Timespinner

Timespinner – Recensione

Tra il fiume di uscite che sta letteralmente inondando il Nintendo Switch eShop, in quest’ultima settimana ho avuto il piacere di tuffarmi all’interno di un gradevolissimo titolo metroidvania in pixel art che ha tutte le carte in tavola per entrare nella collezione digitale di qualsiasi appassionato del genere. Nato dal piccolo team di Lunar Ray Game e giunto sulla nostra ammiraglia ibrida grazie al publisher Chucklefish, Timespinner si è rivelato essere un videogioco curato in ogni suo aspetto e capace di sfruttare una particolare meccanica, legata alla manipolazione del tempo, in maniera intelligente ed originale. Scopriamo assieme quali sono i suoi punti di forza e le sue debolezze.

Timespinner

Timespinner ci porta in un’epoca non meglio precisata, dove una giovane Lunais – la nostra eroina protagonista – si appresta a festeggiare il suo compleanno. Già nell’aria si respira uno strano clima di tensione, nonostante il romanticismo di un’ambientazione valorizzata da un piacevole chiaro di luna, il cui culmine viene raggiunto nel momento in cui compare il misterioso Imperatore di Lachiem e del suo esercito di soldati pronti a mettere a soqquadro questo meraviglioso angolo di Mondo. Lunais è visibilmente scossa, nonché ancora inesperta, e alla vista di tanta cattiveria si fa giustamente prendere dal panico. Ma sua madre che crede in lei e nelle sue capacità magiche e combattive cerca di rasserenarla, portandola ad un enorme portale magico in grado di farla viaggiare indietro nel tempo, affidandole il compito di avvisare la popolazione della minaccia in arrivo al fine di prevenirla per tempo. Ovviamente nulla va come dovrebbe e mentre Lunais si appresta al suo lungo viaggio di fronte ai suoi occhi vede sua madre perdere la vita per mano dell’Imperatore; non solo, il portale si disintegra durante l’evento lasciando la ragazza in balia del suo destino.

Tra tutti gli elementi che compongono Timespinner, la sua trama è forse quello che ci ha colpito di meno. Questo non tanto a causa della semplicità degli eventi, che rimangono comunque funzionali sia al racconto che al gameplay, ma bensì per la quantità sopra la media di dialoghi e di “file” sparsi lungo la mappa (purtroppo non tradotti nella nostra lingua) che in un certo senso fanno perdere un po’ il senso della scoperta tipica di questo genere. Certo, come vedremo a breve, le meccaniche di gameplay saranno in grado di sopperire largamente a questa “leggerezza narrativa”, ma con qualche alone di mistero aggiuntivo e – soprattutto – una localizzazione italiana, sono certo che mi sarei affezionato molto di più ad alcuni degli NPC che ho incontrato lungo il mio percorso, ed ai quali ho semplicemente dato una mano con qualche quest secondaria mai troppo ispirata.

Timespinner

Fatta questa prima doverosa premessa, proviamo a sviscerare assieme le meccaniche di gioco, con l’ormai ovvia intenzione di dimostrarne la qualità sopra la media. Prima fra tutte troviamo la possibilità di manipolare il tempo attraverso l’utilizzo di un importantissimo dispositivo in nostro possesso. Grazie a questo sarà possibile compiere molte azioni, in primis quella che ci permetterà di esplorare Lachiem in lungo e in largo tra due epoche temporali diverse attraverso ambientazioni sempre ispirate ed un level design che non arrende mai alla pigrizia di riciclare asset per caratterizzare le due varianti del mondo di gioco. Tale dinamica si è dimostrata non solo sfruttata a dovere durante tutto l’arco delle circa 10 ore necessarie per giungere ai titoli di coda, ma anche in grado di annientare letteralmente il backtracking, che in Timespinner non si presenta mai come puro pretesto per allungare il brodo ma solo come piacevole occasione per perdersi a cercare collezionabili (i famosi documenti di cui accennavo prima) o svolgere subquest.

TimespinnerAd affiancare la possibilità di viaggiare nel tempo, ci pensa una seconda meccanica molto interessante capace di fermarne l’avanzamento per qualche secondo. Sempre grazie all’artefatto in nostro possesso, infatti, potremo immobilizzare qualsiasi cosa su schermo fintanto che un’iconica clessidra a schermo non si svuoti completamente, per poi riempirsi lentamente man mano che sconfiggiamo nemici o raccogliamo sabbia lungo il cammino.

L’unica critica che posso fare a questa particolare feature di Timespinner è quella di non essere stata sfruttata fino in fondo. Certo, ho apprezzato molto l’idea di poter fermare un nemico a mezz’aria per utilizzarlo successivamente come piattaforma per raggiungere una stanza segreta altrimenti inaccessibile, o persino freezare tutto per procedere spedito senza curarsi dei combattimenti (a volte capiterà, specie se considerate che i nemici sconfitti respawnano una volta usciti da una stanza) ma una volta terminata l’avventura ho provato una sensazione di potenziale inespresso. Sono sicuro che qualche enigma ambientale collegato a questa capacità, che ricordo essere il fulcro del gameplay, avrebbe sicuramente reso il tutto più avvincente.

