Anarcute Switch

Anarcute – Recensione

Anarcute, sviluppato da cinque studenti francesi (radunati sotto il nome di Anarteam) e pubblicato grazie all’etichetta indipendente Plug in Digital, è un gioco di rivolta simulativo più carino e intrigante al mondo (di questo singolare genere), in uscita da poco sulla console ibrida Nintendo Switch. Nelle descrizioni più comuni che è possibile trovare un po’ ovunque, il titolo viene inteso come un selvaggio Riot Simulator dal carattere simpatico ma aggressivo, dove il numero e l’unione fa la forza: non controllerete infatti un solo giocatore –  è solo single-player -, bensì l’agglomerato di tantissimi personaggi animali antropomorfi con colori e occhi sgargianti all’interno di luoghi famosi nel mondo per guidare una rivolta contro le aziende malvagie. Un gioco con parecchie affinità è Riot: Civil Unrest, anch’esso un simulatore di rivolte, con l’unica differenza nell’ambientazione meno velata e cupa. Queste tipologie non sono per nulla atipiche nel panorama videoludico, poiché sfruttano delle meccaniche abbastanza semplici per evidenziare tematiche socio-politiche sempre attuali; se troppo marcate, possono risultare stucchevoli e difficili da digerire in un pubblico più casual. Altro esempio, fornito da Platinum Games, è Wonderful 101.

Anarcute è stato convertito e rilasciato su Switch solo adesso, dopo un trascorso di diversi anni sullo store Microsoft nel 2016. Sarà riuscito a soddisfare le nostre aspettative e farci entrare in questo mood da Rivoltosi?

Anarcute
Molti degli oggetti presenti, sia stradali che case, sono distruttibili tramite un’abilità accumulata dai Rivoltosi.

Trama e stile Artistico – Rivoltosi carini e coccolosi, ma feroci se provocati!

Notizia Straordinaria! E’ appena giunto in redazione un articolo abbastanza eloquente sull’attività di un gruppo di Rivoltosi che sta scatenando il panico all’interno delle principali città di tutto il mondo. Da Tokyo, a Parigi e perfino a Miami. Ogni strada è stata colpita da un’eccessiva baraonda di “pucciosità”  da mettere in all’allarme tutte le forze militari Brainwash Patrol. Riusciranno a spuntarla anche questa volta? Il consiglio ai cittadini è quello di rimanere dentro le abitazioni e attendere… d1d3 z.sezz… Scusate per il disservizio, abbiamo appena ricevut0 un a77acco!! [Comunicato Interrotto!]

Sono tempi scuri nel mondo e un’associazione militare istituita quasi per caso, sta catturando e imprigionando chiunque voglia mettersi in mezzo. L’ordine è quello di mantenere uno stato di assoluta supremazia su qualunque forma di vita presente e che si riversi nelle strade di ogni città: l’inizio è Tokyo, con la conquista della torre più famosa “la Tokyo Tower del quartiere di Shiba-kōen“. Un manipolo di animali carini e dalle forme un po’ accentuate, creano velatamente un gruppo di rivoltosi per svegliare ogni cittadino addormentato e renderlo consapevole del disastro che sta accadendo. La nostra avventura si svolgerà in cinque principali città, quali: Tokyo, Parigi, Rekyjavik e Miami. L’ultima si sbloccherà a seguito di un livello aggiuntivo, dopo aver completato le altre precedenti. Ogni luogo è pervaso da incontrastati poliziotti malevoli che vogliono fermarvi a qualunque costo, con mezzi corazzati, laser o numeri insostenibili e che possono decretare la vostra sconfitta; i livelli, per le città, saranno divisi in quartieri, in tutto dieci con un monumento importante da distruggere e un Boss da sconfiggere. Linearmente, il procedimento è identico per tutte e cinque le formazioni cittadine, cambierà solamente l’ordine di come sono dislocati i nemici e l’avanzamento di meccaniche ancora da imparare. Dunque la curva di difficoltà è non troppo elevata, così come l’avanzamento della storia, sebbene oltre l’incipit non vi sia alcuna narrazione o conduzione stilistica: solo delle immagini animate con l’engine grafico del gioco e poligoni ben realizzati.

Anarcute Switch
Per ogni stage o luogo, sono previsti almeno un Boss da sconfiggere o un monumento da distruggere.

Gameplay – Animali alla riscossa… e all’anarchia!

L’esposizione maggiore del gioco è devoluta interamente al Gameplay, che offre delle meccaniche non del tutto evolutive ma di gran impatto, lo stesso che avviene quando un’onda d’urto va a scontrarsi contro un muro o una barriera; non ci sono elementi statici o impenetrabili, ogni cosa è distruttibile o, perfino, utilizzabile dal manipoli di rivoltosi che, se nelle vicinanze di altri personaggi, accresce a dismisura, fino a sfiorare numeri altisonanti di una sessantina di unità. I personaggi saranno sbloccabili a seconda dell’avanzamento di livello, con ogni luogo e strada pervaso da gabbie da distruggere, e liberare finalmente i nostri compagni; se non è presente un sistema di scelta della difficoltà, per poter completare il titolo, sarà richiesto un quantitativo non esorbitante di impegno nel sapersi districare attraverso qualunque anfratto lì presente nella zona. Partirete con una manciata di Rivoltosi e, per ogni animale risvegliato dal torpore dei miliziani, alla vostra sinistra è presente una barra con in fondo il numero esatto dei componenti del gruppo, che per uno dei quattro step raggiunti donerà a voi un’abilità specifica: l’onda d’urto sarà la prima, mentre la seconda la possibilità di distruggere un edificio e così via. Se scenderete di numero, non avrete modo di sfruttare il potere acquisito e dunque riprovare a raggiungere la somma richiesta per usarli nuovamente.

