Legendary Eleven

Legendary Eleven – Recensione

La febbre del calcio sta per diventare globale, una coppa del mondo è sempre più vicina e con la nostra italiana delusione per la mancata qualificazione, quale migliore conforto può esserci se non quello di simulare sulla propria console un mondiale con l’Italia protagonista?

PES e FIFA 18 (con il suo recente aggiornamento) ci offrono tutto il necessario per realizzare al meglio il mondiale dei nostri sogni. Però trattandosi dei soliti due esponenti massimi del calcio videoludico, sicuramente dopo quasi un anno di partite, ci saranno andati un po’ a noia. In più tra pochi giorni l’E3 porterà le anteprime delle nuove versioni per il 2019, ridimensionando ulteriormente il desiderio di riprendere il controller per giocare alle vecchie versioni. Ecco quindi che la piccola software house spagnola Eclipse Games sceglie il momento perfetto per proporre il suo Legendary Eleven, un gioco di calcio arcade ispirato all’età d’oro delle nazionali di calcio dagli anni ’70 agli anni ’90.

Legendary Eleven
Graficamente ricorda un gioco per PlayStation 2

Con Legendary Eleven è doveroso mettere subito le cose in chiaro per quanto concerne il lato tecnico del gioco e le sue modeste ambizioni. Se come me, avete qualche anno sulle spalle, pensare ad un gioco di calcio arcade potrebbe far venire in mente la mitica serie Virtua Striker di SEGA o i super tiri infuocati di Red Card Soccer 2003 della defunta Midway. Se avete queste aspettative, vi anticipiamo che dovete ridimensionarle e anche di molto! Eclipse Games è una software house indipendente e come tale non dispone né di budget, né di forza lavoro sufficiente per realizzare un gioco paragonabile ai titoli poco sopra. Dunque, non aspettatevi una grafica contemporanea con colori super vivaci, ma un comparto grafico minimalista, che molto ricorda le console di sesta generazione, con immagini leggermente slavate e dai colori non vivacissimi, tendenti volutamente al giallognolo come a simulare le prime TV a colori.

Il gioco fa sicuramente leva sul fattore nostalgia, anche se in modo diverso dal solito. Infatti, non c’è alcun riferimento a vecchi giochi del passato, cercando di ricreare con un pizzico di ironia le atmosfere e gli stili tipici di quei anni. I giocatori in campo sono tutti magrolini, con addosso pantaloncini molto corti, tipici degli anni 80, mentre le voluminose capigliature e i lunghi baffi ricordano molto gli anni 70. Gli stadi anche se tutti uguali, riescono comunque a creare una certa diversità grazie alle bandiere dei tifosi sugli spalti e alle variazioni climatiche che donano un aspetto differente al campo.

Legendary Eleven
Tutto in Legendary Eleven ha un aspetto antico

Avviato il gioco saremo accolti da loghi, grafiche e menu, anch’essi disegnati per riprendere lo stile tipico di fine secolo scorso, in modo particolare ho avuto la sensazione di avere una copia digitale di un mio vecchio album di figurine dei calciatori della Panini. Cosa che personalmente ho molto gradito, soprattutto perché nel gioco sono presenti realmente delle figurine, da sbloccare vincendo la Coppa del Mondo e che valgono come potenziamenti per alcune caratteristiche della nostra squadra.

Ad eccezione di poche schermate in italiano, come quella iniziale che ci informa della funzione automatica di salvataggio e i tabelloni dei vari campionati di coppa , tutto il resto del gioco ed i menu sono in lingua inglese.

I campionati disputabili sono cinque, suddivisi in quattro Coppe Continentali (Africa, Asia, America e Europa) più Coppa del Mondo. Le squadre selezionabili sono trentasei tra cui spiccano importanti nazionali del passato, come la Jugoslavia e la Cecoslovacchia. Ogni squadra viene rappresentata da un grafico che illustra i valori di velocità, difesa, attacco e stamina, che a loro volta si sintetizzano in un punteggio in stelle, dove il valore massimo di cinque stelle è abbinato alle sole nazionali del Brasile, Germania e “Italia”. Inutile dire che non ci sono licenze ufficiali e che quindi non sono presenti i nomi reali dei giocatori, sostituiti da semplici nomi di fantasia senza nemmeno considerare i cognomi.

