Type Rider

Type:Rider – Recensione

ARTE – il canale televisivo francese dedicato alla cultura – ha proposto in queste settimane videogiochi davvero interessanti. Dopo aver parlato di Homo Machina, è giunto il momento di trattare un progetto tanto diverso quanto originale. Sto parlando di Type:Rider, che arriverà su Switch grazie a Cosmografik ed ARTE Experience il 25 Aprile. Vediamo assieme se si merita l’attenzione!

Type:Rider si presenta come un videogioco platform a due dimensioni con uno stile estetico molto vicino ad altri prodotti in bianco-nero “alla Limbo“. Stavolta, però, il giocatore interpreterà una creatura tanto strana quanto interessante: due punti. Non sono due punti qualsiasi, bensì quelli che trovate nella vostra tastiera (:). Questo gioco, infatti, si concentra in maniera interessante sull’evoluzione della scrittura, proponendo varie ambientazioni a seconda dello stile grafico. Tutto ciò permetterà al giocatore di viaggiare fra il tempo e lo spazio, scoprendo tantissime curiosità incentrate al mondo della scrittura attraverso un “documentario-videogioco”.

Type Rider
In Type:Rider non è presente una vera trama, ma ci sono alcuni dettagli che permettono di poter “immaginare” una storia. Lascio a voi lettori il giudizio finale in merito.

All’interno di Type:Rider il giocatore deve utilizzare Pop e Nan (questo sarà il nome che daremo ai due punti per tutta la recensione per evitare possibili incomprensioni) al fine di affrontare i 10 livelli disponibili, che cambieranno forma a seconda del caso. Per fare un esempio, il livello “Pixel” è incentrato sull’informatica, mentre il livello “Garamond” sarà più acquatico. Questo porterà ad un totale di 10 ambientazioni diverse, che proporranno meccaniche esclusive.

Lo scopo del gioco è quello di portare Pop e Nan fino alla fine del percorso, superando una serie di ostacoli. Per rendere questo viaggio più travagliato, il mondo di gioco sarà cosparso da lettere giganti attraversabili, ma qualche volta potrebbero apparire una serie di ostacoli che renderanno faticoso questo viaggio. Gatti Laser, Spuntoni e palle di neve saranno all’ordine del giorno, e sarà necessario schivarle (pena dover ricominciare il livello dall’ultimo checkpoint). Dato che Pop e Nan possono essere considerati la stessa cosa, se muore uno morirà anche l’altro. Di conseguenza, sarà fondamentale gestire al meglio ogni movimento.

In un mondo strano ed ostile come questo, Pop e Nan dovrebbero avere qualche abilità… ma curiosamente saranno inermi dinanzi a tutto ciò, ed il loro unico vantaggio è la loro forma. Dato che Pop e Nan formano due punti (:), possono muoversi come se fossero una macchina stilizzata. Oltre a questo, sono capaci di fare salti a parete e riescono a sfruttare la loro “fessura“per agganciarsi su determinati luoghi.

Type Rider
Giocando a Type:Rider attraverserete gran parte dell’Occidente, Italia compresa.

Qual’è il vero punto forte di Type:Rider? Secondo il mio parere, è l’originalità. Giocando, si ha la sensazione che l’ambientazione di gioco sia diversa rispetto altri titoli dello stesso genere, e la scelta di rendere i protagonisti “due punti” rende il gameplay curioso ed originale. Affrontare alcune sezioni di gioco sarà quindi semplicemente interessante, incentivando così il giocatore ad avanzare nella partita.

Ovviamente, anche in questo videogioco non mancano obiettivi e collezionabili…. ed anche in questo caso si nota una gestione interessante del tutto. Pop e Nan dovranno trovare in ogni livello tutte le lettere dell’alfabeto, la “&” e sei immagini. Ottenere tutto ciò non sarà sempre facile e queste permetteranno di completare una serie di obiettivi. Comunque sia, fra tutti questi contenuti la sezione delle immagini è sicuramente quella più curiosa. Se il giocatore raccoglie degli asterischi durante la partita potrà aumentare una galleria immagini che permetterà al giocatore di scoprire nuovi dettagli sulla storia della scrittura.

In tutto questo insieme di cose, quali sono i veri difetti di Type:Rider? Oltre all’assenza dell’italiano e ad una durata di gioco di 2-3 ore (che ci sta, visto che Type:Rider viene proposto al pubblico a poco più di €3), ho trovato i comandi di Pop e Nan scomodi in alcune situazioni. Oltre a questo, quello che non ho apprezzato di più è la gestione della difficoltà. Il titolo ha un buona buona gestione della difficoltà ma, in alcuni casi, le meccaniche lasciano a desiderare. Per fare un’esempio, il livello “Pixel” ha alcune sezioni eccessivamente lente e snervanti, mentre uno dei puzzle finali di “Helvetica” non riesce a dare il massimo del suo potenziale. Per questo motivo alcune delle sezioni di Type:Rider non riescono a dare il giusto impatto, eliminando in tal modo parte della natura “documentaristica” del prodotto. Non sto dicendo che avrei voluto che questo prodotto fosse più semplice, anzi. Per quanto mi riguarda, alcune sezioni di gioco potevano essere gestite meglio a livello di meccaniche.

Type Rider
Alcune sezioni sono eccessivamente ostiche, mentre altre lasciano maggior spazio alla scoperta dell’ambiente che circonda Pop e Nan. Comunque sia, giocando ho avuto l’impressione che il team di sviluppo si sia divertito nel progettare questo videogioco. Non vi dirò il perché, ma vi consiglio di affrontare l’ultimissimo livello proposto.

Dopo aver visto cosa è riuscita a fare ARTE con Homo Machina, posso dire che Type:Rider è un prodotto decisamente accattivante, capace di unire videogioco e documentario. L’idea di base è originale ed interessante e – a livello estetico – molti livelli di questo videogioco sono piuttosto accattivanti. Più si gioca, più si nota un’ottima varietà tra le varie situazioni proposte… peccato che questo non riesca sempre a spiccare come dovrebbe. Sfortunatamente, Type:Rider non presenta la lingua italiana, i comandi possono risultare scomodi ed alcune sezioni di gioco sono eccessivamente lente e snervanti. Comunque sia, visto anche il prezzo di lancio, mi sento di consigliare questo prodotto. Se avete voglia di affrontare questo gioco con leggerezza impiegherete due ore, ma se volete spolparlo fino alla fine vi potrebbero servire anche 4-5 ore. Concludendo, il risultato è decisamente più che discreto… ma un maggior equilibrio fra “gameplay” e “documentario” non avrebbe guastato.

Type Rider
Type:Rider – Recensione
PRO
Idea di base originale
Gestione dei contenuti interessante, proponendo un videogioco con contenuti affini al documentario-educativo
Ambientazioni variate tra loro
CONTRO
I comandi dei protagonisti non sono sempre eccezionali
Una maggior calibratura della difficoltà non avrebbe guastato
La mancanza dell'italiano tende a farsi sentire
7.8
Due punti fanno la differenza