War Tech Fighters

War Tech Fighters – Recensione

War Tech Fighters

War Tech Fighters ha tutta l’aria di essere un titolo nipponico, ed in effetti affronta una delle più grandi ossessioni del popolo giapponese che non accenna a declinare nella loro cultura: i Mecha. Eppure il team dietro il progetto è uno studio totalmente italiano, Catanese per la precisione, riunito sotto il nome di Drakkar Dev. Come se la cava il team siciliano sull’ibrida Nintendo? Scopriamolo subito.

I Mecha non muoiono mai

La narrativa dietro War Tech Fighters riprende, senza neanche nasconderlo troppo, i più classici cliché del genere. Ci troviamo catapultati nello spazio aperto indossando già la mecha suit, un pilota della nostra squadra inizia a suggerirci le mosse per sconfiggere i nemici in avvicinamento. Dopo la breve introduzione ed una prima vera missione iniziamo ad intuire che l’obbiettivo delle nostre spedizioni è una continua lotta con le fazioni nemica alla conquista di nuovi pianeti e materiali e la difesa di ciò che già è sotto il nostro dominio. Una trama che affronta temi già visti e sicuramente non originali, ma che spingono comunque il giocatore a procedere verso il nuovo obbiettivo di volta in volta.

War Tech Fighters

Il gameplay in War Tech Fighters si presenta al giocatore fiondandolo da subito nell’azione con una breve sezione che funge da tutorial in cui affronteremo la prima missione guidati passo passo. La sessione sarà sintetica e non eccessivamente approfondita vista la presenza di una modalità totalmente dedicata all’allenamento, all’approfondimento delle meccaniche di gioco ed alle manovre più avanzate. Il nostro Mecha avrà a disposizioni sia armi a distanza, sia una spada per gli incontri ravvicinati; quest’ultima arma viene utilizzata piuttosto di rado nella prima parte di gioco, ma diventerà via via fondamentale una volta che gli scontri con altri mecha, via via sempre più impegnativi, aumenteranno in numero. Durante l’esplorazione dovremo anche decidere con cognizione di causa come investire la stamina a disposizione, visto che questa sarà indispensabile per sferrare gli attacchi sia a distanza che corpo a corpo o muoversi a velocità superiore nello spazio, con gli attacchi che richiedono un consumo decisamente minore e quindi azioni prolungate, mentre il movimento consumerà sempre l’apposita barra con una facilità impressionante. Per andare oltre il limite della stamina e migliorare le prestazioni del nostro robottone gigante interviene un’intera area del cargo dedicata agli upgrade, dove migliorare ogni singolo componente dalla testa ai piedi del mecha, passando per le armi aumentandone le capacità di attacco e difesa. Il centro di ricerca è strettamente legato agli upgrade disponibili, in quanto i materiali raccolti e le scoperte che faremo durante le numerose spedizioni permetteranno di sbloccare nuove tecnologie e attrezzature utili per aumentare le possibilità di azione e rendere disponibili nuovi aggiornamenti. Oltre alle fasi di combattimento, che prevedono anche delle spettacolari finishing moves una volta che l’indicatore del nemico diventa rosso, abbia già accennato anche alle fasi esplorative; che a causa dell’ambientazione di gioco (lo spazio sconfinato, essenzialmente) rischierebbe di diventare dispersiva ed annoiante rimane invece semplice ed intuitiva grazie a degli indicatori che ci mostrano chiaramente la nostra prossima meta. Durante l’esplorazione assisteremo ad alcune brevi sezioni investigative, con un’area di ricerca ben delimitata, ma probabilmente è questa la parte meno riuscita del gameplay; a lungo andare rischia di annoiare ed appiattirsi risultando sempre troppo simile alla ricerca precedente, essendo però delle sezioni piuttosto circoscritte tendono a non infastidire più di tanto durante le esplorazioni, spezzando anzi in molti casi il ritmo di gioco dando possibilità di respiro.

War Tech Fighters

Houston, abbiamo un problema

Affrontiamo adesso quello che è senza dubbio il punto debole di tutta l’opera, quel comparto tecnico che spesso mette alle strette diverse produzioni indie. Il reale disappunto è che in War Tech Fighters la maggior parte dei problemi presenti erano evitabili, camuffabili o aggirabili, e la speranza è che vengano presto risolti, magari con i futuri aggiornamenti. Il primo difetto che risalta all’occhio è la ripetitività dei modelli utilizzati nel gioco, che in alcuni casi tendono anche a confondere la vista e non capire bene dove mirare o cosa puntare (anche qui il puntamento semiautomatico salva la vita). Anche le texture in molti casi non aiutano, e molte di esse utilizzano ancora il “vecchio metodo” tile, ovvero la stessa immagine ripetuta lungo tutta una superficie, e lo si vede chiaramente in molte componenti dell’hangar e di alcune navicelle; sempre parlando di texture, e sempre di quelle dell’hangar, disturba notare come alcune di esse soffrano di un leggero flickering, il fastidioso sfarfallio. I problemi proseguono anche per quanto riguarda illuminazione e animazioni, e se la prima è in parte giustificata dai limiti hardware di Nintendo Switch, le animazioni soffrono invece di evidenti mancanze; i movimenti del nostro gigantesco Robot risultano legnosi persino per un essere fatto interamente di metallo e giunture, con la maggior parte delle interazioni che si traducono in un’imposizione della mani a palmo aperto, o le battaglie corpo a corpo, dove i colpi subiti e messi a segno non restituiscono un feedback realistico o comunque soddisfacente.

War Tech Fighters è senza dubbio un progetto ambizioso; abbiamo visto negli anni quanto la grafica in tre dimensioni risulti sempre una grossa sfida per quei team che non godono di un alto budget o di anni ed anni di esperienza, ma di solito si trova un modo di raggirare, in maniera più o meno palese, i limiti imposti dalle macchine o dalle risorse a disposizione. Purtroppo in questo caso i limiti non possono essere ignorati e vanno analizzati con attenzione, perché limitano un prodotto che con le giuste accortezze o chi sa, i futuri aggiornamenti, avrebbe invece potuto offrire molto di più.

https://www.youtube.com/watch?v=Nvoznw5vsao

War Tech Fighters
War Tech Fighters – Recensione
PRO
Mecha interamente personalizzabile
Buona longevità
E' sempre un piacere vedere produzioni italiane
CONTRO
Texture e modelli ripetitivi
Animazioni datate
Diventa ripetitivo sul lungo periodo
6.7
Si trasforma in un razzo missile, con circuiti di mille valvole