Timespinner

Come ogni metroidvania che si rispetti, anche in Timespinner troviamo un sistema di potenziamenti grazie ai quali accedere ad aree precedentemente interdette, ottenuti sconfiggendo il boss di turno. Questi ultimi sono sempre abbastanza ispirati, e si prestano molto all’utilizzo delle abilità precedentemente descritte. Ovviamente non sopravviveremo solo grazie al dispositivo in nostro possesso, capace di manipolare il tempo, ma potremo fare affidamento anche su un combat system molto personalizzabile e capace di adattarsi alle esigenze del giocatore. Innanzitutto, è bene segnalare che i pulsanti sono completamente mappabili a nostro piacimento, e che il gioco offre tre livelli di difficoltà grazie ai quali rendere l’esperienza accessibile a tutti.

TimespinnerGran parte dei combattimenti si svolgono a distanza, grazie ad una gran varietà di globi magici differenti che la nostra protagonista è in grado di maneggiare per attaccare i nemici. Questi sono davvero di tutti i tipi, si parte dai semplici elementi naturali fino ad arrivare ad enormi spade o martelli, e possono essere equipaggiati in coppie con l’obiettivo di creare un set di attacco quanto più soddisfacente possibile per il giocatore. A questi globi si affianca la possibilità di equipaggiare diversi oggetti secondari con i quali migliorare le proprie statistiche e dotarsi di un potente attacco caricato molto utile quando ci si trova davanti a nemici dalle dimensioni considerevoli. Non solo, ben presto faremo la conoscenza di un simpatico draghetto che ci seguirà ovunque andremo e ci darà una mano a far abbassare la barra vitale dei nemici, oltre a farci compagnia ed intrattenerci col la sua infinita tenerezza. Il gioco prevede anche l’utilizzo di altri “famigli”, ma tra il fatto che è veramente facile affezionarsi al primo di loro e che comunque – come la protagonista ed i suoi orb – questo ha un livello di esperienza che matura con il passare del tempo vi ritroverete come me a non sostituirlo mai.

Parlando per un secondo nuovamente dei globi, la loro gestione è quella che mi ha maggiormente restituito quella sensazione di grande cura nei dettagli della quale vi parlavo in apertura. Timespinner, infatti, permette al giocatore di crearsi tre set diversi di sfere magiche, che possono essere selezionati on-the-go mediante l’utilizzo dei tasti ZL/ZR. Una feature di fatto molto semplice, ma che nel pratico si è dimostrata fondamentale per affrontare l’enorme varietà di nemici che incontreremo (basti pensare che il bestiario conta un totale di 80 voci).

Come ciliegina sulla torta di un titolo veramente completo troviamo un sistema di achievement e la possibilità di giocare in compagnia di un amico, al quale affidare il controllo di uno dei famigli sbloccati. Una trovata forse limitante per il second player, ma che comunque merita di essere menzionata come ulteriore comprova di quanto lavoro hanno riposto i ragazzi di Lunar Ray Game sulla loro creatura.

Timespinner

A livello tecnico non c’è veramente nulla da segnalare, e ci mancherebbe visto che Timespinner è tutto fuorché avido di risorse hardware, poiché il gioco si comporta bene in entrambe le configurazioni offerte dall’ibrida Nintendo. Per quanto riguarda il comparto artistico nulla è stato lasciato al caso; come già affermato gli sviluppatori non si sono fatti mai prendere la mano riciclando asset ma, anzi, ogni sezione della mappa ha una sua personalità ben distinta sia a livello grafico che sonoro. Ciascuna location che attraverseremo, infatti, è impreziosita da tracce audio perfettamente contestualizzate e da una quantità di dettagli – specie degli sfondi – eccezionale, che donano un feeling premium per una produzione indipendente che merita sicuramente la nostra attenzione.

Alla luce di tutto questo sento di poter addirittura giustificare il prezzo di Timespinner, che vi ricordo essere fissato a €19,99. Se amate i metroidvania ma non cercate un’avventura dispersiva, ma capace comunque di offrire un livello di sfida perfettamente adattato al vostro stile di gioco troverete nell’opera di Lunar Ray Game più di un passatempo. La sua longevità non è forse esagerata, ma un post game molto interessante ed una serie di collezionabili e subquest vi aspetteranno qualora vogliate passare altro tempo in compagnia di Lunais, e vi assicuro che ne varrà la pena!

Timespinner
Timespinner – Recensione
MODUS OPERANDI: Ho giocato a Timespinner grazie ad un codice gentilmente offerto dal publisher, portando a termine l'avventura principale nell'arco di circa 10 ore. Da buon completista, mi sono anche dedicato alla raccolta di tutti i collezionabili ed allo svolgimento di tutte le subquest, non trovando alcuna difficoltà di sorta.
PRO
CONTRO
8
A SPASSO NEL TEMPO