Octopath Traveler

Octopath Traveler – Recensione

I JRPG hanno vissuto un periodo d’oro tra la metà degli anni ottanta e novanta. Le produzioni che venivano sfornate dalla Terra del Sol Levante spiccavano in qualità, sia da un punto di vista ludico che narrativo. La maggior parte dei giochi appartenenti a questo genere presentavano una struttura simile fra di loro: il giocatore aveva il controllo di un party composto da un massimo di quattro elementi, un sistema di classi  e ‘lavori’ che permetteva di variare e sperimentare strategie all’interno dei combattimenti a turni. Nel corso degli anni, tuttavia, questo genere ha decisamente perso popolarità: la ripetitività del sistema di gioco ha mostrato i fianchi allo scorrere del tempo, e le nuove generazioni di giocatori, di solito, hanno snobbato questo tipo di giochi. Ovviamente, mi riferisco principalmente al pubblico occidentale, perchè in Giappone i JRPG vanno forte e chiaro. Di conseguenza, gli sviluppatori nipponici hanno generalmente evitato il mercato europeo e nord americano, perchè, nelle loro proiezioni, i benefici non superavano nè pareggiavano i costi. Due esempi lampanti sono i  Tales of e i Dragon Quest. Solo recentemente i Tales of stanno arrivando con regolarità anche qui da noi nel vecchio continente, distanziando di un solo anno l’uscita originale nella patria orientale. Dragon Quest è un esempio ancora più borderline, dato che l’ultima uscita occidentale di un capitolo nuovo risale a Dragon Quest IX per Nintendo DS (2009), e prima ancora c’era stato Dragon Quest VIII (2004) per Playstation 2, addirittura. Ho fatto questi esempi perchè ho voluto mostrare come il pubblico occidentale non è mai stato particolarmente appassionato di JRPG. Attenzione, non sto dicendo che è un genere odiato qui da noi e dai nostri amici nord americani. Semplicemente, il bacino di pubblico non è così ampio se paragonato ad altri generi più blasonati. Questo fatto è dovuto dalla struttura di gioco dei JRPG, che, nonostante tutto, è rimasta invariata nel corso degli anni.

Octopath Traveler è l’esclusiva del momento di Nintendo Switch. Sviluppato da Acquire e pubblicato da Square-Enix, Octopath Traveler è una grande lettera d’amore agli appassionati di JRPG che hanno qualche anno sulle spalle. Ma procediamo con ordine. Il gioco è caratterizzato dalla presenza di otto personaggi diversi, ognuno con una sua storia da seguire, divisa in quattro capitoli – per un totale di 32. Il comparto artistico è ispirato alle vecchie produzioni, mostrando sprite ben curati, e un mondo di gioco vivo e vibrante. La soundtrack è una delle migliori che abbia sentito da un anno a questa parte, e il sistema di combattimento è geniale e divertentissimo. Tuttavia, due sono i principali difetti di Octopath Traveler: il comparto narrativo, e la struttura di gioco vetusta.

Octopath Traveler

All’inizio di Octopath Traveler, il giocatore può scegliere una fra gli otto personaggi, il quale non potrà essere levato dal party fino alla fine della sua storyline. La mappa di gioco ci segnala in quale città dobbiamo recarci per proseguire con i capitoli della storia, mostrandoci anche il livello consigliato per affrontarli. A causa di questo, è pressoché impossibile riuscire a seguire le vicende di un personaggio in maniera lineare. Già in questo punto, il sistema narrativo comincia a mostrare i fianchi: la maggior parte del tempo fra un capitolo e l’altro è passato a livellare. Questo è un processo un po’ lento, che distoglie l’attenzione del giocatore dalle singole avventure dei personaggi. Il gioco cerca di correggere questo aspetto, fornendo un breve riassunto ‘delle puntate precedenti’ all’inizio di ogni capitolo. Tuttavia, è uno stratagemma molto poco efficace. Altro elemento che contribuisce a spezzare il ritmo della narrativa è il fatto che il party può essere formato da massimo quattro elementi. Perciò, quelli ‘in panchina’ non acquisiscono esperienza fino a che non vengono effettivamente utilizzati nelle battaglie. Se combiniamo questo aspetto con il ‘livello consigliato’, necessario per accedere ad un nuovo capitolo della storia, il  risultato è un ritmo di gioco vagamente spezzato e, decisamente, ripetitivo.

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La struttura di ogni quest principale è la stessa: una cut-scene iniziale spiega chi è il boss da battere in quel frangente, dopodiché ci si dirige verso un dungeon, alla fine del quale si affronta una boss battle. In totale, tra storia principale e non, il gioco ha più o meno 50 dungeon, i quali, anche se esteticamente diversi, sono tutti strutturati allo stesso modo: un sentiero ‘principale’ porta il giocatore direttamente verso lo scontro finale, mentre numerose diramazioni permettono l’esplorazione dell’ambiente – con conseguente ritrovamento di tesori ed equipaggiamento. Già dopo aver completato i primi labirinti, il giocatore facilmente noterà la somiglianza fra di loro, ed è difficile che questi lo sorprendano, alla fine.

Le missioni secondarie sono abbastanza noiose e la maggior parte sembrano essere state messe lì solo come riempitivo. Al contrario delle quest principali, quelle secondarie non dicono al giocatore dove recarsi o cosa deve fare precisamente. Queste, di solito, vengono risolte tramite l’utilizzo della ‘Path Action’ corretta: le ‘path action’ sono abilità che si usano all’infuori delle battaglie, ed ogni personaggio ne ha una caratteristica. Cosi, Therion il ladro, per esempio, può rubare oggetti ai vari personaggi non giocanti, oppure Cyrus l’accademico può interrogare gli NPC per ottenere informazioni varie. Tuttavia, il vero fulcro del gioco, è il sistema di combattimento.

