3 sviluppatori ed una manciata di collaboratori esterni, questo il team che sta dietro un progetto talmente ambizioso da aver fatto “scomodare” un publisher del calibro di Team17 che, con l’occasione, celebra il suo centesimo titolo immesso sul mercato. Un traguardo importante che da solo dovrebbe metterci nella situazione di alzare non poco l’asticella delle aspettative nei confronti di Planet Alpha, il titolo del quale vi parlerò quest’oggi. Se a queste premesse aggiungiamo poi che i tre ragazzi di Planet Alpha ApS non sono stagisti alle prime anni (il CEO Adrian Lazar ha partecipato allo sviluppo di “Hitman: Absolution” e “Kane & Lynch 2: Dog Days”) e che stanno lavorando al gioco da circa 5 anni, direi che l’hype può tranquillamente salire alle stelle.
Direi quindi di non aspettare oltre e di tuffarci all’avventura in compagnia del nostro protagonista in un’avventura epica che ci vedrà correre in lungo ed in largo attraverso un pianeta avverso e del quale non sappiamo assolutamente nulla.
Un astronauta zoppicante, un pianeta alieno completamente sconosciuto, il vuoto assoluto ed il silenzio totale. Con queste premesse veniamo calati all’interno di Planet Alpha, un platform 2D con elementi puzzle ed una componente esplorativa talmente vasta che ci garantirà ore ed ore di corse attraverso ambientazioni molto variegate tra loro.
Non sappiamo nulla del protagonista, e le sue dimensioni ridotte rispetto all’ambiente circostante non ci permettono nemmeno di capire se all’interno della tuta spaziale si cela un essere umano o una creatura aliena. La componente narrativa è completamente inesistente ed il tutorial iniziale, necessario a farci prendere confidenza con il sistema di controllo, ci farà presto scoprire la caratteristica peculiare della produzione: attraverso la pressione dei tasti “ZL” e “ZR” saremo letteralmente in grado, in che modo non ci è dato saperlo, di controllare l’avanzamento del giorno e della notte con una conseguente manipolazione degli elementi ambientali intorno a noi.
Sebbene questa idea di gameplay risulti molto interessante, questa viene sfruttafa in meno occasioni di quanto ci sarebbe piaciuto e, soprattutto, spesso ci è sembrato un semplice pretesto per movimentare il gameplay e non per sfruttare le potenzialità offerte dal fatto di essere all’interno di un pianeta ricco di spunti interessanti che ben si prestano a tale “potere”. Vi faccio subito un esempio, tratto dalle primissime fasi di gioco. Dopo una serie di sezioni platform, che per ovvie ragioni rappresentano l’anima del gioco, ci ritroveremo intrappolati all’interno di una enorme area sotterranea con la strada sbarrata da un enorme masso. In alto nel cielo è possibile osservare due pianeti allineati in maniera sospetta e gli stessi corpi celesti, riprodotti all’interno della stanza, andranno spostati grazie al nostro potere perdare via ad aun’animazione grazie al quale poter liberare il percorso e procedere. Se nella prima metà di gioco è possibile manipolare il giorno e la notte solamente in corrispondenza di determinate aree, successivamente saremo in grado di farlo in qualsiasi momento, anche quando non necessario. Quello che dispiace, e che sarebbe potuto essere un motivo per elevare la produzione dei ragazzi di Planet Alpha ApS ben oltre la sufficienza, è che le situazioni nelle quali questa caratteristica base del gioco viene sfruttata in maniera intelligente si contano davvero nel palmo di una mano; i pochi momenti nei quali ha veramente senso manipolare l’avanzare del tempo si hanno in corrispondenza di zone all’aperto ricche di vegetazione e nelle quali dovremo sfruttare alcune piante che reagiscono alla quantità di luce nell’aria per procedere. In altre occasioni il nostro potere ci permetterà solo di far muovere alcuni massi, situazioni che -sinceramente- ho trovato interessanti ma per nulla contestualizzate.
