Spyro the Dragon Remastered

Spyro Reignited Trilogy – Recensione

In occasione della nostra recensione della Crash Bandicoot N. Sane Trilogy ebbi l’occasione di far viaggiare i miei ricordi (e spero anche i vostri) narrandovi di una delle epoche che a mio avviso è stata una delle migliori per quanto riguarda il mercato dei videogiochi. La nascita di Crash Bandicoot, avvenuta nel 1996, era solo uno dei numerosi eventi che quell’anno permise ai giocatori di tutto il mondo di passare ore ed ore di puro divertimento in compagnia della propria PlayStation. Affianco al marsupiale di Naughty Dog, infatti, trovavano posto anche avventure destinate ad un pubblico più maturo come ad esempio Tomb Raider e Resident Evil.

Spyro Reignited Trilogy
Ciao bellezze, sono tornato!

Insomma, ce n’era davvero per tutti i gusti per i possessori della prima rivoluzionaria console di Sony, ma a guardarsi bene attorno bisogna pur sempre ricordare che quell’anno fu anche il grande debutto di Super Mario in 3D. Credo sia inutile stare qui a lodare quello che è riconosciuto universalmente come un vero e propio capolavoro del Nintendo 64, ma possiamo certamente sottolineare come l’arrivo di Mario all’interno di un relativamente vasto mondo di gioco pieno di collezionabili abbia fatto pensare ai vertici Sony che era già arrivato il momento di preparare un nuovo contrattacco con i fiocchi. Nel 1998, dopo soli due anni dalla nascita di Crash Bandicoot, il team di Insomniac Games fece debuttare – sempre su PlayStation – una nuova IP capace di lasciare il segno negli anni a venire, pubblicandone addirittura un’intera trilogia nell’arco di soli 3 anni.

Quello che ha rappresentato Spyro per il mondo dei videogiochi credo che un pò tutti noi nostalgici lo sappiamo, ma a distanza di oltre 20 anni Activision ha ben pensato che era il momento di far rinascere il famoso draghetto viola con un opera di ricostruzione completa, affidata al team di Toys for Bob per i primi due giochi e a Sanzaru Games per il terzo capitolo, capace di non farlo sfigurare al fianco delle produzioni moderne pur mantenendone intatta la formula di gioco originale. Senza entrare in questo momento in aspetti puramente tecnici, possiamo intanto sottolineare come questa Spyro Reignited Trilogy sia già riuscita a dimostrare l’anno scorso la capacità delle opere originali di superare le pieghe del tempo. Quest’oggi è finalmente arrivato il momento di capire se la stessa cosa vale anche per il porting recentemente pubblicato su Nintendo Switch.

Spyro - old VS new
Credo che non ci sia nulla da dire sull’ottimo lavoro di restyling dedicato al simpatico Spyro

Come feci già ai tempi della recensione della Crash Bandicoot N. Sane Trilogy, prima di entrare nel merito del remake vero e proprio vorrei fare con voi un breve excursus con il quale inquadrare al meglio ciascuno dei tre capitoli che compongono questa Spyro Reignited Trilogy, soffermandomi principalmente sull’evoluzione che ha avuto la formula di gioco man mano che si passava da un capitolo al successivo.

Anteprima Prodotto Prezzo
Spyro Trilogy Reignited - Nintendo Switch Spyro Trilogy Reignited - Nintendo Switch 39,99 EUR 34,90 EUR

