The King's Bird

The King’s Bird – Recensione

Dopo aver passato un’intera settimana in compagnia del protagonista di The King’s Bird nella sua versione per Nintendo Switch la conclusione che potrei fare per riassumere l’intera esperienza di gioco è che il titolo dei ragazzi di Serenity Forge riesce ad integrarsi in maniera incredibilmente discreta all’interno del mondo dei cosiddetti “rage game”. Questo particolare genere, ultimamente sempre più in voga, racchiude al suo interno tutti quei videogiochi che fanno dell’elevato tasso di difficoltà, unito ad un game design studiato al millimetro ed un sistema di controllo quanto più preciso possibile, il loro più grande punto di forza. Videogiochi sicuramente non adatti a tutti, ma che se progettati in maniera intelligente sono in grado di offrire un’esperienza in grado di appagare qualsiasi tipologia di giocatore. Senza scomodare mostri sacri del genere, come Super Meat Boy o il più recente CelesteThe King’s Bird cerca di variare la formula rendendola da un lato più permissiva – grazie all’introduzione di un numero piuttosto elevato di checkpoint – e dall’altro più rilassante – basandosi su sonorità pacate ed un comparto estetico mai troppo appesantito.

The King's Bird
Il primo ambiente che ci ospiterà sarà questo immenso spazio sospeso nel vuoto, grazie al quale comprenderemo quel’è il nostro potere.

Se cercate della trama esplicita in The King’s Bird vi dico fin da subito che non la troverete. Il gioco, oltre i brevissimi dialoghi offerti dalle battute iniziali e da quelle finali, non ci metterà mai di fronte ad avvenimenti espliciti ma saremo sempre stimolati da un comparto narrativo fatto di suggestioni, visioni e una gran quantità di illustrazioni che ci accompagneranno durante il lungo viaggio che ci terrà incollati al pad per oltre 10 ore. L’unica informazione sostanziale, che ci permetterà di partire all’avventura, è data dal contesto nel quale verremo calati. Siamo una giovane ragazza, della quale a quanto pare non è rilevante sapere il nome, appartenente ad un popolo a noi sconosciuto ed in possesso di enormi poteri grazie ai quali governare gli elementi della natura. A lei, così come agli abitanti del suo stesso villaggio è stato fatto severo divieto di valicarne i confini, da un tiranno intenzionato ad imprigionare la loro libertà. Ma i giovani, come ben sappiamo, hanno bisogno di dare sfogo alla loro immaginazione ed è per questo che la nostra protagonista deciderà di sfidare le leggi tiranniche imposte e fuggire per cercare di liberare il suo popolo. Non posso certo dirvi se ritorneremo a casa vittoriosi, ma è giusto sappiate che il titolo ci offrirà l’accesso a due finali distinti e che quindi avrete modo di intervenire attivamente sul destino dell’intera umanità.

Nonostante sia facile intuire la piega che prenderanno gli eventi, anche sotto il profilo puramente ludico legato al livello di difficoltà generale del titolo, The King’s Bird nasconde un inganno al quale verremo sottoposti nell’esatto istante in cui inizieremo la nostra avventura. Non appena potremo prendere il controllo della protagonista, infatti, non verremo subito messi di fronte agli immensi pericoli offerti dal gioco, che ci sottoporrà invece ad un breve tutorial indispensabile per farci rendere conto di quali saranno i nostri limiti una volta valicato il confine del villaggio. A tutto questo si unisce un comparto sonoro azzeccato ed in grado di farci rilassare qualunque cosa succeda attorno a noi, illudendoci per un momento di essere all’interno di un titolo di tutt’altra natura. La sensazione di libertà offerta dal sistema di controllo del quale vi parlerò a breve, sarà una piacevole costante del viaggio che affronteremo, e non ci abbandonerà mai nemmeno nei momenti più complessi che arriveranno – inevitabilmente – per riportarci con i piedi per terra… prima di riprendere nuovamente il volo verso il nostro prossimo obiettivo.

