Omensight: Definitive Edition

Omensight: Definitive Edition – Recensione

Nel regno di Urralia, anche se nessuno prima d’oggi ha mai avuto l’occasione di averci a che fare, tutti conoscono la figura dell’Araldo, e sanno bene che la sua presenza è presagio di morte e distruzione, e può significare una sola cosa: l’arrivo imminente della fine del mondo!

I due popoli che vivono in continua competizione, PygariaRoditoria, non credono ai loro occhi non appena vedono comparire innanzi a loro Voden, il serpente dell’apocalisse, che sembra essere stato richiamato in seguito ad un tremendo omicidio, quello di Vera: la Sacerdotessa Senza Dio. Questo evento, in grado di cambiare per sempre il destino dell’umanità, sarà proprio il motivo per giustificare la comparsa dell’Araldo in persona, la figura della quale vestiremo i panni in questa avventura fiabesca opera di esordio su Nintendo Switch del team di Spearhead Games.

Omensight: Definitive Edition
DAJE Araldo, sei tutti noi!!!!

La fine del mondo sarà il tema ricorrente che guiderà non solo le vicende di Omensight: Definitive Edition, ma anche il suo particolare gameplay incentrato sia su meccanismi di natura puramente hack ‘n’ slash sia su un’esplorazione frammentata attraverso le numerose timeline parallele che saremo richiamati a rivivere. Tra tutte le particolarità del gioco, infatti, quella che fin da subito ci farà apprezzare il progetto di  Spearhead Games è il meccanismo ciclico attraverso il quale potremo viaggiare a ritroso nel tempo ripercorrendo un numero infinito di volte le vicende avvenute durante quello che sarà a tutti gli effetti l’ultimo giorno di Urralia prima della sua completa distruzione. L’Araldo, dopotutto, non è comparso a caso; il suo ruolo sarà infatti quello di indagare e scoprire la verità dietro l’assassinio della Sacerdotessa Senza Dio, cercando ovviamente di evitare questa incredibile disgrazia.

Per fare questo potremo affiancare durante tutto l’arco della giornata alcuni dei personaggi che incontreremo durante l’esplorazione, assistendone alla morte ed entrando in contatto con la loro anima ormai spirata. Combatteremo, così, sia al fianco dell’imperatore Indrik e della sua generalessa Draga, appartenenti al regno di Pygaria, che dalla parte del comandante di RoditoriaRatika, e del suo alleato Ludomir. In questo modo sarà possibile scoprire sempre nuovi dettagli su ciò che è davvero avvenuto, raccogliendo gelosamente in un diario ogni singolo indizio e sbloccando sempre più percorsi attraverso un numero di location che senza questo intelligente stratagemma sarebbero risultate insufficienti in numero (cinque in tutto). In nostro aiuto ci saranno gli Omensight, particolari visioni che saremo in grado di trasmettere ai nostri interlocutori per convincerli della veridicità delle nostre affermazioni e proseguire in questo modo nel nostro viaggio verso la scoperta della verità.

Omensight: Definitive Edition
Grazie all’utilizzo degli Omensight potremo ottenere più facilmente la fiducia dei nostri potenziali alleati!

Fino ad ora ho parlato di combattimenti, ma senza specificare come questi avvengano all’interno di Omensight: Definitive Edition. Con le giuste proporzioni del caso è possibile paragonare il combat system del gioco a quello dei titoli Rocksteady; affidandoci quasi completamente agli attacchi leggeri e pesanti della nostra arma e allo sfruttamento delle combinazioni schivata-contrattacco sarà molto semplice affrontare le numerose situazioni che ci offriranno la possibilità di sfidare orde di nemici intenzionati a sbarrarci la strada. A questo si aggiungeranno strada facendo alcune abilità, potenziabili attraverso un basilare albero delle abilità, e la possibilità di farci aiutare dagli alleati che godono ciascuno di un potere differente in grado di rendersi utili sia in battaglia sia durante l’esplorazione per risolvere enigmi o accedere ad aree specifiche. Nonostante abbia apprezzato la semplicità del sistema di controllo, ho trovato il tutto forse appena sufficiente per quanto riguarda il numero di mosse e di abilità; da un titolo che vuole definirsi action sinceramente mi sarei aspettato qualcosa di più.