Ultimo aggiornamento: 2023-12-05 at 09:32

Si comincia con Spyro The Dragon (1998), nel quale ci viene introdotta sostanzialmente l’anima del gameplay che ci seguirà in tutti i capitoli successivi. Il gioco di fatto non è altro che un collect-a-thon tridimensionale nel quale l’esplorazione è l’elemento cardine dell’esperienza. Attraversando numerosi livelli ben differenziati tra loro e che ci introducono in ambientazioni piacevoli e variegate, Spyro ha tra le sue abilità principali quella della planata, con la quale raggiungere piattaforme lontane, e la possibilità di sputare fuoco per arrostire quasi tutti i nemici. Attraverso la pressione del tasto Y, inoltre, è possibile effettuare uno scatto che permetterà al draghetto viola di incornare certi tipi di nemici (tipicamente quelli corazzati) e distruggere alcuni vasi troppo resistenti per frantumarsi solamente al calore della sua fiamma. Al nostro fianco la mitica libellula Sparx, che oltre a darci una mano a raccogliere le gemme sparse lungo il percorso (ed a fungere da radar per il loro ritrovamento) rappresenta la nostra barra della salute, che possiamo caricare mangiando farfalle ottenute arrostendo animali sempre diversi in ogni stage. Oltre alle gemme, i collezionabili che raccoglieremo sono rappresentati da alcune uova da scippare a degli strani e sfuggenti personaggi ed i draghi da liberare, vittime dell’incantesimo del perfido Nasty Norc.

Spyro Reignited Trilogy
In Spyro 2: Ripto’s Rage alcune porzioni di livello saranno accessibili solo dopo aver acquistato il giusto potenziamento da Riccone, quindi dovremo necessariamente tornare più tardi.

Il secondo capitolo della trilogia, Spyro 2: Ripto’s Rage (conosciuto in Europa anche come Spyro 2: Gateway to Glimmer), arrivà l’anno successivo riprendendo in pieno tutto ciò che abbiamo potuto apprezzare in Spyro the Dragon. Qui Spyro e Sparx decidono di prendersi una piccola vacanza dopo gli avvenimenti conclusi nel primo gioco, senza riuscirci poiché si ritrovano contro la loro volontà teletrasportati attraverso un portale che li conduce ad Alvar, dove li attendono Hunter, Elora ed il Professore. Oltre a questi tre inediti personaggi incontreremo anche un nuovo antagonista, Ripto, ed i suoi due scagnozzi Gulp e Crush. Le novità introdotte in questa seconda iterazione sono moltissime, prime fra tutte una narrativa più curata, ed è notevole lo sforzo fatto dagli sviluppatori originali per rivoluzionare una formula che già di base aveva ottenuto un ottimo riscontro dal pubblico. Ora Spyro può fare affidamento su nuove abilità, come la scalata, lo schianto a terra ed il nuoto (in precedenza toccare l’acqua equivaleva a morire). Queste vanno acquistate proseguendo nell’avventura presso Riccone, un mercante che finalmente darà un senso alle gemme che raccoglieremo con tanto amore, ed introducono inevitabilmente una piccolissima componente di backtracking. Ciascuno stage richiede ora di svolgere piccole quest, fondamentali per raccogliere le sfere e gli amuleti necessari per far ritornare i protagonisti nel loro regno. Le novità vanno anche ad introdurre boss battle più articolate, un sistema di attivazione di portali (che fungono da power up temporali) basato sull’abbattimento dei nemici, e l’utilissima librata con la quale Spyro può eseguire un piccolo scatto verso l’alto durante la sua planata.

Spyro Reignited Trilogy
Ogni tanto è bene fermarsi ed ammirare il panorama…

Chiude la trilogia Spyro: Year of the Dragon (2000), nel quale saremo richiamati a raccogliere uova attraverso i Mondi Dimenticati dopo che la Maga Bianca li ha dispersi in tutto il territorio per evitare che finissero nelle nostre mani. In questa occasione le novità sono in numero minore, e vanno a concentrarsi su una storia decisamente più appassionante e la possibilità di controllare in prima persona Sparx e molti personaggi inediti – ciascuno dotato di caratteristiche peculiari – all’interno di alcune sezioni di gioco specifiche. Trovano qui spazio anche simpatici minigiochi, come partite ad hockey sul ghiaccio o gare su skateboard, che variano costantemente il gameplay e spezzano il ritmo di gioco altrimenti basato solamente sulla pura esplorazione.

