Pode

Pode – Recensione

Esiste un momento nella vita di qualsiasi videogiocatore nel quale si rende necessario un titolo che aiuti a staccare dalla frenesia di tutti i giorni e che permetta all’immaginazione di viaggiare, cullata da un’atmosfera poetica e da un’avventura capace di offrire diversi spunti di riflessione. Il mese di giugno per Nintendo Switch, che se ne voglia dire o meno, ci sta mettendo di fronte ad un numero impressionante di uscite; tra il difficile Hollow Knight, il tecnicissimo Mario Tennis Aces, i sempre verdi Flashback e Another World, la frenesia di Wolfenstein II e le imprecazioni in compagnia Crash Bandicoot potete ben immaginare come sia di vitale importanza avere la possibilità di ritagliarsi del tempo anche per dedicarsi a qualcosa di più leggero e che scandisca i nostri ritmi di gioco con meno frenesia. E’ per questo che oggi è disponibile sul Nintendo Switch eShop il nuovo titolo dei norvegesi di Henchman & Goon, Pode: un titolo che ha saputo far parlare di sé dopo il Nindies Showcase del 20 marzo, durante il quale Nintendo stessa ha voluto far conoscere ai suoi clienti questo intrigante puzzle game esplorativo nel quale due improbabili compagni di viaggio intraprendono un’avventura ispirata all’arte e alla cultura norvegese. Sarà capace Pode a cullarci nel suo mondo, o saprà darci comunque del filo da torcere? Scopriamolo assieme nella nostra recensione.

Una roccia (Bulder) ed una stella caduta dal cielo (Glo) saranno i due impacciatissimi protagonisti di Pode, che collaborando incessantemente tra loro dovranno esplorare un vasto mondo di gioco, che si dipana all’interno di coloratissime grotte sotterranee, al fine di raggiungerne l’uscita e riaccompagnare il piccolo corpo celeste da dove è precipitato. Non esiste una vera e propria trama, ma viene lasciato spazio ad alcuni simpatici siparietti durante i quali potremo assistere al legame dei due personaggi che si evolve, facendoci appassionare alle loro (dis)avventure un livello dopo l’altro. Nonostante le due star del gioco abbiano un aspetto piuttosto goffo, rafforzato da animazioni che enfatizzano il loro possedere braccia e gambe molto corte, questi sono dotati di un potere particolare attorno al quale è stata costruita l’intera esperienza ludica.

Non appena potremo governare Bulder e Glo, ci ritroveremo all’interno di un ambiente piuttosto spoglio nel quale ci verrà richiesto di sperimentare l’utilizzo del tasto ZR. Grazie alla sua pressione, infatti, scopriremo che intorno a ciascuno dei personaggi verrà attivata un’aura capace di modificare letteralmente ciò che ci circonda. La piccola stella sarà in grado di emettere una luce, con la quale far germogliare la vegetazione circostante, mentre la simpatica roccia sarà dotata di un potere magnetico, capace di attirare oggetti e dare vita a varie conformazioni minerarie.

In aggiunta, i materiali che compongono i due piccoli amici avranno anche ripercussioni sulle azioni che potranno effettivamente compiere all’interno degli ambienti che li accoglieranno; da una parte abbiamo una roccia molto pesante, incapace di compiere lunghi salti e con un peso tale da affondare all’interno di qualsiasi superficie acquatica, dall’altra la leggera stellina è capace galleggiare e di compiere salti più armoniosi grazie anche alla possibilità di planare per piccoli tratti.

Tutte queste piccole meccaniche, più altre che come al solito non vi svelerò per non rovinarvi la sorpresa, si fondono in un insieme piuttosto corposo di meccaniche – capaci di offrire un livello di sfida tutt’altro che banale. Quello che a prima vista ci era sembrato un platform game con elementi puzzle, in realtà si rivelerà molto presto essere un puzzle game con elementi platform. Una formalità tutt’altro che irrilevante e che trasforma completamente la percezione del gioco non appena avrete superato i primissimi livelli in compagnia dei due pucciosissimi protagonisti di Pode.

