Final Fantasy XII: the Zodiac Age – Recensione

Uscito originariamente nel 2006 su PS2, Final Fantasy XII fu uno degli ultimi grandi giochi di ruolo ad uscire sulla vecchia ammiraglia Sony. Rispetto ai capitoli precedenti, Final Fantasy XII stravolgeva molti se non tutti gli elementi a cui erano abituati i fan storici della serie. Forse fu anche per questo motivo che Final Fantasy XII ha sempre occupato un posto speciale nel cuore degli appassionati. Un mondo vivo e bellissimo, una storia diversa dal solito ed un sistema di combattimento mai visto prima sono solo alcune delle cose che hanno conquistato i videogiocatori di tutto il mondo. Per questo motivo nel 2016 Square-Enix annunciò una versione remastered dal titolo The Zodiac Age, che apportava alcune modifiche non solo grafiche, ma anche al livello della struttura di gioco. Nel  2017, Final Fantasy XII: The Zodiac Age arriva su PS4 e Xbox One. A distanza di due anni, approda anche sull’ibrida Nintendo, sancendo la fine del programma che voleva portare i capitoli principali di Final Fantasy su Nintendo Switch.

Come canto del cigno di PS2 e addio ad una struttura di gioco di stampo ‘classico’ come poteva essere quello di Final Fantasy X, Final Fantasy XII si pose l’obiettivo di essere una variazione dalla formula solita delle fantasie finali, a partire dalla storia che racconta. I protagonisti si troveranno infatti al centro di intrighi politici e di una guerra narrata in modo meraviglioso, grazie sia ad una regia dei filmati molto audace e ad un doppiaggio di altissima qualità. Ovviamente quest’ultimo è reso così azzeccato anche grazie al livello della scrittura, capace di creare dialoghi interessanti e puntuali. Allo stesso modo, il mondo che si viene a delineare pulsa di vita propria, con città popolatissime e piene di NPC con cui parlare e capire meglio il mondo di Ivalice. Tutto questo è accompagnato da uno stile artistico che segna una decisiva rottura con la tradizione, con un character design più maturo e, parere personale, molto più affascinante. I fan degli JRPG riconosceranno il tratto, infatti Akihiko Yoshida è lo stesso artista dietro a Bravely Default, e pure lì aveva dimostrato la sua capacità di creare mondi e personaggi unici.

final fantasy xii: the zodiac age

Ma oltre al comparto artistico ed alla storia, ciò che veramente differenzia Final Fantasy XII dagli altri capitoli della serie è il sistema di combattimento. Questi non si svolgono più a turni, e non vengono innescati da un incontro casuale che trasporta poi il giocatore in un’arena dove si svolge la battaglia. Qui, i nemici sono visibili nel mondo di gioco, e possono essere attaccati o evitati. Il giocatore controlla un membro del party, e tramite la pressione del pulsante A, apre il menu di battaglia. In questo modo, il gioco si mette in pausa, dando così la possibilità di scegliere la mossa da fare. C’è la possibilità di dare i comandi ad ogni personaggio della squadra, però il gioco mette a disposizione il sistema Gambit. Le Gambit funzionano più o meno come le Strategie di un qualsiasi Tales of. In pratica, è possibile determinare il comportamento dei personaggi controllati dalla IA, rendendo così le battaglie oltre che più rapide, decisamente più facili e divertenti. Questo perché, nel corso del gioco, sbloccheremo sempre più slot Gambit, aumentando le combinazioni disponibili così da avere la soluzione pronta ad ogni situazione, in qualunque momento.

final fantasy xii: the zodiac age

Oltre al sistema Gambit, il sistema di progressione di Final Fantasy XII: The Zodiac Age si basa sulle Licenze. Dopo aver scelto la classe ad un personaggio – da una scelta vasta e interessante di classi a disposizione – si ha accesso alla License Board. Qui, si spendono i punti licenza per poter sbloccare la possibilità di indossare un pezzo di equipaggiamento o per usare una determinata magia. Infatti, a differenza di come siamo abituati nei RPG, in Final Fantasy XII: The Zodiac Age bisogna sbloccare la licenza necessaria prima di poter usare quella spada che abbiamo appena trovato o quella magia che ci sarebbe troppo utile. Questo sistema è molto ben sviluppato e riesce a seguire la progressione del giocatore anche dal punto di vista della comprensione del sistema di combattimento.

final fantasy xii: the zodiac age

Il comparto grafico di questa remaster mostra degli scenari tirati a lucido, che di certo non nascondono la loro origine di qualche generazione fa. Tuttavia, il colpo d’occhio è meraviglioso, e lì dove la grafica mostra il fianco agli anni, il comparto artistico arriva in aiuto, grazie al modo affascinante in cui il mondo di Ivalice viene ricreato. Final Fantasy XII: The Zodiac Age presenta anche una colonna sonora completamente rifatta, esattamente come con la versione remaster di Final Fantasy X. Il gioco da la possibilità di scegliere tra la soundtrack originale o quella rimasterizzata.

In conclusione, Final Fantasy XII: The Zodiac Age è la riproposizione definitiva di un Final Fantasy che si è sempre distinto in maniera netta rispetto agli altri capitoli della serie. Forse è proprio per questo motivo che Final Fantasy XII: The Zodiac Age è invecchiato benissimo. Rimane infatti un gioco godibilissimo e incredibilmente fresco, nonostante i gli anni. Certo, alcune scelte di game design non sono particolarmente user-friendly, come il sistema di loot. I nemici infatti lasciano cadere degli oggetti che il giocatore deve poi vendere ai vari mercanti. Con i soldi guadagnati così, ci si può ovviamente comprare equipaggiamento migliore e magie più potenti.

Ultimo aggiornamento: 2024-04-25 at 02:40

Tuttavia, a differenza di altri giochi che ti permettono di vendere rapidamente tutti gli oggetti, in Final Fantasy XII: The Zodiac Age bisogna vendere gli oggetti uno per uno, il che a volte può diventare un’operazione vagamente noiosa. Ma a parte alcune scelte che non rendono l’esperienza propriamente fluida, Final Fantasy XII: The Zodiac Age rimane un gioco incredibile, che racconta una storia intrigante all’interno di un mondo affascinante. Il sistema di combattimento unico è incredibilmente divertente e profondo, così come il sistema di licenze associato alla progressione dei personaggi. La versione Switch gira benissimo, e dal punto di vista tecnico il gioco va che è una meraviglia, senza glitch o cali di frame. C’è da dire che in versione handheld la grafica appare un po’ ‘sbiadita’, effetto che comunque scompare se giocato in dock.

Insomma, Final Fantasy XII: The Zodiac Age è un JRPG di altissima qualità. I fan della serie che non hanno avuto la possibilità di provarlo all’epoca o con un’altra versione, quella Switch offre ovviamente la portabilità, valore aggiunto dell’ibrida Nintendo. Per i possessori Switch che si stanno avvicinano solo di recente alle fantasie finali, Final Fantasy XII: The Zodiac Age rappresenta una porta d’ingresso molto particolare, perché questo capitolo di Final Fantasy è unico nel suo genere.

Final Fantasy XII: the Zodiac Age – Recensione
PRO
JRPG di altissima qualità
Un Final Fantasy unico
Storia affascinante
Sistema di combattimento e di progressione molto particolari
Comparto artistico pazzesco
CONTRO
Tende a cadere nel griding a volte
Nonostante sia invecchiato incredibilmente bene, alcuni elementi tradiscono l'origine PS2
8.9
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