Mechstermination Force

Mechstermination Force – Recensione

Avviando Mechstermination Force per la prima volta, o ancor prima guardandone il trailer, la prima cosa che ho pensato è che si trattasse dell’ennesimo tentativo di marciare sulla nostalgia dei giocatori ricalcando le traccie dei vecchi amati arcade degli anni ’80 e ’90. Cominciando la prima sessione ho subito capito di essere stato accecato dal pregiudizio perché si, Mechstermination Force ricalca indubbiamente molti aspetti del passato, ma il titolo funziona alla perfezione e non è privo di peculiarità che rendano l’esperienza unica, sfidante e gratificante. Cominciamo a mazziare qualche MegaMech!

Sul fronte narrativo Mechstermination Force riprende a piene mani lo spirito dei cabinati di qualche decennio fa, con un incipit semplice e diretto che non è altro che un pretesto per giustificare le battaglie con i quattordici MegaMech che andremo ad affrontare. Ad attendere questi colossi che sono in realtà più dei droni che dei mecha, ma Dronestermination Force non avrebbe lo stesso effetto, non credi? (Cit.) ci sarà uno dei quattro personaggi selezionabili ad inizio avventura (due maschili e due femminili), provvisti inizialmente solo di un attacco normale con il fucile in dotazione a raffica continua, ed un colpo speciale rappresentato da una mazza, un martello, un cacciavite ed una chitarra elettrica in base al personaggio scelto.

Mechstermination Force

Dopo la breve introduzione, dove ci viene detto che l’origine dei MegaMech è sconosciuta e solo un piccolo e ristretto gruppo di soldati sta resistendo all’invasione, veniamo subito buttati sul campo ad affrontare il primo mecha, una battaglia introduttiva piuttosto semplice ma che espone da subito ed in maniera chiara tutte le meccaniche di base per sparare nelle varie direzioni, sparare rimanendo abbassati, il salto e la mossa speciale. Le meccaniche che rappresentano di per se il cuore del gameplay non rivoluzionano le vostre conoscenze ne tantomeno il panorama videoludico; ciò che contraddistingue Mechstermination Force e lo rende una sfida a volte ardua da superare è la meccanica dei punti deboli. Essendo i MegaMech costituiti con metallo pesante, i nostri colpi non sono efficaci contro ogni punto, bisognerà quindi cercare i vari punti deboli, divisi in due categorie. Le parti dei MegaMech colorate di giallo sono i primi punti deboli da far fuori, su cui concentrare i colpi del nostro fucile e che spesso rappresentano delle corazze per i veri e propri punti deboli. Questi ultimi sono rappresentati in rosso, ed è essenziale distruggerli con l’arma speciale per porre fine all’incontro ed atterrare il MegaMech sfortunato; la maggior parte di questi punti deboli sono spesso ben visibili, ma raggiungerli con i nostri colpi è spesso un impresa non da poco. Il design dei Mech, che richiama quasi sempre il mondo animale, ed il loro move set rende sempre difficile anche solo provare ad avvicinarsi a determinati punti. Se con i primi due mech è semplice destreggiarsi sul campo ed evitare le mosse nemiche, già dal terzo il percorso diventerà più arduo, ed a mano a mano che riuscirete a concatenare i colpi, più il Mecha diventerà aggressivo, ostacolando il raggiungimento degli obbiettivi e consumando i nostri cuori di energia sempre più velocemente, alternando mosse furbe a trasformazioni inaspettate. Va anche sottolineato quanto il titolo sia godibile in coop, dove la sostanza rimane la stessa, ma la soddisfazione di buttare giù quegli ammassi metallici insieme ad un amico non ha prezzo.

Mechstermination Force

Ad accompagnare il puro combattimento viene in soccorso per il protagonista un sistema di upgrade. Non ci sono alberi delle abilità o statistiche da modificare, ma il semplice acquisto di cuori aggiuntivi o di una differente arma da fuoco può modificare drasticamente l’esperienza con ogni MegaMech, a patto di avere sufficienti monete a disposizione. Proprio a questo proposito il gioco da la possibilità di affrontare nuovamente i mecha già abbattuti, mantenendo i vari upgrade guadagnati per aumentare le nostre risorse e migliorare i riflessi, o perchè no verificare quanto un upgrade può modificare l’esito dell’intera battaglia. Oltre gli upgrade acquistabili ci saranno un paio di piacevoli migliorie obbligate gentilmente offerte dal nostro mercante in game; tra i più utili e interessanti sicuramente rientrano i guanti magnetici, che permettono di attaccarsi e scalare le pareti metalliche – ergo anche i mecha – per raggiungere punti prima impensabili e permetterci di proseguire. Oppure gli stivali jet, con cui è possibile prolungare il salto ed evitare ostacoli da terra più facilmente. Ciò che è certo è che sia il battle design che anche il level design troveranno sempre modi nuovi per creare difficioltà apparentemente insormontabili, fin quando non capirete il modo di penetrare le difese nemiche, con non poca soddisfazione.

Mechstermination Force

Lo stile del titolo è uno degli elementi che contraddistingue tutta l’opera. I modelli sono poligonali e la telecamera a scorrimento orizzontale, con i fondali che creano un sapiente mix tra modellazione 3D e elementi 2D che si sposano alla perfezione restituendo un ottima sensazione di profondità. Le texture si compongono di colori accessi e cartooneschi, che contribuiscono a rendere il titolo più leggero e meno appesantito di quanto il gameplay potrebbe far pensare. La caratterizzazione artistica di personaggi, comprimari e nemici è chiara e comunicativa, rendendo da subito intuibile ed evidente ogni elemento interattivo e la funzione di ogni npc a schermo, con una risoluzione di 1080p in modalità dock e 720p in modalità portatile.

Il sonoro è il comparto che forse soffre di più, con un tema di base – quando non ci troveremo in battaglia – che a lungo potrebbe stancare, mentre risultano più apprezzabili i pezzi presenti durante le battaglie. Gli effetti sonori sono ben implementati ma risultano sempre già sentiti o ispirati ad altre opere. Un buon lavoro, ma sicuramente non un elemento che vi rimarrà impresso dell’intero gioco.

Mechstermination Force

Mechstermination Force si è rivelato una piccola sorpresa ed una perla che avrei rischiato di perdere a causa di qualche pregiudizio di troppo. Un gameplay ragionato ma comunque veloce e frenetico, un mondo colorato e leggero non privo di una buona dose di umorismo offrono nel prodotto finale un’esperienza piacevole ed un gameplay dall’alta rigiocabilità. Certo vi farà sbattere la testa contro il muro in più di un’occasione, ma non mancherà di regalare soddisfazioni e divertimento. Un altro punto a segno per Hörberg Productions.

Mechstermination Force
Mechstermination Force – Recensione
PRO
Design colorato e accattivante
Meccaniche dei MegaMech ben studiate
Sfidante
CONTRO
Soundtrack non eccellente
In modalità portatile alcune operazioni risultano scomode
8
È un uccello, è un aereo è... un Mecha