The Gardens Between

The Gardens Between – Recensione

Arina e Frendt sono i personaggi attraverso i quali quest’oggi ho il piacere di raccontarvi una storia che profuma di amicizia vera e sincera, quel tipo di legame che permette a due persone di fidarsi ciecamente l’uno dell’altro anche nelle situazioni più delicate della propria vita. Questi due giovani protagonisti, le cui avventure vengono narrate all’interno di The Gardens Between, sono stati in grado di farmi vivere alcune ore spensierate in compagnia di un videogioco che più che mezzo di intrattenimento si è dimostrato essere un vero e proprio veicolo di emozioni. Non posso svelarvi troppo sulla trama del racconto messo in codice dai ragazzi australiani di The Voxel Agents, altrimenti rischierei di rovinare la magia della scoperta di coloro che decideranno di acquistare il gioco, ma posso invece garantirvi che nonostante la sua breve durata (poco più di due ore) ed il prezzo non proprio vantaggioso (€19,99) coloro che sono alla ricerca di un’avventura leggera e che si presta ad essere affrontata a piccole dosi devono seriamente tenere sott’occhio questo gioco.

Tutto ha inizio all’interno di una casetta di legno in cima ad un albero, luogo di ritrovo dove la giovane coppia di amici può trascorrere del tempo assieme isolandosi dal mondo esterno, anche nel bel mezzo di un forte temporale. Negli sguardi di Arina, dolce fanciulla determinata e sicura di sé, e di Frendt, ragazzo occhialuto ed impacciato, si riesce a scorgere un turbamento. Quello che passa nei loro pensieri è quasi palpabile: un desiderio irrefrenabile di bloccare quel momento assieme. E’ questione di attimi; un fulmine si abbatte sull’abitazione improvvisata e crea una sorta di varco spazio temporale capace di fermare ogni cosa attorno ai due amici, che si ritrovano poco dopo a bordo di una zattera – ricavata proprio dal luogo che li stava ospitando – con la quale navigare assieme attraverso gli ultimi avvenimenti della loro vita.

The Gardens Between
Un inizio col botto…

The Gardens Between è uno di quei giochi che è veramente difficile descrivere, sia a parole sia attraverso un video, che sia questo un trailer o un semplice gameplay. Il motivo è presto detto: il gameplay alla base dell’esperienza di gioco non si basa sul controllo dei due protagonisti ma del tempo che governa le loro azioni. Per rendere più semplice la mia descrizione del gioco vi farò un piccolo esempio. Provate ad immaginare il tutto come se fosse un filmato nel quale le azioni di Arina e Frendt sono state scriptate in precedenza dagli sviluppatori. Per farli muovere, il nostro unico compito sarà quello di far scorrere avanti o indietro il tempo con il semplice utilizzo dell’analogico sinistro. Oltre ai due giovani, anche gli elementi ambientali, spesso costituiti da oggetti di vita quotidiana, reagiscono alle variazioni della lancetta dell’orologio e contribuiscono alla creazione di atmosfere suggestive e capaci di sorprendere il giocatore.

Ovviamente il giocatore non deve stare solamente a guardare, e ben presto potrà intervenire sulla scena per variare il flusso temporale e permettere ai protagonisti di raggiungere di volta in volta la fine del livello. Nonostante tutte le azioni siano affidate allo stesso tasto (A), Arina e Frendt hanno abilità diverse con le quali poter collaborare alla risoluzione di numerosi enigmi ambientali. La ragazza, per esempio, potrà interagire con alcuni globi luminosi attraverso i quali attivare una lanterna che deve essere necessariamente condotta accesa al traguardo per poter “navigare” verso lo stage successivo. Il giovanotto, invece, potrà attivare alcuni campanelli capaci di modificare la posizione di diverse piattaforme necessarie a proseguire. Le possibilità offerte dal gameplay sono molte, e fortunatamente sono sempre state sfruttate dagli sviluppatori in maniera intelligente, offrendo un livello di sfida sempre sostenibile e che mai ci metterà di fronte a situazioni di stallo.

