Tardy

Tardy – Recensione

Nello spazio non si è poi così soli

Camere criogeniche, navicelle spaziali, confederazioni robotiche e perdita della memoria. Tardy presenta già nei suoi primi cinque minuti di gioco i maggiori clichè dell’immaginario fantascentifico, specialmente quello legato al mondo cinematografico a cavallo tra gli anno ’80 e ’90 che ne ha segnato le basi. Il giocò però fa presto a grattar via la superficie e mostrarci la vera sostanza del titolo.

Tardy

Lo scambio di battute iniziale che ci introduce agli eventi successivi è totalmente privo di contesto, rappresentato da semplici righe di testo in uno sfondo nero. Il protagonista della storia, Ramto, si sta mettendo in mezzo all’ennesimo all’ennesimo guaio, quando a causa un incidente imprevisto finisce dentro una capsula criogenica nella Wall, la nave spaziale in cui si trova. Risvegliatosi dal suo sonno due giorni dopo, Ramto è apparentemente solo e le coordinate della navicella sembrano indicare un pianeta sconosciuto. Il protagonista non è un eroe, ne tantomeno un ingegnere aerospaziale; per lui ritrovarsi su una nave da controllare riattivandone meccanismi e processi non è una cosa ne facile ne scontata. Fortunatamente il passeggero clandestino della Wall non è poi così solo, ed oltre a robot e macchinari partoriti da una mente schizofrenica, farà la conoscenza di Ann; lei è l’unico essere umano oltre Ramto all’interno della nave, ma i due non si incontrano fisicamente per una serie di motivi ed i contatti fra i due hanno vita attraverso altoparlanti e qualche comunicatore olografico. Per quanto il rapporto fra i due abbia un crescendo nel corso dell’opera, difficilmente possono essere definiti amici; spesso i loro intenti, senza nessuno spoiler, collidono ed il carattere impavido ed irremovibile di Anna è opposto alla vigliaccheria e all’egoismo di Ramto dando in più di un’occasione vita ad un battibecco fra i due. Oltre ad Ann, il protagonista farà la conoscenza di un cane, che gli fornirà assistenza e compagnia durante l’avventura, ma che approfondiremo leggermente parlando del gameplay, subito giù.

Tardy

Spesso parlare del gameplay di un punta e clicca suona quantomai ridondante. Dato che squadra che vince non si cambia, le basi rimangono immutate: si usa l’analogico come puntatore e si clicca sugli elementi su cui interagire. Chiaro e semplice come pochi altri, è un gameplay che va comunque ben studiato ed adattato alle meccaniche della macchina su cui gira per poter funzionare al meglio ed il team di One Wind Cicada ci riesce alla perfezione. Ogni elemento con cui è possibile interagire è contrassegnato da un punto esclamativo, passandoci sopra con il cursore il punto esclamativo si trasformerà in un occhio, indicandoci che è il momento di premere a per interagire con l’oggetto o l’ambiente desiderato. Il puntatore soffre di una piccola pecca che, per quanto possa sembrare banale rischia di far saltare i nervi più di una volta, specialmente all’utenza abituata a titoli dal ritmo più dinamico e frenetico. Tornando a Tardy, come ogni buon punta e clicca che si rispetti è ricco di puzzle da risolvere, alcuni dei quali veramente intricati; non è difficile ritrovarsi a sbattere la testa per 15 minuti sullo stesso enigma, con l’impulso irrefrenabile di lanciare la Switch fuori dalla finestra e ritrovarsi poi a capire che la soluzione era proprio sotto i nostri occhi. Un’altro elemento peculiare della produzione che risalta subito all’occhio è l’assenza di un HUD o di qualsiasi icona dedicata all’inventario; quest’ultimo infatti verrà gestito direttamente sullo schermo, creando un po’ di confusione quando gli appunti e gli elementi da utilizzare in una determinata sezione sono diversi, ma risultando molto comodo e di facile utilizzo, specialmente nella modalità portatile di Switch, dove l’input touch dello schermo sopperisce alla lentezza del cursore risultando di gran lunga più godevole. Come ultimo elemento, su ci però non voglio soffermarmi troppo evitando spoiler, torniamo a parlare del cane con cui Ramto farà conoscenza. L’amico a quattro zampe sarà d’aiuto al protagonista in più di un’occasione, ed in queste fasi prenderemo il suo diretto controllo; non è di certo la prima volta che in un videogioco viene utilizzato l’aiuto di un compagno del mondo animale, ma qui spezza in maniera molto piacevole le sezioni in cui avremo il controllo di Ramto.

Tardy

Prima di iniziare la vostra avventura digitale sulla Wall, non lasciatevi ingannare dallo stile in 16 bit del titolo. Per quanto questa scelta porti dei limiti oggettivi, proprio la sua mancanza di dettagli stimolerà la vostra fantasia aumentando l’immedesimazione ed il coinvolgimento in un’atmosfera che ricorda molto cult del calibro di Alien Blade Runner. L’utilizzo dei colori principali come l’arancione, il blu od il rosa che sfumano gradualmente verso il bianco più accecante od il nero più buio rendono bene l’idea di vastità e desolazione, un lavoro per sua natura imperfetto ma che comunica molto di più di alcuni titoli con il “graficone”. La desolazione che circonda il nostro protagonista è ben sottolineata anche da temi musicali ed un comparto sonoro che richiamano a gran voce e senza mezzi termini elementi pop-synth del ventennio d’oro della fantascienza, sembra quasi di sentire una eco in quei suoni semplificati da vecchia console. 

Tardy

Tardy non riesce a dimostrarsi un capolavoro davvero per pochi colpi, rimanendo comunque legato allo status di ottimo gioco, a patto di avere pazienza e rinunciare a trovate di gamplay più moderne che ci hanno sicuramente abituato ad altri ritmi. Tardy va avanti grazie alla sua storia, ad i suoi enigmi ed a volte diventando illogico ed irrazionale; lo fa bene e lo fa con stile, regalandoci un’ennesima perla del panorama Indie su Switch dove Drageus Game e One Wing Cicada hanno riposto fatica e passione, trasformandola in forma videoludica. Visto anche l’ottimo prezzo a cui è proposto (ancora più basso grazie ad un offerta, nel momento in cui scrivo) è un gustoso sfizio a cui ogni appassionato del genere non dovrebbe rinunciare.

Tardy
Tardy – Recensione
PRO
Puzzle sfidanti ed impegnativi...
L'atmosfera vi farà sentire realmente sperduti nello spazio
Un perfetto esempio di storia fantascientifica
CONTRO
... ma a volte frustranti
Alcune fasi del gameplay potrebbero risultare estremamente lente
Il sistema di checkpoint è da rivedere
7.5
Sono i guai a cercare me!