Back to Bed

Back to Bed – Recensione

In questi ultimi giorni ho avuto l’opportunità di testare personalmente Back to Bed, un puzzle game 3D uscito qualche tempo fa anche sulla sfortunata Wii U e su console dell’attuale generazione. Il titolo è contraddistinto da uno stile abbastanza particolare e meccaniche di gameplay semplici, che formano un cocktail da gustare in qualche ora di relax e spensieratezza tra i meandri del subconscio di Bob.

Bob è il silente e sonnambulo protagonista di Back to Bed, ed il suo subconscio sembra un posto piuttosto pericoloso, senza la giusta guida. In suo aiuto arriva fortunatamente Subob, una sorta di incrocio tra un cane ed un grillo col volto di Bob, che guideremo nel corso dell’avventura. I livelli si compongono di spazi molto ristretti e tutti ispirati alle opere e allo stile dei pittori surrealisti Magritte e Dalì; il team di Bedtime Digital Games fa tesoro di tutte le loro illusioni ottiche, soggetti strani e particolari, oggetti che ricordano animali e altre combinazioni bizzarre, a volte inquietanti. Esattamente come nei quadri dei famosi artisti, ci sono elementi ricorrenti, tra cui spicca senza dubbio la mela (elemento fondamentale nel gioco) ed il tema a scacchi che vengono sapientemente plasmati e riadattati come elementi molto importanti per il gameplay.

Back to Bed

Quando il caro Bob cade in un sonno profondo precipitando in quello che, almeno dalle stranezze e dalle forme irreali presenti, sembra essere il suo suo subconscio si ritrova a deambulare inconsciamente e senza una direzione precisa per questo nuovo mondo pieno di ostacoli e precipizi. Il compito di Subob – ed il nostro – sarà quello di condurre il sonnambulo, che cammina in automatico e per inerzia, nella zona sicura rappresentata dal suo letto, prestando attenzione a non svegliarlo e non farlo cadere. Per rendere possibile questo compito avremo a disposizione, in base al livello, una o più mele giganti da usare come ostacolo; Bob infatti ad ogni ostacolo che blocca il suo cammino effettua una svolta a destra. Questa semplice meccanica sarà il fulcro di ogni livello ed anche se non rende il gioco particolarmente difficile, non mancherà di presentare qualche sfida. La combinazione tra ostacoli, letti distanti dal punto di partenza o semplicemente la necessità di svoltare a sinistra o tornare indietro diventa più che una sfida di logica – in quanto non ci si impiega più di qualche minuto a capire quale percorso creare per raggiungere il punto di arrivo – una sfida per la prontezza di riflessi; dato che ci toccherà più volte muovere la mela (e gli altri elementi che vedremo più avanti) e posizionarla nel punto esatto utile a raggiungere la meta, essere veloci ed estremamente precisi diventa fondamentale per completare i brevi livelli presenti. La mela non rappresenta però l’unico elemento che può aiutarci o ostacolarci nell’impresa.

Back to Bed

L’ambiente che ci circonda nasconde diverse sorprese, alcune piacevoli ed altre meno. Una delle prime con cui avremo a che fare sono le scale trasparenti, che permetto a Subob di camminare su pareti verticali per raggiungere qualche oggetto utile per anticipare il cammino di Bob, ma non utilizzabili da quest’ultimo, che si limiterà a passarci attraverso. Più avanti nel titolo potremo invece interagire con dei dipinti presenti sulle parenti che fungono da portali; questa volta i dipinti possono essere utilizzati sia da Bob che da Subob e serviranno a raggiungere punti dell’ambiente apparentemente irraggiungibili, completare manovre complesse o rigorosamente evitati per non cadere nel vuoto. Proseguendo ancora nei livelli, troveremo delle piattaforme in lontananza raggiungibili solo grazie a delle assi a forma di pesce su cui entrambe i protagonisti potranno proseguire il cammino (spero per loro che non soffrano di vertigini!). Proseguendo nelle sfide, delle canne fumarie con dei terminale a forma di labbra ostacoleranno il cammino di Bob, che quando ci passerà davanti si sposterà inevitabilmente di una casella in direzione del vento; se non saremo abbastanza scaltri questo vorrà dire, ancora una volta, finire nel vuoto o un errore che allungherà il percorso verso l’agognato letto. Oltre a questi elementi, che in base all’occasione possono tornare utili nel completamento del percorso, sono presenti alcuni ostacoli che vanno solo ed esclusivamente evitati, o addirittura buttati giù per eliminarli: le sveglie sono… beh delle sveglie che camminano, puntualmente non evitabili da Bob in quanto proprio nel mezzo del suo percorso e molto più veloci di lui. L’unico modo per evitare che il sonnambulo incappi in una di esse e si svegli è bloccare il loro percorso e farle cadere nel vuoto sempre grazie all’aiuto delle preziose mele verdi. Oltre le sveglie uno degli ostacoli è rappresentato da una bocca aperta presente in uno o più punti del pavimento, che inghiottirà il povero Bob senza pensarci due volte, ed anche qui l’ostacolo va solo evitato. L’ultimo elemento a cui prestare attenzione sono i binari, dato che se l’inconsapevole protagonista ci metterà il piede su verrà presto inghiottito da un vagone/balena. Questi ultimi elementi sono gli unici a rappresentare un vero e proprio KO durante i livelli; infatti se Bob cadrà nel vuoto il livello proseguirà semplicemente facendolo ripartire dal punto di partenza, e ci ritroveremo quindi a dover costruire il percorso da capo.

Back to Bed

L’aspetto artistico particolarmente ispirato ed il gameplay semplice ed intuitivo dell’opera sono sorretti da un comparto tecnico che scorre liscio senza alcun intoppo, anche grazie alle sue richieste hardware limitate. Durante tutta l’opera non si è fatto notare alcun bug e risoluzione e framerate sono stabili ed impeccabili, sia in modalità dock che portatile. L’audio del gioco contorna perfettamente l’opera, non è mai invasivo ed è rappresentato più da suoni, voci alterate ed elementi di sottofondo che da veri e propri temi, che aiutano a sottolineare l’aspetto vagamente inquietante del titolo, anche se non parliamo ovviamente di un titolo horror. L’unico vero e proprio tema che sentiremo durante l’opera è la breve ninna nanna quando il protagonista raggiunge e si accascia sul letto.

Back to Bed è un titolo curioso, che data la sua natura strana potrebbe allontanare un certo tipo di utenza ma sicuramente incuriosirne altrettanta, un’opera da consumare in brevi partite rilassandosi magari tra un viaggio in autobus ed una pausa caffè in ufficio. Un’opera forse più indicata ad un utenza mobile (tant’è che il titolo è approdato diverso tempo fa anche su smartphone e tablet) ma che non impallidisce comunque su console ed anzi, rischia a momenti di creare una sorta di dipendenza dal suo mondo strano ed astratto.

Back to Bed
Back to Bed – Recensione
PRO
Stile unico ed ispirato
Fruizione semplice e veloce
Prezzo più che accessibile
CONTRO
Si consuma in fretta
Scarsa rigiocabilità
7.8
Un mondo surreale