Assassin's Creed: Odyssey

Assassin’s Creed Odyssey – Recensione

Cantami, o Diva, delle gesta dell’eroe

Con Assassin’s Creed Odyssey, Ubisoft sforna una delle scommesse più rischiose, andando ad approfondire delle meccaniche esplorate già in Origins. L’esperimento snatura la serie dai suoi elementi classici, o ci troviamo effettivamente ad un’evoluzione del brand? Andiamo a scoprirlo.

Assassin's Creed Odyssey

Come detto in precedenza, Origins ha dato uno scossone al carosello targato Ubisoft, donando freschezza ad una serie che sembrava ormai ristagnare nella gloria del passato ed incapace di risollevarsi in questa nuova generazione, rimanendo ben salda ad una regia prettamente cinematografica ed un sistema di combattimento che poco aveva ormai da dimostrare. Dopo una dovuta pausa, necessaria a seguito del deludente Syndicate, poco meno di dodici mesi fa ci siamo ritrovati nell’antico Egitto, quando ancora il credo degli Assassini non era nato ma si andavano formando le sue fondamenta, portandoci poi ai vari eventi che tutti conosciamo. Questo salto nel passato ha dato l’opportunità di esplorare un nuovo gameplay, non più vincolato da un sistema di leggi non scritte o da una moralità comune a tutti gli assassini e quindi libero di sperimentare, e tutto ciò che è stato rivisto in Origins lo ritroviamo in Odyssey migliorato, levigato e con l’aggiunta di qualche elemento che rende l’esperienza ancora più fluida e longeva.

Assassin's Creed Odyssey

Assassin’s Creed Originis ci trasporta direttamente nelle fasi iniziali della guerra del Peloponneso, intorno al 431 a.c., quando ancora la Grecia vive a pieno lo splendore della sua epoca d’oro, epoca che potrebbe però incontrare presto la sua fine visto l’imminente ed imponente scontro con le forze Spartane. Come da tradizione della serie, il team ha saputo sapientemente mescolare eventi storici realmente accaduti e documentati, ad una storia inedita originata dalla fantasia degli scrittori che riescono a mescolare i due elementi creando un insieme (quasi) sempre credibile e convincente, e data l’incredibile mole di eventi e legende che da sempre circondano la Grecia, il materiale da cui attingere di certo non manca. Avremo infatti modo di esplorare nella prima parte di gioco (ben 30/40 ore di gioco!) le gesta del nostro alter ego virtuale che si intrecceranno perfettamente con il momento storico belligerante ed i personaggi chiave dell’epoca, tra cui Nicolao di Sparta, il filosofo Socrate, Erodoto ed altri personaggi di spicco; non hanno lo stesso carisma di Leonardo Da Vinci in Assassin’s Creed 2, ma risultano comunque convincenti ed arricchiscono positivamente l’esperienza e l’immersione nella nostra personale odissea. Oltre ad i personaggi storici realmente esistiti troviamo appunto personaggi leggendari e creature mitologiche, che ricopriranno spesso il ruolo di boss in missioni appositamente dedicate, ma visto che la loro presenza si paleserà nelle fasi avanzate di gioco o addirittura una volta completata la campagna principale non procedo oltre con le informazioni per evitare spoiler, sappiate solo che anch’essi si incastrano perfettamente nella lore del gioco e presentano qualche guizzo geniale di game design. Seguite il filo di Arianna.

