ARK: Survival Evolved

Ark: Survival Evolved – Recensione

Ormai è chiaro: tutti amano Nintendo Switch. Certo, ci stanno ancora delle piccole sacche di resistenza qui e lì, però, nel complesso, possiamo dire che l’ibrida Nintendo è una grandissima console. Sull’onda dell’entusiasmo, molte software house si sono impegnate ed hanno fatto di tutto per portare i loro giochi sulla Switch, rappresentando questa una nuova fetta di mercato da colonizzare praticamente da zero. Ovviamente, il pubblico non è solo formato da quei fan Nintendo duri e puri ai quali è stato negato l’accesso ai titoli multipiattaforma di più successo degli ultimi anni, ma c’è un bacino intero di utenti che ‘muoiono’ dalla voglia di poter giocare ai loro giochi preferiti dove e quando gli pare. Tra port e remastered riusciti e non, uno degli ultimi titoli a voler sfruttare il successo della formula di Nintendo Switch è Ark: Survival Evovled, survival game sviluppato da Wild Card Studios, già da anni disponibile su PC, Xbox e PS.

Ark: Survival Evolved fu inizialmente disponibile in early access prima su PC, e poi successivamente su Xbox e PS4. Nonostante fosse disseminato di bug e problemi tecnici, la bontà della formula di gioco faceva chiudere un occhio ad ogni giocatore che affrontava quell’isola inospitale abitata da dinosauri. Dopo numerosi rinvii e anche un’espansione uscita in piena fase di early-access (con la conseguente rabbia dei supporter della prima ora) , Ark: Survival Evolved fu rilasciato in versione completa per tutte le piattaforme. L’uscita dall’early-access per molti avrebbe significato avere finalmente fra le mani l’esperienza survival definitiva. Purtroppo, i numerosi problemi che piagavano Ark sono stati sistemati solo in parte. Glitch visivi, netcode altalenante, frame rate che dire ballerino è dire poco, bug ovunque. Certo, rispetto a come era la situazione precedente, la versione ‘finale’ di Ark presentava decisamente molti meno problemi. Ciononostante, alcuni, ed anche abbastanza vistosi, permanevano.

Ora, a fine Novembre, Wild Card Studios ha rilasciato la versione Nintendo Switch di Ark: Survival Evolved. E, come al solito, ci troviamo di fronte ad un survival game dalle meccaniche divertentissime e profondissime, un mondo di gioco vivo e pulsante, ma disseminato di compromessi tecnici e problemi relativamente fastidiosi. Nonostante tutto, Ark per Switch resta un survival game bellissimo, capace di tenere incollati per ore – a patto che però si riesca a passare oltre ai numerosi ‘singhiozzi’ tecnici.

Come fatto notare più volte, Ark: Survival Evolved è un survival game ambientato su un isola popolata da dinosauri, serpenti giganti, coccodrilli e ogni tipo di animale preistorico. Ovviamente, non sono presenti solo creature carnivore o che vogliono mangiarci, ma ci sono anche i più pacifici erbivori. Il gioco comincia con la creazione del proprio personaggio: l’editor consente una personalizzazione molto alta del personaggio. Certo, i menu e le varie finestre non sono molto intuitive. Se la creazione personaggio vi annoia, vi potete affidare alla randomizzazione – che a parere mio, regala i personaggi dall’aspetto migliore.

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Una volta stabilito dove vogliamo spawnare, ci si ritrova su una spiagga con il personaggio che si gratta questa specie di rombo che ha incastrato nel polso. Essendo un survival game, ci sono diversi parametri da tenere sott’occhio. La fame, la sete, la fatica, il peso dell’inventario, la temperatura esterna. In giro per l’isola, ci sono cespugli piene di bacche che possono essere usate per sfamarsi in un primo momento. Ma ci vorrà poco prima che le esigenze di cibo si facciano più pressanti. Per risucire quindi a cacciare degli animali, e perchè no magari anche di dimensioni abbastanza grandi, dobbiamo fare affidamento sulle armi che ci possiamo craftare. All’inizio, il menu di crafting appare abbastanza spoglio, permettendo la creazione solo di pochi oggetti. Con il passare del tempo di gioco e compiendo delle azioni – come tagliare un albero, raccogliere bacche o anche solo correre – il nostro personaggio guadagna esperienza, facendolo quindi avanzare di livello. Ogni volta che si guadagna un livello, si deve potenziare una delle varie statistiche – tra vita, stamina, resistenza, danno etc. – dopodiché, si ha la possibilità di sbloccare altri oggetti da craftare.

