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Hungry Shark World – Recensione

Hungry Shark world ha un solo grande difetto: il titolo sviluppato da  Future Games Of London e distribuito da Ubisoft non è un gioco per console, non è stato pensato come tale e la sua natura da gioco per smartphone poco si adatta alla struttura a cui le console ci hanno abituato negli anni. Ciò che ci si presenta una volta impugnato il controller è una sorta di arcade vecchio stile, come si vedevano nei bei vecchi cabinati; anche la selezione della scelta dello squalo con cui vogliamo avventurarci nelle profondità oceaniche ricorda parecchio un radical bikers, con un ventaglio fortunatamente più ampio. Il titolo fa suoi anche gli elementi che vediamo negli infinite run, alla temple run per fare un esempio, dove ci troviamo a collezionare record su tempistiche o punteggi più alti.

Hungry Shark World
Questi squali oltre che hungry sembrano anche parecchi angry

In Hungry Shark Wold infatti non importa quanto possiate diventare abili o conoscere bene la mappa da esplorare, l’epilogo sarà sempre e comunque la dipartita del povero squalo, sia essa per fame o per qualche nemico incontrato. Una volta iniziata la vostra corsa noterete che mano a mano che il nuotatore dai denti aguzzi si nutrirà tendenzialmente di ogni forma di vita che troverà davanti, la sua fame crescerà sempre di più, fino a quando soddisfarla sarà così impossibile da non lasciare altre opzioni che la sconfitta. Il gameplay rimarrà invariato praticamente per tutta la durata del titolo: lo squalo si nutrirà automaticamente della fauna marina più piccola, richiedendo invece la pressione del tasto X per le prede più grosse e sostanziose, mentre tenendo premuto A si attiverà uno scatto per aumentare la velocità o rompere delle barriere che interrompono il cammino (a patto che il vostro squalo sia abbastanza grosso). Bene, per quanto possiate esplorare e per quante ore possiate spenderci il gameplay ne cambierà ne verrà ampliato, con l’obbiettivo ultimo (ed unico) di sbloccare quanti più personaggi, mappe e gear possibili, che sono numerosi, ma non giustificano lo sforzo.

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Guarda mamma, sto volando!

La storia di Hungry Shark World rispecchia lo stile del gioco: è leggera, appena accennata e serve solo da pretesto per andare avanti nei numerosi tentativi al chi sopravvive più a lungo, trovandovi a dover liberare i vostri compagni squali e lottando contro altre forme di vita marine (chi ha detto che i delfini sono sempre buoni?).

Sul fronte tecnico è stato svolto un buon lavoro sui modelli e texture degli squali protagonisti, ma nulla di trascendentale. Le animazioni sono un po scarne, ed il lavoro per adattare il titolo alle console è stato di rifinitura, ma nulla è stato smontato e ricostruito da capo per una resa migliore, lasciando dietro di se una scia di bug e magagne di vario tipo. Spesso noterete un framerate non esattamente stabile, con qualche scatto di troppo, dei caricamenti davvero lunghi e, come detto in precedenza, una ripetitività di fondo alla lunga tediosa. Neanche la componente audio rimarrà nei vostri ricordi, nelle primissime sezioni di gioco potrebbe strapparvi qualche sorriso con richiami a colonne sonore ben più note, una su tutti lo squalo, o con le urla dei poveri bagnanti pronti per diventare il nostro spuntino, ben realizzato, ma non va oltre il bel compitino. 

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Per i personaggi avrete sicuramente l’imbarazzo della scelta

In conclusione, Hungry Shark World prova fin da subito ad essere un gioco divertente e leggero, proponendo una formula già rodata che ha trovato la sua miniera d’oro su smartphone, ma fatica alla grande ad ingranare su console. Difatti abbiamo di fronte l’ennesima dimostrazione di quanto queste due branchie del mondo videoludico siano differenti; se nel modo mobile abbiamo spesso a che fare con giochi a spizzichi e bocconi, dove i titoli vengono consumati fra un’attesa dal dentista ed una fermata del bus, un banale momento di noia o semplicemente perché ci si ritrova con lo smartphone in mano, questa formula non soddisfa nelle console, neanche nella ibrida Nintendo. Per quanto possa sembrare che almeno nella sua formula portatile si possa competere con il mercato degli smartphone (in effetti qualche esempio virtuoso c’è, ma sfortunatamente sono pochi), sono due filosofie ancora troppo lontane. In uno smartphone l’utente medio cerca giustamente accessibilità, una fruizione immediata e divertente, senza tanti fronzoli e che possa essere consumata in sessioni molto brevi; in una console di contro abbiamo un utenza che ha acquistato un hardware per dedicarsi ad essi, alla ricerca di titoli approfonditi, alla ricerca di sfide crescenti, o comunque un gioco che sia puramente divertente ma con gameplay articolati, che abbiano si ore ed ore di intrattenimento, ma con una varietà nello stesso che ne giustifichi il proseguire del cammino. Avrei potuto concedere la sufficienza al titolo se avesse avuto un costo da mobile game, ma il prezzo attuale risulta eccessivo per la formula offerta, nonostante la quantità di sbloccabili.

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Spaco botilia, amazo familia

Se cercate un collectaton, od un titolo da consumare sotto l’ombrello tra un tuffo e l’altro, Hungry Shark World saprà sicuramente divertirvi, offrendovi una ventina di minuti di spensieratezza, ma non soddisferà in alcun modo la vostra fame di giochi. Al prossimo tentativo.

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Hungry Shark World – Recensione
PRO
Spensierato e scanzonato
Tantissimi collezionabili
Divertente...
CONTRO
Lontano dal mondo console
Caricamenti troppo lunghi
... Per i primi venti minuti
5
Quattro pinne all'orizzonte