto ben realizzati, ed altri che lasciano parecchio a desiderare. Questi difetti sono fondamentalmente dovuti a questa dissonanza ludonarrativa che crea rompe inevitabilmente la sospensione dell’incredulità del giocatore. Al tempo stesso, il sistema di combattimento è molto divertente, e così come il comparto artistico e sonoro è di altissima qualità. Certo, non è assolutamente un gioco per tutti, soprattutto per la sua elevata difficoltà. Ma, se avete gradito This is the Police, questo spin-off è sicuramente da tenere d’occhio, anche per il prezzo decisamente interessante.

Rebel Cops
Rebel Cops – Recensione
PRO
Sistema di combattimento molto divertente
Comparto artistico semplicemente meraviglioso
Colonna sonora stupenda
Prezzo molto invitante
CONTRO
Storia e narrativa lasciano un po' a desiderare
Può risultare fin troppo difficle per alcuni giocatori
7.4
uno spin-off ben fatto, ma con qualche difetto