Giocando i tre capitoli in successione grazie a questa trilogia ho potuto apprezzare al meglio le migliorie introdotte da un titolo al successivo, e non ho mai trovato eccessivo dedicarmi assiduamente al gioco. In questo modo ho anche potuto constatare come il livello di difficoltà sia via via crescente, aspetto legato non tanto ai nemici – che si fanno sconfiggere spesso e volentieri senza troppa fatica – ma piuttosto al level design sempre più articolato e che tende a richiedere di volta in volta un maggiore sforzo esplorativo.

Spyro Reignited Trilogy
Byrd può volare per un tempo illimitato e sparare con l’ausilio di due lanciarazzi sulle sue spalle, con lui il divertimento è assicurato.

Nella realizzazione della Spyro Reignited Trilogy i ragazzi di Toys for Bob, ed ovviamente anche Sanzaru Games, non si sono limitati a trasportare l’esperienza originale dotandola solamente di una nuova veste grafica, ma sono andati più a fondo nel codice ridisegnando non solo il design dei personaggi, dei nemici e delle ambientazioni, ma dotando ogni singolo capitolo di feature che erano presenti solo in alcuni di essi; esattamente come venne fatto ai tempi della Crash Bandicoot N. Sane Trilogy.

Tutto in Spyro Reignited Trilogy dimostra quanto impegno ci abbia messo il team di sviluppo per realizzare un’opera fedele all’originale, arricchita in tutto ciò che potesse permetterle di offrirsi ad un pubblico il più ampio possibile. Non stiamo parlando di ritocchi al gameplay per renderlo meno punitivo, se non consideriamo la possibilità data a Spyro di effettuare la rotolata non solo nel primo capitolo (perché non fare lo steso con la librata?), ma piuttosto di una localizzazione molto estesa capace sia di aggiungere tantissime nuove lingue sia di migliorare le traduzioni non proprio eccelse dell’epoca. Se per quanto riguarda i colleghi inglesi si è riusciti a far doppiare tutti gli episodi dalla stessa persona (Tom Kenny, che originariamente non prestò la sua voce in Spyro the Dragon) per noi italiani sentire parlare Spyro ed i suoi amici – e nemici – nella nostra lingua è un qualcosa di finalmente assolutamente ben realizzato. Oltre a questo nel gioco è possibile attivare manualmente una comodissima minimappa, che all’epoca fu inserita solo in Spyro: Ripto’s Rage, grazie alla quale orientarsi meglio all’interno dei comunque intricati livelli. Personalmente ho utilizzato la mappa molto poco, ma devo ammettere che in un paio di circostanze è stato l’unico modo per capire come risolvere il livello al 100%.

Altra feature molto interessante, e apprezzata dagli amanti degli achievement, è la presenza di punti abilità in tutti e tre i giochi, da ottenere svolgendo alcune azioni specifiche, grazie ai quali sbloccare delle splendide gallerie di concept art. Nella Reignited Trilogy, infine, non sono stati creati nuovi livelli ad hoc nonostante esistano zone scartate dai progetti originali, ma non ritengo assolutamente questo fatto una mancanza, poiché la trilogia completa è già in grado di offrire una longevità che potrebbe tranquillamente raggiungere le 50 ore per coloro che amano prendersi il giusto tempo per esplorare e completare ogni singola missione offerta dal gioco.

Spyro Reignited Trilogy
Con Sheila il Canguro raggiungere piattaforme sopraelevate non sarà più un problema, grazie alle sue grandi doti da saltatrice (e calciatrice)!

Se dovessi fermare qui la mia analisi, e limitarmi solamente al modo in cui le opere originali sono state riproposte, non vi nascondo che sarei assolutamente soddisfatto dell’operato degli sviluppatori e che in fondo a questa pagina trovereste come valutazione un bel nove pieno. Onestamente nessuno dei tre capitoli presenza difetti tali da sconsigliarlo a qualcuno, e l’unica vera criticità da me riscontrata è legata ad alcuni dei livelli da effettuare in volo che ho mal digerito a causa della presenza costante di un timer troppo stringente, mio acerrimo nemico quando si tratta di completare fino in fondo un gioco. Anche la gestione della telecamera a volte rende macchinoso l’avanzamento, ma è possibile decidere se impostarla come statica o dinamica permettendo al giocatore di plasmare al meglio il proprio stile di gioco.

