Alien Escape

Alien Escape – Recensione

Quando pensiamo all’esistenza di forme di vita aliena, il nostro immaginario ci porta quasi sempre a fantasticare su creature ultratecnologiche e sicuramente più evolute di noi comuni mortali. Lo sviluppatore indipendente Kim Seitner, unico componente dello studio NoFuel Games, nel suo Alien Escape ha invece provato a fantasticare su una situazione alquanto bizzarra. L’incipit del gioco, recentemente pubblicato su Nintendo Switch da Korion Games, ci vede infatti assistere al momento in cui in gruppo di extraterrestri di passaggio sopra il nostro pianeta si accorge di aver terminato il carburante in grado di alimentare la loro navicella, per poi precipitare irrimediabilmente sulla Terra. Le povere creature finiscono così nei pressi di un enorme castello, che ha tutto l’aspetto di non essere affatto accogliente, nel quale decidono di entrare per chiedere aiuto. Mai errore fu più grande, poiché quello che doveva essere il loro salvatore finisce per imprigionare tutti gli alieni riducendoli in schiavitù. Ma Timmy, il nostro protagonista, non si da per vinto ed escogita un piano di evasione che lo porterà a superare una lunga serie di livelli, aiutato da una particolare tecnologia che gli permette di manipolare la gravità.

Alien Escape
Alcuni livelli sembrano semplici da risolvere ma, come quello mostrato in questa foto, nascondono parecchie insidie.

Alien Escape è un puzzle game a tutti gli effetti, che metterà a dura prova le abilità del giocatore, al quale viene data la possibilità di ruotare ciascuno stage al fine di raggiungere di volta in volta una chiave indispensabile per aprire la porta che lo condurrà diretto verso la sfida successiva. Nel gioco impersoneremo Timmy, l’unico alieno sopravvissuto alla prigionia al quale viene affidato il compito di liberare tutti i suoi amati compagni. Il nostro alieno, sebbene provenga da molto lontano, non ha abilità particolari – non è nemmeno in grado di saltare – e l’unica sua capacità è quella appunto di manipolare a suo piacimento la forza di gravità.

Con una semplice pressione dei tasti ZL e ZR (o alternativamente L e R), infatti, l’intero stage ruoterà di 45 gradi facendo muovere di conseguenza qualsiasi elemento mobile presente a schermo, Timmy compreso. Ne consegue che per risolvere i ben 72 livelli offerti dal gioco, che seguono una curva di difficoltà ben calibrata ma che presto tenderà ad impennarsi, sarà fondamentale pianificare ogni singola mossa del nostro protagonista, il quale rischia costantemente di venire schiacciato dai pericoli circostanti al primo minimo errore di calcolo da parte del giocatore.

La varietà delle situazioni è ottima, specie se teniamo a mente che il tutto è stato realizzato da un solo sviluppatore, ed avremo presto a che fare con pericolose casse volanti, molle, spuntoni, varchi di teletrasporto, fiamme e chi più ne ha più ne metta. Tra gli elementi che ho maggiormente apprezzato vi sono intelligenti sezioni acquatiche, nelle quali tale liquido rimette in discussione l’intera fisica del gioco, e l’utilizzo di tracce di miele nelle pareti grazie alle quali Timmy riesce a rimanervi ancorato anche in seguito ad una variazione della gravità.

Alien Escape
Le casse di legno galleggiano nell’acqua, sarà dunque fondamentale sfruttarle a nostro vantaggio.

Come già affermato, superare gli stage non sarà sempre una passeggiata, e non è da escludere che in alcuni di essi vi dovrete impegnare più del previsto per riuscire a raggiungere indenni il varco di uscita. Fortunatamente l’avanzamento non è sempre lineare, ed il titolo ci offrirà di tanto in tanto la possibilità di proseguire anche solo superando uno tra due stage selezionati (in pratica la mappa dei livelli presenta dei piccoli bivi). Facendo così riusciremo senz’altro a raggiungere la boss battle finale, che rappresenta uno dei livelli più riusciti del gioco, ma non faremo altro che terminare l’avventura senza averne sviscerato ogni singolo elemento.

Questo perché Alien Escape è un titolo che, nonostante non contenga alcun collezionabile, è fortemente pensato per i completisti più accaniti. Questi sono infatti la fetta di pubblico al quale si rivolge sicuramente il titolo firmato NoFuel Games (notare il chiaro riferimento del nome alla trama di questo gioco), che si divertiranno più di ogni altro acquirente nel completare tutti gli stage ottenendo l’ambita valutazione di tre stelle in ciascuno di essi. Al termine di ogni livello, infatti, saremo premiati con un numero di stelle che varia da 1 a 3 e che ci verrà assegnato a seconda del tempo impiegato e del numero di rotazioni che avremo fatto fare allo schermo. Sebbene in alcuni di essi tale premio ci viene dato quasi in automatico, in molti altri ci sarà da rimboccarsi parecchio le maniche e, soprattutto, bisognerà aver compreso a fondo ciascuna delle tante dinamiche che caratterizza il gameplay di Alien Escape. Questo è assolutamente positivo, in quanto la base per la riuscita di un puzzle game è proprio il giusto equilibrio tra il livello di sfida offerto ed il livello di soddisfazione che ne consegue.

Alien Escape
L’utilizzo del miele è una delle più interessanti trovate del gioco; semplice ma efficace!

Per andare a trovare il cosiddetto pelo nell’uovo di Alien Escape è necessario analizzare velocemente il suo comparto artistico. La varietà offerta nel gameplay, infatti, non trova riscontro anche nello stile grafico riposto nei livelli, che appaiono bene o male tutti simili tra di loro. Il tutto viene rappresentato da una piacevolissima pixel art, che però sfrutta quasi sempre le stesse tonalità e raramente introduce effetti di luci ed ombre in grado di dare un po’ di dinamismo al tutto. Stesso discorso vale per l’accompagnamento sonoro, che risulta piacevole ma alla lunga ripetitivo proprio a causa delle poche tracce presenti. Nel complesso comunque il tutto gira fluido in ogni modalità offerta dalla console e durante le circa 5 ore passate in compagnia di Timmy non ho assistito ad alcun bug.

Tutte queste considerazioni non mi portano comunque a penalizzare l’opera di Kim Seitner, al quale faccio invece i miei complimenti per aver realizzato un titolo sicuramente valido ed in grado di lasciarmi soddisfatto del tempo passato in sua compagnia. Il prezzo di soli €4,99 rende Alien Escape praticamente un must buy per gli amanti del genere e anche per coloro che vogliono affacciarcisi con un titolo sicuramente valido e che non ci farà mai sentire frustrati nel tentativo di portare a termine l’avventura.

Alien Escape
Alien Escape – Recensione
MODUS OPERANDI: Ho giocato a Alien Escape grazie ad un codice gentilmente offerto dal publisher, completando ciascuno stage con 3 stelle (posso dispostrarlo) in un tempo totale di circa 5 ore.
PRO
CONTRO
7.6
Timmy il salvatore!