Monster Boy And The Cursed Kingdom – Recensione

Guarda che giocone che ti affido, questo è un capolavoro, il popolo videoludico è in fermento per quest’avventura ispirata a Wonderboy. Queste le prime parole che mi hanno detto dopo avermi affidato Monster Boy And The Cursed Kingdom ma poi ci ho pensato un attimo e ho iniziato a pensare… chi è Wonderboy? Da utente Nintendo che quando la scelta era tra Sega Master System e NES mi sono affidato alla casa di Kyoto con totale abbandono, non conoscevo il gioco in questione e fortunatamente la remastered mi è venuta in soccorso anche se mi sarebbe piaciuto giocare all’originale di un tempo.

Devo ammettere che purtroppo, una grande pecca della nostra strabiliante Switch, è l’assenza di un servizio più completo di virtual console; ben venga il servizio gratuito offerto con Switch che permette di godere ancora dei titoli per NES semplicemente abbonandosi al servizio online ma solo allor quando tutto ciò verrà allargato anche a SNES, N64 e magari ad una partnership con SEGA per altri giochi, avremo una vera enciclopedia videoludica a portata di mano.

Monster Boy and the Cursed Kingdom
Oink oink… sono tanto puccioso, perché mi vogliono far fuori tutti?

Detto ciò, ho recuperato quel Wonderboy: The Dragon’s Trap che ha ispirato il gioco arrivato su Switch e devo dire che avevo perso per strada un piccolo capolavoro, divertente ed invecchiato bene ma effettivamente si sentiva il bisogno, e molti lo hanno chiesto a gran voce, di un nuovo capitolo magari con qualche piccola innovazione e soprattutto un design più moderno e devo dire che il prodotto finale è davvero ben riuscito.

Monster Boy And The Cursed Kingdom nasce da un progetto fallito del 2014 frutto di una campagna Kickstarter che avrebbe permesso a Game Atelier di produrre Flying Hamster II: Knight of The Golden Seed, un gioco che si rifaceva al brand del criceto volante ma con forte ispirazione ai giochi della serie Monster World. Dopo che il progetto iniziale era naufragato, Game Atelier coadiuvata da FDG Entertainment ha deciso di cambiare nettamente ambientazione avvicinandosi ancora di più al vero Wonderboy, che festeggia ben trent’anni, ma soprattutto renderlo più interessante e con un protagonista che potesse far carriera nel mondo videoludico. Poi ricordiamoci che tutto ciò è sotto l’egidia di Sega ed è distribuito anche sotto forma fisica in un edizione da collezione che farà venire l’acquolina in bocca a molti di voi. Siete pronti ad immergerci in un fantasioso mondo che vi lascerà a bocca aperta?

Monster Boy and the Cursed Kingdom
Ciao a tutti popolani, siete in buone mani! Vi aiuto io!

Maiali, serpenti e tanta magia

Una volta avviato il gioco, saremo catapultati nei panni di un ragazzo dagli strani capelli blu di nome Jin che come tanti adolescenti della sua età, vive in un villaggio di poche persone aiutando i più grandi nei compiti di tutti i giorni e cercando di vivere in armonia con tutti. Purtroppo un giorno, suo zio Nabu impazzisce e trasforma tutta la popolazione in animali grazie ad una strana magia gettando tutti nel panico.

Monster Boy and the Cursed Kingdom
Sta calmo che a farti fritto ci metto un attimo!

Il nostro ragazzino si armerà di coraggio e partirà all’avventura cercando di fermare il folle zio e soprattutto di riportare tutto alla normalità. Ma tutto questo non sarà propriamente una passeggiata di salute, oltre a numerosi nemici pronti a fermarci una volta e per sempre, il nostro eroe subirà gli effetti della magia di zio Nabu e spesso dovremo fare i conti con trasformazioni che ci daranno del filo da torcere. Se in forma umana, il ragazzo è agile e scattante, nei panni di un maiale, ad esempio, sarà molto difficile anche effettuare un semplice salto ma avremo dalla nostra un fiuto sopraffino.

Troveremo sempre numerosi enigmi da risolvere ma soprattutto tante monete da raccogliere per scambiarle poi nei vari negozi sparsi in tutto il territorio che ci permetteranno di ampliare il nostro arsenale e vestiario. Inoltre è presente una meccanica GDR che ci permetterà, attraverso l’assunzione di alcune radici di potenziare e acquisire nuovi poteri in modo da renderci sempre più forti. Tutto questo ci servirà per poi affrontare i boss finali che sono vari e soprattutto non facili da battere; infatti dovremo combinare varie tecniche per ucciderli definitivamente facendoci anche ragionare e non limitando il tutto ad una forsennata pigiatura di tasti.

Monster Boy and the Cursed Kingdom
Onda energeticaaaaaaa!!!