Legendary Eleven
Povero Giappone…

Una volta in campo, il gameplay si presenta semplice ed immediato; basteranno poche partite per padroneggiare i controlli e buttarsi alla conquista della prima coppa. I comandi e le azioni eseguibili sono quelle tipiche di un gioco di calcio arcade, fatta eccezione per i super tiri, che una volta eseguiti avranno esito quasi certo, innescando una spettacolare acrobazia del giocatore che calcerà la palla insaccandola nella rete avversaria. Per eseguire un super tiro è necessario essere nei pressi della rete avversaria ed aver riempito la barra circolare nell’angolo alto dello schermo. Questa si carica dopo aver eseguito un buon numero di passaggi consecutivi e dribblando i difensori avversari senza mai perdere il possesso palla. A palla persa, tutta l’energia accumulata nella barra si azzera del tutto. Inoltre, dopo aver eseguito un super tiro, la ricarica della barra sarà sempre più esigente, costringendoci ad eseguire azioni sempre più lunghe per ricaricarla e riattivare un nuovo super tiro.

Il comparto audio si limita ad una singola canzone, la stessa presente nel trailer di lancio, mentre la telecronaca in inglese dopo una brevissima introduzione alla partita si limita a segnalare le varie punizioni, rigori, calci d’angolo e goal, senza mai intrattenerci con commenti o chiacchiere varie. Alla stessa maniera reagiscono le tifoserie, facendosi sentire solo quando la palla è nelle vicinanze della porta e esultando per un goal, senza mai accennare un coro o esibizioni di tamburi e trombe.

Legendary Eleven
Italia campioni del mondo! No… è solo un gioco…

Leggendo fino a qui, vi sembrerà che Legendary Eleven sia il gioco di calcio arcade che tutti aspettiamo da fin troppi anni, peccato però che gli sviluppatori non hanno ambito così in alto, proponendo un gioco solo modesto e con una serie di problematiche tecniche, dove chiudere un occhio risulta estremamente difficile. L’impressione generale del gioco è quella di un prodotto grezzo, privo delle rifiniture necessarie che decretano un progetto realmente terminato. E di questo i ragazzi di Eclipse Games ne sono consapevoli, infatti oltre alla promessa di aggiornare costantemente il gioco con nuovi contenuti dopo il lancio, abbiamo ricevuto una mail dove si segnala la presenza di un bug che non permette di portare a termine alcune partite, pertanto con una nuova promessa si aspetta l’arrivo di una patch correttiva in tempi brevi.

In realtà noi siamo incappati in più bug che potrebbero compromettere l’esito della partita o dell’intero campionato di una coppa. In modo particolare ci sono capitate tre differenti situazioni dove il gioco non risponde correttamente e il timer si ferma. In una di queste situazioni abbiamo assistito alla palla che finita fuori campo, non viene raccolta da nessuno. Un altro caso vede protagonista un giocatore avversario che palla al piede percorre il campo in verticale, andando avanti e indietro in modo del tutto indisturbato, in quanto i nostri giocatori non rispondono a nessun comando per rubare palla. Il terzo episodio è uno dei più ridicoli, dove il portiere dopo una respinta non riesce a raccogliere la palla da terra, tuffandosi ripetutamente ai lati della stessa. A questi si aggiungono numerosi altri bug di minore entità e che per fortuna non compromettono le sorti della partita. Casualmente abbiamo scoperto che quando l’intelligenza artificiale fa cilecca e il timer si ferma, basterà mettere il gioco in pausa e al rientro l’orologio riprenderà ad avanzare, permettendoci di attendere la fine della partita. Ovviamente non si tratta di un rimedio, ma di un escamotage per proseguire il campionato, ammesso che la nostra squadra sia in vantaggio…

La grafica modesta e la pochezza generale, non fa di Legendary Eleven un titolo terribile o da sconsigliare. Il gioco ha sicuramente ambizioni modeste e pertanto non può essere paragonato a nessun classico arcade del passato, figuriamoci ad un FIFA o PES moderno. Però dobbiamo ammettere che nel suo piccolo riesce nell’intento di concedere qualche ora di svago e divertimento, soprattutto se in compagnia di un amico, dove sarà possibile giocare passando un Joy-Con o un secondo controller. La spettacolarità dei super tiri e la rapidità delle partite, potrebbero essere un ottimo passatempo per i vostri viaggi o per qualsiasi situazione dove giocare in modalità handheld. Purtroppo la presenza di seri problemi tecnici non ci permette di consigliarvi l’acquisto al momento, suggerendovi di attendere una patch che risolva le gravi lacune di programmazione attualmente presenti.

Questo è proprio il caso di dire: un’occasione mancata! Dopo il validissimo NBA Playgrounds che ha reso felice i fan della pallacanestro, sarebbe stato perfetto avere su Switch una valida alternativa arcade anche per il calcio.

Legendary Eleven
Legendary Eleven – Recensione
PRO
Dopo tanti anni un gioco di calcio arcade
Ottima gestione dei super tiri
Lo stile degli anni 70, 80 e 90 è riprodotto discretamente
Perfetto per situazioni mordi e fuggi
CONTRO
Graficamente troppo minimalista per gli standard attuali
I glitch presenti possono compromettere un intero campionato
Poco longevo se giocato in singolo
5.3
Il mondiale del glitch