de Blob

de Blob – Recensione

Per chi, come il sottoscritto, ha vissuto in prima persona la meravigliosa epoca Nintendo Wii, è impossibile non ricordare de Blob, la perla sviluppata dai ragazzi di Blue Tongue che portò nuova linfa vitale all’infinita softeca della fortunata console Nintendo grazie ad un titolo estremamente vivace nel quale il colore era l’elemento cardine di tutta l’avventura. La voglia di impiastricciare qualsiasi elemento ambientale degli stage, quindi, arrivò nella casa di moltissimi videogiocatori ancor prima della nascita dell’universo di Splatoon, titolo con il quale Nintendo riuscì ancora una volta a rivoluzionare un intero genere: quello degli sparatutto in terza persona. Forse per caso, o forse no, nello stesso anno in cui gli Inklingdebuttarono ufficialmente su Nintendo Switch in una nuova iterazione del franchise, THQ Nordic decise di strappare dalle braccia dei Nintendari quel de Blob che quasi 10 anni prima fu rilasciato come esclusiva Wii realizzando una versione rimasterizzata capace di rimanere al passo con i tempi e meritare una pubblicazione anche sulle console rivali come PS4 e Xbox One, saltando inspiegabilmente proprio Switch. Ed è solo oggi, a distanza di quasi un anno che i conti vengono saldati, visto che dallo scorso 26 giugno 2018 de Blob è tornato con tutto il suo colore sul gioiellino ibrido di Nintendo (due settimane dopo il rilascio della Octo Expansion… Gomblotto????). E visto il prezzo di lancio fissato a €29,99 urge al più presto una nostra recensione.

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Cosa dite, finto cieco per eludere le guardie??

Tempi grigi in quel di Chroma City. La città sembra essere stata presa d’assalto da alcuni perfidi individui, che hanno come denominatore comune la malvagia I.N.K.T. Corporation, il cui obiettivo è quello di sottrarle ogni forma di vivacità cromatica in favore di un insignificante aspetto monocromatico dominato da un neutralissimo grigio. Questi spazzini del colore, infatti, sembrano essere in grado di risucchiare la tinteggiatura dagli elementi ambientali immagazzinandola in alcuni serbatoi vaganti, con l’intenzione di smaltire tutto il “divertimento” che pervade la città e privandola, di conseguenza, della sua identità. Fortunatamente un gruppo di ribelli, capitanato dal rotondeggiante Blob, è pronto ad entrare in azione e dare la caccia agli invasori, riprendendo ciò che gli era stato sottratto restituendolo alla sua adorata Chroma City. Una trama senza troppe pretese, ma capace a giustificare l’unico vero obiettivo alla base dell’intera esperienza di gioco: colorare, colorare, colorare.

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Buongiorno a lei Prof!

Partiamo subito con una premessa: se avete già rigiocato questa versione rimasterizzata di de Blob su PS4 o su Xbox One, acquistando questa versione dedicata a Nintendo Switch, oltre all’ovvia presenza di una modalità portatile, non godrete di alcun contenuto aggiuntivo rispetto a quanto già presente nel pacchetto software in vostro possesso. Rispetto a quanto propose su Nintendo Wii nel lontano 2008, il de Blob del quale vi sto parlando oggi si presenta “solamente” con una nuova veste grafica più moderna e dotato di una risoluzione superiore. Nessun pretesto al doppio acquisto (o forse triplo) per coloro che hanno letteralmente amato l’opera di Blue Tongue. Se, invece, siete tra coloro che si avvicinano all’universo di de Blob per la prima volta potreste trovare in questo simpatico titolo un divertente passatempo capace di intrattenervi per ore, grazie ai suoi ampi stage ed alle numerose missioni da svolgere prima di poter ufficialmente considerare conclusa la caccia agli invasori di Chroma City.

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Ultimo aggiornamento: 2024-04-25 at 00:10

Il gameplay di de Blob è quanto di più semplice esista nel mondo dei videogame. Nonostante le numerose azioni eseguibili dal protagonista, tutte queste sono di fatto relegate all’utilizzo combinato dei tasti “ZL” e “A” e contestualizzate dal motore di gioco che le interpreterà a seconda della situazione. Il protagonista sarà richiamato a ripristinare il colore di numerosi stage che di fatto altro non sono che enormi aree sandbox piene di edifici, di elementi ambientali come alberi e cartelli e, ovviamente, di nemici. Per poter procedere alle operazioni di tinteggiatura, ovviamente, avremo bisogno di procurarci il prezioso colore del quale la città era stata privata; quale migliore occasione, dunque, se non quella di andarlo a recuperare personalmente dai perfidi spazzini? Affrontando questi particolari nemici, ciascuno in possesso di uno dei tre colori primari (che possono essere combinati per dare vita a nuove tonalità), potremo letteralmente assorbirne il colore ed utilizzarlo successivamente per ripristinare ciò che era stato sottratto alla città.

