Trine 3: The Artifacts of Power

Trine 3: The Artifacts of Power – Recensione

Nintendo eShop in questi due anni e mezzo ha decisamente riproposto una serie di titoli usciti in precedenza su altre piattaforme. Per arrivare preparati all’uscita del quarto capitolo, Frozenbyte ha pubblicato i primi tre Trine sia in singolo sia in una collezione unica (che sarà disponibile anch’essa ad Ottobre). Dopo aver ripercorso le brevi vicende di questo terzo capitolo sull’ibrida Nintendo, è giunto il momento di darvi un parere su Trine 3: The Artifacts of Power.

Disponibile dal 29 Luglio per 19,99€, Trine 3 avrà sconfitto il peso degli anni?

Dopo gli eventi di Trine 2, Amadeus il mago, Zoya la ladra, e Pontius il cavaliere si sono separati per vivere le proprie avventure in solitaria. I tre protagonisti vengono però richiamati dal Trine per affrontare un’altra minaccia. La decisione è unanime, questa è l’ultima avventura, riconsegneranno i poteri e torneranno ognuno alla propria vita.

Quando i tre mettono le proprie mani sull’artefatto per poter riconsegnare i poteri, quest’ultimo va in pezzi, liberando il frammento dell’anima di Sarek l’Immortale (che gli amanti della serie ricorderanno già come boss dei precedenti episodi). Per rimediare al danno fatto e cercare di sconfiggere il potente stregone ora  libero dalle catene, i tre eroi dovranno fare per forza squadra ancora una volta. Fortunatamente , il frammento di Trine rimasto non ha perso le proprie capacità, e riuscirà a trasportare Amadeus, Zoya e Pontius alla ricerca di una soluzione.

Uno dei punti forti di Trine 3 è proprio la componente narrativa, se i primi due episodi si concentravano solo sugli eroi e su una trama lineare, Frozenbyte ci racconta la storia degli artefatti del potere e di come è nata la stessa Trine, dando finalmente una profondità alla storia e all’universo del gioco.
Come quattro anni fa, la bontà dei dialoghi e la caratterizzazione dei personaggi è l’aspetto più riuscito dell’intera produzione, anche più degli enigmi ambientali che, come vedremo tra poco, hanno invece accusato il peso degli anni.

Zoya era decisamente più bella quattro anni fa.

Fortunatamente, per chi lo giocherà ora, il cliffhanger non peserà quanto nel 2015, data l’uscita di Trine 4 ad Ottobre. Ai tempi però, non si sapeva neanche se il titolo sarebbe mai stato sviluppato e questo, unito alla breve durata di Trine 3, ne affosso tutti i valori positivi. I primi due capitoli avevano sì una trama lineare, ma erano storie che iniziavano e finivano ( e duravano il doppio) e potevano anche essere prese singolarmente. Con il terzo invece, una volta raggiunti i titoli di coda, si resta insoddisfatti, con un buco che andrà per forza di cose colmato con il prossimo episodio.

Trine 3 cambiò completamente le carte in tavola anche nel gameplay, passando da platform a due dimensioni ad un esplorazione tridimensionale. Pontius, Zoya e Amadeus avranno ora a disposizione molto più spazio per risolvere gli innumerevoli enigmi e raccogliere gli immancabili collezionabili. Sacrificando lo Skill Tree introdotto col secondo capitolo e lasciando i tre eroi in possesso solo delle loro abilità base. La formula pare non aver dato i frutti sperati, Trine 4 tornerà infatti alle origini bidimensionali.

La base però resta la stessa, avremo a disposizione i tre eroi e potremo cambiarli in ogni momento usando i dorsali. Se vogliamo possiamo chiedere ad un amico di accompagnarci nell’avventura, affidandogli uno degli altri personaggi. Gli enigmi di Trine 3 richiedono le abilità di ognuno degli eroi: la forza bruta di Pontius, le scatole magiche di Amadeus e il rampino di Zoya andranno sfruttati al meglio per poter uscire vincitori dalle varie ambientazioni.

Uno degli otto livelli principali di Trine 3

Ogni enigma è aperto a molteplici soluzioni, un insieme di leve e ascensori da creare utilizzando le abilità dei protagonisti senza mai essere troppo complicati. Alcuni puzzle però sono facilmente distruttibili, sia per un motore tecnico ormai datato che non rispetta troppo bene le collisioni, sia per l’abuso dell’ambiente a tre dimensioni.

Rispetto ai due predecessori, Trine 3 sacrifica anche la propria difficoltà. Il titolo Frozenbyte è facilmente completabile in circa 6 ore, al netto dei collezionabili, ed è  più facile morire per un salto mal piazzato (a causa dell’ambiente 3D) rispetto che per un nemico coriaceo.  Per andare in Game Over bisognerà perdere tutti e tre gli eroi e, anche in quel caso,  Trine 3 è molto generoso di Check-Point, riducendo al minimo la frustrazione.

Questo invecchiamento si rispecchia anche sull’aspetto grafico di Trine 3.

Se su PS4 e PC il titolo di Frozenbyte regalava delle location strabilianti in Full HD e a 60FPS fissi, su Nintendo Switch capita fin troppo spesso di riscontrare rallentamenti e di ritrovarsi in un posto bello da vedere ma giustamente ridimensionato dalle capacità della console.

In modalità portatile la situazione peggiora ulteriormente,  tra cali di frame constanti e  una risoluzione  infima, rendendoci incapaci di distinguere una pedana dall’altra,  soprattutto nelle zone più buie. Inoltre in alcuni livelli  ho riscontrato un riscaldamento della console insistente,  forse dovuto ad una mala conversione.

Un’aurora boreale con il buon Pontius.

Resta ovviamente di alta qualità e immutato il comparto sonoro, con un doppiaggio riuscito e con il trio di protagonisti più affiatato che mai in questa per ora, penultima avventura.

Purtroppo a fronte di questi ultimi problemi non mi sento di consigliare Trine 3 su Nintendo Switch, a meno che non possediate solo l’ibrida Nintendo. Per apprezzare a pieno il lavoro di Frozenbyte infatti, non serve poterlo giocare ovunque, ma ammirarlo nella miglior qualità visiva possibile.

Trine 3: The Artifacts of Power poteva essere la naturale evoluzione grafica dei suoi due predecessori, offrendo nuove ambientazioni stupefacenti e belle da ammirare, ma con quattro anni sulle spalle, il gioco non riesce a rimanere impresso quanto ormai il primo storico capitolo.

Trine 3: The Artifacts of Power
Trine 3: The Artifacts of Power – Recensione
PRO
Belle ambientazioni...
Trama interessante
Doppiaggio ottimo
CONTRO
... ma non all'altezza delle altre versioni
Molti enigmi risultano "rotti"
Più corto e semplice dei predecessori
Sente il peso degli anni
6.9
La magia sente il peso degli anni