VA-11 Hall-A: Cyberpunk Bartender Action

VA-11 Hall-A: Cyberpunk Bartender Action – Recensione

VA-11 Hall-A: Cyberpunk Bartender Action, sviluppato da Sukeban Games, Wolfgame e pubblicato da Ysbryd Games, è una Graphic Novel futuristica che ci introduce all’interno dei cunicoli rarefatti e celati di Glitch City, in un mondo variegato e sostituito dall’intraprendenza tecnologica ed espansionistica, tipica di un genere CyberPunk. Un’avventura votata alla narrazione, dove simula meccaniche non troppo dissacranti di un’avventura grafica vecchio stile, condita di meccaniche innovative e una texture pack variegata (anche: cupa e cibernetica); le immagini esaltano un pianeta esposto agli scontri sociali, strutturali, manifestando una necessità quasi impellente di futuro distopico non rivoluzionario, bensì decadente. Tuttavia, la storia, intrecciata in tantissime linee di dialogo, vedono protagonisti una gentil donzella nel retro di un bancone del bar Va-11 hall-a (soprannominato, appunto, Valhalla). Ma, prima di poter narrare – in questa recensione – gli sviluppi positivi e negativi del titolo, immergiamoci in una piccola panoramica sul genere intrapreso e la conduzione registica da grafica/narrativa.

Il tema CyberPunk non è certamente nuovo nell’immaginario vidoludico e filmico, poiché trae maggior esposizione durante il periodo a cavallo tra gli anni 80′ e 90′: enfasi che si pone nell’ambito della fantascienza futuristica, che deriva dalle correnti – sopratutto – Cyber (cibernetico) e Punk (movimento influenzato dall’entità musicale espressa nei primi anni settanta). Le Graphic Novel, come suggerisce appunto il nome stesso, sono dei romanzi visivi, grafici. Il loro snodo è puramente narrativo, poiché avanzano lentamente e seguono attentamente una storia ben delineata, spiegando inoltre il contesto in cui ci troviamo tramite la grafica essenziale e semplice. VA-11 Hall-A: Cyberpunk Bartender Action (che da ora abbeveriamo per questioni tecniche) è condito da diverse miscele, sia estetiche che profonde: è sì pulito, ma nasconde al suo interno qualcosa di veramente inaspettato.

Sarà riuscito il titolo, con così poche meccaniche di gioco e dalla grafica pixel-perfect (arricchita di ombre e dettagli unici), a soddisfare le pretese di partenza del genere?

va-11 hall-a: cyberpunk bartender action
Jill, la nostra protagonista dietro al bancone. Un personaggio piacevole e interessante.

Trama & Stile Narrativo – Aldilà di un bancone: cosa ci aspetta?

L’aspetto narrativo è molto importante in giochi simili, perché espone gli sviluppatori all’attenzione di un pubblico già abituato a storie di grande rilievo – solo quello più addentrato e, dunque, di nicchia – e che chiede (o pretende) tanto; le esigenze, per una buona linea comunicativa, è essere semplici e diretti durante la prima fase iniziale, lasciando che siano le poche immagini ridefinite ottimamente e tenebrose, come il tema CyberPunk ci impone, e la musica elettronica orecchiabile, quasi quanto un sibilo costante, a parlare. La protagonista di questa avventura grafica è Jill, una Bartender (che si differenzia sostanzialmente dal comune Barman dal suo modo di lavorare, come se fosse uno showman, preparando cocktail o long drink con movenze artistiche, e finalizzate all’intrattenimento degli avventori) che offre i suoi servigi presso il bar Va-11 Hall-A, soprannominato per semplificare da tutti gli affezionati Valhalla. L’estetica è accompagnata da luci basse al neon, un televisore con la possibilità di cambiare canale (9 in tutto) o spegnerlo, locandine provocanti e il fidato Jukebox. Quest’ultimo svolge un ruolo interessante, poiché, prima di iniziare a lavorare ed accogliere i possibili clienti della giornata,  avremo la facoltà di scegliere una playlist di dieci canzoni inedite presenti nel titolo; alcune non saranno disponibili, verranno sbloccate durante il corso dell’avventura, a seconda delle circostanze che si creeranno. Il sottofondo musicale, i canali televisivi o alcune presenze sceniche, influenzeranno le linee di dialogo di ogni personaggio incontrato: e, sono davvero tante, dunque non abbiate timore sulla longevità del gioco.

Jill, sin dalle prime battute iniziali, farà il suo esordio assieme ad un’altra e stravagante presenza chiamata Gillian (dalle fattezze un po’ maschili), che avrà il compito di ricordarci come preparare i cocktail dai menù disponibili; è un personaggio divertente, in forte contrasto con il carismatico boss del locale, ovvero Dana. Lei invece è una donna molto conosciuta a Glitch City, luogo dove è ambientata la storia – limitrofe a Neo San Francisco, altra città famosa -, per il suo charme e l’essere sempre disponibile, sebbene abbia anche altro da ridire per la sua severità in alcuni punti della trama. Il nostro scopo, infatti, è quello di preparare le bevande (ne parleremo fra poco, nel dettaglio – Gameplay) e ascoltare i clienti che entreranno, ognuno con una sua storia interessante da raccontare. Vi troverete dinanzi un giornalista, un tipo losco e voglioso sessualmente, oppure un personaggio caratteristico come “White Knight” del commando di guarnigione Valkyria, i protettori dai rivoltosi della città. Gli scontri e gli incidenti, dopotutto, in un futuro così sono sempre all’ordine del giorno, con gli hacker che proveranno a sovvertire la quiete dei ricchi e le rivolte insorgere contro i poteri forti: nulla di nuovo o che già conosciamo, simile al titolo cinematografico Blade Runner. La storia avanzerà lentamente, dialogo dopo dialogo, con una longevità non eccessiva, senza però evidenziare colpi di scena clamorosi. Dunque, per chi non è abituato, troverà noioso il gioco già dalla prima ora. Il susseguirsi di avventori è, per fortuna, piacevole, molto intrecciato e che porta a delineare l’ambientazione proposta, non difficile da caratterizzare. L’interesse si intensifica durante lo scorrere della narrazione, quindi sotto questo punto di vista è solo un bene.

