Feudal Alloy

Feudal Alloy – Recensione

Dopo averci deliziati con numerosi aggiornamenti sullo sviluppo dell’interessantissimo Feudal Alloy, Attu Games è pronta finalmente a mostrare al mondo intero quello che è riuscito a creare il suo piccolo grande team composto da solamente due persone: Eva e Lukas. Uscito finalmente sulle due piattaforme di riferimento per il mondo degli sviluppatori indipendenti, ossia Steam e Nintendo Switch, il titolo metroidvania con protagonista un robot la cui intelligenza è affidata ad un tenero pesciolino saprà deliziare tutti i nostri sensi grazie ad un comparto artistico curato ed una serie di trovate nel gameplay capaci di donare al gioco una personalità tutta sua.

Avviando Feudal Alloy, infatti, il primo aspetto in grado di coinvolgere il giocatore è rappresentato dall’ottimo accompagnamento musicale, grazie al quale è possibile immedesimarsi istantaneamente nel contesto storico all’interno del quale questo verrà da lì a pochi minuti trascinato. Siamo nel Medioevo, in un’epoca feudale insolitamente popolata da robot a vapore, ed il giovane Attu sembra essere tutto fuorché un cavaliere in grado di sconfiggere draghi con l’intenzione di liberare una dolce principessa e farla sua moglie. Il metallico eroe, infatti, di mestiere fa il contadino, ed il suo compito è quello di prendersi cura di un grande campo di girasoli dai quali ricavare olio da utilizzare successivamente per tenere in funzione le giunzioni di alcuni vecchi soldati andati ormai in pensione. Ma la calma delle sue giornate, passate in completa serenità, sta per terminare nel momento in cui alcuni nemici decidono di invadere il regno per rubare il frutto del lavoro di Attu, il quale non può fare altro se non partire per una meravigliosa avventura bidimensionale.

Feudal Alloy
Attu è un semplice contadino, ma molto presto sarà il punto di riferimento per l’intero reame!

Nonostante un incipit sufficientemente ispirato, questo sarà l’unico sprazzo di trama al quale verremo sottoposti durante le massimo dieci ore necessarie a giungere fino ai titoli di coda ed affrontare quel minimo di post game offerto da Feudal Alloy. Nessuna lore, nessun colpo di scena se non quelli risultanti dall’ottenimento dei piacevoli upgrade ai quali verremo sottoposti di tanto in tanto, ma solamente un grande regno invaso da nemici da smantellare grazie all’utilizzo della nostra fidata spada. Il character design risucitissimo del protagonista si espande anche ai vari robot ostili, tutti rigorosamente governati da una mente ittica; che questi siano in grado di camminare, o semplicemente messi in mezzo al sentiero per smorzare il nostro avanzare, ciascuno di loro avrà un pesce al posto del cervello, rendendo di fatto ognuno di essi inspiegabilmente attraente.

Continuando a soffermarci sull’aspetto puramente artistico del gioco, Feudal Alloy è in grado di deliziare i nostri occhi fin da subito, grazie al meraviglioso stile grafico interamente disegnato a mano, che viene esaltato da animazioni dei personaggi fluide ed in grado di restituire immediatamente un feedback piacevole al giocatore. C’è da ammettere che dopo qualche ora di gioco le varie ambientazioni (così come i nemici da affrontare) tenderanno a ripetersi, ma tenendo bene a mente come Attu Games sia di fatto un team composto da sole due persone posso dire senza alcun dubbio che il lavoro svolto rimanga comunque sufficientemente vario ed appagante. Anche la semplice GUI richiama coerentemente lo stile grafico del gioco, risultando sempre piacevolmente integrata e rendendo ogni azione chiara e ben interpretabile.

Feudal Alloy
Il primo nemico non si scorda mai…

Impugniamo finalmente la spada e vediamo di che pasta è fatto il nostro Attu. Il combat system di Feudal Alloy è decisamente snello, ma adotta degli stratagemmi interessanti atti ad impedire al giocatore di procede agitando la sua arma e premendo a ripetizione il tasto attacco del controller. Seguendo la logica del robot protagonista, questo avrà a disposizione un indicatore in grado di segnalare in tempo reale la temperatura delle nostre componenti metalliche. Ogni volta che eseguiremo una mossa o un semplice attacco, infatti, ci avvicineremo lentamente alla possibilità di incorrere in un blocco delle funzionalità dovute ad un surriscaldamento interno, con conseguente obbligo di raggiungere al più presto una zona sicura per non soccombere ai nemici. Sarà dunque fondamentale ponderare ogni singola azione, anche perché i checkpoint sono merce rara in grado di punire con una piccola dose di backtracking qualsiasi nostra mossa azzardata.

Feudal Alloy
Il surriscaldamento potrebbe anche essere dovuto a “cause ambientali”, in questo caso la nostra unica salvezza sarà una gustosissima pozione rinfrescante!