Spyro Reignited Trilogy
Jack è forse il personaggio che da questa nuova edizione remake ne esce con più carisma che mai!

Putroppo, però, qui stiamo parlando della versione dedicata a Nintendo Switch e come vedremo tra poco il porting effettuato dagli sviluppatori – nonostante permetta al gioco di essere goduto perfettamente sull’ibrida di Kyoto – appare svogliato e pieno zeppo di compromessi.

Innanzitutto è bene dire che l’esperienza di gioco è piuttosto diversa qualora decidiate di giocare in modalità portatile o collegati al vostro televisore, con la prima che riesce a rendere maggior giustizia al suo tenero protagonista. Per giocare in modalità fissa dovremo infatti accettare molti più compromessi, legati sia ad una risoluzione che non riesce ad adattarsi pienamente a schermi di grandi dimensioni sia alla presenza di un motion blur che se disattivato fa calare drasticamente le prestazioni. Il problema principale di questa conversione è che, forse per prudenza o forse per mancata voglia di ottimizzare il tutto a dovere, sono stati adottati parecchi compromessi per assicurarsi che i tre giochi girassero ad un frame rate che stesse il più possibile ancorato sui 30 FPS. La profondità di campo è stata dunque consistentemente ridotta, così come sono stati alleggeriti alcuni effetti; l’elemento che ne esce forse maggiormente sconfitto sono i liquidi, che appaiono spesso finti e privi di credibilità, però devo pur sempre ammettere che questo non va mai ad influire sull’esperienza fortemente collect-a-thon. Il mantenimento del frame rate stabile, dopotutto, è assicurato praticamente sempre, tranne in alcune occasioni particolarmente affollate (riscontrate personalmente solo in un paio di livelli finali del terzo capitolo) e durante i caricamenti.

Spyro Reignited Trilogy
Ecco cosa succede se in modalità TV si tiene il motion blur attivo e si “scuote” Spyro!

Se dovessi trovare un vero punto critico di questa Spyro Reignited Trilogy lo farei proprio su questi ultimi, la cui durata non è mai trascurabile. Ciascun mondo di gioco di tutti e tre gli episodi funge da hub di accesso agli stage, ai quali bisogna accedere necessariamente per poterli sbloccare; in un mondo ideale questo non sarebbe un problema, ma è verosimile che chi è intenzionato a completare tutto al 100% decida di farlo prima nell’hub, sbloccando tutto, e solo successivamente ciascun livello (accessibile in comodità dal menù di gioco). Così facendo si incorre in una quantità consistente di caricamenti, che spezzano il ritmo e tendono a far odiare particolarmente questi livelli hub. Stessa situazione con gli stage che presentano una buona dose di trial and error, come quelli aerei precedentemente citati, che ci obbligheranno ad assistere a lunghi caricamenti ad ogni nostro fallimento.

Tralasciando quest’ultimo non perdonabile problema, per tutto il resto nonostante gli evidenti compromessi che tendono a far sfigurare il gioco se paragonato alle sue controparti PS4, Xbox One, PC devo ammettere che l’esperienza offerta in portatile è assolutamente appagante e si sposa perfettamente con la filosofia di Nintendo Switch. Sono sicuro che gli sviluppatori abbiano effettuato il porting proprio pensando a coloro che desiderano giocarci on-the-go, e per questi il divertimento è assicurato nonché l’acquisto caldamente consigliato.

Spyro the Dragon Remastered
Spyro Reignited Trilogy – Recensione
MODUS OPERANDI: Ho giocato alla Spyro Reignited Trilogy grazie ad un codice gentilmente offerto da Activision, completando l'intera trilogia al 112% (120% - 100% - 117%) in un tempo totale che si assesta attorno alle 40 ore. Sicuramente i giocatori meno navigati, ai quali comunque consiglio di dedicarsi assiduamente alla raccolta di collezionabili, raggiungeranno un tempo di gioco anche superiore alle 50 ore totali.
PRO
CONTRO
8.2
Una delizia per il completisti