Slender: The Arrival

Slender: The Arrival – Recensione

Qualche anno fa Slender diventava fenomeno virale sul web grazie ad una tech demo gratuita rilasciata dal suo ideatore (the eight pages). All’epoca molti si interrogarono sulle possibili evoluzioni di un gioco interamente basato su jumpscare e nel quale le meccaniche erano ridotte all’osso richiedendo la semplice esplorazione di un bosco alla ricerca di collezionabili. Grazie alla collaborazione con i Blue Isle Studios è venuto alla luce Slender: The arrival, un titolo decisamente più curato ed articolato in diversi capitoli che si prendono il carico di costruire una trama attorno a Slender: the Eight Pages.

Dopo essere stato pubblicato su praticamente tutte le piattaforme videoludiche in commercio, ed aver dato vita a simpatici cameo come quello presente in BIT.TRIP Presents… Runner 2: Future Legend of Rithm Alien, la versione moderna dell’uomo nero ideata da Mark Hadley ha recentemente portato il suo noto terrore anche su Nintendo Switch, una piattaforma che se ci pensate attentamente sembra fatta proprio per accogliere questo genere di esperienze. La fama che si cela dietro a questo titolo è elevata, soprattutto grazie alla quantità di video gameplay pubblicati su Youtube fino ad oggi, ma è innegabile come con il passare del tempo quell’alone di mistero dietro al personaggio sia andato lentamente scemando, complice anche la mancanza di un sequel o di nuovi titoli a lui ispirati. Sarà dunque sufficiente una riedizione per la console Nintendo di ultima generazione per riaccendere i riflettori su Slender? Scopriamolo insieme.

Slender: The Arrival

Per sfuggire al trambusto della città Lauren, la nostra protagonista principale, decide di fare visita alla sua amica Kate ma durane il tragitto un albero cade e le blocca la strada rompendo la macchina. La ragazza, comunque, decide di lasciare l’auto e prosegue verso l’abitazione. Arrivata nella casa, la protagonista trova la porta aperta e degli strani disegni sul muro vicino alle scale, raffiguranti degli alberi e un uomo alto senza faccia (lo Slender, appunto). Girovagando per la casa troverà una torcia, delle chiavi e, quando Lauren arriverà nella camera di Kate, sentirà un urlo dalla foresta e Lauren capirà che la sua amica è in pericolo e correrà verso essa per aiutarla.

Durante l’avventura impersoneremo anche altri personaggi oltre a lei tra cui Charlie Matherson Jr, Kate e Carl Ross (quest’ultimo sta investigando sulla famiglia Matherson perché costantemente perseguitata dallo Slender Man). Una piccola avvertenza: Slender non sarà da solo… Tutto il resto è spoiler!

Slender: The Arrival

La prima cosa che viene da chiedersi di fronte ad un titolo del genere è: “ma fa veramente così tanta paura come si vede dai video in rete?”. Sì, perché se dovessimo basare il livello di terrore di Slender in funzione degli youtuber probabilmente passeremmo un buon 80% del tempo di gioco ad urlare e saltare dalla sedia senza apparente motivo. Lo stile horror di questa serie niente ha a che vedere con produzioni analoghe, che basano le sensazioni di suspense su livelli psicologici. In questo gioco è tutto più “fisico”, ogni emozione di paura si affida a jumpscare ed a trucchetti vigliacchi destinati a farci perdere la fiducia in ogni passo che faremo. La sensazione, però, è che la versione Switch del gioco sia stata resa fruibile ad un pubblico più ampio; il volume dei rumori improvvisi è stato abbassato rispetto alle altre versioni e la frequenza di quest’ultimi ridotta significativamente. La natura ibrida della console, inoltre, aiuterà moltissimo il senso di immersione e quindi ci ha fatto apprezzare più che in passato l’esperienza offerta.