Come specificato in apertura, Feudal Alloy altro non è che un interessante metroidvania e come tale contiene al suo interno due degli elementi distintivi di tale genere. Il primo è, ovviamente, un sistema di progressione basato sulle abilità, da ottenere progredendo lungo il cammino al fine di sbloccare percorsi prima invalicabili. E come ottenere tali abilità se non attraverso semplici moduli elettronici da installare direttamente sulla scheda madre del protagonista? Una trovata davvero simpatica ma che si scontra con la metodologia attraverso la quale saremo richiamati ad ottenere i vari upgrade. Contrariamente a quanto siamo stati abituati, in Feudal Alloy ciascun potere è ottenibile semplicemente individuando le casse che li contengono e non affrontando una serie di boss sempre più temibili, come fossero “semplici” collezionabili. Personalmente credo che i boss siano un elemento decisivo quasi obbligatorio per un metroidvania, e scoprire che a conti fatti Feudal Alloy ne ospita al suo interno solamente due mi ha lasciato un po’ amareggiato, soprattutto considerando che non sarà raro ritrovarsi all’interno di stanze nelle quali sconfiggere semplici ondate nemiche.

Il secondo aspetto in grado di rendere ciascun metroidvania degno di questo nome, conseguenza del precedente, è l’esplorazione fortemente incentrata su diversi percorsi che vengono sbloccati poco per volta. Che il backtracking sia presente in maniera esagerata o semplicemente velata, è importante che la mappa di gioco sia facilmente metabolizzabile e che nessuno spostamento dia mai la sensazione di portare a frustrazione. Sotto questo punto di vista è stato fatto un eccellente lavoro; l’intera mappa è infatti suddivisa in zone, collegate attraverso pratici teletrasporti, che ci permetteranno di addentrarci sempre più in profondità. Anche qui, però, non si è voluto osare troppo e di conseguenza il giocatore che vorrà puntare dritto alla destinazione finale potrebbe ritrovarsi per le mani un prodotto talmente lineare da apparire quasi un normalissimo platform. Sta a noi, infatti, decidere se vale la pena “perdersi” o farsi guidare dal comunque ottimo level design.

Feudal Alloy
Ma metterci un boss in questa stanza no eh?

Feudal Alloy, nonostante non osi particolarmente sugli aspetti sopra analizzati, riesce ad arricchire la formula proposta attraverso qualche spruzzata di meccaniche RPG, che riescono ad invogliare il giocatore ad addentrarsi più nel dovuto alla ricerca dei numerosi passaggi segreti. La linearità dell’esplorazione, infatti, viene spezzata dal desiderio costante di migliorare il proprio equipaggiamento, fondamentale per riuscire ad affrontare i vari nemici che si faranno sempre più agguerriti. Complice un carismatico Attu che si trasforma a seconda di ciò che gli faremo indossare (e brandire), andare a migliorarne costantemente le statistiche sarà un vero piacere, così come la soddisfazione derivante dal poter distruggere in semplicità altri robot che precedentemente ci avevano fatto penare. Da questi, inoltre, è indispensabile raccogliere componenti meccaniche al fine di migliorare la propria esperienza, che ci darà accesso ad un albero delle abilità molto semplice ma altrettanto efficace.

Piccola osservazione sulle dinamiche di personalizzazione: ogni volta che sono andato a decidere di modificare una delle componenti di Attu (ossia gambe, braccia, busto, elmo e spada) ho sempre trovato difficoltà nel capire se un determinato equipaggiamento potesse essere effettivamente migliorativo rispetto alle statistiche attuali. Questo perché il menù di gioco ci mostra le caratteristiche solamente di ciò che è presente nell’inventario, rendendo di fatto difficile un confronto diretto. Niente per cui strapparsi i capelli, certo, però mi piacerebbe scoprire di un miglioramento in tal senso in una eventuale patch futura.

Feudal Alloy
A volte ho l’imbarazzo della scelta, non so davvero cosa mettere!

In conclusione, alla luce delle considerazioni fatte, posso assolutamente premiare l’eccellente lavoro svolto dai ragazzi di Attu Games, consigliando il gioco a tutti coloro che cercano un’avventura metroidvania leggera e che non sia troppo dispersiva a causa di un backtracking esageratamente pressante. Nonostante sia possibile terminare il tutto in un tempo di circa 6 ore, ritornare nel reame alla ricerca di scrigni ancora da scovare è stata un’operazione che ho svolto con piacere ed in grado di trattenermi ancora a lungo in compagnia del tenero Attu. Se eravate anche solo incuriositi da Feudal Alloy vi consiglio di andare sul Nintendo eShop e di farlo vostro; il costo di soli €14,99 varrà senza alcun dubbio il prezzo del biglietto.

Feudal Alloy
Feudal Alloy – Recensione
PRO
Comparto artistico gradevole
Interessante combat system
Character design azzeccato
CONTRO
Ambientazioni e nemici ripetitive
Ottenimento dei potenziamenti poco ispirato
Dove sono i boss?
8.2
sir attu, il regno ha bisogno di lei