The King's Bird
Probabilmente non è la prima e l’ultima volta che effettueremo questo salto…

“Volare”, forse, non è il termine più adatto per rappresentare il potere posseduto dalla giovane ragazza. Questa infatti sarà piuttosto capace di compiere delle particolari planate, di durata limitata e concesse da un mantello ottenuto fin dai primi momenti, grazie alle quali raggiungere nei modi più disparati i numerosi appigli necessari ad attraversare in lungo e in largo i numerosi stage presenti nel gioco. Unitamente alla planata, attivata mediante la pressione del tasto “L”, sarà anche possibile eseguire degli scatti (con il tasto “R”) fondamentali per avere il giusto slancio sia prima di uno dei numerosi balzi nel vuoto che eseguiremo sia dopo aver toccato una parete che siamo intenzionati a scalare. Descrivere a parole la maestria con la quale gli sviluppatori sono riusciti a valorizzare un gameplay di fatto incentrato sullo sfruttamento di pochissimi tasti è davvero complesso, ma posso garantirvi che le possibilità offerte sono numerose e ben si sposano con il concetto di libertà al quale saremo costantemente sottoposti. Dopo aver compreso le meccaniche base verremo letteralmente catturati da un vortice di slanci, salti a parete, e le numerose piroette che potremo eseguire guidando il tutto attraverso l’analogico sinistro. La ragazza ben presto si trasformerà in un delicatissimo aeroplanino di carta (in senso metaforico) in grado di prendere velocità gravitazionale e compiere incredibili acrobazie paraboliche.

The King’s Bird è un titolo che vive costantemente sul filo del rasoio, ed è giusto che sia così per poter permettere al giocatore di trarne il maggior livello di soddisfazione. Per offrire un’esperienza comunque equilibrata, gli stage sono letteralmente tappezzati di checkpoint che permettono di affrontare con più serenità qualsiasi sezione. Questa decisione, fortunatamente, non si è resa necessaria per “giustificare” sezioni al limite dell’umano, ma appunto per scandire in maniera piuttosto concreta l’avanzare all’interno dei livelli e farci sentire al sicuro prima (e soprattutto dopo) ogni salto nel vuoto.

The King's Bird
Nonostante il gameplay delicato e riflessivo, non mancheranno momenti ad alta velocità!

Se siete giocatori che amano i collezionabili il discorso si fa più interessante, e forse capirete ancor di più il valore di ciascun preziosissimo punto di respawn. Ogni livello, infatti, contiene al suo interno un certo numero di uccellini da salvare, posizionati in maniera tale da non essere mai troppo semplici da raggiungere, come da tradizione. Per i più esibizionisti è addirittura possibile rivedere i replay dei livelli affrontati, quindi dedicarsi a collezionabili e speedrun sarà un’operazione mai fine a sé stessa.

Difetti veri e propri in The King’s Bird, ad essere sincero, non ne ho trovati. Forse potrei chiamare in causa un sistema di selezione dei livelli troppo macchinoso, che ci chiede di esplorare un hub di gioco simile a più livelli collegati tra loro e che devono essere necessariamente attraversati per poter ritornare sui propri passi; non il massimo della praticità considerando l’elevata rigiocabilità del titolo. Personalmente, però, preferisco “sopportare” questa sorta di backtracking piuttosto che un level design poco ispirato – sensazione fortunatamente mai percepita giocando a The King’s Bird.

The King's Bird
Quello che sembra un comune livello, in realtà è l’hub di selezione degli stage.

Sotto l’aspetto puramente tecnico invece non c’è molto da segnalare. Lo stile grafico adottato è tale per cui il motore di gioco non viene mai eccessivamente messo sotto pressione, nonostante il sicuramente importante sforzo di calcolo necessario per elaborare le traiettorie della protagonista, che seguono leggi matematiche ben riprodotte e sempre coerenti con la realtà (situazione non sempre scontata). Nonostante l’utilizzo di pochi colori, questi sono in grado di restituire un feedback coinvolgente e fiabesco, fondamentale per smorzare il livello di sfida generale al quale saremo sempre sottoposti.

The King’s Bird è, dunque, un bel gioco con il quale passare numerose ore anche attraverso partite mordi e fuggi. L’atmosfera rilassante e l’assuefazione generata dalle piacevolissime animazioni fanno di questo titolo un degno acquisto per chiunque ami i platform bidimensionali in grado di offrire qualcosa di diverso dal solito. Forse il prezzo con il quale il tutto viene venduto – pari a €19,99 – è leggermente elevato, motivo per cui lo consiglio a tale cifra solo per coloro che amano in maniera incondizionata il genere; per tutti gli altri rimane un progetto degno di nota e da fare proprio al primo sconto.

The King's Bird
The King’s Bird – Recensione
MODUS OPERANDI: Ho giocato a The King's Bird grazie ad un codice gentilmente offerto dagli sviluppatori, portando a termine l'avventura in meno di 10 ore ma con una gran quantità di collezionabili ancora da recuperare.
PRO
CONTRO
7.5
I Believe I Can Fly