Forgotton Anne

Forgotton Anne – Recensione

Magari a seguito di un trasloco, o più semplicemente di ritorno da una normalissima passeggiata, vi sarà sicuramente successo di perdere uno dei vostri oggetti personali. Ma vi siete mai chiesti cosa succede a quest’ultimi una volta che vengono separati dal loro legittimo proprietario? A questa domanda prova a risponderci Forgotton Anne, interessante produzione realizzata dallo studio indie danese ThroughLine Games che è riuscita non solo a stuzzicare l’attenzione dei giocatori ma anche quella di un publisher del calibro di Square Enix. E dopo averlo spolpato per bene sul nostro Nintendo Switch, in occasione del suo rilascio sullo store digitale di questa amatissima console, non possiamo che essere d’accordo con tutti coloro che ne tessero le lodi quando questo uscì su Steam, PS4 e Xbox One lo scorso 15 maggio. Un ritardo di qualche mese che, come vedremo, ha permesso a noi “Nintendari” italiani di goderci questa affascinante avventura animata fin dal primo giorno con una localizzazione nella nostra lingua.

Forgotton Anne
Benvenuti nei Regni Dimenticati! Prego, da questa parte.

È veramente difficile inquadrare al volo Forgotten Anne, e questo a causa del suo impatto visivo talmente accattivante da riuscire a distogliere il nostro sguardo da qualsiasi elemento di gameplay, capace di farci completamente dimenticare che siamo pur sempre di fronte ad un videogioco. Per questo motivo, in recensione così come in sede di prova, ho ritenuto doveroso -per una volta- iniziare concentrando la mia attenzione sul comparto artistico di questa vera e propria gemma del panorama videoludico. L’incipit del gioco, così come le numerose sequenze di intermezzo, ci porta a conoscenza dei fatti attraverso delle suggestive animazioni caratterizzate da tinte delicate ed accompagnate da suoni romantici e capaci di metterci a proprio agio fin dal primo istante. Lo stile utilizzato per animare il racconto su schermo ricorda moltissimo quello dei lungometraggi dello Studio Ghibli, capaci di travolgerci e trascinarci all’interno del loro mondo incantato grazie alla delicatezza tipica delle produzioni di stampo nipponico.

Senza entrare troppo nel dettaglio e sfociare in spiacevoli spoiler, la trama ci vedrà vestire i panni di Anne, l’unica umana assieme al Maestro Bonku rimasta intrappolata all’interno dei Reami Dimenticati, un mondo parallelo a quello reale dove vanno a finire tutti quegli oggetti che sono stati perduti dal loro legittimo proprietario. In questo regno incantato, questi oggetti prendono vita e passano le loro giornate a svolgere compiti quotidiani assegnatili a seconda delle loro peculiarità. Se da una parte alcuni di questi andranno a compiere mansioni appaganti e piacevoli, quelli più insubordinati verranno spediti direttamente in Fabbrica, un luogo a noi sconosciuto nel quale sembrano accadere fatti molto spiacevoli. In questa società ben presto i Dimenticati inizieranno a prendere consapevolezza di sé e a porsi numerose domande su quella che è la loro natura, fino a creare vere e proprie bande di ribelli che sembrano opporsi al volere di Maestro Bonku, intenzionato a costruire un Ponte Etereo capace di accompagnare gli oggetti più meritevoli nell’Etere: il luogo nel quale sono stati inizialmente persi. In tutto questo Anna svolge il compito di Agente, mantenendo l’ordine in città e scovando i Dimenticati ribelli, punendoli quando necessario attraverso l’Arca, un marchingegno in grado di assorbirne l’anima. Aver scelto un protagonista femminile è sicuramente una delle scelte vincenti della produzione, in quanto aiuta ad enfatizzare la contrapposizione tra una creatura dolce e la durezza del suo ruolo.

Forgotton Anne
Assorbirlo o non assorbirlo? Certo che un giuramento del genere è tutt’altro che credibile!

Non è semplice descrivere a parole il livello di coinvolgimento che la produzione è capace di creare nel giocatore ma vi assicuro che già dalla prima sequenza animata, nella quale viene mostrato un calzino spaiato e abbandonato sotto un letto venire letteralmente risucchiato all’interno dei Reami Dimenticati, si ha la sensazione di finire nello stesso vortice di emozioni di questo indispensabile oggetto d’uso quotidiano. La nostra partecipazione attiva verrà presto stimolata anche da uno degli aspetti più interessanti di tutto il comparto narrativo, ovvero la possibilità di prendere diverse decisioni sia a livello pratico sia durante i numerosi dialoghi, capaci di influenzare ed adattare alle nostre volontà il racconto. Questo rende, di fatto, Forgotten Anne un titolo estremamente personalizzabile, e capace al tempo stesso di stimolare la nostra coscienza su questioni in grado di farci riflettere. L’intenzione degli sviluppatori era sicuramente quella di rendere il titolo rigiocabile, e di fatto è così, ma personalmente ritengo più piacevole decidere la mia storia e concludere l’avventura con questa; specialmente se consideriamo che non esistono dei veri e propri finali alternativi.

In più di un’occasione ci ritroveremo di fronte a Forgottlings (gli oggetti che in italiano vengono riconosciuti sotto il nome Dimenticati) in preda a bisticci o colti a compiere azioni spesso ambigue. Questi avranno modo di giustificarsi o di portare a nostra conoscenza alcuni fatti, che potremo utilizzare per comprendere (a modo nostro) quale sia la verità ed agire di conseguenza. Una delle primissime fasi di gioco, per esempio, coglieremo in flagrante un Dimenticato sospetto, e dovremo cercare di capire se questo sia un ribelle o meno. Avremo la possibilità di assorbire la sua anima (e dunque ucciderlo) o proseguire oltre e credergli. Nel mio caso specifico l’ho identificato come ribelle ma ho compreso solo successivamente che potevo benissimo risparmiargli la vita e vi assicuro che la mia decisione, presa in leggerezza, mi ha lasciato con diversi interrogativi lungo tutta l’avventura!

