The Journey Down

The Journey Down: Chapter One – Recensione

A volte, noi recensori, ci troviamo di fronte ad un blocco, un ostacolo insormontabile che vuoi per la stanchezza o per un mancato innamoramento verso il gioco, fa ritardare le recensioni fermandoci irrimediabilmente. Ci sono avventure che ti fanno sognare, altre che ti deludono dall’inizio alla fine e poi ci sono quelle che non sai se bocciare o promuovere, se amare od odiare, quelle che si inseriscono in un limbo eterno e da lì difficilmente riescono ad uscire.

Dando un occhiata al web, The Journey Down: Chapter One, ha diviso totalmente il pubblico tra chi lo reputa un capolavoro d’altri tempi, andando a scomodare perfino una pietra miliare come Monkey Island, e chi lo snobba vedendo una serie di difetti che precludono un esperienza finale ottimale. La creatura dello studio SkyGoblin, con sede a Goteborg in Svezia, è un avventura interattiva con la formula del punta e clicca che sicuramente ha, dalla sua, influenze dei più noti prodotti Lucasarts ma non ho visto quel genio e innovazione che quelle avventure grafiche portarono negli anni addietro.

The Journey Down
La vista sulla città è meravigliosa

Sicuramente, grazie alla piccola e strabiliante Switch, questo genere che era irrimediabilmente andato in disuso, è tornato alla ribalta grazie a piccoli e grandi sviluppatori che hanno visto nella console made in Nintendo il mezzo adatte a riproporle; ma non tutte le ciambelle escono col buco. Tutti quelli nati negli anni ’80 come me apprezzeranno comunque questo The Journey Down: Chapter One perchè comunque è un salto nel passato non indifferente, tante generazioni fa…

Bwana, simpatico umorista

Bwana, un simpatico rastaman, è proprio uno scansafatiche che perde il suo tempo nel totale ozio. Beh, oddio, un lavoro fondamentalmente c’è l’ha e consiste nel gestire una pompa di benzina, che offre anche voli charter, insieme a suo fratello Kito. Purtroppo, però, quest’attività è sommersa dai debiti e oltretutto mancano i pezzi per far decollare l’ultimo aereo rimasto a disposizione del pazzo duo che non sembrano prenderla male e anzi vivono completamente alla giornata.

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Ehi Lisa, sei davvero in forma!

Le cose presto cambiano e al loro capezzale si presenta una sexy ricercatrice universitaria, Lina, alla ricerca di un prezioso libro antico che casualmente è presente nella libreria di Capitan Kaonandodo, ex mentore e sempre ex proprietario della stazione di rifornimento, ora scomparso nel nulla. Grazie a questo libro, Lina potrebbe raggiungere la misteriosa isola di Underland per alcune ricerche e i due fratelli, fiutando un affare e la possibilità di ritrovare Kaonandodo, decidono di aiutarla, cercando i pezzi per rimettere in sesto il loro aereo e accompagnandola sull’isola.

A mettere i bastoni tra le ruote, visto che un cattivo ci vuole, ci sarà il perfido proprietario della società elettrica di St. Armando, la città dove Bwana vive, che ha messo in ginocchio grazie al suo monopolio, l’intera cittadina.

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Ops meglio non fare arrabbiare l’uomo con l’ascia!

Considerazioni finali

Parto subito dicendo che il gioco non mi ha convinto totalmente ma ha una sua anima e si vede; The Journey Down: Chapter One è quella avventura che potrebbe dividere totalmente le masse tra chi lo amerà e chi lo odierà. Sicuramente i ragazzi di SkyGoblin si sono impegnati al massimo per regalarci un punta e clicca degno di questo nome ed esteticamente, devo ammettere, che il tutto è davvero una gioia per gli occhi.

The Journey Down
Amico dimmi tutto!

Tutti gli sfondi sono in alta definizione e completamente disegnati a mano, i personaggi sono in grafica 3D accompagnati da effetto cell-shading perfetto; il tutto gira comunque a 1080p in docked e 720p in portatile e davvero vi farà brillare gli occhi. Una cura nei personaggi assurda ma d’altronde non se ne poteva fare a meno visto che questi sono l’anima del gioco, ognuno perfettamente caratterizzato in un misto di cultura tra l’Africa e la Giamaica. I volti dei due protagonisti, infatti, richiamano le maschere tipiche africane, bellissime quanto angoscianti.

Il gameplay è molto ancorato agli standard del punta e clicca e permette a tutti di affrontare questo gioco in grande facilità, i comandi sono tutti affidati allo stick sinistro e le azioni ai pulsanti posti a destra del vostro joypad mentre in portatile potrete sfruttare il touch screen. La longevità si attesta purtroppo a livelli davvero bassi e in un paio d’ore finirete completamente questo primo capitolo inoltre, la difficoltà, non aiuta visto che gli enigmi sono alquanto facile e tutto è a prova di “bambino”.

Tutta la caratterizzazione dei personaggi presenti in The Journey Down: Chapter One è curata nei minimi dettagli, anche in quelli secondari, così come il doppiaggio che è di alto livello ma purtroppo anche questa volta segnaliamo l’assenza dell’italiano sia parlato che scritto che distrugge notevolmente il gioco. Siamo nel 2018 e non puoi proporre un gioco che si affida completamente alla storia e farlo solo in inglese; è vero che è una lingua internazionale che in molti conoscono ma suvvia, un piccolo sforzo e almeno i sottotitoli sarebbero stati graditi e avrebbero fatto godere a molte più persone di questo The Journey Down: Chapter One.

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Ehi tu… fammi passare!

Difetto non di poco conto anche il prezzo. Per finire l’avventura avrete, allo stato attuale, bisogno di 49,99 euro per l’acquisto dei tre capitoli che vedono nel primo un costo di 9,99 per poi salire per gli altri due episodi a 19,99 l’uno… e stiamo parlando di un gioco uscito su Steam nel 2013, caro troppo caro. Altro punto a sfavore sono le sequenze cinematografiche che vi troverete ad osservare ed ahimè sono alquanto goffe e peccano di mordente.

Insomma, con piccole migliorie qua e là, stavamo parlando di un ulteriore must buy da avere su Switch cosa che putroppo non è. A meno di stravolgimenti in corsa con patch ed altro, non vi consiglio l’acquisto a prezzo pieno ma solamente in sconto ed esclusivamente se parlate molto bene l’inglese altrimenti… alla larga!

 

 

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The Journey Down: Chapter One – Recensione
PRO
Personaggi caratterizzati ottimamente
Graficamente ben fatto
Trama interessante
CONTRO
Costo elevato
Solo ed esclusivamente in inglese
Bassa longevità
6