Slender: The Arrival

Il gameplay si basa interamente sull’esplorazione e sulla ricerca di oggetti, il tutto ruotando attorno all’utilizzo di una torcia. Mentre vagheremo tra i boschi e tra le varie ambientazioni, non sarà raro incappare in qualche mostriciattolo; l’unico strumento in nostro possesso per impedire a tali nemici di inseguirci è, appunto, la luce della nostra torcia. Questi però, verranno solamente rallentati, obbligandoci a girare i tacchi ed a darci alla fuga a tutta velocità. A differenza di questi nemici Slender Man avrà un andamento lento e pacato, capace di terrorizzarci comparendo all’improvviso ed osservandoci da posti tetri ed angusti. Quando quest’ultimo si troverà nelle nostre vicinanze lo sapremo anche se non sarà presente nel nostro campo visivo in quanto lo schermo emetterà dei segnali ad intermittenza e le nostre gambe ci renderanno la corsa più complicata.

Slender: The Arrival

La vastità di alcuni ambienti è notevole per una produzione del genere ma presenta limitazioni che impediscono al giocatore di godere appieno degli spazi visitati. Il mondo di gioco, seppure molto ampio, offre una quantità di oggetti limitata con i quali interagire, ridotta a quelli che servono per risolvere gli enigmi ambientali ed ai collezionabili. Sarebbe stata sicuramente gradita una soluzione più versatile che permettesse al giocatore di sentirsi più integrato con l’ambiente e più vicino ai protagonisti.

I collezionabili, a volte difficili da reperire per via della scarsa luminosità che (ovviamente) richiede il gioco, non sono inseriti nel contesto di gioco come semplice pretesto per favorire l’esplorazione; come spesso accade in titoli appartenenti allo stesso genere, essi sono fondamentali per la comprensione della trama. Senza di essi, infatti, raggiungerete i titoli di coda pieni di dubbi e con la sensazione di non esservi goduti appieno il titolo appena terminato.

Slender: The Arrival

La cura grafica di Slender: The Arrival è discreta, con un buon numero di spazi ampi e ben dettagliati. Nonostante alcuni oggetti non siano modellati alla perfezione, la sensazione di cura generale si fa notare (soprattutto se rapportata a quella della demo originale) soprattutto per l’atmosfera ben riprodotta. L’intero titolo va giocato in prima persona, con la visuale filtrata da una telecamera, perfetta per giustificare momenti di tensione legati a disturbi elettronici della suddetta come preannuncio della presenza di elementi sovrannaturali. Il movimento della vegetazione è convincente, così come lo sono i giochi di luce dei vari ambienti. Attenzione solo a dove giocate se deciderete di mettere Nintendo Switch in modalità portatile, perché in ambienti troppo luminosi sarà più difficile interpretare ciò che avviene a schermo e potreste non godervi il tutto al meglio; ovviamente non è un limite del gioco e, dunque, non è un elemento che andrà ad influenzare il nostro giudizio complessivo.

In tutto ci sono otto livelli più uno stage segreto. Interessante come in uno dei livelli principali dovremo, nei panni di Kate, raccogliere le 8 pagine del primo gioco. La durata generale del titolo si assesta sulle 2-3 ore, forse poco se consideriamo che gran parte del tempo lo passerete vagando disperatamente nella vegetazione alla ricerca dell’oggetto essenziale per procedere e per il quale non vi è stato fornito il minimo indizio. Probabilmente è la prima volta in cui un titolo delega la sua longevità nella fortuna del giocatore anziché alle sue capacità videoludiche.

Slender: The Arrival

In conclusione, Slender: The Arrival non è un titolo adatto a tutti. Escludendo per ovvie ragioni tutti coloro che cercano un titolo leggero e che non amano gli spaventi gratuiti, il consiglio migliore per capire se valga veramente la pena lanciarsi all’avventura braccati da spiriti ostili è quello di provare prima Slender: The Eight Pages per capire se, una volta terminato, rimarrete coinvolti e desiderosi di continuare a giocare a qualcosa del genere. Se invece amate alla follia il genere potete acquistare il titolo senza pensieri, il suo prezzo non è assolutamente proibitivo e si allinea a quello delle versioni per le precedenti piattaforme (€8,99).

Slender: The Arrival
Slender: The Arrival – Recensione
PRO
Atmosfera ben riprodotta
Alto livello di esplorazione
Coinvolgente ed Immersivo
CONTRO
La longevità dipende in gran parte dalla nostra fortuna nel trovare gli oggetti
Alcune parti della trama sono poco chiare
Interazione minima con gli ambienti di gioco
7
abbandonati in mezzo ai boschi