Masquerada: Songs and Shadows

Masquerada: Songs and Shadows – Analisi della versione Switch

Masquerada: Songs and Shadows, sviluppato da Witching Hour Studios e uscito nel 2016 su Steam e nel 2017 su Playstation 4 e Xbox One, è previsto il  9 Maggio anche su Nintendo Switch. Gioco ruolistico di stampo tattico, recensito precedentemente nella sua controparte per PS4, è nato in un travagliato processo di creazione in una campagna Kickstarter (per chi non lo conoscesse, in breve, è un sito dove è possibile finanziare e supportare dei progetti, investendo con del denaro il creativo) e solo adesso, nel 2019, verrà rilasciato per la console ibrida Nintendo. Dunque l’analisi oggettiva è doverosa, sopratutto affinché si possa mettere alla prova come gli sviluppatori abbiano agito in questa nuova conversione del gioco (comunemente chiamato “porting” per console). Il motore grafico utilizzato è Unity: un po’ vecchio, rispetto ad altri più rinomati, ma che se sfruttati nel modo più appropriato e con piene conoscenze tecniche, il livello del gioco può alzarsi notevolmente.

I giochi di ruolo tattici prendono come spunto elementi RPG classici e li mescolano, alla perfezione, con meccaniche strategiche, innalzando così la difficoltà e la crescita evolutiva del personaggio – o del party -. Sostanzialmente, l’obbiettivo proposto è quello di avvicinare più tipologie possibili di videogiocatori e unirli sotto un unico fronte: già dando un piccolo sguardo alla storia degli RPG tattici, non sarà difficile comprendere come mai siano diventati così importanti nel medium videoludico, influenzando un genere che, come gli RTS, non sono alla portata di tutti e seguono una linea evolutiva esponenziale, non graduale.

Ma il gioco, Masquerada: Songs and Shadows, ha l’arduo compito di mostrare come gli sviluppatori e creatori di esso siano stati bravi a convertire il titolo dalla sua controparte Playstation alla portatile Nintendo: ci saranno riusciti?

Masquerada: Songs and Shadows
Il protagonista in una delle scene animate in stile fumetto, intervallate per tutta la narrazione del gioco.

Riassunto della trama – All’interno della città di Ombre

Ancor prima di poter avanzare nell’analisi del titolo nel suo versante tecnico, è necessario porre un punto sulla storia emersa nel gioco. Ci troviamo nelle rive della città di Ombre, un luogo che riprende l’aspetto della nostra Venezia, con strutture eleganti e rinascimentali. Arricchita da animosità, pomposità nelle vesti e nel collocare alcuni oggetti ornamentali di rilievo nelle piazze cittadine. Il popolo è diviso in due: con la classe politica da un lato e dall’altro la fazione militare, denominata appunto Masquerada. Il resto dei cittadini viene chiamato Contadani. (I nomi bizzarri, simili alla nostra lingua, saranno parecchi, dunque fateci l’abitudine.) Le meccaniche dipanate sono diverse, come l’indossare – per la classe politica – delle maschere (che poi saranno il fulcro dell’intero gioco) rappresentative e che richiamano i quattro elementi, cioè: terra, fuoco, acqua e aria. Nel gioco rivestiremo i panni inizialmente, solo nel preludio (tutorial), di Cyrus Gavar, che guiderà una fazione di ribelli per soverchiare il potere assunto dai politici, introducendo così le dinamiche di gameplay da gioco di ruolo.

La trama, successivamente, prende una piega inaspettata, lasciandoci alle spalle il tutorial e cambiando completamente personaggio con il fratello di Cyrus, ovvero Cicero Gavar, vero e proprio protagonista di Masquerada. Attraverso i dialoghi e qualche intermezzo animato stile fumetto – molto banalmente -, prosegue il racconto dell’ultima ribellione e dell’esilio dell’intera sua famiglia. Il gioco dispone, inoltre, di un ampio approfondimento grazie ai manoscritti che troveremo durante il percorso, e che potremo recuperare la lettura in qualunque occasione. Un codex ben fatto, che ricorda vagamente quello di un altro RPG quale Dragon Age.

Masquerada: Songs and Shadows
Il livello artistico è fantastico. Davvero evocativo e molto bello da vedere!

Analisi del Gameplay e dell’aspetto Tecnico – Il porting è sempre così sicuro?

Il vero dilemma è stabilire se il Team di sviluppo sia stato in grado di convertire e “migliorare” il titolo, rapportandolo ad un sistema differente da quello di origine e che richiede – in alcune circostanze – più attenzione. Non essendo un gioco di fascia alta, le questioni tecniche potrebbero non emergere nel discorso ed essere sorvolate da altre, eppure non è stato fatto comunque un lavoro totalmente certosino. Gli evidenti problemi circostanziali venuti a galla nella scorsa recensione, non sono stati ancora smussati: troveremo oggetti che andranno in collisione con lo scenario molto spesso, altri che presentano hit-box grossolane, o, addirittura, personaggi NPC che scompariranno, per poi riapparire dopo qualche secondo. L’intelligenza artificiale (IA) dei nemici non è propriamente efficacie, attaccheranno esplicitamente l’avversario più vicino o si allontaneranno per qualche attimo inspiegabilmente, solo per confondere il giocatore. Il tutto condito di compenetrazioni sporadiche. Ai livelli più alti, per mero bilanciamento effettuato durante la creazione del gioco, si ottiene una sfida più avvincente, che potrà soddisfare perfino i giocatori esperti e hard-core.

