Shakedown: Hawaii

Shakedown: Hawaii – Recensione

Sicuramente negli ultimi tempi c’è stato un ritorno ai vecchi tempi, tantissime operazioni in stile amarcord per affascinare le nuove generazioni con sapiente vintage ma soprattutto per riabbracciare gli orfani di quegli anni. In ambito videoludico abbiamo assistito alla rinascita prorompente del punta e clicca con giochi che ricorderemo anche in futuro come Thimbleweed Park, creazioni calcistiche come Active Soccer 2019 che ricordano veri capolavori come Sensible Soccer e platform vecchia maniera come Venture Kid.

Cosa? Sentite anche voi che manca qualcosa? Il capolavoro per eccellenza che si fece strada in maniera feroce nel 1997 fu Grand Theft Auto, primo capitolo di una serie che vanta molti capitoli arrivati anche negli ultimi anni, da sempre accentratore di vendite e vera killer app. Fece scalpore grazie ad uno stile duro, un gameplay comunque abbastanza facile ma soprattutto una storia dissacrante e azioni da compiere non propriamente politically correct che lo portarono di diritto nell’olimpo dei videogames che contano ed è proprio a questo primo episodio che si rifà Shakedown: Hawaii.

Shakedown: Hawaii
E si va a distruggere gang nemiche a suon di mazza da baseball!

La persona che sta dietro questo progetto già la conosciamo visto che si tratta dell’autore di Retro City Rampage, Brian Provinciano, che fa parte di Vblank Entertainment Inc., una software house canadese di cui tutte le creazioni strizzano l’occhio al retrogaming proponendo, quando il gioco è in versione fisica, molti gadget che richiamano quelli che per me possiamo definire gli anni d’oro del videogames ovvero ’80/’90. Shakedown: Hawaii esce in contemporanea per tutte le piattaforme ma con due sorprese… ad esser lasciata fuori è la sola console di Microsoft, Xbox One, ma oltre che su PS4, PC e ovviamente la nostra Nintendo Switch, il gioco approda anche su PSVita regalando un nuovo gioco alla sfortunata portatile made in Sony.

Shakedown: Hawaii
Un po’ di fitness è quello che ci vuole… i mini giochi sono molto spassosi!

Sangue, violenza e ironia…

Appena avviato il gioco, ci troveremo di fronte ad un menu molto pixelloso che ci offrirà ben tre modalità da affrontare: la Campagna, la Free Roaming e la Sfida. La modalità campagna è il vero fulcro di Shakedown: Hawaii e ci immergerà in una storia fatta di sangue, brutalità ma anche situazioni fuori dal comune e umorismo becero a go go. Impersoneremo principalmente un anziano signore che caratterialmente richiama il Celentano del Bisbetico Domato, dall’acuto sarcasmo e dal nervosismo facile, CEO di un’azienda sull’orlo del fallimento a causa delle innovazioni in ambito tecnologico che hanno di fatto saturato il mercato.

La soluzione più eticamente corretta sarebbe quella di modernizzare la nostra azienda ma siccome siamo incazzati neri con il progresso, andremo alla conquista di nuove ditte da acquistare a suon di minacce e soldi sporchi, proventi di rapine, e dovremo affrontare molte missioni principali e secondarie cercando di conquistare tutto e diventando di fatto i padroni dell’isola. Non saremo soli e ci troveremo spesso ad affrontare varie missioni sia con il figlio del nostro anti-eroe, un punk amante dei videogames e particolarmente pigro, ma anche altri personaggi sui generis che ci metteranno di fronte a stage in cui devastare aziende concorrenti o semplicemente far fuori a suon di proiettili più gente possibile.

Shakedown: Hawaii
Rinnoviamo il look e ci facciamo un nuovo taglio?

Il personaggio principale potrà essere totalmente personalizzato grazie ad alcuni negozi sparsi per la città che ci permetteranno di cambiare i nostri vestiti, la nostra capigliatura e anche tante altre peculiarità che di fatto però non incideranno sulla storia. Molto interessante invece la ricomparsa, come nei vecchi GTA, dei verniciatori di auto che in caso di inseguimenti da parte della polizia, ci permetteranno con un modico prezzo di liberarci definitivamente di loro, cambiando le sembianze della nostra auto. Dovremo ovviamente dare sempre un’occhiata alla nostra salute, alla capacità di fuoco delle nostre armi ed anche al portafoglio; infatti maggiori saranno i nostri averi, maggiori saranno le ditte che potremo acquisire.

La modalità Free Roaming ci permetterà invece di girare liberamente per la città rubando auto, devastando negozi, uccidendo persone e far qualsivoglia scorribanda senza limite se non quello di non essere catturati dalla polizia. Nessuna storia, nessun blocco, solo tanta violenza e una modalità per passare il tempo e sfogarci dalle ansie quotidiane e dal nervosismo che abbiamo dentro… una sorta di The Purge in salsa videoludica.  L’ultima modalità, quella Sfida, ci farà guadagnare diverse ricompense grazie a delle sfide specifiche, tutte ovviamente in linea con il gioco, divertenti e sopra le righe.

Shakedown: Hawaii
La banana del potere!!!

Devastiamo tutto senza limiti!

Shakedown: Hawaii è una vera sorpresa che farà felici tanto gli amanti del free-roaming quanto quelli del retrogaming ma potrebbe essere apprezzato anche dalle nuove leve. Graficamente il gioco propone una grafica comunque dettagliata, ricca di particolarità e con buone animazioni ma totalmente in 16-bit con molti pixel a farla da padrona. Anche gli effetti grafici sono ben riprodotti ed il tutto gira in docked a 1080p con 60fps costanti che si abbassano a 720p con il framerate che rimane stabile e non soffre di sporadici lag.

Shakedown: Hawaii
L’immancabile ospedale, dove andare per curare ferite più o meno gravi!

Il gameplay segue quello tipico del free roaming con un’ampia libertà di azioni da compiere e di interazioni possibili, alla base ovviamente un’immediatezza tale da permettere a tutti gli utenti di godersi il titolo. Quello che stupisce è una distruttibilità quasi totale del mondo circostante e una vasta varietà di personaggi e armi che garantiscono un divertimento illimitato con alcune scelte volutamente esagerate come il nostro eroe che riesce agilmente a saltare automobili in corsa e non. La trama non è ricca di colpi di scena ma comunque fa da collante e riesce ad intrattenere in maniera egregia; peccato che tutto sia in inglese e non sono presenti neppure i sottotitoli in italiano… anche se fondamentalmente i dialoghi sono molto semplici da capire ma una localizzazione sarebbe stata gradita.

La longevità del titolo è molto alta e le avventure di questi sgangherati personaggi potranno accompagnarvi per molte ore; tutto dipenderà dalla vostra voglia di esplorazione e della ricerca di segreti e bonus. Il reparto sonoro è davvero buono con una tracklist ben selezionata e degli effetti audio davvero precisi. Insomma Shakedown: Hawaii convince in tutto e per tutto facendoci ritornare ai fasti dei primi capitoli di GTA dove la faceva da padrona la violenza e l’ignoranza.

Shakedown: Hawaii
Shakedown: Hawaii – Recensione
PRO
Molto divertente e caciarone
Grafica retrò molto gradevole
Tanti bonus folli e un mondo completamente distruttibile
CONTRO
Mancanza dell'italiano
Una trama che non decolla
8.3
Sangue, violenza e ignoranza