I nemici, i Brainwash Patrol, non sono così vari nel loro genere: esistono i militari semplici, che solitamente cammino in ronda a gruppi da cinque in su, oppure elementi corazzati che sfruttano un’onda d’impatto che si scatena dopo essere entrati in un raggio visivo di pochi metri. In alto a sinistra è presente la mini-mappa con i luoghi da liberare con la bandiera degli Anarchici. Sì, perché il gioco prende delle meccaniche molto fedeli ai titoli campali dove per avanzare è necessario conquistare una zona, sconfiggendo tutti i presenti e sostando per qualche secondo sotto l’asta della bandiera (che cambierà velocemente colore, con una brevissima animazione). Invece, sotto al centro è disponibile una barra che cresce per ogni colpo concatenato inferto al nemico, fino a palesare due opzioni: la prima, un’onda d’urto più grande con il tasto B, mentre la seconda, un dash con capriola con Y più reattivo. L’effetto baraonda è una delle implementazioni più abusate del gioco, rientra in qualunque circostanza e momento, però non è per nulla stancante. Per quanto concerne gli ostacoli, troveremo davanti al nostro imperioso cammino delle mine a corto raggio, macchine blindate o laser minacciosi. Avremo perfino l’occasione di lanciare razzi o veicoli con un tasto dedicato (ZL).

Anarcute
Le orde possono sembrare troppe, eppure l’immediatezza del gameplay e il comparto scenico risulta così sbalorditivo da metterlo in secondo piano.

Conclusione & Considerazioni Finali – La gravità artistica e del gameplay è convincente, incentiva a rigiocare?

Anarcute è un gioco che, purtroppo, non innova né risulta essere originale nel gameplay, ma può ritenersi tranquillamente soddisfacente sotto il comparto artistico e tecnico (non soffre di evidenti bug, rallentamenti o altro, solo qualche imprecisione nelle animazioni e qualche hitbox sbavata che crea compenetrazioni con le case). L’interazione con gli oggetti è ottima, svolge qualunque funzione richiesta ed è davvero ampia. L’altra pecca è la longevità, dopotutto finirete il gioco in circa sei ore scarse – e difficilmente sarà rigiocabile una seconda volta, proprio perché non innova e non esiste un post-game -. La variabile più affidabile nel determinare un titolo indie simile è se può intrattenermi, soddisfarmi e se è capace di avere una buona durata complessiva: qui avviene ben poco, con dei luoghi che non variano, un gameplay che non impenna decisamente e rimane saldo alle meccaniche che – giustamente per gli sviluppatori francesi – ritengono non espandibili. Permea in quello stato di piacevolezza, ma che oltre quella sessione non troppo lunga, non avrete modo di provarlo ulteriormente, e ciò è forse un dispiacere. Tuttavia il comparto audio/sonoro è dinamico, le musiche si adattano perfettamente allo stile frenetico dei Rivoltosi e alla pacatezza dei rumori ambientali senza però eccedere in stranezze. In conclusione, il gioco è ottimo se svolto a piccole dosi, qualche mappa alla volta, con le abilità che possono essere acquistate in uno store (distributore di bibite) e una modificabilità del personaggio solo affiancata a quale maglietta indossare.

Anarcute Switch
La varietà non è purtroppo un sintomo applicabile a questo titolo, poiché l’interazione con gli scenari risulterà sempre uguale a quella precedente, cambia solo l’ordine di movimento.

Anarcute è disponibile per Nintendo Switch presso l‘eShop al prezzo di 14,99 euro!

Anarcute Switch
Anarcute – Recensione
Anarcute è un Riot Simulator dalle tinte action molto accattivante e colorato, dove vi sarà richiesto di guidare un gruppo di animali antropomorfi Rivoltosi contro le avversità militari Brainwash Patrol. Per quanto possa sembrare di primo acchito (nell'unica run che riuscirete a fare) sbalorditivo e vivace - se pensato che sia stato creato solo da cinque studenti francesi -, le meccaniche forse un po' troppo ripetitive, così come la varietà non del tutto eccelsa, rendono il gioco un ottimo esponente che lancia comunque un messaggio velato socio-politico, ma che avrebbe affinato meglio la tecnica con mappe di difficoltà più esponenziali e non basarsi solo sul button smashing. Gli animali sono personalizzabili e il desing estetico dei luoghi è piacevole.
PRO
CONTRO
7.8
AnarKawaii!