Robbie Swifthand and the Orb Mysteries

Robbie Swifthand and the Orb of Mysteries – Recensione

Quando ho deciso di occuparmi della versione Nintendo Switch di Robbie Swifthand and the Orb of Mysteries sono stato avvisato in tutti i modi, sia dai vari comunicati stampa ricevuti sia dal mio collega Mast3rFe1n che ne ha visionato attentamente il trailer. Il motivo è presto detto: quello del quale vi parlerò oggi è un gioco perfido e ricco di insidie nel quale bisogna tuffarsi solamente dopo aver acquisito la piena consapevolezza di cosa incontreremo una volta avviata la partita. Questa mia affermazione è da imputare interamente al livello di difficoltà – ovviamente elevato – che è stato il target di riferimento durante l’intero processo di sviluppo, capitanato dai tre ragazzi che compongono il team indie di Pixel Reign. Ma nulla può fermare la mia sete di sfida, non ci sono riusciti i folli livelli di Celeste e di Super Meat Boy così come non ce l’ha fatta la modalità difficile di Donkey Kong Country Tropical Freeze, ed è per questo motivo che grazie a questo pezzo potrete scoprire se Robbie Swifthand and the Orb of Mysteries è un gioco che fa per voi o se invece rappresenta un pericolo dal quale è meglio che restiate alla larga.

Robbie Swifthand and the Orb of Mysteries
Un mondo bello da vedere, ma che vi ucciderà alla prima distrazione!

Non me ne vogliano gli sviluppatori se cerco fin dal primo istante di individuare al meglio il target specifico al quale si indirizza la loro creatura, poiché credo sia piuttosto evidente come con queste premesse sia da scartare assolutamente l’idea che vede Robbie Swifthand and the Orb of Mysteries come un titolo adatto a tutti; io stesso, che mi ritengo abbastanza navigato nel genere platform, ho vacillato in più di un’occasione. Vi avviso anche che il confronto con i titoli sopra citati, quali Celeste e Super Meat Boy, non è nemmeno dei più azzeccati in quanto in questa occasione stiamo parlando di un progetto nato non tanto per mettere a dura prova le abilità del giocatore ma bensì per cercare di distruggere ogni sua certezza, tentando di superarlo in astuzia. Non a caso la stessa scheda del gioco ci mette in guardia, descrivendolo come un platform masochistico nel quale ciascuno dei suoi oltre 90 livelli ha come unico obiettivo quello di confondere e tradire il giocatore. Forse, se proprio dovessi fare un paragone con un altro esponente del genere sarebbe più coerente chiamare in causa Cat Mario, se bazzicate un po’ Youtube sono certo che ne avete già sentito parlare in precedenza!

Ad avvalorare questa mia disamina iniziale, ci pensa un interessantissimo developer diary nel quale i ragazzi di Pixel Reign ci mostrano nel dettaglio molte delle loro scelte progettuali, che li hanno portati a confezionare un prodotto sicuramente studiato in ogni minimo dettaglio e che, lo ripeto per l’ennesima volta, non intende lasciare scampo nemmeno ai più abili utilizzatori di pro controller.

Fatta questa lunga premessa, veniamo al dunque; cos’è Robbie Swifthand and the Orb of Mysteries?

Robbie Swifthand and the Orb of Mysteries è un comunissimo platform bidimensionale, nel quale in fulcro dell’esperienza consiste nel cercare di sopravvivere ad una serie di numerosissimi livelli pensati appositamente per farci fallire il maggior numero di volte possibile. Detto così sembra un gioco dal quale stare alla larga, e come già detto per molti giocatori questo consiglio non è totalmente da ignorare. Scremando l’utenza e raggiungendo coloro che cercano un’esperienza di questa natura, però, le cose iniziano a farsi davvero interessanti.

Gli stage del gioco sono stati creati con estrema attenzione, sia nel level design sia nella loro struttura generale. Livelli brevi, per i quali morire più e più volte senza alcun checkpoint non rappresenta un motivo di frustrazione, e che vanno affrontati con estrema cautela. Al loro interno troveremo anche una gran quantità di segreti, destinati a coloro che davvero vogliono vivere fino in fondo questa sfida. Il gioco ci offre diversi livelli di difficoltà, tre per la precisione, ma mette in chiaro fin da subito che già con il livello più basso le cose si faranno presto complicate (e posso garantirvi che è esattamente così) e ci scoraggia in tutti i modi di avviare la modalità massima se prima non si ha finito al 100% l’avventura almeno una volta. Premesse forti, ma che trovano riscontro già nei primi stage.

Robbie Swifthand and the Orb of Mysteries
La varietà è una delle migliori caratteristiche di Robbie Swifthand and the Orb of Mysteries!