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Con l’avanzare del livello si hanno a disposizioni sempre più cose da craftare. A questo punto, è quindi il momento di costruirsi un rifugio dove poter passare la notte e poter conservare i propri oggetti. Ovviamente, come un buon surival che si rispetto, in Ark il cibo va a male, per esempio, quindi è necessario metterlo da parte in una cella frigorifera. Le possibilità di personalizzazione del proprio covo sono moltissime e possiamo rifornirlo con una quantità di servizi e comodità che ad un certo punto risulta difficile non considerarlo casa. Una delle caratteristiche più intriganti e belle di Ark è la possibilità di addestrare le varie creature. Dopo aver accumulato esperienza necessaria ed aver a disposizione la sella giusta, possiamo andare in giro a caccia del dinosauro che abbiamo sempre desiderato come compagno. Questo, ovviamente, include anche gli pterodattili, che consentono al giocatore di poter volare in giro per la mappa.

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Ultimo aggiornamento: 2024-04-25 at 04:40

Un altro aspetto caratteristico di Ark è rappresentato dalla componente online. Che si giochi in PvE o PvP, i giocatori possono unirsi in tribù e formare vere e proprie comunità, dando vita a città e villaggi sparsi in giro. L’unica cosa da sperare è che la comunità di Ark su Nintendo Switch non sia tossica come quella su PC o PS4, dove più volte mi è capitato che altri giocatori buttassero giù il mio rifugio o che costruissero mura intorno all’area di spawn iniziale, bloccando così tutti i malcapitati che ri-nascevano in quel luogo.

Ark presenta pure una storia ed una narrativa, la quale si può apprendere girovagando per l’isola e visitando gli Ark, colonne gigantesche sospese dal terreno, visibili praticamente da ogni parte della mappa. Se il giocatore vuole conoscere la storia di Ark: Survival Evolved, allora questi monumenti sono i posti da visitare.

Veniamo ora alla nota dolente: il comparto tecnico. Come si intravede già dall’immagine del dinosauro qui sopra, la grafica di Ark su Nintendo Switch è brutta. Ho pensato a lungo a quale aggettivo usare per descrivere quello che vedevo sullo schermo mentre giocavo, ma purtroppo non c’è altro modo per definirla. Già su PC, Ark  richiede dei componenti molto performanti per girare alla perfezione. E su PS4, ovviamente, le differenze rispetto alla versione per computer sono molto evidenti. Su Nintendo Switch, la situazione è abbastanza disastrosa. La risoluzione è bassissima, e le texture mancano praticamente di qualsiasi tipo di dettaglio, restituendo questo effetto sfocato e acquoso. I cali di frame rate sono frequenti, e i bug si susseguono uno dopo l’altro. Tuttavia, l’online funziona abbastanza bene e non ci sono differenze di tenuta della connessione rispetto alla versione PS4, per esempio.

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Nonostante tutti questi difetti, Ark: Survival Evolved è probabilmente il miglior survival game disponibile su Nintendo Switch. Certo, la concorrenza non è altissima. A prescindere da questo, e dai numerosi problemi e compromessi tecnici, Ark rimane un bellissimo gioco che crea un’enorme dipendenza, soprattutto se giocato con qualche amico. Situazioni al limite dell’assurdo sono dietro ogni angolo, e già con un paio di amici, Ark è in grado di regalare dei momenti memoraibili.

ARK: Survival Evolved
Ark: Survival Evolved – Recensione
PRO
Meccaniche di gioco profondissime e divertentissime
Modalità online funziona abbastanza bene
Mondo di gioco vivo e pulsante
Mappa molto ben fatta che invita all'esplorazione...
CONTRO
...certo, la realizzazione tecnica lascia molto a desiderare.
Grafica molto al di sotto degli standard contemporanei, ma anche rispetto a quelli di Nintendo Switch.
7
Il miglior survival su Nintendo Switch