Detention

Detention – Recensione

Detenzione

Detention fa parte di una nicchia videoludica particolarmente apprezzata dal sottoscritto, difficilmente circoscrivibile in un unico genere ma che ha come obbiettivo centrale quello di raccontare una storia dietro la storia. Ciò che andremo a giocare è ovviamente frutto della fantasia degli sviluppatori di Red Candle, una storia dai forti tratti horror e molti momenti gore, ma che cela dietro il suo racconto un periodo storico particolarmente importante ma poco conosciuto al mondo occidentale.

detention
Nelle prime fasi il gioco tende ad essere parecchio ingannevole

Già dal menù di gioco è facile intuire che l’esperienza che andremo a vivere non sarà sicuramente allegra e spensierata. Una volta dato il via all’avventura ci troveremo in una classe durante una lezione, con quello che sembra essere il nostro protagonista intento a “riposare gli occhi” sul banco, fino a quando l’insegnante che sta tenendo la lezione non viene richiamata dal dirigente dell’istituto. Improvvisamente ci risveglieremo nel mezzo della classe completamente vuota e l’unico messaggio presente sulla lavagna ci avverte di un tifone in arrivo, e da questo momento avrà inizio una serie di sfortunati eventi, lugubri e terrificanti. Da scoprire senza il minimo spoiler.

detention

Pagine nere da raccontare

Il gameplay come già accennato si fonda sull’unione di più generi. Se a primo impatto può sembrare una comune avventura grafica, lo scarso numero di puzzle ed interazione ambientale rendono difficile racchiuderlo interamente in questa categoria. Aggiungiamoci una grossa manciata di survival horror – dalle meccaniche necessariamente semplificate e dai ritmi più cauti – e la volontà di raccontare, attraverso metafore e simbolismi, un periodo buio per la storia taiwanese; come detto non esiste una nomenclatura esatta a cui associarlo e non è sicuramente un lavoro impeccabile. I difetti dell’opera sono diversi e tutti associabili proprio alla giocabilità e all’interazione, elementi cardine che trasformano un’opera televisiva o cinematografica in un videogioco. Le sue limitazioni nei movimenti, nelle interazioni, le animazioni essenziali e, nel nostro caso, la mancanza di un adattamento all’italiano potrebbero comprometterne in parte la fruizione ad una grossa fetta di pubblico, complice infine anche una longevità non eccelsa di poco meno di cinque ore. Nulla da eccepire invece nell’adattamento e mappatura dei comandi con il passaggio da pc a switch, che rendono il titolo altrettanto godibile e di facile apprendimento.

detention
L’impatto con la realtà sarà duro.

Detto questo, Detention rimane comunque un’opera da non lasciarsi scappare. Il senso dietro ogni evento ed ogni scelta che prenderà il nostro alterego digitale, trascenderà lentamente da un piano fittizio, immaginario e terrificante ad un piano sempre più reale e concreto, ma non per questo meno difficile da affrontare, che cela un passato (ed anche un po’ un presente) che si vorrebbe volentieri dimenticare. Ogni creatura, il buio costante e soffocante e la continua ricerca delle proprie memorie non sono altro che un pretesto per porre di fronte alla realtà – ed alle proprie scelte – due ragazzi dal destino infausto, che ci spingerà a conoscere eventi apparentemente solo di contorno, ma in realtà causa e motore di tutta la lore presente nel titolo. Se doveste rimanere confusi durante questo racconto interattivo, vi consiglio di fare una ricerca sul periodo di legge marziale in Taiwan; vi si aprirà un mondo (poco felice) che renderà l’opera più chiara e darà senso a quello che Red Candle ha voluto omaggiare ricordandolo al resto del mondo, perchè le piaghe della storia appartengono a tutto il genere umano, anche quando hanno luogo in un paese molto lontano da noi e dalla nostra cultura, e raccontarlo con dignità e rispetto non è cosa da poco.

Detention
Detention – Recensione
PRO
Rivela una pagina della storia triste ma importante
Le atmosfere sono gestite magistralmente
Ottima conversione dei comandi
CONTRO
Comparto tecnico non eccelso
Finisce in fretta
8.8
Reclusione ed oblio