Il mondo di gioco è suddiviso in 4 sezioni, alla fine delle quali ci aspetta un temibile boss che, una volta sconfitto, ci permetterà di potenziare il temerario Robbie con delle abilità che si riveleranno molto utili. Per esempio, dopo aver sconfitto il primo cattivone di turno saremo finalmente in grado di effettuare il doppio salto, grazie al quale le cose si faranno meno complesse nei livelli già affrontati ma permetteranno a quelli futuri di alzare ulteriormente l’asticella della difficoltà. La mappa di gioco è molto chiara, ed indica sempre gli stage già affrontati e quelli per i quali esistono segreti non ancora svelati. Ma ancora più importante, questa ci offrirà la possibilità di scegliere diversi percorsi per raggiungere i boss, permettendoci di aggirare alcuni livelli che magari ci stanno facendo dannare più del voluto. Questa caratteristica del gioco si sposa molto bene con la sua natura, e garantirà a molti di coloro che decideranno di acquistare il gioco quantomeno di finirlo.

Robbie Swifthand and the Orb of Mysteries
Il primo boss del gioco. Non pensiate che sia semplice da battere solo perché non può toccare il suolo!

Superare i livelli di Robbie Swifthand and the Orb of Mysteries è un’operazione che richiederà sempre molta abilità, non è possibile improvvisarsi kamikaze, in quanto non sarà sufficiente raggiungere il punto B dal punto A (come da tradizione) ma nel tragitto dovremo anche raccogliere un prezioso globo di energia fondamentale per attivare il portale di uscita. Per questo motivo gli stage non sono quasi mai lineari, e bisognerà mettere in conto anche una buona dose di esplorazione tra trappole mortali, nemici assetati di sangue, ed i cadaveri che testimoniano i nostri numerosi tentativi falliti.

Il sistema di controllo del gioco è piuttosto semplice, anche se a volte lascia spazio a qualche leggera imprecisione nelle fasi puramente platform. Anche se Robbie Swifthand and the Orb of Mysteries non è un titolo che richiede azioni millimetriche da compiere con un ritmo frenetico, morire a causa di un salto mal calcolato non è una cosa che fa molto piacere, specialmente dopo l’ennesimo tentativo fallito. Nel complesso comunque il titolo si fa giocare e nella versione Nintendo Switch non ho mai assistito ad esitazioni del motore di gioco, che si è comportato egregiamente sia in modalità portatile sia in quella docked.

A valorizzare questo “quadro mortale” ci pensa un comparto artistico piacevole basato su uno stile grafico colorato ed accattivante che viene supportato da un accompagnamento sonoro martellante e capace di mantenere il ritmo di gioco costante. Gli stessi effetti audio aiutano ad immedesimarsi nel povero Robbie, che in più di un’occasione sembra guardare dritto negli occhi del giocatore per implorarlo di spegnere il gioco.

Robbie Swifthand and the Orb of Mysteries
Per saltare più in alto è necessario prima accucciarsi. Una meccanica singolare che renderà il tutto più complesso; cercate di imparare a padroneggiarla il prima possibile!

In conclusione, il lavoro svolto da Pixel Reign riesce senza alcun dubbio nell’essere coerente all’idea che ha dato il via al processo di sviluppo di Robbie Swifthand and the Orb of Mysteries, offrendosi inevitabilmente ad una fetta di pubblico ben delineata e dunque ristretta. Coloro che non amano i giochi estremamente difficili devono per ovvie ragioni stare alla larga da questo masochistico platform bidimensionale, mentre i giocatori assetati di sfida potrebbero trovarci un titolo estremamente gratificante ed in grado di offrire una quantità infinita di ore passate a cercare di superare al 100% ciascuno dei 90 livelli offerti. Il prezzo di vendita pari a €17,99 mi è sembrato perfettamente in linea con l’esperienza offerta; cercate solo di non finire dritti da uno psicoanalista perché in tal caso vi costerà molto di più!

Robbie Swifthand and the Orb Mysteries
Robbie Swifthand and the Orb of Mysteries – Recensione
MODUS OPERANDI: Ho giocato a Robbie Swifthand and the Orb of Mysteries grazie ad un codice gentilmente offerto dal publisher, accumulando una quantità di morti a 4 cifre. Nonostante questo il gioco cerca sempre di spronarti ad andare avanti, e grazie alla mappa di avanzamento dei livelli decisamente permissiva, arrivare alla fine dell'avventura è un'operazione possibile. La vera sfida sta nel farlo con una percentuale di completamento del 100%!
PRO
CONTRO
7.4
Abituati a morire!