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Come ho già spiegato nello speciale sul sistema narrativo di Octopath Traveler, il sistema di combattimento è ispirato a Bravely Default. Come ogni JRPG classico, anche Octopath Traveler presenta gli ‘incontri casuali’: cioè, durante l’esplorazione, il giocatore casualmente incontra dei nemici, trasportando lo scenario di gioco in un’arena di combattimento. Gli avversari hanno determinate debolezze che dobbiamo scoprire nel corso della lotta – a meno che non le avessimo già scoperte precedentemente. Di fianco alle debolezze, il simbolo di uno scudo con all’interno un numero segnala la quantità di attacchi che un nemico può subire prima di diventare stordito per un turno intero, lasciando quindi il fianco scoperto ai nostri colpi. In aggiunta, ad ogni turno ogni personaggio guadagna una mossa in più, la quale può essere sfruttata immediatamente, o può essere conservata, accumulandone fino ad un massimo di cinque. Non solo questa meccanica ci permette di sferrare più attacchi nello stesso turno, ma permette anche di potenziare incredibilmente la quantità di danni inflitti dalle abilità dei personaggi. Andando avanti nel gioco, le battaglie diventano incredibilmente più difficili, ed una volta arrivati al quarto capitolo, viene dato per scontato che il giocatore ha una conoscenza profonda del sistema di combattimento. Perciò, nessun errore è ammesso, e anche solo un turno sprecato può significare la sconfitta. Le boss battle sono molto complesse, ma già dal secondo capitolo sorprendono poco: quasi ogni nemico finale ha un paio di fastidiosissimi sgherri, inoltre questo può anche assumere una posizione difensiva, precludendo al giocatore di sfruttare le varie debolezze per un dato lasso di tempo.

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In aggiunta, Octopath Traveler presenta un sistema di ‘lavori’ e ‘classi avanzate’ che permettono al giocatore di tentare combinazioni e tattiche diverse, rendendo il sistema di combattimento ancora più interessante e profondo. Le classi avanzate sono quattro, e possono venire sbloccate solo dopo aver completato dei difficilissimi dungeon, con un livello di pericolo di 45.

Ultimo aggiornamento: 2024-04-26 at 18:10

Dal punto di vista della narrativa, Octopath Traveler è decisamente debole: le otto storie non sono sempre interessanti, e non viene fornita alcuna spiegazione del perché queste otto persone si sono ritrovate a viaggiare insieme. Inoltre, alcuni aspetti non hanno molto senso, per esempio: per quale motivo Ophilia l’ecclesiasta segue Therion nelle sue rapine? Il giocatore deve fare un grande sforzo di immaginazione per non prestare attenzione a queste increspature; come anche il fatto che nelle cut-scene, eccetto per il protagonista, gli altri personaggi non vengono presi per niente in considerazione, come se non ci fossero. Manca un qualsiasi tipo di interazione fra di loro – e le vignette à la Tales of tra una filmato e l’altro sono completamente inutili per l’esperienza e la comprensione della narrativa in generale.

Il comparto tecnico sfrutta un tipo di grafica che gli sviluppatori hanno definito 2D-HD: sprite e modelli in 8bit sono inseriti all’interno di un mondo di gioco in 3D. Il risultato è meraviglioso ed un piacere per gli occhi. Menzione d’onore per la colonna sonora, molto ispirata e pertinente alle situazioni in cui si trova il giocatore: la musica delle battaglie è incredibilmente epica, ed accompagna benissimo gli scontri.

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Octopath Traveler è un gioco vecchio. Nonostante gli sviluppatori hanno trovato stratagemmi e raffinato alcuni aspetti della struttura di gioco classica dei JRPG, questa rimane inesorabilmente vecchia. Da un punto di vista soggettivo, io la adoro. Al tempo stesso, mi rendo conto che questo non è un gusto condiviso, specialmente quando Octopath Traveler chiede al giocatore di fare un tale grinding sfrenato. Tuttavia, il sistema di combattimento è ‘fresco’ e sempre divertente, il che potrebbe aiutare i neofiti del genere a superare queste difficoltà strutturali. Il comparto narrativo, però, pubblicizzato come la grande novità di Octopath Traveler, è l’elemento più problematico di tutti, offrendo storie e dialoghi altalenanti per quanto riguarda la qualità, e senza presentare nessun tipo di connessione fra di loro. Gli sviluppatori hanno affermato che, dopo l’endgame, a patto di aver completato un paio di missioni secondarie specifiche, si sblocca un dungeon finale che fornisce qualche informazione in più sulla lore del mondo di gioco. Tuttavia, non aspettatevi niente che ‘tiri le fila’ e dia un senso a tutto.

Octopath Traveler
Octopath Traveler – Recensione
PRO
Grafica, comparto artistico e colonna sonora semplicemente meravigliosi
Sistema di combattimento 'fresco' e sempre divertente
Le 'Path Action' sono molto ben implementate nel sistema di quest secondarie
CONTRO
Sistema narrativo deludente
Il grinding eccessivo spezza decisamente troppo il ritmo della narrazione
Dungeon poco ispirati
Alla lunga diventa ripetitivo
7.5
Un gioco per i vecchi appassionati