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Lei è Dana, il Boss del Valhalla, locale dietro i vicoli stretti della città Glitch City.

Gameplay – Le vicende (e le confessioni) dei clienti: ha delle meccaniche, seppur sparute, solide e ben fatte?

I clienti hanno sempre ragione. Tenete ben a mente questa frase, perché ci tornerà utile nell’avanzamento della trama. Se un personaggio, chiunque esso sia – dal carattere burbero e scontroso, o timido e banale – ci chiederà una bevanda o un cocktail costruito sul momento. Farlo, almeno all’inizio, è abbastanza semplice: useremo il taccuino con tutte le ricette, a seconda della richiesta del cliente. Ci sarà chi preferisce una comune e rinfrescante birra, o chi un Moonblast. Tuttavia, l’unica meccanica di gameplay presente, oltre al negozio con interazione più che minima, è questa: non altre, solo preparare bevande e per farlo, avremo a disposizione un miscelatore e cinque ingredienti da unire. Il Karmotrine, ad esempio, è l’ingrediente chiave per rende il mix alcolico. Se troppo elevato, indurrà l’avventore a ubriacarsi immediatamente, così da perdere una possibile interazione più profonda. In alcune bevande, sarà possibile aggiungere il ghiaccio e mescolare o agitare diversamente. Ogni operazione va fatta sia seguendo il taccuino (solo per l’inizio) o modificate in base alle esigenze del cliente, dunque è opportuno stare molto attenti: da non nascondere, inoltre, che basterà pochissimo o un tempo sbagliato, per creare un miscuglio non bevibile. Se il cocktail risulterà perfetto, il cliente sarà invogliato a continuare il discorso. Tutto dipenderà dalle vostre abilità (poche richieste) per l’associazione di ingredienti e tempismo giusto.

va-11 hall-a: cyberpunk bartender action
Taccuino con ingredienti a sinistra, mentre a destra ci sono le bevande da miscelare con il tumbler.

Conclusione & Considerazioni Finali – La Colonna Sonora Elettronica è eccelsa!

Il consiglio degli sviluppatori, emerso durante lo start iniziale è quello di giocare Va-11 Hall-A comodamente, magari seduti in un divano e con le cuffie, per aumentare l’esperienza complessiva che ci sta offrendo. Giocate dunque rilassati, perché la mole non indifferente di dialoghi in Inglese – non è localizzato in Italiano, purtroppo – rende l’avanzamento per diverse ore quasi stancante; solo piccole dosi, poche alla volta, tanto la durata effettiva non è tanta, lo si gioca in più sere consecutive. Non dimenticate che il gioco offre, oltre alla possibilità di sperimentare con i cocktail da consegnare ai clienti, un Jukebox con la colonna sonora interamente elettronica, mai banale o ripetitiva: un vero toccasana per l’amante della musica presente nei videogiochi, sicuramente può incentivare la vostra curiosità di sbloccarne altre e andare avanti nella storia di Jill e bar. Ci sono alcune scene fatte a casa della protagonista, con lei a letto che leggerà lo smartphone per eventuali notizie giornalistiche della città Glitch City o informazioni di qualunque genere, che aumentano solamente la complessità che gli sviluppatori hanno voluto “regalarci“.

I difetti grafici o tecnici di VA-11 Hall-A: Cyberpunk Bartender Action, sorprendentemente, sono quasi inesistenti, durante il corso della mia blind-run primaria non ho riscontrato eventi da sottolineare, bensì solo accortezze ottime; certo, con la sua semplicità, è difficile sbagliare, eppure le sbavature non sono presenti e questo è solo un merito in più al titolo. Oltretutto, presenta una buona implementazione dei comandi touch di Switch.
In conclusione, il bar Valhalla merita sicuramente di essere visitato da chiunque abbia la voglia di lasciarsi trascinare da una trama futuristica piacevole, senza fronzoli, e che non ha alcuna pretesa, se non quella di ammaliare il videogiocatore per la sua ottima presenza stilistica e grafica.

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Il negozio – da qui sarà possibile comprare, con i soldi ottenuti dalla giornata di lavoro, gadget per la casa o altro.

VA-11 Hall-A: Cyberpunk Bartender Action è disponibile per la console Nintendo Switch (per il mercato digitale presente nell’eShop) al prezzo di 14,99 euro.

VA-11 Hall-A: Cyberpunk Bartender Action
VA-11 Hall-A: Cyberpunk Bartender Action – Recensione
VA-11 Hall-A: Cyberpunk Bartender Action è una Graphic Novel all'interno di un mondo CyberPunk, dall'estetica piacevole e dall'immaginario non banalizzato. Trae maggior supporto nel suo comparto narrativo ottimamente evidenziato, con tantissime linee di dialogo offerta da dietro un bancone del bar Valhalla. I clienti hanno sempre ragione, eppure i personaggi si intrecciano con la protagonista Jill e divertono notevolmente. L'intrattenimento è accompagnato dal Jukebox che palesa una colonna sonora elettronica migliore ascoltata sin ora in questo genere.
PRO
CONTRO
8.7
CyberPunk-tastico!