Accennando brevemente al livello di difficoltà, non ho trovato quasi mai Omensight esageratamente punitivo, e anche a livello normale il titolo scorre liscio permettendoci di godere al meglio dell’aspetto narrativo. Anche quest’ultimo gode di un livello di difficoltà selezionabile, attraverso il quale è possibile decidere se farci aiutare da alcune indicazioni su quelle che sono le scelte da compiere ogni volta che ritorneremo all’Albero della Vita, l’hub centrale del gioco, prima di permettere agli avvenimenti di ricominciare da inizio giornata. Peccato che, nonostante durante l’avventura ci venga fatto credere che sia così, non sia possibile modificare in maniera concreta l’evoluzione della trama, che rimarrà comunque ancorata agli avvenimenti previsti a monte dagli sviluppatori.

Omensight: Definitive Edition
Alcuni percorsi non saranno accessibili fin da subito, sarà necessario proseguire con la narrazione e tornare successivamente.

Edizione Definitiva? Speriamo di no!

Veniamo ora all’analisi del comparto tecnico, vero tallone d’Achille della versione Nintendo Switch del gioco. Prima di raccontarvi come la conversione per la piccola ibrida Nintendo trasudi superficialità da tutti i byte, è doveroso osservare come il gioco sia stato realizzato utilizzando l’Unreal Engine, motore grafico che solitamente riesce a comportarsi in maniera più che accettabile sull’ultimo ritrovato tecnologico di Nintendo. Con Omensight: Definitive Edition, purtroppo, gli sviluppatori devono aver dedicato gran parte del loro tempo a bilanciare la quantità di oggetti presenti negli scenari e la risoluzione massima del gioco piuttosto che ad ottimizzare il codice sorgente per permettere al titolo di offrire un’esperienza di gioco analoga a quella delle altre piattaforme.

Considerando che quella che Spearhead Games etichetta come Edizione Definitiva di fatto non aggiunge contenuti al titolo originale, ma solo numerosi ritocchi frutto dei feedback raccolti dai giocatori, fa piuttosto storcere il naso come questa si comporti in maniera tutt’altro che stabile. Tralasciando i numerosi rallentamenti del frame rate, che per grande “fortuna” avvengono quasi sempre durante le schermate di caricamento e non in occasione degli scontri con i nemici, il ritorno visivo risulta appena sufficiente in modalità docked e al limite dell’accettabile durante le sessioni in portatile, dove la quantità di dettagli è quasi paragonabile a quella di una tech demo.

La conseguenza di questa decisione, che ovviamente non ho apprezzato, è quella di avere tra le mani un gioco valido ma che non riesce ad esprimere il proprio potenziale comunicativo a causa degli evidenti difetti della conversione. Ciliegina sulla torta, decisamente imbarazzante, un per nulla simpatico bug che fa letteralmente crashare il gioco se questo viene lasciato in pausa e la console viene messa in modalità riposo.

Omensight: Definitive Edition
Ambientazioni sicuramente poetiche, ma anche piuttosto spoglie…

A conti fatti, dunque, mi piacerebbe in tutti i modi consigliarvi il titolo dei ragazzi di Spearhead Games, ma per farlo sono purtroppo obbligato a suggerirvi di rivolgervi altrove, dove questo riesce a mostrare meglio tutto il suo potenziale. Sulla piccola ibrida Nintendo, infatti, il gioco non riesce a farsi apprezzare in tutto il suo splendore ed il comparto tecnico disastroso fa più pensare ad un porting sbrigativo che ad un’occasione per far conoscere questo interessante progetto anche a coloro che amano giocare con questa straordinaria console. Sono convinto che con un pò di impegno ed una patch correttiva Omensight: Definitive Edition potrebbe tornare a brillare, ma nell’attesa vi consiglio di ponderare attentamente l’acquisto su Nintendo Switch, soprattutto se amate utilizzarlo in modalità portatile. Considerando il prezzo al quale è venduto, di ben €16,79, e la longevità che non supera le 6-7 ore di gioco, credo che la scelta più saggia sia quella di osservare cosa riserverà il futuro a questa sfortunata conversione. Come sempre, in caso di novità vi terremo aggiornati su queste pagine!

Omensight: Definitive Edition
Omensight: Definitive Edition – Recensione
MODUS OPERANDI: Ho giocato a Omensight: Definitive Edition grazie ad un codice gentilmente offerto da Spearhead Games, portando a termine l'avventura in circa 6 ore, con entrambi i livelli di difficoltà impostati su "normale".
PRO
CONTRO
6
un vero peccato