Generation Zero

Generation Zero – Recensione

Se Generation Zero fosse uno sport sarebbe la marcia, se fosse un film sarebbe uno di quelli definiti come cinema d’autore ma che puntualmente in sala lasciano spazio a sbadigli e sonnolenza e se fosse una canzone… bhè sarebbe una bella ma soporifera ninna nanna. Purtroppo molte volte anche una buonissima idea, se poi non viene supportata da una perfetta produzione, può scadere nella banalità e far si che il prodotto finale non sia proprio come uno se lo aspettava e vi assicuro che rispetto ai miei entusiasmi iniziali di fronte questo gioco, il giudizio finale è purtroppo molto basso.

Generation Zero
Una dolce e letale ninna nanna…

Generation Zero è stato sviluppato da Avalanche Studios, studio svedese con sede a Stoccolma già autore di titoli come Just Cause e Mad Max, edito da THQ Nordic e vede il suo approdo su PS4, Xbox One e Windows PC con la grande esclusa Nintendo Switch che però non dovrà leccarsi le ferite… per lei c’è di meglio. Dal suo annuncio ufficiale e dalle prime immagini, il gioco di Avalanche Studios, veniva tacciato come l’apice degli open world cooperativi e quello che ne avrebbe ridefinito i canoni ma vedendo il risultato finale è la classica creazione che ha subito più di una scelta infelice durante la lavorazione che di sicuro ne hanno limato la perfezione. Sicuramente non è tutto da buttare anche perché non stiamo parlando del gioco di una neonata software house ma è oltresì ovvio che a meno di patch e correzioni in corso d’opera, Generation Zero è destinato ad essere giocato da pochi e non diventare il nuovo riferimento per questo genere.

Generation Zero
Il fucile da cecchino rimane il mio preferito: silenzio ed efficacia!

Robot malvagi, lande desolate e pochi morti…

Ci troviamo nella misteriosa ma affascinante Svezia degli anni ’80 che dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale è entrata in uno stato di paura tale che tutti i cittadini hanno abbracciato la cultura dell’autodifesa e delle armi personali ma non tutto è destinato a rimanere in uno stato di calma. Di ritorno da una gita infatti ci troveremo ad affrontare una civiltà ormai spazzata via da un invasione di robot che hanno devastato la nostra terra e ucciso tutti i civili non fermandosi davanti a niente e cercando in ogni modo i sopravvissuti per terminare la loro missione di morte. Il nostro compito sarà ovviamente sopravvivere, uccidere i robot e cercare magari le altre persone rimaste per unirci alla battaglia tutti insieme, d’altronde l’unione fa la forza.

Generation Zero
L’unione fa la forza… l’importante è trovare i nostri compagni!

Ovviamente i robot sono tutti diversi e ognuno con i propri attacchi devastanti ma soprattutto con i loro punti deboli da sfruttare per eliminarli: dai semplici mech a veri e propri giganti di ferro. Oltre tutto ciò dovremo comunque esplorare le terre desolate e cercare nuovi oggetti ed armi penetrando nelle case e nei bunker ormai ridotti a base d’appoggio dell’armata robotica ma qui avremo la prima delusione. Se all’inizio tutto ciò sarà divertente e ci regalerà qualche brivido freddo alternato a momenti di tensione, presto ci accorgeremo che moltissime cose sono replicate e ogni casa principalmente sarà uguale alla precedente così come i bunker e ci entreremo solo per raccogliere ulteriori armi o medkit e non per una vera e propria esplorazione totale.

Anche l’esplorazione del territorio è penalizzata da una certa ripetitività con paesaggi molto spesso uguali e fin troppo vasti ma soprattutto una mancanza continua di colpi di scena o personaggi da incontrare, addirittura i cadaveri sono tutti cloni e ne troverete uno ogni 10 km, sarebbe bastato almeno proporre sembianze diverse e un maggior numero di morti visto che stiamo parlando della fine di una città. Alla fine di ogni combattimento potremo ricevere dei proiettili e il bottino non cambia molto rispetto a quale robot ucciderete cosa che ben presto vi porterà ad evitare lo scontro e darvela sempre a gambe visto che non esiste stamina o energia e potrete correre sempre e ovunque vogliate.

