Household

Household – Analisi prime pagine del manuale

Prendete un mondo grande quanto il nostro, ed inseriteci tanti abitanti piccini picciò che vivono in un’enorme casa (o almeno, dal loro punto di vista). Queste creature sono varie e curiose, ed hanno vissuto ere di pace, amore e guerra. No, non sto parlando dei Minimei o dei Minish della saga di “The Legend of Zelda“… ma delle creature di Household: il GDR più piccolo del mondo ideato da Two Little Mice e distribuito grazie a Raven Distribution!

Lo so cosa vi state aspettando: “G.Bislacco, questa è una recensione?” Purtroppo no. Sfortunatamente, noi di GameScore abbiamo avuto accesso alle primissime 20 pagine del manuale (che – per i più curiosi – conta circa 266 pagine)… eppure è pieno zeppo di cose interessanti da dire! Mai mi sarei aspettato di trovare così tanto materiale in sole venti pagine. Di conseguenza, quella che state per leggere è una sorta di anteprima, dove andremo ad esplorare in che modo Household si propone ai lettori fin dall’inizio. Direi, quindi, di iniziare assieme questo strano viaggio!

Household
Se ti stai aspettando di sapere dettagli circa le regole di gioco… non sarai soddisfatto da questo articolo. Le prime 20 pagine di Household trattano principalmente una piccola parte del mondo narrato. Comunque sia, questa è un’ottima occasione per avere un’idea di come si propone il manuale in questione.

La prefazione

Alle superiori la mia insegnante di letteratura diceva che “I promessi sposi iniziano con la frase ‘Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno […]'”, ma non sono mai stato d’accordo con questa affermazione. Credo che siamo tutti d’accordo nel dire che il primo capitolo dell’intera opera di Manzoni inizia proprio così, ma ho l’impressione che si tenda a tralasciare la sezione dell’introduzione. Qui l’autore spiega al lettore quali sono le origini di questa opera, introducendo la narrazione degli eventi. In Household avviene una cosa molto simile attraverso la prefazione.

Ancor prima di leggere l’inizio vero e proprio del manuale, viene raccontato al lettore una storia che narra la scoperta di un libro microscopico scritto da un certo Herasmo J. Hemingway. Si tratta di una creatura chiamata “Boggart“, ed è l’autore di questo libro. Lo scopo di Household? Permettere a tutti di ricordare gli eventi dei propri avi. Quello che il lettore sta per leggere è, di conseguenza, l’adattamento del piccolo libro di Hemingway, pensato per avvicinarsi ad un classico Gioco di Ruolo cartaceo rispetto al puro e semplice libro.

Quando iniziai a leggere per la prima volta questa parte, rimasti tanto stupito, quanto estasiato. Ero decisamente curioso di scoprire la vita e la cultura di questo omino boggart, e questo inizio mi ha aiutato a capire l’impronta dei contenuti presenti nel manuale. Di conseguenza – secondo la lore di questo GDR da tavolo – il lettore ha tra le mani un vero e proprio libro, il quale è stato semplicemente adattato per un GDR.

Household
A pagina 9 il lettore ha la prima, vera introduzione. Questa è, secondo la lore del gioco, l’introduzione del piccolissimo libro di Hemingway, nel quale lui si presenta e darà al lettore un’anticipazione di ciò che scoprirà

Il gioco di Household

In queste due pagine del manuale il giocatore viene introdotto nel mondo di Husehold in maniera più “tecnica”. Viene innanzitutto spiegato che quello che si andrà a raccontare nel gioco sono eventi già trascorsi all’interno della Casa (il mondo di gioco), e ci si concentrerà molto sulla collaborazione tra giocatori. Infine, vengono indicati alcuni elementi base, come la denominazione dei giocatori (testimoni dei personaggi) ed alcuni altri dettagli, come il materiale da utilizzare. Nota bene, caro lettore: in Household si usano dadi a sei facce (chiamati d6. Per semplicità, sono gli stessi che si usano in altri giochi da tavolo, come Monopoly).

Popoli e nazioni: le basi

La prima vera parte del manuale di Household si apre con la spiegazione dei Piccoli Popoli che abitano la Casa. Per la precisione, il giocatore incontrerà fate, soldatini, boggart, silfidi, ondini e sluagh. Ciascuno di loro è caratterizzato da altezza e fisionomia differenti, e si sono sviluppati in modi particolari. Le fate, per esempio, si sono legate alle stelle, mentre i sluagh sono più vicini alle forze dell’oltremondo. All’interno del manuale vengono spiegati pregi e difetti di ogni tipologia di Piccolo Omino, ma ciascuno di essi è caratterizzato da una serie di pregiudizi che lo ostacolano nel corso della sua vita. Le fate, ad esempio, vengono considerate altezzose, mentre si ha una pessima opinione degli Sprigo a causa del loro amore per il denaro. Ovviamente non sarà sempre così, e con tale introduzione Herasmo J. Hemingway ci invita a spolpare meglio la vita di queste affascinanti creature, a cominciare dalle fate.