Considerazioni finali

Ultimo aggiornamento: 2023-12-19 at 17:30

Monster Boy And The Cursed Kingdom colpisce nel segno donandoci un platform moderno che richiama i fasti di un tempo aggiungendo qualche novità ma soprattutto rendendo il tutto gradevole per i videogiocatori moderni. Tutto questo lo percepiamo già dalla grafica curatissima in ogni dettaglio che ci restituisce uno stile molto vicino a quello degli anime giapponesi con sfondi animati e dettagliatissimi oltre che personaggi e nemici ben caratterizzati. Gli effetti grafici sono ben strutturati specialmente nelle trasformazioni del nostro personaggio che subirà anche dei cambi di movimento a seconda dell’animale in cui ci immedesimeremo. Tutto gira ovviamente a 1080p e 60fps in docked che scendono a 720p e 60fps in portable ma senza il minimo rallentamento o tentennamento.

Il gameplay è quello tipico dei platform con aggiunte di piccoli richiami GDR che faranno la felicità di chi ama questa categoria, in ogni caso Monster Boy And The Cursed Kingdom è un gioco adatto a tutti che vi offrirà molte ore di svago. I comandi sono immediati e basteranno alcuni minuti per padroneggiare perfettamente il nostro eroe sia per quanto riguarda il semplice camminare ma soprattutto nelle tecniche di attacco e difesa. I comandi del movimento sono affidati all’uso dello stick analogico sinistro mentre le azioni sono destinate ai pulsanti, comandi che risultano efficaci e soprattutto senza lag.

E ora sono un leone!!!! Arggghhhh

La difficoltà si attesta su buoni livelli donandoci un ottimo grado di sfida senza risultare mai frustrante ed anche la longevità è molto buona; non basteranno una manciata di ore per finire il gioco… ve ne serviranno davvero molte. Le musiche e il sonoro sono molto buoni, un’ottima soundtrack ci accompagnerà durante l’avventura senza però mai eccellere, qui si poteva fare di più.

Ovviamente molte cose potrebbero avere il sapore del già visto e in tutto il gioco aleggia spaventoso lo spettro di Wonderboy ma trovare un difetto a questo gioco è davvero difficile e Monster Boy And The Cursed Kingdom ha la capacità di far splendere ancora una volta il caro e vecchio platform “all’antica” dimostrandosi un cavallo di razza. Complimenti alla Game Atelier che coadiuvati da Ryuichi Nishizawa (creatore di Wonderboy) non avrebbero potuto fare di meglio.

Monster Boy And The Cursed Kingdom – Recensione
PRO
I platform tornano a splendere grazie a questo piccolo capolavoro
Ottimo livello di sfida e enigmi ben fatti
Wonderboy è tornato sotto falso nome
CONTRO
Soundtrack buona ma non eccelsa
Aleggia lo spettro di Wonderboy
Abbiate pazienza qualche difetto lo dovevo pur inserire
9
Redattore
  1. Molto difficile e con meccaniche anni 90. Adatto a tutti come detto nell’articolo non mi sembra proprio

    1. Buongiorno realist e grazie di aver letto la mia recensione. La difficoltà come sai è molto soggettiva ed anche io molte volte ho trovato giochi che magari tutti mi indicavano come facili e per me erano particolarmente ostici. Per quanto riguarda Monster Boy And The Cursed Kingdom non ci troviamo di fronte a un qualcosa di punitivo tipo la serie Ninja Gaiden ed anche la difficoltà in generale, personalmente, l’ho trovata molto blanda.

      1. Diciamo che non sono più allenato. A 47 anni sparati e l’aver vissuto tutte le console, lo trovato in linea con i prodotti dei tempi a 16bit, soprattutto come meccaniche. Bei tempi… A mio vedere andati… Avrei preferito meccaniche al passo coi tempi, una modalità assistita come in odissey, e più lungo. E molta aria fresca. Ci sono troppi giochi di un tempo che potrebbero risplendere anche oggi, ma per mancanza di veri investimenti, si limitano solo a migliorarne la grafica. Speriamo che queste ditte che una volta erano il fiore all’occhiello vengano assorbite da imprese molto più potenti economicamente, così da dare un vero valore a molti titoli che ad oggi sono congelati. Io personalmente nel giocarci ho riscontrato un po’ di rabbia e frustrazione. Poi per carità… Il titolo rimane godibile, ma ma mio avviso non un 9 come in molte testate.

        1. Il voto come sai è molto soggettivo e spesso in disaccordo tra testate 🙂 Per quanto riguarda il migliorare totalmente i titoli cosiddetti “fiori all’occhiello” non penso sarà mai così e ti spiego perché… le vendite! Questo tipo di giochi trasudano malinconia dei tempi che furono e vendono anche se li riproponi senza toccar nulla perché lo zoccolo duro (’80 e ’90) comprerà sempre le pietre miliari. Anche io personalmente se mi dai un nuovo Final Fight senza miglioramenti lo prenderei a prescindere 😉

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