Generation Zero
I robottoni sono davvero ben fatti e molto molto cattivi!

Un’altra aggiunta che avrebbe fatto guadagnare punti a questo Generation Zero sarebbe stata l’obbligo di esaudire bisogni primari come la fame e la sete, ci avrebbe immerso totalmente in un protagonista perso in quella che dovrebbe essere una vera e propria apocalisse da cui sopravvivere. Anche la coop online non si comporta in maniera eccelsa con gli altri giocatori che magari sono molto distanti tra noi, dispersi al lato opposto della mappa, e con cui potremo parlare solo in maniera testuale ma soprattutto la presenza di partite poco stabili e da cui molte volte sono stato buttato fuori dall’host per non meglio specificati motivi.

Non ci siamo ma con le giuste correzioni, forse!

Generation Zero poteva essere il nuovo Left4Dead con l’abbandono del nemico zombie e l’abbraccio verso i robot malvagi ma si avvicina invece molto di più a Fallout 76 che propone un’ottima grafica, bei paesaggi ma anche una noia di fondo difficilmente superabile. I paesaggi della Svezia di fine anni ’80 sono molto ben ricreati ma peccato che anche qui dopo due ore di gioco si soffre di una certa ripetitività ma soprattutto di bug grafici che spesso permetteranno ai robot di trapassare agevolmente un muro senza romperlo. Un gioco così doveva proporre una distruttibilità del mondo circostante molto alta specialmente da parte di veri e propri giganti di ferro che cercheranno di farci fuori con potenti armi ma ci basterà ripararci dietro un tavolo (di legno) per guadagnare l’invincibilità cosa che farà storcere il naso a molti.

Generation Zero
Da lontano è molto più facile eliminare i nemici!

La mappa e le aree da esplorare sono ampie ma come dicevo prima molto presto ci accorgeremo che tutto si ripete, tutto è uguale e forse tutto è dimenticabile. I comandi sono buoni e non presentano il benché minimo input lag peccato che anche qui latitiamo di spiegazioni iniziali e molte azioni le impareremo a compiere in totale libertà e affidandoci al puro caso; anche nell’uso dell’inventario siamo leggermente limitati. La longevità, visti anche i difetti del gioco, è purtroppo molto bassa e molti rivenditori presto potranno vedere copie tornare indietro in cambio di altri giochi ma sono sicuro anche che chi ama titoli molto ragionati e dal buon livello di difficoltà potrebbe trovare un leggero piacere dall’affrontare Generation Zero.

Non è tutto da buttare: in primis l’idea alla base è ottima e anche il nemico effettivamente innovativo aiuta a dare qualche pregio alla creazione di Avalanche Studios oltre al fatto che ci offre un bellissimo ciclo giorno e notte regalandoci ottimi effetti di luce e di riflessi. Anche il sonoro è ottimo con rumori ricreati in maniera eccelsa e soprattutto una buona tracklist con musiche rilassanti che ci accompagnano nelle fasi di esplorazione e altre più ritmate durante le battaglie. Ultima ma non ultima la trama che risulta ben raccontata e soprattutto tende a farci incuriosire ma che purtroppo non riesce a reggere da sola il gioco. Generation Zero poteva fare di più e spero che Avalanche Studios metta mano alle correzioni e preveda un lungo giro di patch che migliorino la loro creazione che allo stato dell’arte sembra più una demo che un gioco completo.

Generation Zero
Generation Zero – Recensione
PRO
La trama è davvero innovativa e interessante
Nemici vari e particolari
Musiche e sonoro eccezionali
CONTRO
Molti bug grafici
Una certa noia costante attanaglia il gioco
Online poco stabile
5.5
Si doveva fare di più...