Se per quanto riguarda gli enigmi, in generale, si potrebbe dire di non aver mai assistito di nulla di particolarmente ispirato, la stessa cosa non si può affermare per l’ottima combinazione tra fasi di fast-platforming e quelle di stealth. Planet Alpha offre al giocatore un vastissimo pianeta da esplorare con un mix ben bilanciato di elementi da sfruttare a nostro vantaggio ed altri di pericolo. Se molto del nostro tempo lo passeremo a saltare da una piattaforma all’altra, in alcune occasioni dovremo rallentare la nostra corsa a causa di alcuni nemici che faranno di tutto per non farci proseguire. Confrontando queste circostanze con quelle offerte da produzioni analoghe, ho apprezzato il fatto che quasi mai si ricada in situazioni di trial and error estremo ma che gli elementi offerti al giocatore riescano a far sempre capire come procedere.
Quello che rimane, invece, un grande interrogativo è il perché della presenza di certi nemici; il gioco ci abbandona a noi stessi letteralmente dall’inizio alla fine, offrendosi come fosse un runner game piuttosto che un’avventura. Anche certi passaggi risultano molto sommari e mal giustificati, come per esempio all’inizio quando il nostro astronauta smette all’improvviso di zoppicare riuscendo all’improvviso non solo a correre ma anche a saltellare come se nulla fosse mai accaduto.
Per quanto riguarda l’esplorazione, seppure il pianeta offra ampi spazi il gioco ci guiderà attraverso percorsi molto lineari e non ci darà mai la possibilità di “perderci” in mezzo alla ricca vegetazione. A variare leggermente la formula ci penseranno alcune zone con gravità modificata, raggiungibili tramite dei varchi di teletrasporto, all’interno delle quali dovremo superare alcune piccole sfide di natura platform saltellando su enormi blocchi continuamente in movimento. Anche in questo caso ho trovato il pretesto interessante ma mal legato con lo spirito di Planet Alpha, se non quello di saltare a piè pari alcune sezioni particolarmente ostiche. In aggiunta, ho trovato alquanto strana la decisione degli sviluppatori di non permettere il movimento mediante d-pad, che avrebbe aiutato i movimenti in 2D ed i cui tasti non sono mai serviti ad altro.
Spostando l’attenzione sul comparto grafico di Planet Alpha, personalmente, ho avuto pareri piuttosto discordanti tra loro. Le intenzioni di offrire un ambiente molto vario (nelle ambientazioni) e ricco di elementi sono state sicuramente rispettate. Nonostante questo, durante il mio lungo peregrinare ho potuto assistere a differenze abissali -in termini di impatto estetico- tra una zona e l’altra. Se molte ambientazioni risultano ben caratterizzate, grazie a molti elementi vivi che popolano le schermate ed una grande profondità di campo attraverso la quale assistere a panorami mozzafiato, altre ci sono sembrate fin troppo spoglie o con una cattiva gestione della luminosità ambientale. In questo di certo non aiuta la dimensione del protagonista, che spesso è molti ordini di grandezza più piccolo rispetto a tutto ciò che lo circonda.
Limitandomi alla sola versione per Nintendo Switch, quella che ho potuto provare per scrivere questa recensione, ho assistito a numerosissime situazioni durante le quali avevo la reale sensazione che la risoluzione di gioco fosse decisamente troppo bassa, sia in modalità portatile che in docked. In aggiunta, nonostante il gioco sfrutti una grafica low-poly, un leggero effetto di aliasing tende a comparire durante le fasi di movimento, forse a causa di una risoluzione dinamica mal calibrata e frutto di un’ottimizzazione sommaria in fase di conversione. Niente di grave, sia chiaro, ma è uno degli elementi che purtroppo tende a causare una sensazione di scarsa cura generale, che ci inseguirà durante tutte le nostre partite.
In conclusione, Planet Alpha è forse uno dei titoli che ad oggi ho avuto più difficoltà ad analizzare. Forse a causa delle grosse aspettative, o più semplicemente per la “delusione” di non aver avuto tra le mani un titolo con una componente puzzle coerente -come promesso dagli sviluppatori- ho dovuto più volte ridimensionare il mio parere nei confronti dell’intero progetto. Sufficientemente valido e senza alcun dubbio interessante, Planet Alpha ha perso più di un’occasione per stupire il giocatore grazie alle enormi potenzialità offerte dalla sua formula di gioco. Il mio consiglio è quello di tenere d’occhio questo ambizioso progetto, in attesa di una eventuale patch che ne migliori la resa estetica o -per lo meno- di un piccolo sconto. Se invece volete tuffarvi immediatamente nell’avventura il mio consiglio è quello di rivolgervi su altri store digitali. Planet Alpha è da ora disponibile su Nintendo Switch, PS4, Xbox One e PC.