Forgotton Anne
Attraverso l’Arca sarà possibile anche risolvere piccoli puzzle ambientali!

Ma cos’è, allora, questo Forgotton Anne? Stando alle informazioni che vi ho dato fino a questo momento potreste essere portati ad indentificarlo come uno splendido lungometraggio interattivo? Fortunatamente la creatura di ThroughLine Games è molto di più. A completare il quadro estetico messo in scena dagli sviluppatori, il titolo offre un gameplay interessante e capace di mantenerci incollati allo schermo durante le circa 7 ore necessarie a portare a termine una run completa di gioco. L’Arca in possesso di Anne non le servirà solamente per interagire con i Dimenticati, ma le permetterà anche di spiccare enormi salti e di assorbire anima da diversi contenitori per poi utilizzarla successivamente per attivare marchingegni di varia natura al fine di risolvere semplici ma piacevoli enigmi ambientali. Non avremo mai a che fare con sezioni puzzle troppo complesse, così come non tutte saranno obbligatorie per procedere verso il gran finale ma daranno solamente accesso a collezionabili in grado di approfondire interessanti retroscena sulla trama.

A livello pratico, in qualsiasi momento sarà possibile attivare l’Arca ed entrare in una particolare modalità capace di fermare il tempo attorno alla protagonista ed interagire con gli elementi ambientali capaci di assorbire e rilasciare anime. Il più delle volte, tramite queste azioni, potremo alimentare leve e piattaforme fondamentali per proseguire; altre, ahimè, dovremo prendere in mano la situazione e svolgere il ruolo di Agente, privando della loro energia vitale i Dimenticati che vivono nel Regno. In tutto questo non dobbiamo, però, dimenticare che il titolo è pur sempre un platform il 2,5D. Ed è proprio in questo aspetto che Forgotton Anne mostra il suo punto debole. Probabilmente con l’intenzione di non rubare nemmeno mezzo frame alle splendide animazioni del gioco, il sistema di controllo risulta spesso più macchinoso di quanto avremmo voluto. Se per quanto riguarda i movimenti base, quali la camminata e l’utilizzo delle scale, si può portare la giusta pazienza, è proprio quando il titolo ci richiede di affrontare determinate sezioni platform -per le quali è spesso richiesta estrema precisione nei salti- che dobbiamo fare i conti con questo evidente difetto. Niente di stravolgente, sia chiaro, ma quando durante un inseguimento il nostro rivale necessita di prendersi delle pause per attenderci lungo il cammino è evidente che gli stessi sviluppatori erano a conoscenza di questo limite durante lo sviluppo e che questi non abbiano fatto nulla per amalgamare tra loro gli elementi in gioco.

Forgotton Anne
Pronti a spiccare un bel balzo? Speriamo solo che la cara Anna decida di collaborare!

Niente da segnalare invece per quanto riguarda la conversione su Nintendo Switch, che riesce a far brillare il comparto artistico del gioco tanto in modalità portatile quanto in docked. Questa versione, come anticipato in apertura, gode di un’ottima localizzazione italiana dei testi, che godono di una degna dimensione su schermo, curata successivamente all’uscita originale in quanto frutto di un lavoro amatoriale ad opera di Red Squirrel. Il doppiaggio, rimasto in lingua originale, è anch’esso di ottima fattura ed eleva il valore generale dell’intera produzione.

Forgotten Anne è, dunque, quello che ci aspettavamo prima ancora di mettere mano sulla nostra copia di gioco. L’opera di ThroughLine Games è a conti fatti un piacevolissimo anime in movimento che, seppure deve spesso fare i conti con un sistema di controllo non proprio preciso, ha saputo regalarci grandi emozioni in fase di prova. Se volete lanciarvi nei meravigliosi Regni Dimenticati non dovete fare altro che correre sullo store digitale della vostra console e fare vostra questa gemma; in questo modo impreziosirete ulteriormente la vostra softeca personale. Per tutti coloro che, invece, rimangono ancora titubanti, potreste valutare l’acquisto provando con mano il gioco attraverso la DEMO disponibile su Steam. Ma mi raccomando, una volta fatta la vostra scelta tornate su Nintendo Switch, ne varrà la pena!

Forgotton Anne
Forgotton Anne – Recensione
PRO
Comparto artistico da mascella spalancata
Trama semplice ma mai banale
Interessanti enigmi
CONTRO
Sistema di controllo a volte macchinoso
Sezioni platform poco avvincenti
La telecamera talvolta fatica a seguire l'azione
8.1
UN ANIME IN MOVIMENTO
Amministratore, Caporedattore, PR, Webmaster
  1. Provata la demo bellissimo mi ha ricordato Abe odissey e purtroppo anche i suoi ostici controlli ma chiuso un occhio su questo sembra veramente un bel gioco

    1. I controlli purtroppo a volte tendono a rendere meno magiche alcune sezioni puramente platform, introducendo un inutile trial and error. Dopo averlo giocato tutto credo proprio che questo sia conseguenza della scelta di non sacrificare nemmeno un frame delle animazioni della protagonista, che di conseguenza durano più di quanto dovrebbero. Nonostante questo la storia e le ambientazioni suggestive rendono l’esperienza generale assolutamente da vivere 🙂

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