Per assicurarsi che il giocatore si dedichi il più possibile alle operazioni di tinteggiatura, gli sviluppatori hanno condizionato l’accesso ad aree successive di ciascuna mappa al ripristino di una certa percentuale di colore nelle zone precedenti. Se il solo colorare a non finire vi può sembrare un’operazione noiosa vi posso garantire che ben presto, complice un sistema di premiazione a medaglie capace di sbloccare sfide aggiuntive a seconda di quanto ci dedicheremo alle operazioni di tinteggio, sarà praticamente impossibile non voler scandagliare ogni angolo remoto di Chroma City alla ricerca di ogni singolo elemento rimasto incolore. Ad aumentare la variabilità delle situazioni proposte, ciascuno stage ci permetterà di affrontare anche alcune rapide sfide con le quali dedicarsi a richieste specifiche come colorare di un determinato colore un insieme di edifici, attraversare alcuni checkpoint entro un tempo stabilito e così via. C’è da ammettere che con il passare delle ore tutto questo abbondare di missioni potrebbe portare a noia, in quanto certe situazioni vengono riproposte fin troppe volte, ma dovete tenere bene presente che nulla di tutto questo costituisce un elemento obbligatorio per il proseguimento… almeno non in toto. Un piccolo peccato comunque, visto che il livello di sfida del gioco è praticamente inesistente si sarebbero potute studiare alcune missioni più impegnative pensate appositamente per dare un pizzico di pepe in più al tutto.

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Piccola pausa per una partitina a calcio?

Come avrete intuito, di tempo da passare all’interno di Chroma City ce ne sarà in abbondanza. Se dentro di voi riuscirete a far scoccare la scintilla nei confronti del gioco potreste letteralmente venirne risucchiati per decine e decine di ore, con l’intenzione di sbloccare tutti i numerosi extra offerti a coloro che riusciranno a completare tutti gli stage principali con una scintillante megaglia dorata e, successivamente, a superare le sfide aggiuntive. Per non farci mancare niente, anche in questa rivisitazione del classico Wii sarà possibile dedicarsi ad una modalità libera, con la quale divertirsi semplicemente a colorare gli stage precedentemente completati, e ad una modalità multiplayer locale (con split screen) all’interno della quale fino a quattro giocatori potranno lottare per il controllo della città in otto diversi minigiochi.

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Quattro giocatori, tutti contro tutti, ed il divertimento è assicurato!

Per quanto riguarda il comparto grafico di de Blob, questo poteva considerarsi più che ottimo già quando il gioco venne rilasciato su Wii. La presenza di forme piuttosto spigolose di edifici ed elementi ambientali, unita a tinte abbastanza uniformi degli stessi, ha sempre permesso alla console di sforzare il meno possibile le proprie risorse a favore di una grande stabilità generale, obbligatoria per garantire un ritmo di azione degno delle intenzioni del gioco stesso. In questa versione remastered, il boost di risoluzione non può fare altro che aumentare la percezione generale della qualità del titolo, anche se personalmente avrei gradito un restyling pesante nelle tinte – rendendole più vivaci e donandole di qualche effetto luce aggiuntivo capace di svecchiarne ulteriormente l’aspetto grafico.

Dove invece il titolo non aveva bisogno di alcun ritocco è proprio il sonoro. L’accompagnamento, forte di una soudtrack decisamente funky, è in grado di donare all’intera produzione un groove unico ed inconfondibile, capace di adattarsi a ciascuna situazione proposta. Al giocatore verrà addirittura concessa la scelta della traccia di accompagnamento prima di entrare in ciascuno stage, per permettergli di personalizzare l’atmosfera generale adattandola al proprio umore.

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Non c’è niente di meglio di un bel panorama su una città piena di colore.

A conti fatti questa versione rimasterizzata di de Blob riesce a fare quello per cui è stata pensata: far divertire coloro che non hanno avuto la fortuna di possedere un Nintendo Wii. Nonostante la completa mancanza di feature aggiuntive, e qualche piccolo capriccio della telecamera durante alcune sezioni di gioco, possiamo sicuramente premiare il lavoro svolto dagli sviluppatori e sperare in un arrivo, sempre in quel di Switch, del sequel di questo titolo che nel lontano 2008 riuscì a distinguersi all’interno di un fiume in piena di titoli che presero d’assalto una console che seppe rivoluzionare il mercato con una semplicissima idea.

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de Blob – Recensione
PRO
Divertente ed originale
Longevità più che abbondante
Sonoro strepitoso
CONTRO
Graficamente si poteva migliorare di più
Alcuni capricci della telecamera
Livello di sfida inesistente
7.1
colorare colorare colorare