yiik a postmodern rpg

YIIK: A Postmodern RPG – Recensione

Quando ho visto il trailer di YIIK (che si legge Y-2-K) sono rimasto subito impressionato dallo stile artistico unico e dal generale senso di straniamento che quelle immagini mi procuravano. Inutile dire poi che il titolo – A Postmodern RPG – ha definitivamente acceso il mio interesse, incuriosito da cosa significasse questa associazione.

YIIK racconta la storia di Alex, neolaureato in materie umanistiche e in cerca di un obiettivo nella vita. Tornato nella sua città natale e trovandosi in un momento di stallo, un giorno fa la conoscenza di una ragazza di nome Sammy. Le circostanze dell’incontro sono decisamente strane, e senza spoilerare oltre, Sammy viene rapita da delle misteriose entità. Comincia così il viaggio di Alex alla ricerca di questa ragazza, che da appena conosciuta, si trasforma in una vera e propria ossessione per il protagonista.

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Il gioco si propone come un JRPG ambientato in New Jersey nel 1999. Di conseguenza, tutte gli elementi canonici dei JRPG sono riproposti in salsa ‘occidentale’. YIIK tenta di innovare continuamente, sia dal punto di vista del design del mondo di gioco, sia dal punto di vista delle meccaniche.

YIIK: A Postmodern RPG si svolge all’interno di una mappa esplorabile e nuove aree vengono sbloccate come si procede nel gioco. Sono presenti numerose città piene di abitanti con i quali interagire – anche se le conversazioni di solito si concludono dopo una o due battute. Tra le città ci si muove attraverso la mappa del mondo, che è rappresentata come i vecchi Final Fantasy. Il nostro personaggio caricaturizzato si sposta fra foreste e praterie mentre occasionali incontri random con mostri ci costringono a combattere.

Il sistema di combattimento è sicuramente una delle cose che colpisce di più di YIIK. Anche se le battaglie si svolgono a turni e il giocatore deve selezionare se attaccare, usare un’abilità o un oggetto, il modo in cui viene stabilito il danno che infliggeremo dipenderà completamente da noi. Nel momento in cui si decide di attaccare – o di usare una determinata abilità – partirà un minigioco, che sarà diverso a seconda del personaggio che staremo utilizzando. Stessa cosa avviene per quando ci si deve difendere dall’attacco di un mostro. Questo sistema all’inizio colpisce molto in termini di innovazione e agenzia che viene data al giocatore in un contesto del genere. Tuttavia, rappresenta uno dei più grossi difetti di YIIK. Nonostante all’inizio risulta divertente fare i vari minigiochi, ad un certo punto del gioco l’operazione diventa particolarmente frustrante. Il tempo che viene dedicato anche alle battaglie minori, a volte viene allungato inutilmente perché non si è riusciti ad avere successo nei minigiochi. Ma passando anche oltre a questa meccanica un po’ farraginosa, altri elementi del gameplay allungano il tempo dell’esperienza di YIIK, inficiando molto sul fattore divertimento.

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Il modo in cui i personaggi salgono di livello è affidato ad un sistema chiamato ‘Mind Dungeon’. Esplorando i recessi più oscuri della nostra mente, il nostro personaggio sale di livello ogni 100 punti esperienza spesi. Su ogni piano del ‘Mind Dungeon’ ci sono delle porte, che ci conducono all’aumento di una statistica. Anche se questo sistema risulta interessante, il fatto di dover ogni volta selezionare la statistica da voler aumentare e dopodiché entrare nella porta rappresenta un’altra immensa ed inutile perdita di tempo. Certo, si potrebbe affidare la distribuzione dei nostri punti alla IA, ma non sempre la sua volontà corrisponde con la nostra. Il Mind Dungeon è un sistema decisamente interessante, il quale però andrebbe leggermente snellito in termine di operazioni da svolgere prima di poter passare al livello successivo.

Parliamo a questo punto del comparto artistico. Come accennato nell’introduzione, l’arte di YIIK: A Postmodern RPG è stata la cosa che mi ha immediatamente catturato dal trailer. Il design dei personaggi, dei luoghi, dei mostri, ogni cosa in questo gioco sprigiona una personalità enorme. Ad accompagnare questo tripudio di colori e di immagini pittoresche, c’è una colonna sonora incredibilmente sopra la media e sopra le righe. Brani di tutti i tipi, a volte la stessa canzone riarrangiata secondo uno stile diverso: il modo in le musiche si sposano con l’atmosfera generale di YIIK è pazzesco. Non nascondo che è stato un grande elemento per affrontare la noia delle battaglie.

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YIIK: A Postmodern RPG inciampa proprio lì dove vuole puntare: l’innovazione. La voglia di voler presentare qualcosa di nuovo a tutti i costi è sì lodevole, ma se questa non è esattamente sui binari giusti allora può portare più danni che benefici. Con questo non voglio dire che YIIK sia un gioco brutto, anzi. Il comparto narrativo è incredibilmente interessante, la storia affronta temi attuali e completamente diversi l’uno dall’altro, il tutto aiutato da una scrittura di una qualità eccellente a dir poco (disponibile solo in lingua inglese, N.d.r.). Tuttavia, YIIK presenta delle meccaniche che sul lungo andare diventano pesanti da digerire, portandosi quindi appresso sia il comparto narrativo che artistico. Va fatto notare, inoltre, che i tempi di caricamento su Nintendo Switch sono abbastanza lunghi.

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In conclusione, YIIK: A Postmodern RPG è un gioco molto ambizioso, che in parte riesce nel suo intento, e dall’altra parte è da apprezzare lo sforzo. Molte buone idee, a cominciare dall’ambientazione, alla storia al comparto artistico. Di altissimo livello la scrittura. Tuttavia, a portare giù la baracca ci pensa un sistema di combattimento che diventa noioso dopo poco e tanti altri piccoli elementi che, se messi insieme, possono potenzialmente rovinare l’esperienza. Mi riferisco ad azioni fondamentalmente inutili che affliggono meccaniche che risulterebbero pure interessanti, se non fossero state appesantite. Oltre all’esempio del Mind Dungeon, posso menzionare il fatto che anche l’operazione di salvataggio si rivela frustrantemente ‘lunga’, rispetto a quanto dovrebbe essere. Tutto questo è un gran peccato, perché YIIK: A Postmodern RPG ha una personalità fortissima. Se uno è disposto a scavare attraverso questi strati di ‘ruggine’ e scelte infelici, vedrà che sul fondo si nasconde un bel gioco – operazione che richiede una buona dose di pazienza (e tempo libero).

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YIIK: A Postmodern RPG – Recensione
PRO
Scrittura molto superiore alla media
Comparto artistico e sonoro veri protagonisti
Storia interessante e coinvolgente
CONTRO
Sistema di combattimento troppo macchinoso
Il sistema di progressione dei personaggi è interessante, solo che poteva essere gestito meglio
Alcune operazioni richiedono più tempo di quanto sia giusto dedicargli
6.8
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