Assassin's Creed Odyssey

Una dolce Odissea

L’odissea che andremo ad affrontare è di proporzioni colossali sia per quanto riguarda l’estensione della mappa, che di contenuti. Appena avviato il gioco verremo subito messi di fronte alla prima scelta, e dovremo decidere se proseguire il nostro cammino nei panni di Kassandra e Alexios; per quanto Ubisoft abbia dichiarato Kassandra come personaggio canonico, impersonare l’uno o l’altro personaggio modificherà qualche dialogo nella forma, ma il contenuto e l’esperienza saranno i medesimi e con gli stessi risvolti, in base alle scelte che compiremo. Proprio da questa prima scelta il gioco ci mette di fronte alla prima grande, importante novità introdotta in Odyssey: siamo di fronte ad un vero e proprio GDR, con tanto di scelte morali e dialoghi multipli, possibili romance e finali alternativi (se ne contano nove, al momento). Una virata quindi netta con il passato, in cui il nostro personaggio era ben definito da una storia univoca, cinematografica e svincolato dalle scelte del giocatore, adesso ogni nostra scelta potrebbe potenzialmente modificare l’intera esperienza. Questa nuova importante aggiunta al mondo di gioco impatta ogni aspetto, le nostre scelte modificheranno il modo in cui verremo percepiti da gran pare degli NPC, e man mano che proseguiremo il nostro personaggio verrà inquadrato in una natura pacifica o bellicosa, con altrettante sfaccettature di conseguenza. L’aspetto meno impattante forse nel titolo sono le possibili storie d’amore (fugaci o prolungate che siano), potremo avere rapporti con alcuni personaggi indipendentemente dal sesso, ma escluse un paio di eccezioni non hanno impatto a livello di trama o sull’umore di Alexios/Kassandra.

Assassin's Creed Odyssey

Elmo e spada

In Assassin’s Creed Odyssey anche il sistema di combattimento subisce una forte influenza dal cambio di rotta GDR. Se infatti inizialmente Alexios (o Kassandra) non avranno una grande varietà nella scelta di approccio ai nemici, dove si è fortemente vincolati dal nostro livello di esperienza rispetto a quello nemico, avanzando nella nostra epopea ci verrà in aiuto l’albero delle abilità, suddiviso in tre specializzazioni: Cacciatore (armi a distanza), Guerriero (combattimento) e Assassino (fasi stealth). Migliorando le abilità da cacciatore saremo in grado di devastare il nemico con l’uso di frecce in quantità e da maggiore distanza, con effetti differenti che vanno dalla guida manuale della freccia (una sorta di moviola in cui potremo decidere esattamente chi e in che parte colpire), scagliare più frecce contemporaneamente o rendere il danno dell’arco praticamente letale; nelle vesti di guerriero andremo invece ad affrontare a viso aperto intere truppe nemiche che non si faranno problemi ad attaccarci da più lati contemporaneamente, con la possibilità di caricare i nemici, calciarli giù da un dirupo alla this is Sparta, avvelenando la lama delle armi o semplicemente darle di santa ragione finché non saranno accasciati al suolo tramortiti dalle nostre mazzate. E’ stato inoltre eliminato lo scudo, scelta forse discutibile ma che innegabilmente dona molta fluidità all’azione e rende la schivata indispensabile da padroneggiare. In ultimo parliamo della specializzazione Assassino, che farà la gioia di ogni fan della serie e senza il quale Odyssey non sarebbe potuto chiamarsi Assassin’s Creed; come chiarito ad inizio recensione, siamo di fronte ad un capitolo in cui il culto e le regole degli Assassini ancora non esistono, ed è proprio accrescendo questo ramo delle abilità che possiamo notare la metamorfosi e la progressione costante del protagonista da semplice mercenario disposto a tutto pur di guadagnare sonanti dracme, ad un’ombra capace di far fuori anche nemici ben al di sopra del proprio livello senza lasciare alcuna traccia. Quindi chi teme lo snaturamento della serie può dormire sonni tranquilli: superate le fase iniziali volutamente più action e ruolistiche, vi ritroverete presto tra le mani un Assassino in tutto e per tutto come abbiamo imparato ad amare negli anni passati.