Gli stessi sviluppatori hanno più volte ribadito come abbiano cercato in tutti i modi di offrire un’esperienza impegnativa e capace di farci spremere le meningi, ed è proprio qui che iniziano i primi dolori. Nell’arco della mia avventura, durata in totale 7 ore, ho avuto a che fare con alcuni enigmi veramente troppo difficili, uno dei quali al limite della frustrazione. Se con un po’ di impegno in linea generale è stato sempre possibile uscirne senza troppe imprecazioni, è mio dovere segnalare un enigma in particolare che mi ha “intrattenuto” fin troppo a lungo a causa di scelte di design a mio parere discutibili. In un puzzle game che si rispetti, e che non voglia dare troppi indizi al giocatore se non dove strettamente indispensabile, è proprio in quest’ultimi che gli sviluppatori devono concentrare il loro lavoro per permettere un risultato che sia chiaro (anche se in maniera non diretta) al giocatore. In Pode gli indizi vengono forniti attraverso alcuni murales, la cui scoperta spetta a Glo, che rappresentano in maniera stilizzata la soluzione dell’enigma in corso. Nel caso specifico dell’enigma che mi ha bloccato ho ritenuto, a posteriori, il murale mal progettato e completamente fuorviante. Non mi vergogno nel dirvi che ho dovuto scrivere agli sviluppatori nella pagina Facebook ufficiale del gioco per ottenere un piccolo aiuto, occasione che ho sfruttato per sfogare un po’ la mia frustrazione e suggerire alcune modifiche capaci di mantenere l’enigma ugualmente impegnativo ma almeno risolvibile senza possibilità di equivoci.

La curva di difficoltà di Pode è piuttosto altalenante. Questo significa che non è scontato aspettarsi puzzle che richiedono via via maggiore impegno, ma piuttosto alcuni picchi di difficoltà inseriti in un contesto generalmente omogeneo. Ed è proprio per questo che il giocatore avrà una costante sensazione di amore ed odio nei confronti del gioco, che sembra costantemente chiedere perdono a seguito delle fasi più complesse.

Ed è un vero peccato vedere gli sviluppatori perdersi in un bicchiere d’acqua, visto che è evidente come questi abbiano dedicato moltissima cura negli ambienti e nelle atmosfere di gioco per rendere il loro prodotto il più attraente possibile. Graficamente Pode è un vero gioiellino, pieno di colori e capace di celare molte sorprese ai più curiosi che hanno voglia di dedicare parte del loro tempo anche alla ricerca dei numerosi collezionabili sparsi nei vari livelli. Anche la colonna sonora è di grande impatto, discreta al punto giusto per non risultare mai insistente ma capace anche di scandire perfettamente il ritmo di gioco.

Anche qui, però, è doveroso segnalare la mancanza di alcune rifiniture del design per colpa delle quali la scintilla del vero amore nei confronti del gioco non è riuscita a scoccare completamente. In più di un’occasione mi è capitato di rimanere intrappolato all’interno della vegetazione che fioriva successivamente al passaggio di uno dei miei personaggi, obbligandomi a riavviare il livello in corso. Non solo, anche alcuni passaggi degli enigmi sembrano essere stati gestiti in maniera poco chiara, permettendo al giocatore di aggirarli con fin troppa semplicità. Inutile dirvi che questo tipo di situazioni non dovrebbero mai presentarsi in un puzzle game, a maggior ragione se questo viene proposto al prezzo tutt’altro che banale di €24,99.

Dove Pode riesce a dare il meglio di sé, invece, è proprio nella componente multiplayer locale, che rappresenta la vera anima del gioco. Condividendo un Joy-Con con un amico, infatti, è possibile controllare separatamente ciascuno dei due protagonisti, collaborando con il proprio compagno di avventure al fine di trovare assieme una soluzione comune ai numerosi enigmi offerti dal titolo di Henchman & Goon. In questo modo è possibile eliminare alcuni accorgimenti del single player, come tasti specifici per muovere contemporaneamente entrambi i personaggi, che si sono resi necessari colmare il gap tra le due modalità di gioco.

Tirando le somme, Pode è un titolo sicuramente da tenere d’occhio e che, nonostante alcune piccole cadute di stile, merita di essere preso in considerazione per entrare a far parte della nostra softeca digitale di Nintendo Switch. Rimane comunque un grande dispiacere poiché l’opera del team svedese avrebbe potuto rasentare la perfezione, se solo fosse stata curata maggiormente nel design di alcuni enigmi. Visto il prezzo tutt’altro che abbordabile e la longevità non esagerata mi viene difficile dirvi di fiondarvi sull’eShop, cosa che invece farò senza sensi di colpa al primo sostanzioso sconto.

Pode
Pode – Recensione
PRO
Graficamente molto piacevole
Meccaniche di gioco numerose e profonde
Atmosfera generale poetica
CONTRO
Difficoltà esagerata di alcuni enigmi
Piccoli bug che minano l'esplorazione
Rapporto longevità/prezzo inadeguato
6.8