Viviette

Viviette – Recensione

A volte capita anche a noi recensori di non cogliere a prima vista l’enorme potenziale di un progetto videoludico, specialmente quando questo arriva al pubblico quasi in sordina o comunque senza la visibilità che questo (a posteriori) avrebbe meritato. Con Viviette, particolarissimo titolo nato dalla mente dei due fratelli che hanno fondato DYA Games, sento proprio la necessità di fare un fragoroso “mea culpa”. Uscito lo scorso dicembre su Steam e Nintendo Switch, questa interessante avventura in salsa horror non era finita sotto i miei riflettori a causa dell’enorme mole di uscite che da mesi stanno ormai prendendo d’assalto lo store digitale della nostra amata ibrida Nintendo. Complice un recente sconto, ed un ancora più interessante update che ha donato al gioco la nostra amata lingua italiana, sono corso a documentarmi su questo Viviette e successivamente a farlo mio carico di aspettative… Aspettative che vi dico fin da ora non sono state affatto deluse.

Viviette
Ecco a voi Jules, il protagonista di Viviette, nell’esatto istante in cui capisce di essere finito in guai seri…

Tutto ha inizio in un letto di ospedale, con il nostro protagonista Jules caduto vittima di una grave amnesia a causa della quale non ricorda nulla di quello che è successo. Quando dalla porta entrerà un detective della polizia inizieremo ad intuire che deve essere accaduto qualcosa di veramente grave, specialmente quando questo inizierà a chiedere informazioni sulla nostra sorellina Felice, apparentemente scomparsa e della quale non si hanno più notizie dal giorno precedente. Tutto quello che si sa è che la giovane era finita assieme al fratello e ad una manciata di amici su di un’isola solitaria per motivi non del tutto noti. I ricordi di Jules sono più importanti che mai, soprattutto perché senza una corretta ricostruzione dei fatti questo potrebbe essere accusato di colpevolezza, e non è certo quello che lui vuole che accada. La storia inizia dunque così, con uno sforzo di memoria del protagonista, che lo catapulterà dritto all’esterno del maniero abbandonato che sarà la location di questa avventura, alla ricerca di una sorella che sembra caduta vittima del potere di una bambola il cui nome è proprio Viviette. Spetterà a noi ricostruire i fatti e scagionare ogni dubbio sulla nostra colpevolezza, sbloccando uno dei diversi finali a seconda della “bontà” del nostro operato.

Viviette
Ben presto scoprirai che una di queste ti sarebbe tornata utile!

Sono sufficienti davvero pochi minuti per farsi un’idea su Viviette. L’atmosfera cupa ed opprimente all’interno della quale saremo immersi si paleserà fin dal primo istante, a causa delle scelte stilistiche che prediligono le ombre all’illuminazione. Il nostro primo obiettivo, infatti, sarà quello di recuperare una preziosissima lanterna alchemica, che ci permetterà di illuminare una zona non esageratamente vasta di ciò che ci circonda. Questa fonte di luce ha l’apprezzata caratteristica di non consumarsi mai, ma la sua fiamma instabile sarà sempre in grado di non farci sentire troppo al sicuro. Una volta presa confidenza con lo stile “vedo non vedo” del gioco, è già arrivato il momento di cercare di comprendere le meccaniche alle quali andremo in contro, in questa folle ricerca spasmodica della sorella dispersa del protagonista. Nonostante la villa che dovremo esplorare non sia esageratamente vasta, gli sviluppatori hanno sapientemente collocato diversi enigmi al suo interno per permettere al giocatore di esplorarla in ogni suo angolo. Questa è infatti piena di stanze segrete, passaggi sbarrati da porte chiuse e piccoli puzzle in grado di farci spremere al massimo le meningi.