The Gardens Between
Per proseguire è necessario conoscere la giusta combinazione. Chissà dove è possibile scoprirla!

Quasi a vore rimarcare quello che vuole essere il desiderio dei due protagonisti, l’isolamento sarà uno dei temi principali del gioco. Ciascuno dei 20 stage che formano l’avventura viene rappresentato per mezzo di meravigliosi diorami in mezzo all’oceano. L’avanzamento avverrà attraverso la scalata di tali isolotti, con la telecamera che rimane fissa e si affida alla rotazione costante della scena per permettere al giocatore di mantenere un costante contatto visivo su Arina e Frendt. La presenza di numerosi oggetti di vita quotidiana, quali telecomandi, computer, cariole e molti altri non è stata solamente una scelta di design dettata dal desiderio di aumentare il coinvolgimento emotivo del giocatore. Tali elementi, infatti, in molte occasioni si rivelano vera e propria parte integrante del gameplay, e lo fanno dannatamente bene. Senza rovinare la vostra sorpresa, porto come esempio una semplice scena durante la quale si è rivelato necessario mandare avanti e indietro il tempo per far muovere una sega sospesa nel vuoto grazie alla quale poter sbloccare un passaggio altrimenti sbarrato da un gigantesco tronco.

Il tutto si fonde a meraviglia su schermo attraverso una tanto splendida quanto azzeccata grafica in cell shading ed un ottimo accompagnamento sonoro che, riuscendo a non essere mai troppo invadente, aiuta il giocatore ad immergersi completamente all’interno delle atmosfere poetiche riprodotte dal gioco. Peccato solo per la comparsa di un leggero effetto aliasing in alcune fasi di gioco quando la console viene riposta all’interno della dock.

The Gardens Between
Un percorso decisamente pericoloso…

Come già accennato in apertura, una delle limitazioni più grandi di The Gardens Between è il suo rapporto longevità/prezzo. Al giorno d’oggi viene davvero difficile accettare una spesa di €19,99 a fronte di un titolo dalla durata di una manciata di ore. In questo gli sviluppatori non hanno fatto nulla per offrire un fattore rigiocabilità della propria creatura, che sarebbe stato raggiungibile anche solamente attraverso l’inserimento intelligente di alcuni collezionabili sparsi lungo gli stage. Gli elementi in gioco per permetterlo c’erano, ed è un peccato che non siano stati sfruttati.

Nonostante questa mancanza, il comparto narrativo offre numerosi spunti che difficilmente riuscirete a cogliere se non rigiocando il titolo una seconda volta. Non posso fare esempi, per ovvie ragioni, ma vi assicuro che una volta terminati i titoli di coda vi potrebbe venire voglia di far ripartire subito il gioco per cercare gli indizi che avrebbero potuto farvi immaginare il finale del gioco, assolutamente non scontato. Vi garantisco che apprezzerete la seconda run ancor più della prima.

The Gardens Between
Toh guarda, un videogame!

Tirando le somme, posso certamente consigliare The Gardens Between a chiunque abbia voglia di immergersi all’interno di un titolo suggestivo e capace di offrire elementi puzzle mai banali in un contesto di gameplay diverso dal solito. Le sue atmosfere uniche, unite ad un comparto grafico estremamente curato, sapranno farvi compagnia durante tutta la durata della vostra avventura. Potete trovare la nuova creatura firmata The Voxel Agents su Nintendo Switch, PS4, Steam e Mac App Store.

The Gardens Between
The Gardens Between – Recensione
MODUS OPERANDI: Ho provato The Gardens Between grazie ad un codice gentilmente offerto dagli sviluppatori. Ho divorato l'avventura in una manciata di ore, divertendomi grazie ad enigmi molto ispirati ed un sistema di controllo decisamente insolito.
PRO
CONTRO
7.2
FRIENDZONED