what remains of edith finch

What Remains of Edith Finch – Recensione

Dopo aver fatto incetta di premi su altre piattaforme, What Remains of Edith Finch sbarca finalmente su Nintendo Switch. Gioco particolare che fa della sperimentazione il suo cavallo di battaglia, What Remains of Edith Finch si può collocare in quel filone di storie giocabili come Gone Home, per esempio. Muovendosi attraverso gli ambienti di una casa, il giocatore viene a conoscenza della storia della famiglia che abitava quei luoghi. Fino a qui niente di particolare, ma What Remains of Edith Finch rivive i ricordi ci ciascun familiare attraverso brevi vignette, ognuna dei queli esplora una determinata meccanica di gioco, in maniera molto particolare.

Sviluppato dai ragazzi di Giant Sparrow, già autori di The Unfinished Swan, What Remains of Edith Finch fa una cosa bene sin da subito: raccontare. L’atmosfera del gioco viene dettata in maniera eccellente sin dalle prime battute, ponendo immediatamente di fronte al giocatore quelli che sono i dubbi da sciogliere. Dopo una scena introduttiva molto evocativa, la protagonista entra dentro la casa di famiglia, e comincia così il suo viaggio fra i ricordi.

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Essendo un gioco che pone l’accento sulla storia, What Remains of Edith Finch decide di giocare con le particolarità del mezzo videoludico, sfruttando poche e semplici meccaniche per raccontare la propria storia. Lo scopo del gioco è quello di raccogliere informazioni sui membri di questa famiglia, all’interno delle varie stanze della magione. Mentre ci si muove, parole compaiono sullo schermo, mentre la narratrice od una voce le legge per noi. Questo, fino a che non si arriva all’indizio, all’oggetto che innesca una breve ‘vignetta’, nella quale viene raccontata l’inevitabile morte di qualcuno. Il cuore pulsante di What Remains of Edith Finch giace esattamente in questi momenti: il gioco, infatti, prende una o due meccaniche ogni volta diverse, e le utilizza in modo particolare, facendo sì che anche queste contribuiscano al racconto della storia.

Ci si ritrova così immersi in vari momenti che sperimentano con l’interazione tra narrativa e gameplay, regalando momenti più o meno memorabili. Se da un lato l’idea dietro a questo gioco è incredibilmente interessante, What Remains of Edith Finch a volte fatica a mantenere le aspettative. Le varie vignette con le quali si esplorano le varie vicende della famiglia, riescono in modo altalenante a consegnare un’esperienza pienamente sooddisfacente. In ogni caso, c’è da dire che la qualità media ci ciascuna di queste vigentte sia decisamente alta, e anche se a volte possono lasciare ‘con l’amaro in bocca’, risultano in ogni caso molto interessanti se considerate nel contesto generale, e soprattutto se queste vengono intese come una sorta di esperimenti. D’altronde, fino a che punto il medium videoludico si può spingere per raccontare una storia? What Remains of Edith Finch prova diversi espedienti, a volte centra il bersaglio, altre volte non proprio. Resta comunque intatta la bontà di alcune scene, e l’effetto che meccaniche di gioco e narrativa creano.

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Senza rovinare l’esprienza con inutili spolier, visto che il gioco è interamente basato sulla scoperta della narrativa, cito solo due scene che riescono a creare un’interazione interessante tra gioco e storia: la scena dell’altalena e della vasca da bagno. Nella prima, il gioco ci spinge ad andare sempre più forte sull’altalena, mentre al tempo stesso ci rendiamo conto del pericolo mortale che stiamo correndo. Eppure, il gioco ci forza a continuare ad andare avanti, e il giocatore realizza quello che sta per succedere, e questa realizzazione è accompagnata dal narratore che nel frattempo ci racconta la storia. L’effetto che si viene a creare è molto suggestivo. Viene usato un meccanismo simile anche nella scena della vasca, anche se viene esplorato in maniera diversa: la discrepanza tra giocosità del momento e serietà degli eventi raccontati viene resa in maniera molto interessante dalla combinazione di narrativa e meccaniche di gioco.

Insomma, What Remains of Edith Finch è pieno di momenti molto particolari, che vogliono vedere in quanti modi diversi un videogioco può raccontare una storia in un modo che sia diverso da film, o libri, o altri medium. Come già accennato, questa voglia di sperimentare riesce a creare momenti memorabili, ma anche momenti noiosi. Tuttavia, per quelle volte in cui il gioco riesce a creare dinamiche interessanti, What Remains of Edith Finch racconta la sua storia con una potenza che raramente si vede in un videogioco.

Il comparto artistico di What Remains of Edith Finch è puntuale e consegna degli ambienti che riescono a rendere l’idea della storia che si cela dietro la famiglia Finch. In definitiva, il ritmo della storia viene accompagnato in maniera eccellente dalle ambientazioni che il giocatore si ritroverà a navigare. Stesso discorso si può fare per la colonna sonora, che non risulta particolarmente memorabile, ma contribuisce a dettare il ritmo generale del gioco.

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Per quanto riguarda il comparto tecnico, What Remains of Edith Finch zoppica leggermente. La grafica è di buon livello, e nonostante l’inevitabile cambio di risoluzione fra modalità protatile e fissa, il gioco mostra degli ambienti puliti e dei giochi di luce molto piacevoli, a colpo d’occhio. I problemi si cominciano a vedere sul fronte della stabilità, con cali di frame e freeze più o meno frequenti che risultano abbastanza fastidiosi. Ciononostante, non rendono impossibile giocare, e questi inciampi diventano solo delle seccature che tutto sommato non influiscono troppo sull’esperienza.

In conclusione, What Remains of Edith Finch è un bel gioco ed è molto interessante il modo in cui esplora la combinazione tra meccaniche di gioco e narrativa. Attraverso brevi ‘vignette’, il gioco sperimenta con diversi tipi di interazioni. A volte, l’effetto che si crea è superlativo, mentre altre volte risulta leggermente deludente. In ogni caso, la storia in sé di What Remains of Edith Finch è interessante abbastanza da spingere il giocatore anche oltre quelle sezioni meno riuscite. Il gioco non dura molto, e il primo playthrough si può completare in meno di due ore. Dopo aver completato What Remains of Edith Finch una volta, è possibile accedere alle singole vignette per rigiocare una determinata scena. Per finire, questo gioco sicuramente non è un gioco per tutti, e dall’altro lato presenta alcuni angoli che andrebbero smussati. Se giochi tipo Gone Home non fanno al caso vostro, allora What Remains of Edith Finch non fa per voi. Se invece siete appassionati di videogiochi che pongono l’accento sulla narrativa e sulla sperimentazione di meccaniche diverse, allora What Remains of Edith Finch sarà come pane per i vostri denti.

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What Remains of Edith Finch – Recensione
PRO
Storia avvincente
Alcune 'vignette' sono molto interessanti
Comparto artistico molto bello
CONTRO
Alcune 'vignette' sono di qualita' inferiore rispetto ad altre
Fattore rigiocabilita' bassino
Alcune incertezza sul lato tecnico
8
Bella casa!