Le fate

La prima (ed unica) tipologia di creature che analizzeremo sono le fate. Queste non si allontanano molto da come il lettore è abituato a ricordarle… ma nascondono dettagli piuttosto interessanti.

Conosciute per la loro grazia e bellezza, le fate sono una delle poche creature capaci di volare. Possiedono ali simili a quelle di una libellula ed il colore dell’ala è spesso legato al colore degli occhi della persona. Per quanto posano essere considerate belle, le fate hanno spesso occhi glaciali, caratterizzati da millemila sfumature. Possono avere occhi dal color “cielo limpido del tramonto di luna” fino al “turchese-argenteo come una notte splendente“, e non apprezzano chiunque semplifichi eccessivamente questo concetto. Di conseguenza, dire ad una fata che ha degli occhi blu potrebbe non essere una buona idea.

Household
Secondo il manuale, un proverbio domestico dice: “Fidati di uno sprigo se lo paghi, di un boggart se ti da’ la sua parola, di una fata se appone la sua firma, di uno slaugh quanto ti dice ‘non ti fidare di me'”

Caratterizzate da un particolare sangue caldo, le fate sono principalmente legate alla bellezza ed all’accoglienza. Comunque sia, la loro vita non è rosa e fiori: sono strettamente legate ad un rigidissimo sistema di regole, e devono affrontare tantissimi obblighi e limitazioni per poter agire con maggior tranquillità. Ad aggravare la loro situazione ci pensano i contratti. Fin dalla nascita, per poter usare le ali, devono stipulare contratti con le Forze Astrali, e durante la loro vita se firmano qualsivoglia accordo dovranno assolutamente rispettarlo, pena “brutte cose”. Interessante notare che Household si concentra anche su altri dettagli di questi personaggi, come la gestione del nome e le caratteristiche dei contratti che firmeranno.

Il Reame delle fate

I territori del Reame delle fate comprendono principalmente la Cucina e la Sala da Pranzo, ed il motto utilizzato è “Proteggere e Conquistare“. Considerato il luogo cardine della cultura e della letteratura, è caratterizzata da un clima principalmente tranquillo. Sfortunatamente, se i nobili hanno una vita eccezionale in quest’area, non si può dire lo stesso dei meno abbienti, che devono cercare di sopravvivere spolpando ogni regola sociale presente in questo regno. Purtroppo i poveri sono veri e propri emarginati, e vivono di attività al limite della legalità. Come se tutto questo non bastasse, spesso le famiglie che vivono in questo luogo propongono un’educazione rigidissima. Interessante notare come le altre tipologie di creature decidono di trasferirsi in questo luogo, indicato nella sezione “trasferirsi nel reame”.

Household
La sezione “forze armate” indica come viene gestito l’esercito all’interno del Reame delle fate. Esempio di disciplina ed efficienza, hanno un potere impressionante!

Le conclusioni

Purtroppo (o per fortuna) siamo arrivati alla conclusione di questa anteprima. Anche se non abbiamo neanche spolpato 1/10 del manuale, già possiamo tirare qualche ipotesi. leggendo le prime 20 pagine ho apprezzato moltissimo l’idea di star sfogliando l’opera del fantomatico Herasmo J. Hemingway, e la spiegazione del Reame delle fate mi fa pensare che Household potrebbe incentrarsi in maniera abbastanza corposa sulla politica. Per quanto riguarda le fate, non sono troppo lontane da quanto il lettore è abituato a conoscerle, ma soprattutto si apprezza l’idea delle caratteristiche sociali e la meccanica dei contratti, che potrebbe rendere i PG fatati eccessivamente leali (dettaglio utile per il Narratore al fine di ideare nuove vicende). Ho apprezzato molto lo stile grafico proposto, e la lettura risulta semplice e scorrevole. Per tutti i lettori curiosi nello scoprire qualche dettaglio extra, vi invito a leggere questo articolo, in cui ho indicato vari dettagli che il team di sviluppo mi ha rivelato (come la gestione del combattimento). In conclusione, Household è un prodotto che incuriosisce, e spero che si rivelerà un ottimo prodotto. Buona fortuna, Two Little Mice!