Quando ancora esistevano le sale giochi, noi bambini di un tempo, a suon di gettoni entravamo in magici mondi e cercavamo la sfida continua con il più bravo del paese per abbattere tutti i record e vedere anche il nostro nome in cima alle classifiche. Quello che regnava nei videogiochi di allora era la parola immediatezza che spesso abbracciava anche i termini divertimento e innovazione.
Anche gli sportivi erano creati sotto questo vademecum e titoli come Virtua Striker e NBA Jam anche nonostante una simulazione pari a zero, raccolsero un successo senza pari e un entusiasmo ancora oggi presente da parte del pubblico videoludico. Ed è proprio l’ultimo titolo, quello dedicato alla palla a spicchi, che ancora oggi mi è rimasto nel cuore e sicuramente non solo a me.
Un titolo che sapeva unire una grafica cartoon, effetti volutamente esagerati ma riusciva a divertire come pochi titoli sapevano fare. Servivano solo due tasti, con questi riuscivate a fare qualunque evoluzione, passaggio o tiro, ma era tutto dannatamente ben fatto e ancora oggi il titolo è inarrivabile. L’anno scorso ci provò la Saber Interactive a scalzare dal trono il titolo di Midway Games ma con risultati altalenanti anche se il gioco riuscì in parte a farsi notare ed è proprio grazie a ciò che la 2K ha voluto prendere il titolo sotto la propria protezione, cercando di migliorarne i difetti e provvedendo a crearne un secondo capitolo.
Nba 2K Playground 2 arriva su tutte le piattaforme disponibili in pompa magna grazie ad una battage pubblicitario che ne tesse le lodi, nascondendo ottimamente i difetti che purtroppo affiorano in questo titolo. Era lecito aspettarsi, grazie all’egidia della grande 2K, dei miglioramenti e dei passi avanti ma non nel senso che ci sono stati proposti. Insomma, forse il re incontrastato rimane ancora il titolo di Midway, ma analizziamo bene il gioco, indossiamo le nostre scarpette e… tutti in campo!
Salti, sfere infuocate e frustrazione…
Avviato questo NBA 2K Playground 2, ci attende un menu’ davvero ricco e colorato, ben fatto, che ci propone alcune scelte tra cui il tutorial. Una piccola delusione l’abbiamo già qui, infatti tutte le spiegazioni sono solo scritte e non c’è il benché minimo esempio filmato o una modalità che permette di testare le abilità, cosa che sarebbe stata molto utile.
Tralasciando ciò, davanti ai nostri occhi compariranno dei pacchetti di figurine virtuali che ci regaleranno degli atleti da usare a nostro piacimento, ed è proprio questo il fulcro totale di questo titolo; i campioni non sono tutti presenti ma si dovranno sboccare con calma e pazienza a suon di pacchetti scartati acquistabili tramite i punti guadagnati attraverso le partite o attraverso soldi reali. Purtroppo, sotto questo aspetto, sono sempre un po’ contrariato dalla scelta di introdurre microtransazioni che forse, per questo titolo, non ne sentivamo sinceramente il bisogno.
Comunque, poco male… grazie ai pacchetti iniziali potremmo comunque giocare a tutte le modalità presenti e se siamo fortunati, qualche leggenda uscirà fuori. Scordatevi però, almeno inizialmente, Jordan, James e tutte le grandi stelle presenti e passate dell’NBA visto che quelle sono presenti solo nei pacchetti oro e sono molto rari da trovare. Oltre ai giocatori contenuti nei pacchetti a loro dedicati, esistono i pacchetti Swag che contengono una serie di oggetti per personalizzare i propri atleti. Giubbotti volutamente esagerati, scarpe luccicanti e molti altri gadget vi attenderanno per rendere il vostro atleta di punta ancora più eccentrico.
Le modalità da affrontare in NBA 2K Playground 2 sono numerose; troviamo la modalità single player che ci propone anche la possibilità di affrontare una stagione NBA in formato ridotto con incontri di tre minuti. Visto che comunque non sono 82 partite come nella realtà e che le partite scorrono veloci, è la modalità sicuramente più azzeccata e diverte sia giocandola da soli ma soprattutto in co-op locale o online. Al termine della stagione, se ne uscirete vittoriosi, porterete nel vostro roster una leggenda, almeno così non dovrete sperare nella fortuna o aprire il vostro salvadanaio.
Un’ altra modalità presente è quella delle sfide da affrontare sia in locale che online. Le possibilità sono varie e potremo sfidare un avversario sia accompagnati dalla cpu e sia da un altro utente presente online. Il matchmaking è sempre veloce e non dovrete attendere molto prima di buttarvi nella mischia ma purtroppo se l’altro utente non è un vostro amico e non siete accompagnati da cuffie e microfono, preparatevi a penare visto che se incontrate una persona che tende a voler strafare, perderete senza merito la partita.
Considerazioni finali
NBA 2K Playground 2 vorrebbe essere l’NBA Jam di questa generazione ma purtroppo i difetti sono tanti e con la giusta cura e attenzione che 2K sa dare ai suoi prodotti, sono sicuro che riusciranno a centrare l’obiettivo magari con il terzo capitolo.
Graficamente il gioco colpisce, tutto è molto dettagliato e delineato con gli atleti ottimamente riprodotti in stile cartoon, molti campi “vivi” con effetti speciali ben creati e volutamente esagerati. Tutto gira ovviamente a 1080p e il framerate è granitico, fermo a 60fps costanti. Sicuramente il gameplay è il tasto dolente del gioco, se da una parte abbiamo uno stile sicuramente divertente, con questo capitolo si è visto un pericoloso avvicinarsi a comandi semi-simulativi che in un titolo come questo sono una coltellata nel fianco.
Abbiamo: un sistema di tiro in cui bisogna trovare il timing giusto attraverso la nostra prontezza di riflessi fermando l’asticella del tiro in un arco verde, blocchi e spinte non sempre eccezionali ma soprattutto comandi mai precisi. A causa di tutto ciò, spesso sbaglieremo schiacciate da pochi passi, non riusciremo a fermare l’avversario e ci potremo dimenticare allegramente dei tiri da tre. Peccato perché bastava fare un test attraverso una beta prima di rendere pubblico il gioco; se io faccio una schiacciata e mi incanto a vedere l’effetto, due sono le opzioni: o l’asticella con molta fortuna la fermo nel verde o mi perdo la bellezza visiva del gioco concentrandomi sul tiro.
I pacchetti di figurine, presenti anche nel primo titolo, sarebbero anche un’ottima idea se non fosse che per sbloccare l’intero roster o ricevere qualche leggenda ci voglia molto tempo o fortuna spingendoci quindi a spendere ulteriori soldi reali per avere tutto subito e quindi livellando male il gioco online visto che ci troveremo ad affrontare Jordan o James con qualche atleta di basso rango. Inoltre l’assenza di alcune leggende si fa pesare: Rodman, Barkley, Malone… tutti rimandati!
Durante le partite, spesso la frustrazione la fa da padrona, ma godrete comunque di un gioco fluido e che sa regalare, grazie ad alcuni power up, anche punti facili come quelli effettuati con le palle infuocate. Ottimo invece il comparto sonoro e musicale con una buona colonna sonora e con una telecronaca divertente e ben fatta. Nba 2k Playground 2 non è da bocciare totalmente e se continueranno a correggere i piccoli difetti e ad aggiungere con il tempo nuove modalità, il trono è tutto suo ma al momento siamo ben lontani dalla perfezione.