Ve lo dico fin da subito: non sarà affatto semplice intuire o risolvere al primo tentativo molti degli enigmi contenuti in Viviette. Questi infatti non sono mai banali e richiedono il più delle volte di aver intuito la soluzione attraverso i pochi (ma utili) suggerimenti sparpagliati lungo la cupa location che ci ospiterà. Il bello dei puzzle è che questi vengono generati casualmente ad ogni run (la maggior parte di questi consistono nell’individuare combinazioni specifiche), e quindi non è possibile risolverli semplicemente “sbirciando” i diversi walkthrough presenti in rete (se non spolpandoli per bene e spoilerandosi di conseguenza la trama del gioco). Per poter proseguire, comunque, sarà fondamentale anche imparare a memoria ogni punto di interesse che incontreremo nelle stanze della magione; che siano questi scrigni chiusi, oggetti che richiamano la nostra attenzione o semplici porte sbarrate, se non presterete molta attenzione a ciò che vi sarà concesso illuminare vi ritroverete irrimediabilmente a vagare a vuoto fuori e dentro la villa. In tutto questo la funzione di salvataggio foto e video di Nintendo Switch si è rivelata utilissima, permettendomi di catturare in praticità gli indizi man mano che questi attiravano la mia attenzione.

Viviette
Ecco Sisko alle prese con uno dei tanti enigmi offerti dal gioco. PS: quella mostrata non è (necessariamente) la soluzione!

Viviette non è un gioco per tutti, e ad essere sincero in più di un’occasione mi sono ritrovato alla disperata ricerca di un qualche suggerimento che mi potesse aiutare a comprendere come utilizzare un oggetto recentemente recuperato o più semplicemente a risolvere uno dei tanti indovinelli ai quali ero stato precedentemente sottoposto. In questo non aiuta certo la totale mancanza di una mappa, scelta che nonostante tutto mi ha comunque permesso di godermi maggiormente sia la sensazione di totale abbandono alla quale è sottoposto Jules, sia ogni minimo elemento magnificamente trasformato in pixel dal bravissimo Alberto (il pixel artist che ha fondato DYA Games insieme al fratello e programmatore Daniel). A causa della mancanza di una mappa nella quale tracciare il nostro progresso, però, il titolo si presta meno a sessioni mordi e fuggi o comunque distanziate troppo nel tempo, pena una maggiore difficoltà a riprendere il titolo da dove si era lasciato precedentemente.

C’è da dire comunque che l’atmosfera generale del gioco è capace di farci perdere letteralmente al suo interno, facendoci dimenticare del tempo che passa e dunque stimolandoci a giocarlo quasi tutto d’un fiato. Oltre alla piacevolissima pixel art utilizzata per rappresentare ogni elemento a schermo, e le ancor più interessanti animazioni che rendono il tutto vivo, è proprio l’ambientazione a rendere Viviette un titolo interessante. Come già detto nella villa non saremo soli, ma ci sarà anche Felice con noi; questa verrà a più riprese posseduta da Viviette e diventerà dunque pericolosissima per l’ignaro Jules. Non sarà raro ritrovarcela alle calcagna e dover fuggire a gambe levate, magari nel bel mezzo della risoluzione di un enigma, per non cadere sua vittima ed incorrere nel gameover. Correre è certamente un’opzione, ma così facendo il protagonista sarà sempre più affaticato (sensazione enfatizzata dall’ottimo doppiaggio) e trovarsi faccia a faccia con la sorella vorrà dire morte certa per lui.

Viviette
Quando dicevo che la villa andava esplorata in ogni suo aspetto non stavo affatto scherzando!

A conti fatti Viviette è una bellissima avventura in salsa horror, valorizzata da un’eccezionale direzione artistica ed un uso sapiente della tecnica del puzzle solving. Più che difetti specifici si potrebbe parlare di scelte progettuali che potrebbero piacere ad alcuni e meno ad altri, come ad esempio la mancanza di una mappa ed enigmi a volte più complessi di quanto siamo (ahimè) abituati al giorno d’oggi – a causa dei quali rimanere bloccati è una possibilità non troppo remota. È possibile terminare il gioco per la prima volta in un tempo di circa 4 ore, ma la presenza di numerosi achievement che ne stimolano la rigiocabilità fa di Viviette un titolo potenzialmente molto longevo. Al prezzo al quale viene venduto, pari a €9.99, mi viene fin troppo semplice consigliarvi di dare un’opportunità alla creatura nata dal duro lavoro di Daniel e Alberto; io mi stavo perdendo un piacevolissimo gioco, e per questo mi auguro che molti di voi appassionati al genere non facciano il mio stesso errore.

Viviette
Viviette – Recensione
PRO
Direzione artistica eccellente
Meccaniche di gioco piacevoli
Atmosfera ben riprodotta
Enigmi mai banali...
CONTRO
A volte dispersivo
.. in qualche occasione troppo criptici
7.6
PIXEL ART SUBLIME