Assassin's Creed Odyssey

Ciò che invece non subisce particolari modifiche sul gameplay sono le battaglie navali, che infatti risultano l’aspetto forse più familiare del titolo, con una guida delle imbarcazioni accessibile ma sempre appagante, dove alle normali opzioni di navigazione vengono affiancate opzioni di attacco e copertura, fino all’abbordaggio finale per la conquista della refurtiva della nave e la sconfitta della flotta nemica. A cambiare è il feeling di queste battaglie; in Origins oltre ad esserci un numero di scontri navali davvero irrisorio e poco contestualizzato, in Odyssey anche il solo navigare tra un’isola e l’altra vi farà sentire come dei lupi di mare, accompagnati dai canti dell’equipaggio e dal vento che gonfia le vele. Il mare sarà davvero vivo, anche perché le imbarcazioni in una terra come la Grecia erano davvero indispensabili per gli spostamenti più importanti, e navigarci sarà sempre un’esperienza appagante e divertente, anche semplicemente per alternare una fase di esplorazione terrena all’altra e non venirne troppo a noia nelle lunghe fasi di grinding.

Assassin's Creed Odyssey

Ferite di guerra

Qui casca l’asino. A fronte di un comparto tecnico non ai massimi livelli visti nell’attuale generazione ma che si difende grazie ad un ottimo colpo d’occhio dovuto anche ai bellissimi panorami ellenici dai colori accesi e vivaci, in netto contrasto con le affascinanti ma aride terre egizie, probabilmente il problema più grande di tutta l’opera è proprio da ricercare nelle lunghe ed indispensabili fasi di grinding. Trovo davvero poco sensato allungare a forza il brodo di un titolo che ha già tutte le carte in regola per avere comunque un’ottima longevità senza dover ricorrere a dei palliativi. Per quanto molte delle missioni secondarie siano piacevoli da svolgere e spesso richiamino elementi della storia principale, doverle affrontare obbligatoriamente in determinati punti della storia meramente per raggiungere il livello necessario a svolgere la prossima missione principale risulta avvilente ed a tratti noioso, portandoci ad affrontarle nella maniera più veloce possibile a volte tralasciando i possibili riscontri che potrebbero avere nel futuro dell’avventura.

Assassin's Creed Odyssey

Assassin’s Creed Odyssey ha scatenato parecchie polemiche nell’ultimo periodo, ma probabilmente la sua unica colpa è non aver chiarito subito le intenzioni dietro questo titolo. Oltre alla palese introduzione dell’elemento ruolistico in maniera approfondita nella saga, Odyssey ha lo scopo di presentare al giocatore non tanto le origine del credo, già viste nel capitolo precedente, ma quelle dei referti chiamati frutti dell’eden, oggetti dall’immenso potere che hanno ossessionato Templari ed Assassini per le generazioni a seguire. Al netto di questa svista, ci troviamo però di fronte al miglior capitolo della serie dai tempi dell’amato Ezio Auditore da Firenze, proponendo un personaggio carismatico ed approfondito e svecchiando ulteriormente la serie da alcuni elementi che la tenevano ancorata al passato, regalandoci ore di intrattenimento in una delle terre virtuali più interessanti da scoprire. Adesso che almeno per il momento il pericolo ripetitività ed appiattimento della serie sembrano superati, attendiamo con pazienza (si vocifera di una pausa di 2/3 anni) il prossimo capitolo, che riesca magari a concentrarsi maggiormente sull’aspetto stealth senza rinunciare alla nuova natura GDR, regalandoci così l’Assassin’s Creed definitivo. Sperare non costa nulla.

Assassin's Creed Odyssey
Assassin's Creed Odyssey
Wählen Sie erstmals zwischen zwei Charakteren: Alexios oder Kassandra; Epische Abenteuer in einer Welt, in der jede Entscheidung zählt
16,47 EUR

Ultimo aggiornamento: 2024-04-24 at 09:16

Assassin's Creed: Odyssey
Assassin’s Creed Odyssey – Recensione
PRO
L'antica Grecia è stupenda!
Personaggi ben approfonditi
Componente ruolistica ben integrata
CONTRO
Grinding eccessivo
Alcuni caricamenti sono molto lunghi
Rivela le sue carte molto lentamente
8.8
Ciclopico!