Masquerada
Sarà possibile utilizzare il touch-screen per poter interagire con il menu a sinistra.

La grafica in Cell-shading è molto colorata e dona all’ambientazione le giuste atmosfere. Non è, purtroppo, pulitissima. In modalità portatile, i limiti grafici e risolutivi si notano; non è stata fatta una conversione corretta, poiché per colpa della mancanza di un filtro anti-aliasing, la distorsione dell’immagine è frequente, sopratutto nelle parti più concitate del gameplay, ovvero durante gli scontri. Ed è proprio in questi casi che, quando proveremo a spostarci nello scenario, l’inquadratura inizierà a tremare, creando un senso di disorientamento e fastidio. Invece, nella sua controparte in dock, ciò non accade spesso. La risoluzione massima aumenta – per fortuna – e non si notano i poligoni sgranati muoversi nella mappa. Il consiglio, se non si fosse già intuito, è quello di giocarlo davanti ad una televisione, così da avere una maggiore immersione del titolo. Un filtro o un adattamento più accurato avrebbe sicuramente fatto al caso suo, evidenziando così l’ottimo gameplay e la trama interessante.

La visuale isometrica dall’alto offre una visione d’insieme più ampia ed estesa del normale, oltre al poter sfruttare le meccaniche di scambio presenti nel gioco. Più volte, durante le battaglie, avremo la facoltà di controllare uno dei tre personaggi del party, scambiandoli, infatti, velocemente – sarà molto immediato, quindi un plauso agli sviluppatori – all’occorrenza con il semplice tocco di un tasto; oppure, scegliere le abilità da usare in qual momento. Si potrà, sopratutto, arrestare il tempo e, come un gioco tattico a turni che si rispetti, indicare chi attaccare e con quale modalità farlo. L’immediatezza e la varietà del Gameplay di Masquerada: Songs and Shadows è sbalorditiva, e toglie qualunque inesattezza (momentaneamente) presente nel lato tecnico: ma solo a livello ipotetico, aleatorio. Penalizzare un gioco simile, così accurato dopotutto nella storia (almeno ci prova), sarebbe un’assurdità: tuttavia va chiarito come le difficoltà palesate in questa recensione-analisi siano solo a carattere strutturale e che, con un possibile aggiornamento, potrebbero andare risolte.

Masquerada: Songs and Shadows
Il Gameplay e lo stile da gioco di ruolo tattico convince e merita tantissimo.

Conclusione & Considerazioni finali – Le maschere della “discordia e dei problemi”, avranno la meglio su di voi?

Masquerada: Songs and Shadows è un RPG tattico ambizioso, con meccaniche di gameplay intriganti e che divertono nella sua durata complessiva – si attesta sulle 10 ore e con la possibilità di essere rigiocato in New Game + -. Evidentemente lo scopo degli sviluppatori era proprio questo, sebbene le limitazioni tecniche siano davvero pesanti: una nota di demerito, ad esempio, è sui caricamenti eccessivi delle schermate e del cambio di location. Troppo frequenti e lunghi, alle volte spezzano il ritmo della narrazione e sfociano in durate importanti (30 secondi di attesa). Diventa un dramma se, per ogni bivio o avanzamento di strada, cerchi di stare dietro ad un combattimento. Però, passate le prime ore di gioco, ci farete l’abitudine. Invece, per quanto concerne e mio solito analizzare, dal lato audio/musicale si dimostra eccelso: la variante incalzante della soundtrack, mista all’ambiente rinascimentale, celano per qualche minuto le stranezze di conversione, lasciandoti qualcosa di veramente significativo. Per chi è amante della musica e dei giochi di ruolo, allora questo titolo indie farà al caso suo. L’altra, ed ultima, mancanza è la localizzazione alla lingua italiana. Ciò è davvero impensabile, se rapportato alla rosa di lingue presenti nel gioco; diciamo che è soddisfacente e godibile comunque, ma per diverse persone poco pratiche dell’Inglese o che, giustamente, preferiscono leggere in italiano, non sarà molto accessibile, per via della presenza di terminologie desuete.

In allegato, l’ultima mia recensione su una Visual Novel Giapponese: Our World Is Ended.

Masquerada: Songs and Shadows
Masquerada: Songs and Shadows – Analisi della versione Switch
Masquerada: Songs and Shadows, sviluppato dal Team Witching Hour Studios, e uscito inizialmente per console nel 2016 tramite una campagna Kickstarter,  è un gioco di ruolo a stampo tattico che prende le migliori meccaniche del genere e le trasla in un mondo stilisticamente sopraffino e rinascimentale, con una trama interessante e un gameplay avvincente. Ma i problemi, del porting su Nintendo Switch, emergono dal versante tecnico e creano disagi ancor prima si possa proseguire nella storia di Cicero Gavar.
PRO
CONTRO
7
Porting sotto le aspettative.